Sono d'accordo e non sono d'accordo. Anch'io trovo che siano veritiere nozioni di seduzione (che non è solo per scopo ONS, c'è anche una seduzione per LTR che è quella su cui ti sei concentrato), però io credo che la QM sia qualcosa in più della seduzione. Gli stratagemmi di cui parli servono per scopi puramente egoistici, cioè per vivere relazioni sentimentali più durature e migliori; ma tutto il mondo maschile è impegnato in questo: ad essere forte, a cercare di gestire la relazione, ad aumentare il social proof, a cercare una donna femminile e gestibile...
Purtroppo questo sistema ha portato a far crescere il malessere degli uomini e a creare la QM.
Io sono più favorevole se ci si volesse muovere in gruppo, di prendere tutte le nozioni seduttive e buttarle nel cesso e dire alle donne: "Mi diverto in diversi modi, se volete far parte dei miei divertimenti fatemelo sapere, altrimenti vivrò single e senza donne, non c'è problema".
Ma mettere d'accordo tutti non è possibile.
E' ovvio che una presa di posizione disciplinata di massa potrebbe risolvere il problema alla radice... Se ciò fosse possibile, muovere tutto il genere maschile verso una stessa visione delle cose e verso uno stesso obbiettivo porterebbe a un totale controllo sul genere femminile. Ma non sarà mai così.
Gli stratagemmi che ho elencato sono un insieme di atteggiamenti che, se seguiti adeguatamente, possono rendere la relazione dell'uomo che le adotta più favorevole, meno stressante e tutto sommato migliore. L' "egoismo" di questi atteggiamenti porta felicità generale nella coppia, sia l'uomo che la donna ne beneficiano. E non si parla solo di seduzione. Ho cercato di sottolineare più volte che non ci si deve vedere nulla di "negativo" nell'adottare questi accorgimenti, perché solo con essi si può fare in modo che nella coppia regni equilibrio e armonia. Alla fine lo stress, gli attriti e gli squilibri vengono eliminati per il benessere di tutti.
Il discorso è che non si può decidere di punto in bianco una cosa del tipo "bene ora tutti noi uomini stiliamo delle condizioni, e se voi donne non le accettate allora vivremo senza di voi", perché se questa cosa può valere per qualcuno, ma non potrà mai valere per tutti.
Se questo sarebbe possibile, ogni problema sarebbe risolvibile con "risoluzioni di massa".
L'unica cosa che possiamo fare è questa: capire dove sta il problema, individuarne le cause, capire come si manifesta, e agire di conseguenza con risoluzioni indirette e non brusche. Non si può avere una posizione aperta e brutale del tipo "Io con le donne non ci vado a meno che non faccio come decido io, a meno che non stiano alle mie condizioni". L'approccio vincente è invece: "Cerco di attuare delle misure ed avere un atteggiamento in modo che le donne che incontro siano
portate e in definitiva
costrette a comportarsi come io deciderò".
E' molto più conveniente fare in modo che una persona, con reazioni inconsce stimolate da metodi indiretti, si comporti in un modo prestabilito, che invece "ordinarglielo" direttamente o mettendola in condizione di ragionare. Sopratutto quando si parla di donne, proprio perché i loro comportamenti sono inconsci e incondizionati.
Voglio fare un esempio. Se tu desideri che la tua donna faccia una determinata cosa a cui lei è riluttante, non ordinarglielo, non dirglielo, non fare nulla che gli faccia sembrare che è una cosa richiesta o imposta. Non porre condizioni.
Invece cerca di far si, con vari metodi, che ella sia portata a fare quella cosa di sua spontanea volontà, cercando cioè di "comandarla da dietro le quinte" e di "manipolare la sua volontà" ma agendo mai direttamente perché otterresti una risposta
consapevole e quindi negativa. I metodi che si utilizzano sono vari: puoi farla sentire in colpa inconsciamente per la sua mancanza, puoi farle capire che se lei non lo fa c'è chi lo farebbe al posto suo, puoi dimostrare che tu stesso sei il primo a fare quella determinata cosa mettendola quindi in imbarazzo/inferiorità, puoi quindi fare qualunque cosa che possa creare un "vuoto" che lei sia portata indirettamente a colmare facendo quella cosa, obbedendovi. Una volta che farà ciò, non si renderà conto che in realtà siete stati voi a incanalarla in quella scelta, tuttavia questo non vuol dire che sia un atto di violenza: La sua volontà è manipolata, come la visione delle cose è alterata, ma ciò non vuol dire che sia "costretta" o che si senta male, perché agisce sempre di sua iniziativa.
In definitiva, si cerca di far si che le cose accadano senza attriti, evitando le azioni ragionate, dirette, e "cercando" la reazione inconscia per ottenere l'effetto desiderato.
Anche se può sembrare banale, questo è il più grande potere dei manipolatori sociali: la manipolazione dell'inconscio per fare in modo di manipolare la volontà e l'opinione altrui.
L'arma più potente che una mente astuta possa avere.