Autore Topic: Il ministro della giustizia pare incollata ad una poltrona che non vuole mollare  (Letto 921 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/politica/850220/Piange-il-telefono.html



L'editoriale di Francesco Storace

19/11/2013 05:10

Piange il telefono

Il ministro della giustizia pare incollata ad una poltrona che non vuole mollare







Il caso Cancellieri non può avere altra soluzione che le sue dimissioni dal governo


 La dovranno portare via con la forza? L’atteggiamento del ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri e’ davvero stupefacente. Ha gravemente, sfacciatamente, imprudentemente prima negato e poi ammesso di essere intervenuta a sostegno della sua amica in prigione appartenente alla cara famiglia Ligresti, che era stata tanto premurosa col figliolo di sua eccellenza; ma fino all’ultimo non si schioda dalla seggiola.
 
Larghissima parte del Parlamento sembra averla ormai mollata al suo destino, anche se risulta difficilmente comprensibile, se non nell’ottica di una sia pur ovvia rivalsa sul valore delle telefonate – una di Berlusconi costata sette anni in primo grado… - il comportamento delle due facce dell’ormai ex-Pdl, ovvero Forza Italia e il cosiddetto “Nuovo centrodestra” di Alfano. A costui, che alla giustizia e’ stato ministro, bisognerebbe chiedere se anche a lui capitava di intercedere per i detenuti di sua conoscenza, magari spiegandoci di chi si trattasse.
 
Il Partito democratico si e’ improvvisamente scatenato, e questo dipende molto dalla dinamica congressuale sommata alla voglia di Matteo Renzi di andare rapidamente alle urne per soppiantare Enrico Letta.
 
Per quel che concerne gli azzurri rimasti fedeli a Berlusconi e’ intervenuto Renato Brunetta, con una dichiarazione tutta rivolta al premier, che “deve decidere: o si assume l'intero onere della difesa del suo ministro della Giustizia, oppure sceglie di mollarlo al suo destino in ragione dell'iniziativa di qualche Procura della Repubblica. In questo secondo caso condannerebbe l'Italia a tornare indietro di 22 anni, quando
 
furono le Procure a decidere chi aveva diritto di governare e chi no''. Vorrei dire a Brunetta che il parallelismo non funziona. Ventidue anni fa eravamo in piena Tangentopoli e ci furono tanti ladri pizzicati con le mani nel sacco. Anche molti innocenti, certo, e per questo esiste il garantismo, e sicuramente troppe omissioni di indagine a sinistra. Ma questo non toglie che la seconda Repubblica e’ nata – e con essa i nuovi partiti della stagione del ’94 – perche’ non furono piu’ tollerate le ruberie di palazzo.
 
E il popolo non premio’ la sinistra. E per questo si scatenarono poi contro il cavaliere. Ma e’ sicuro, l’amico Brunetta, che sotto l’ombrello di Berlusconi, tutti possano definirsi perseguitati? A me e’ capitata una cosa del genere, ho sofferto sette lunghi anni, mi dimisi da ministro dopo che uno scandalo di cartone – tale fu riconosciuto a tanto tempo di distanza dalla magistratura – ma questo non e’ un motivo per far rimanere la Cancellieri al suo posto. Anzi, proprio se rimane a via Arenula, la ministra rischia di diventare l’emblema di una casta intoccabile.
 
Voglio anche apprezzare, al contrario, le prese di posizione di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, che a nome di Fratelli d’Italia hanno invitato la titolare della giustizia a farsi da parte. Mi hanno anche segnalato che analogo atteggiamento era stato tenuto sostanzialmente da Rampelli nel recente dibattito in aula, all’indomani dell’esplosione del caso Cancellieri. E’ un bene che anche a destra dello schieramento politico emergano voci che non intendano lasciare alla sinistra il monopolio (strumentale perche’ precongressuale) della lealta’ istituzionale che deve caratterizzare il comportamento di un ministro, soprattutto come quello che si deve occupare di giustizia.
 
Cosi’ come va evidenziato, nell’atteggiamento del centrodestra, la posizione lucida di Saverio Romano, anch’egli favorevole alle dimissioni della Cancellieri, dopo aver pagato un costo personale agli atteggiamenti di certi magistratura.
 Piange il telefono, pianga il ministro…
Francesco Storace
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Stendardo

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Corriere della Sera : Cancellieri si salva . La Camera vota la fiducia .
« Risposta #1 il: Novembre 20, 2013, 16:28:21 pm »
Fonte : http://www.corriere.it/politica/13_novembre_20/cancellieri-voto-mozione-sfiducia-le-1330-d94c4b24-51c5-11e3-a289-85e6614cf366.shtml


La Camera vota la fiducia alla Cancellieri




la mozione sul CASO DI GIULIA LIGRESTI

La Camera vota la fiducia alla Cancellieri

 
I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti
 






Governo
1,410

Caso Ligresti
0

Movimento 5 stelle
177

Anna Maria Cancellieri
2

Partito democratico
72

Politica
321
NASCONDI









Enrico Letta con Anna Maria Cancellieri (Ansa)


Alla Camera ce l’ha fatta. Montecitorio ha respinto infatti la mozione di sfiducia del M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti.
 
Cancellieri: «Le accuse nei miei confronti sono false»





 







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CIVATI - Superati dunque i problemi e i mal di pancia in seno al Pd. Dopo l’intervento di Letta di martedì («Sfiducia a lei è sfiducia al governo») nel Pd c’era tensione. «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», aveva sottolineato il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati commentando il sì del gruppo Pd alla linea del premier Letta di difesa del ministro Cancellieri. Civati non aveva gradito anche l’attacco ricevuto da Gianni Cuperlo suo concorrente alla corsa alla segretaria del Pd. Ha usato «parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato», ha raccontato sul suo blog. «Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda». Ma poi in aula aveva annunciato che avrebbe votato «no» alla sfiducia «per disciplina di partito».
 

Cancellieri: alla Camera è il giorno della mozione di sfiducia     
   
   
   



METODI MAFIOSI- Nel frattempo anche Riccardo Nuti, del M5S, sulla sua pagina Facebook attaccava Letta: «L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo - accusa Nuti - tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?», chiede Nuti. Che poco dopo rincara in un altro post: «per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta».

SQUILLANO I CELLULARI - Accesa la discussione nell’aula di Montecitorio. «Il ministro diceva che si sarebbe messa a disposizione della famiglia Ligresti. E tutti gli altri detenuti? si chiedeva Giulia Sarti, del M5S. Da questa vicenda «emerge chiaramente che ci sono cittadini di serie A e di serie Zeta, una volta bisognava conoscere persone influenti per avere raccomandazioni o favoritismo. Ora siamo oltre: occorre il numero di cellulare del ministro per avere corsie preferenziali. Ministro, è meglio non farle certe telefonate,» concludeva Sarti mentre i suoi colleghi M5S faceva squillare i cellulari in Aula.

CANCELLIERI - «Non vi è stato nessun favoritismo nè interventi calati dall’alto e questo è ciò che dicono i fatti», replicava il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «Sono stata ferita nel mio onore. I miei doveri di ministro e la mia coscienza - assicurava la Guardasigilli - non mi avrebbero consentito di comportarmi» nel caso di Giulia Ligresti «diversamente da come mi sono comportata» in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. Cancellieri sottolineava che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una «giustizia di classe», che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». Poi concludeva dicendo di non aver «mai delegittimato toghe e di avere fiducia nei pm». Infine un grazie a Letta per il sostegno e l’appello: «Confido che il Parlamento mi voglia confermare la fiducia».

BRUNETTA - «Noi daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta»,sottolineava poco dopo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S. «Quella di oggi è una fiducia di Pirro. Il Pd con le sue insopportabili lotte di potere ha ucciso le larghe intese con la decadenza di Silvio Berlusconi o oggi stringe un cappio doppio al collo del premier Letta» concludeva Brunetta.

EPIFANI - «Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro, sosteneva invece il segretario Pd Guglielmo Epifani annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia. Poi però una critica: «In quella telefonata ci sono cose che non ci hanno convinto da subito. Ministro, bastava aggiungere una frase nelle sue telefonate: “Interverrò in rispetto miei doveri e mio ruolo”». Epifani ha anche tirato le orecchie ai 5 stelle: «C’è un uso del populismo molto sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 Stelle, ma dico loro con grande rispetto ma anche grande fermezza: come abbiamo visto in Basilicata, a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce per non prendere nemmeno un voto». Infine l’appello al ministro: «Trovi lei il modo, anche visibile, per consentire a chiunque di poterle fare una telefonata o di accedere a una procedura che metta in discussione la possibilità, da parte di chi non ha voce, di potersi fare ascoltare e avere una risposta ai propri problemi». Intanto però la Cancellieri, conversando con i cronisti alla Camera, rispondeva in merito all’ipotesi di istituire un call center per la segnalazione di casi di difficoltà dei detenuti. «Avevamo pensato a un numero verde, non è una cattiva idea». Anche Epifani in attesa del voto rispondeva ai giornalisti e ammetteva: «Il governo da oggi è più debole». Per questo, aggiungeva il segretario del Pd, «serve uno scatto», innanzitutto da parte del premier Enrico Letta.
 
20 novembre 2013
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ilmarmocchio

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Re:Corriere della Sera : Cancellieri si salva . La Camera vota la fiducia .
« Risposta #2 il: Novembre 20, 2013, 18:11:53 pm »
L' Italia è irriformabile. e se ne vantano pure

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Re:Corriere della Sera : Cancellieri si salva . La Camera vota la fiducia .
« Risposta #3 il: Novembre 20, 2013, 19:07:24 pm »
L' Italia è irriformabile. e se ne vantano pure

Si vantano del fatto di poter respingere i tentativi di rendere decente questo paese. Ma sono così
imbecilli da non aver capito di aver fatto un altro favore a Grillo (che non ne ha bisogno) il quale ha
così buon gioco nel dimostrare che, al dunque, PD e PDL ( o meglio PDL e PD meno elle) si parano il
culo a vicenda per (man)tenere il le dita nella marmellata. Se ne accorgeranno alle prossime elezioni
quanto questa politica (del cacchio) gioverà loro.

Offline ilmarmocchio

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Re:Corriere della Sera : Cancellieri si salva . La Camera vota la fiducia .
« Risposta #4 il: Novembre 20, 2013, 19:13:36 pm »
si, oramai per me la situazione è chiara. O M5S con tutti i suoi limiti, o astensione.
il resto è cacca

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si, oramai per me la situazione è chiara. O M5S con tutti i suoi limiti, o astensione.
il resto è cacca

Il guaio è che il PD si sta dimostrando più cacca del PDL, a questo punto. Forse sta coltivando una
vocazione suicida. Affari suoi.