Fonte :
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano-focus/849858/La-scuola-parla-di-famiglia-tradizionale.htmlpapaveri e papere
03/11/2013 19:10
La scuola parla di famiglia tradizionale? Sel vuole chiuderla
Ecco l'incredibile episodio che arriva da Torino...
Ennesina battaglia del partito di Vendola contro chi 'osa' opporsi alla nuova dittatura della lobby gay
La bandiera arcobaleno, come tengono a sottolineare tutti gli appartenenti ad associazioni e partiti che ad essa fanno riferimento, è un simbolo di libertà. Libertà di imporre le proprie convinzioni a chi non è d’accordo.
Ne sa qualcosa l’istituto Fàa di Bruno di Torino, una scuola paritaria convenzionata rea di aver permesso ai genitori degli alunni di organizzare una serie di incontri per parlare della “famiglia tradizionale minacciata dall’ideologia di gender”. E’ bastata solo la notizia di tale “imperdonabile” colpa, a scatenare le ire dei consiglieri comunali Sel, che hanno presentato al sindaco un’indignata richiesta non solo di impedire che le riunioni abbiano luogo, ma anche di prendere in considerazione la sospensione della concessione dei fondi comunali all’istituto.
Il “reato” contestato è, neanche a dirlo, l’omofobia. Ad indurre i democraticissimi rappresentanti del partito vendoliano – supportati anche dall’assessore cittadino alla Scuola - a richiedere provvedimenti urgenti contro gli organizzatori del ciclo di conferenze è la semplice programmazione delle stesse. Che, è bene ribadirlo, non si sono ancora svolte. Alla faccia della democrazia.
Secondo Chiara Atzori, che è (o dovrebbe essere) una delle relatrici, queste contestazioni “sono il risultato della strategia che appiccica l’etichetta di omofobo a chiunque sostenga che la famiglia è quella naturale. Uomo, donna, vita. Sono queste le parole che la definiscono. Una visione razionale, non ideologica, ancorata alla realtà. Solo chi è in preda al delirio può negare questa evidenza”. Delirio e discriminazione nei confronti di chi la pensa diversamente dal mondo gay, che in ogni intervento a favore della famiglia tradizionale vede una minaccia di omofobia. “La pensano diversamente e legittimamente in modo diverso dal mio – conclude la Atzori – ma le loro convinzioni non valgono più delle mie. Anche io sono legittimata ad esprimerle. Operazioni come questa di Torino sono la prova che l’ideologia gender impone il proprio pensiero, vorrebbe imbavagliare chi dissente”.
Le fa eco la diocesi torinese, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa dell’Istituto Faà di Bruno, che ribadisce “il riferimento fondamentale alla libertà di espressione di ognuno, che riguarda anche il diritto di parola di coloro che si ispirano alla fede e alla cultura cristiana”, senza che a nessuno sia consentito di esercitare “censure preventive”. Cosa che, però, è di fatto avvenuta. E con successo anche: per non alimentare contrapposizioni artificiose e strumentali (questa la motivazione), l’Istituto ha deciso di “sospendere l’iniziativa nella specifica modalità individuata”
cristina di giorgi