Fonte :
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano-focus/849700/Anche-l-infanzia-accerchiata-dalla-lobby.html Società
27/10/2013 16:08
Anche l’infanzia accerchiata dalla lobby Lgbt
Sei maschio e giochi con le bambole? Sei femmina e non pettini le Barbie? Via la pubertà
La scioccante richiesta, inviata alla Regione Toscana, arriva dall’ospedale Careggi di Firenze che chiede di intervenire sui bimbi per sospendere lo sviluppo degli organi sessuali. È polemica
Bloccare la pubertà ai bambini che giocano con le bambole invece che con le macchinine e alle femminucce che si divertono con i soldatini piuttosto di pettinare le barbie. Dopo la notizia del bambino di sei anni in Argentina riconosciuto ‘femmina’ sulla carta di identità la nuova proposta arriva dall’ospedale Careggi di Firenze.
Lì si sono accorti che, se un maschietto utilizza giocattoli femminili vuol dire che non vuol essere un maschio. Viceversa vale per le femminucce. Convinti di questo, in una logica alquanto perversa, dal nosocomio arriva la proposta di bloccare ai bambini il passaggio alla pubertà in modo da poter trasformare il loro genere senza dover aspettare che diventino adulti, un’età in cui la trasformazione, psicologica e fisica, diventerebbe, sempre secondo questo ‘studio’, più complicata.
Secondo tali medici quindi la cosiddetta ‘Disforia di genere’ (quel disturbo che si presenta come un forte e persistente desiderio di identificarsi con il sesso opposto, piuttosto che il sesso biologico) si paleserebbe fin dalla tenera età. Come? Nei comportamenti, per l’appunto. Quindi i segni di sofferenza si paleserebbero quando un bambino vuole giocare e vestirsi da femmina (o viceversa), o si rifiuta, per esempio, di urinare secondo le norme sessuali.
E ad alcuni camici bianchi evidentemente, non va bene che la possibilità di diagnosi arriva solo con l’adolescenza, se non più tardi, quando comincia un percorso lungo e difficile, che può concludersi con ‘dolorosi interventi chirurgici’. Per evitare ciò quindi si vuole intervenire su creature innocenti, che non hanno ancora idea di quel che sarà la loro vita in generale, figuriamoci quella sessuale.
La richiesta di diagnosi precoce, come riporta il Corriere Fiorentino, è stata avanzata dal reparto di Medicina della Sessualità e Andrologia del Careggi, diretto da Mario Maggi, che chiede il via libera al consiglio sanitario della Toscana e alla commissione del farmaco. “Ci sono farmaci – sostiene Maggi – che bloccano la pubertà precoce, noi abbiamo chiesto l’autorizzazione ad estenderli sulla pubertà ‘inadeguata’. In questo modo possiamo indirizzare la pubertà verso il sesso a cui il paziente si sente davvero di appartenere. È un modo, per risparmiare al paziente molte sofferenze. La terapia ormonale è infatti reversibile, rispetto all’irreversibilità di un intervento chirurgico”.
A che prezzo? E mentre Maggi parla la comunità scientifica, all’interno del convegno “Rete toscana per l’accoglienza e l’assistenza alla disforia di genere”, ha cominciato ad interrogarsi: psichiatri, psicologi, andrologi, hanno dibattuto sulla possibilità o meno di intervenire su un disturbo che, è stato evidenziato, può manifestarsi nell’adolescenza senza comunque persistere in età adulta. Appunto.
Di certo pare veramente scandaloso che per rispettare quella che si crede sia la volontà del bambino, lo si obbligherebbe (lui non può decidere, è troppo piccolo) a subire interventi che da adulto potrebbe non apprezzare. Non è uno scherzo: si parla di bloccare la pubertà in maniera tale da sospendere lo sviluppo di organi sessuali.
Tutto ciò facendo passare per ‘scienza’ un qualcosa che non si sa se ha effettivamente dei riscontri nella realtà.
Il fatto grave è che, mentre continuano ad inculcarci che essere gay o lesbica è una cosa ‘naturale’, ora si arriva addirittura a ‘giocare’ con la vita dei bambini. Creature che dovrebbero essere ‘cavie da laboratorio’, bambini innocenti che devono per forza diventare le persone che ‘vuole una determinata società’. Vogliono trasformare anche l’uomo in ogm.
È il pericolo c’è. Se la proposta dovesse essere accettata, l’ospedale Careggi sarebbe il primo e l’unico centro di tutta l’Europa meridionale (che fortuna!!!) a permettere una diagnosi a pazienti minorenni: a seguito di essa i medici potrebbero indicare una terapia ormonale.
Ovviamente la proposta ha suscitato polemiche, fortunatamente anche da parte dei membri della commissione sanità . “Una richiesta inquietante – afferma a ‘Qui Firenze’ il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri (Più Toscana), membro della IV commissione Sanità – sulla quale si allunga l’ombra della manipolazione biologica, che rischia di porsi ai confini della deontologia medica. Un ‘merito’ soltanto presunto che spaventa e che come risultato avrebbe quella di mettere alle calcagna di un bambino un team di professionisti pronti a intervenire sulla sua sessualità”. Un fatto che secondo Lazzeri non trova precedenti nemmeno in Spagna, Paese per primo finito al centro di dibattiti sull’individuazione del disturbo di identità di genere dove recentemente è stata approvata una legge che consente il cambiamento del nome sui documenti senza dover intervenire chirurgicamente sul proprio corpo e senza procedure giudiziarie. “Riteniamo pertanto avventato coinvolgere il Consiglio sanitario regionale in questo momento, essendo necessario – conclude il consigliere – un ragionamento più ampio poiché non si tratta di una semplice tecnica medica”.
Infatti. Qui si sta parlando dell’ennesimo tentativo delle lobby Lgbt di modificare la realtà, stravolgendo la vita di chiunque, anche di qualche bambina che, innocentemente, vuole giocare con i soldatini piuttosto che con le bambole. Se poi si pensa che sono riusciti addirittura ad inventare ‘barbie trans’ con tanto di organo sessuale riprodotto, il quadro appare chiaro. Che vergogna!
Barbara Fruch