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Tenta di uccidere il marito. Il killer assoldato confessa. Assolta lo stesso!

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controcorrente:
Tanto per NON cambiare!

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Ferrara: Uccide il marito nel sonno, assolta ex vigilessa " Non è capace di intendere e volere"

Giovedì 28 Novembre 2013
FERRARA - Lo ha deciso il gip: Donatella Zucchi, ex vigilessa 44enne di Ferrara, è stata assolta perchè non capace di intendere e volere per l'omicidio del marito.
La donna non può essere condannata, come ha deciso il gip all'udienza finale in cui è stato ascoltato il perito del tribunale, che ha confermato la pericolosità sociale della donna e ne ha disposto la permanenza in ospedale psichiatrico. Ora resta aperto il procedimento giudiziario (stralciato) contro il patrigno della Zucchi, accusato di favoreggiamento per aver aiutato la donna ad occultare le prove.  Donatella Zucchi, ex agente municipale, era stata poi impiegata all'Ufficio Contabilità del Comune. Il marito Vincenzo Brunaldi, 48 anni, era tossicologo all'Istituto di medicina legale. L'omicidio avvenne nel loro appartamento in via Mafalda Favero: i rapporti tra i due da tempo erano diventati tesi, la sera prima dell'omicidio la coppia aveva litigato e Brunaldi era uscito. Il mattino dopo, all'alba, la donna lo aveva ucciso nel sonno con un colpo di pistola alla nuca e poi aveva cercato di disfarsi del cadavere avvolgendolo in sacchi di nylon.  Le telecamere a circuito chiuso di una stazione di servizio l'avevano filmata poche ore dopo l'omicidio mentre faceva una scorta di benzina, così come l'avevano ripresa in compagnia del patrigno mentre si procurava attrezzi, come pale e corde, che dovevano servire a trasportare il corpo fuori da casa.  Oltre che al patrigno la donna aveva chiesto aiuto a un amico, lo stesso che aveva avvertito gli inquirenti. Questi, la mattina successiva all'omicidio, erano intervenuti nell'appartamento trovando la donna e, in camera da letto, il cadavere.

link alla notizia:
http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/uccise_marito_assolta_vigilessa/notizie/377644.shtml

BruceBoy:
Purtroppo non solo in casi del genere c'e l'assoluzione.
Nei fatti di cronaca sono soventi assoluzioni del genere che riguardano i servitori della borghesia.

Massimo:
Pensate se nei casi di "femminicidio" il colpevole invocasse l'incapacità di intendere e di volere: cosa accadrebbe?
Accadrebbe che le proteste che si scatenerebbero toglierebbero ai giudici la voglia di assolvere. Invece, nei casi
in cui ad esser assolta è la donna, i maschietti tacciono. E così la voglia di assolvere le donne i giudici non se la
levano. Anzi, se la fanno venire.

Alberto86:
Incapace di intendere e di volere... :muro:  :muro: :muro:

Che schifo...Non ho più parole per commentare queste squallide sentenze italiane.  :mad: :mad: :mad:

Oramai è chiaro che in Italia la "giustizia" è uguale per tutti, ad eccezione delle donne.  :mad:

Se commetti un "maschicidio" il massimo che può capitarti è farti qualche mesetto di vacanza in un ospedale psichiatrico. Quattro chiacchere al giorno con lo psichiatra (magari è pure donna) ed a fine villeggiatura l'assassina torna alla vita di ogni giorno (magari avrà pure il tempo di partecipare ad una delle tante manifestazione carnevalata contro la violenza sulle dddonne).

Cato:
La “giustizia” discrimina contro gli uomini.

Le mogli che uccidono i mariti ricevono condanne di 10 anni più brevi rispetto ai mariti che uccidono le mogli:
6 anni di carcere per le mogli, e 16.5 anni per i mariti.
Quando l’assassino è il marito solamente nel 1.4% dei casi viene assolto, mentre quando l’assassina è la moglie la percentuale sale al 12.9%. Percentuali simili si trovano anche per quanto concerne la libertà condizionata: la ricevono l’1.6% dei mariti che uccidono la moglie, e il 16.0% delle mogli che uccidono il marito. [Dati del Bureau of Justice Statistics USA].
In Georgia, USA, una condanna alla pena di morte per omicidio è 2.5 volte più probabile se la vittima è una donna piuttosto che un uomo. È 14 volte più probabile se la vittima è una donna bianca piuttosto che un uomo nero.

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