Autore Topic: 25 Novembre: perchè?  (Letto 2414 volte)

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Offline COSMOS1

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25 Novembre: perchè?
« il: Novembre 25, 2013, 23:55:09 pm »
Danilo Galassi

Ora vi spiego perchè il 25 novembre - giornata mondiale contro il femminicidio, è una grande bufala!
 Perchè il 25 novembre? Il 25 novembre 1960 furono uccise Patria Mercedes, María Argentina Minerva, Antonia María Teresa Mirabal, mentre Bélgica Adela Mirabal-Reyes si salvò per miracolo. Le quattro donne furono vittime di un'imboscata tesagli dai militare del governo di Santo Domingo, capeggiata allora dalla feroce dittatura di Trujillo. Le quattro donne stavano andando in carcere per trovare i loro mariti arrestati, i quali facevano parte delle milizie di opposizione ribelli alla dittatura di Trujillo. Le quattro donne anch'esse facevano parte attiva dell'organizzazione denominata "14 Giugno", fondata da Manuel Tavarez Justo, marito di María Argentina Minerva.
 Inizialmente le 4 donne furono arrestate insieme ai loro mariti, ma dopo qualche mese furono scarcerate, mentre i mariti rimasero nel famigerato carcere "La 40", tristemente noto per le torture e le esecuzioni sommarie inflitte ai suoi detenuti politici. Quindi siamo in un contesto ben diverso dal solito contesto in cui si ritiene che si sviluppino e prendano forma i cosidetti "femminicidi", e cioè il familismo patriarcale, la sottomissione della donna all'uomo, ecc.
 
 In Santo Domingo siamo sotto la feroce dittatura trujillista, dove qualunque dissidenza politica è repressa brutalmente, senza distinzione di razza, di estrazione sociale e di genere. Sottolineo che le donne e i loro mariti provenivano da un'estrazione sociale alta, erano tutte laureate e potevano svolgere attività professionale, anche di alto profilo. Sotto la dittatura, pur nei rigorosi limiti imposti da una dittatura feroce, il genere femminile era emancipato.
 
 Allora cosa c'entra innalzare ad eroine del femminicidio le signore Mirabal che furono vittime della repressione politica della dittatura all'epoca in corso a Santo Domingo? Gli uomini e i mariti stessi delle signore Mirabal rimasero in carcere a subire le torture e le violenza dei loro aguzzini, alcuni morirono, e allora dov'è l'intenzione del regime di Trujillo nel perseguire il genere femminile? E se questa intenzione non è provata, allora perchè le Mirabal sono diventare il simbolo di questa giornata del 25 novembre- giornata mondiale contro il femminicidio?
 
 Il motivo è presto detto, e cioè la solita propaganda politica, tipicamente, proveniente da ambienti di estrema sinistra (SEL, frange del PD e associazione femministe e attinenti). Si trova una vicenda di martirio (come ce ne sono tante, il caso delle sorelle Mirabal fu uno dei tanti purtroppo, anche di peggiori), si eleva a simbolo dell'oppressione che la donna subisce dall'uomo (che come abbiamo visto non
 c'entra niente, in quanto la vicenda è tutta politica) si tartassano social network, televisioni e redazioni di giornali politicamente simpatizzanti ed ecco che si fa la campagna propagandistica.
 E aggiungo che questo metodo, non è solo un brutto vizio della sinistra italiana, quello di storpiare e mistificare vicende storiche a fini propagandistici, ma è un germe che ha infettato tutta la sinistra a livello internazionale. I governi politici di sinistra anche di
 paesi che dovrebbero avere un ordinamento liberal-democratico, come Italia e Francia ci marciano alla grande.
 

Ora vi spiego perchè il 25 novembre - giornata mondiale contro il femminicidio, è una grande bufala! Perchè il 25 novembre? Il 25 novembre 1960 furono uccise Patria Mercedes, María Argentina Minerva, Antonia María Teresa Mirabal, mentre Bélgica Adela Mirabal-Reyes si salvò per miracolo. Le quattro donne furono vittime di un'imboscata tesagli dai militare del governo di Santo Domingo, capeggiata allora dalla feroce dittatura di Trujillo. Le quattro donne stavano andando in carcere per trovare i loro mariti arrestati, i quali facevano parte delle milizie di opposizione ribelli alla dittatura di Trujillo. Le quattro donne anch'esse facevano parte attiva dell'organizzazione denominata "14 Giugno", fondata da Manuel Tavarez Justo, marito di María Argentina Minerva. Inizialmente le 4 donne furono arrestate insieme ai loro mariti, ma dopo qualche mese furono scarcerate, mentre i mariti rimasero nel famigerato carcere "La 40", tristemente noto per le torture e le esecuzioni sommarie inflitte ai suoi detenuti politici. Quindi siamo in un contesto ben diverso dal solito contesto in cui si ritiene che si sviluppino e prendano forma i cosidetti "femminicidi", e cioè il familismo patriarcale, la sottomissione della donna all'uomo, ecc. In Santo Domingo siamo sotto la feroce dittatura trujillista, dove qualunque dissidenza politica è repressa brutalmente, senza distinzione di razza, di estrazione sociale e di genere. Sottolineo che le donne e i loro mariti provenivano da un'estrazione sociale alta, erano tutte laureate e potevano svolgere attività professionale, anche di alto profilo. Sotto la dittatura, pur nei rigorosi limiti imposti da una dittatura feroce, il genere femminile era emancipato. Allora cosa c'entra innalzare ad eroine del femminicidio le signore Mirabal che furono vittime della repressione politica della dittatura all'epoca in corso a Santo Domingo? Gli uomini e i mariti stessi delle signore Mirabal rimasero in carcere a subire le torture e le violenza dei loro aguzzini, alcuni morirono, e allora dov'è l'intenzione del regime di Trujillo nel perseguire il genere femminile? E se questa intenzione non è provata, allora perchè le Mirabal sono diventare il simbolo di questa giornata del 25 novembre- giornata mondiale contro il femminicidio? Il motivo è presto detto, e cioè la solita propaganda politica, tipicamente, proveniente da ambienti di estrema sinistra (SEL, frange del PD e associazione femministe e attinenti). Si trova una vicenda di martirio (come ce ne sono tante, il caso delle sorelle Mirabal fu uno dei tanti purtroppo, anche di peggiori), si eleva a simbolo dell'oppressione che la donna subisce dall'uomo (che come abbiamo visto non c'entra niente, in quanto la vicenda è tutta politica) si tartassano social network, televisioni e redazioni di giornali politicamente simpatizzanti ed ecco che si fa la campagna propagandistica. E aggiungo che questo metodo, non è solo un brutto vizio della sinistra italiana, quello di storpiare e mistificare vicende storiche a fini propagandistici, ma è un germe che ha infettato tutta la sinistra a livello internazionale. I governi politici di sinistra anche di paesi che dovrebbero avere un ordinamento liberal-democratico, come Italia e Francia ci marciano alla grande. Quindi stiamo attenti. Smascheriamoli, diffondiamo la Verità, diciamo le cose come stanno, non facciamoci strumentalizzare, non facciamoci portavoce di questa demagogia da bassifondi, l'europa di cose di questo tipo ne ha vista fin troppe nel secolo scorso, non ripetiamo più gli stessi errori! height=200




 Quindi stiamo attenti. Smascheriamoli, diffondiamo la Verità, diciamo le cose come stanno, non facciamoci strumentalizzare, non facciamoci portavoce di questa demagogia da bassifondi, l'europa di cose di questo tipo ne ha vista fin troppe nel secolo scorso, non ripetiamo più gli stessi errori!

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Offline Vicus

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Re:25 Novembre: perchè?
« Risposta #1 il: Novembre 26, 2013, 00:24:25 am »
È proprio vero: il popolo non ha mai nulla a che vedere con la creazione del folclore. La corretta informazione è il miglior antidoto.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto86

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Re:25 Novembre: perchè?
« Risposta #2 il: Novembre 26, 2013, 13:52:18 pm »
Da ricordare anche questo articolo di Antifeminist sul falso storico dell'8 Marso:
http://fematrix.altervista.org/archives/455



Citazione
“I preparativi per la Settimana dell’Odio erano in pieno fervore e l’intero personale dei Ministeri prestava la sua opera volontaria al di fuori dell’orario di lavoro. Si dovevano organizzare cortei, riunioni, parate militari, conferenze, apprestare pannelli didascalici in cera, preparare spettacoli cinematografici e programmi televisivi. Si dovevano montare tribune, costruire effigi, coniare slogan, comporre canti, far circolare notizie false, contraffare fotografie. Al Reparto Finzione era stato disposto che la squadra di Julia interrompesse la produzione di romanzi per stampare in tutta fretta una serie di libelli sulle atrocità commesse dal nemico.“ [1984, George Orwell]
“La cosa orribile dei Due Minuti d’Odio era che nessuno veniva obbligato a recitare. Evitare di farsi coinvolgere era infatti impossibile.“ [1984, George Orwell]
Anche quest’anno, come da decenni accade in tutto l’occidente, in questa giornata dell’8 Marzo i mass-media verranno inondati da una propaganda dal fortissimo impatto emotivo che ricorderà -per foga e spontaneità dei suoi attori partecipanti- la famigerata Settimana dell’Odio di orwelliana memoria.
La giornata dell’8 Marzo, da insipida “festa della donna” si è ormai trasformata in uno spettacolo di odio misandrico in cui si ascrive al Genere Maschile ogni malefatta e ogni crimine commesso nel corso della storia, ogni crimine commesso nel presente, e ogni crimine che verrà inevitabilmente commesso in futuro. E’ la giornata in cui si esalta in modo schizofrenico il nuovo simbolo sacro dell’occidente, ossia la “donna”, un simbolo utilizzato per giustificare guerre (di genere) in patria e (imperialiste) nei paesi “nemici”.
Condizionati fin dall’infanzia a mantenere come “coerenti” una serie di concetti in palese contrasto fra di loro[1], la gran parte delle persone che parteciperanno a questa “festa” dell’8 Marzo lo farà, come succedeva nel romanzo distopico di Orwell, con grande spontaneità e sincerità.
Gli uomini si pentiranno di essere uomini, e chiederanno scusa alle donne di esistere, nella speranza poi di portarsene a letto qualcuna, magari dopo aver utilizzato il solito rito maschio-femminista di spalare merda sul restante Genere Maschile nel tentativo (generalmente vano) di far sorgere il dubbio a qualche poveretta di trovarsi di fronte all’unico Maschio Buono™ dell’intero globo terracqueo. I più sfigati non tenteranno nemmeno questo approccio: si limiteranno a scrivere qualche viscido e untuoso articoletto nel loro blog in cui ripeteranno il rito di auto-flagellazione maschile (la “malattia maschile del disprezzo di sé“, avrebbe detto Nietzsche) e quello di esaltazione religiosa di tutte le donne, per poi aspettare impazienti che qualche poveretta capiti nel loro blog e scriva un commento tipo “che belle parole, tu sì che sei un vero uomo…“. Questi poveretti si accontenteranno cioè di una “pacca sulla spalla” virtuale, un niente che li appagherà per qualche minuto e gli farà credere di aver ottenuto altri “punti fedeltà” nei confronti del Genere Femminile.
Le donne, d’altra parte, si loderanno incessantemente senza imbrodarsi nemmeno un pò (le uniche creature -tolto Dio- a cui viene concesso di fare una cosa simile senza venir accusate di soffrire di una gravissima forma di megalomania), e continueranno nel frattempo a “chiagnere e fottere“, sostenendo di essere “discriminate” (ben l’85% degli acquisti nell’occidente capitalista è riconducibile alle donne) e nel contempo pretendendo e ottenendo le quote rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa (proprio di pochi giorni fa la notizia, riportata dal New York Times, che la commissaria europea Viviane Reding si è detta intenzionata a chiedere quote rosa del 60% nei consigli direttivi delle aziende), saltando a piè pari la gavetta fatta dai maschi, e ottenendo posti di potere solo perchè in possesso di organi genitali “politicamente corretti“. Insomma, il solito delirio di una società schizofrenica, di una società “talmente ossessionata con le donne da aver raggiunto un punto di nevrosi di massa” [Cit.].
E tutto questo teatrino dell’assurdo avrà come fondamenta niente più che una grande menzogna. Proprio così, perchè la storia che oggi verrà ripetuta da tutti i giornali, dalle tv, dalle radio e da un esercito di pecore-blogger è niente più che una menzogna. Verrà detto che la mitica “festa della donna” venne istituita in ricordo dell’8 Marzo 1908, quando a New York delle eroiche operaie scioperarono per rivendicare i loro diriti, facendo scattare nell’Orco Maschio™ la molla omicida che lo spinse addirittura a rinchiuderle nella fabbrica e appiccare un incendio, uccidendone circa 130-140.
Questa storia però, come detto, è falsa, perchè l’8 Marzo 1908 a New York non ci fu alcun incendio in una fabbrica. L’incendio ci fu, qualche anno dopo, il 25 Marzo 1911, ed è il famoso incendio che colpì la Triangle Waist Factory, un dramma di cui si conoscono bene i dettagli e che non è “avvolto nelle nubi del mistero” come vorrebbero far credere le propagandiste femministe, che strumentalizzano la morte di persone innocenti per portare avanti la loro becera propaganda misandrica. Ad esempio, non è vero che a morire siano state solo donne: delle 146 vittime 17 erano uomini[2]. Non è inoltre vero che le vittime stavano “protestando per i loro diritti”: infatti stavano lavorando, nelle condizioni pietose (per maschi e femmine) tipiche del tempo. Non ci fu quindi alcun Padrone Maschio-Orco™ che appiccò l’incendio all’edificio: si svolse infatti un regolare processo che determinò senza tema di smentita che l’incendio non fu doloso, e fu provocato molto probabilmente da un mozzicone di sigaretta o un fiammifero spento male che venne gettato in un bidone della spazzatura situato all’ottavo piano dell’edificio. L’allarme venne lanciato quando dei passanti giù in strada videro del fumo uscire da una finestra, e quasi immediatamente vennero avvisati gli operai che stavano al nono piano dell’edificio, molti dei quali si salvarono utilizzando l’ascensore (fino a quando funzionò), mentre i restanti rimasero bloccati nell’inferno di fuoco e morirono (alcuni si buttarono dalla finestra per sfuggire alle fiamme). La zona colpita dall’incendio aveva due porte: una che pochi minuti dopo l’inizio dell’incendio divenne irraggiungibile per via delle fiamme, e l’altra che spesso veniva chiusa per evitare “furti” da parte degli operai. Al processo vennero sentite varie testimonianze da parte di operai che dissero che non riuscirono ad aprire la porta, ma anche da parte di una testimone, May Levantini, che sostenne invece che la porta non fosse chiusa al momento dell’incendio perchè lei stessa l’aveva aperta, e che il passaggio per le scale che portavano verso quella porta venne bloccato dalle fiamme. Comunque sia andata, il verdetto del tribunale fu di non colpevolezza, dato che non si poteva provare con certezza che la porta fosse chiusa e se, in questo caso, fosse stata chiusa durante l’incendio.
Totalmente ignorate, nella versione meschina e menzognera delle femministe, le eroiche gesta dei due operatori (maschi) dell’ascensore dell’edificio, Joseph Zito e Gaspar Mortillalo, che quando vennero avvertiti dell’incendio fecero su e giù per l’edificio in fiamme salvando la vita a circa 150 operai (quasi tutte donne). Un tipico esempio di “vigliaccheria maschile“, come la chiamerebbero le femministe.
In tutto, come detto, ci furono 146 vittime, mentre nella fabbrica lavoravano circa 500 operai, quindi una gran parte di quelli che non lavoravano sopra l’ottavo piano riuscì a salvarsi, considerato anche che l’incendio venne “domato” nel giro di soli 18 minuti (a quei tempi a New York i palazzi non si accartocciavano sbriciolandosi su se stessi per un incendio).
Come disse Mark Twain, però, “una bugia fa in tempo a fare il giro del mondo, mentre la verità non si è ancora allacciata le scarpe“, e questa bugia dell’8 Marzo viene ripetuta ormai da anni e anni dalle categorie di maschi e femmine sopra descritte, alimentando così la logora e falsa narrazione femminista che vede le donne come Eterne Vittime e gli uomini come Spietati Carnefici. La data esatta a cui si può far risalire la “festa della donna” rimane comunque incerta. La prima “giornata della donna” fu probabilmente quella “festeggiata” il 28 Febbraio 1909 negli Stati Uniti, in seguito alla proclamazione del Partito Socialista d’America. Nel 1910 risulta che di “giorno internazionale della donna” si discusse a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste, e alcune versioni sostengono che la data “8 Marzo” venga fatta risalire ad una manifestazione di protesta di operaie di New York, avvenuta nel 1908 o molto più presumibilmente nel 1909 (un’altra versione ancora fa risalire le manifestazioni delle operaie all’8 Marzo 1857…). L’anno seguente comunque, nel 1911, il “giorno della donna” venne celebrato in vari paesi europei il 19 Marzo, mentre si sa con certezza che a Mosca la “festa della donna” venne istituita ufficialmente nel 1921.
Questo coacervo di date non contribuisce a fare molta chiarezza su quando sia stata celebrata la prima “giornata internazionale della donna”, anche se questo dettaglio è poco rilevante, quel che interessa in questo caso è stabilire la menzogna femminista che collega la “festa della donna” a un incendio in una fabbrica di New York avvenuto “l’8 Marzo 1908″ in cui un fantomatico Maschio Orco™ avrebbe “ucciso un centinaio di donne”. Come dimostrato, questo racconto mitologico femminista, ripetuto da milioni di teste vuote ogni anno, è falso. L’8 Marzo 1908 a New York non ci fu alcun incendio in una fabbrica di operaie, l’incendio ebbe luogo ben tre anni dopo, quando la “giornata della donna” negli USA era già stata istituita (1909) e non ci fu alcun padrone-maschio che rinchiuse le povere operaie in una fabbrica per poi ucciderle col fuoco. L’incendio come venne dimostrato non fu doloso e tra le vittime ci furono anche uomini. Se poi vogliamo dirla tutta, se bastasse un incidente sul lavoro, tragico e drammatico, per stabilire una “giornata internazionale” in favore di questo o quel sesso, ricordiamo in questa sede che il 92% dei morti sul lavoro sono uomini, e questo dalla notte dei tempi, e che il Genere Maschile di incidenti tragici sul posto di lavoro, che causano vere e proprie mattanze, può “vantarne parecchi”, tanto che se messi tutti in fila probabilmente potrebbero -seguendo la stessa logica demenziale femminista- portare all’istituzione di una “giornata dell’uomo” per ogni singolo giorno dell’anno.
Per concludere, va chiarita una cosa: la “festa della donna”, al di là del falso storico, è una cosa ridicola. Ciò che di ridicolo c’è in una festa di simile fattura non è quella melmosa schifezza maleodorante secondo cui “le donne andrebbero celebrate ogni giorno dell’anno e non solo uno“, quanto piuttosto il chiaro intento di utilizzare questa ricorrenza per gettare ulteriore benzina sulla Guerra fra i Sessi[3], trasformando questo giorno in una sorta di linciaggio morale collettivo contro l’intero Genere Maschile. A questo si aggiunge il nauseabondo spettacolo di suprematismo femminista a cui si assiste in forma ancora più enfatizzata in questa giornata, un cantar le lodi a se stesse che provoca un istintivo senso di repulsione e disgusto in ogni persona che abbia mantenuto un minimo di lucidità mentale.
Per questo la “festa della donna” è ridicola, tanto quanto sarebbe ridicola la “festa dell’ebreo”, la “festa del musulmano”, la “festa del nero” o la “festa del bianco”. La “festa dell’uomo” sarebbe parimenti ridicola, come lo è ogni iper-ostentata auto-esaltazione/celebrazione di “categoria” (anche il “patriottismo” di molti americani ricade in questa forma di disturbo mentale).
La “festa della donna” però a quanto pare è destinata a rimanere, anche se non sarebbe male sperare in un suo ridimensionamento, e una sua ricollocazione da giornata dell’odio misandrico, da linciaggio morale anti-maschile funzionale alla Guerra fra i Sessi, a qualcosa di più pacifico. Ho letto che in Russia il 23 Febbraio si festeggia la “festa degli uomini”, una ricorrenza che ebbe inizio nel 1918 sotto il nome di “Giorno dell’Armata Rossa”, e che venne in seguito rinominata “Giorno dei Difensori della Patria”. Pur non ufficialmente, questo giorno è diventato una ricorrenza in cui si celebrano non solo le forze armate russe, ma tutto il Genere Maschile. Ho letto, con non poco stupore, che sarebbe addirittura abitudine per le donne russe fare doni ai fratelli, mariti, padri, fidanzati e far loro gli “auguri” come lo si fa generalmente per festeggiare un compleanno.
Ovviamente anche il solo suggerire, in occidente, che la “festa della donna” venga riconvertita in una cosa simile a ciò che hanno in Russia, e che anche da noi venga istituita una corrispettiva “festa degli uomini” (nonostante gradirei venissero abolite entrambe), verrebbe accolto con l’indignazione e lo scherno generale. Questo perchè per la femmina media occidentale la vita dell’uomo è un rave party continuo da quando nasce a quando muore, mentre per il maschio medio occidentale gettare merda sul resto dei suoi fratelli di genere risponde alle logiche di competizione sessuale maschile: facendo così spera di far terra bruciata intorno a se, proponendosi indirettamente al Genere Femminile come raro caso di Maschio Buono™.
Spesso, anzi quasi sempre, questa strategia fallisce miseramente, e più che nella categoria del “Maschio Buono”, un simile mollusco viene inserito direttamente nella categoria dell’Utile Idiota e del Maschio Bancomat.

Note:
[1] Quelli più palesi: la presunta “superiore forza delle donne” che viene utilizzata quando c’è da fare un pò di propaganda di Suprematismo Femminista, e che viene immediatamente accantonata e sostituita con la presunta “maggiore debolezza delle donne” che viene utilizzata quando c’è da fare un pò di propaganda di Vittimismo Femminista. Il femminismo è un’ideologia perfettamente adattabile ad ogni situazione, incurante delle sue mille contraddizioni: quando fa comodo le femmine sono “più forti”, quando poi non fa più comodo ridiventano “più deboli”, quando fa comodo si parla di “uguaglianza dei sessi”, quando non fa più comodo si parla di “diversità dei sessi”, e così via. L’unica costante è che le femmine non sono quasi mai responsabili delle proprie azioni, perchè -secondo l’interpretazione femminista della storia e della realtà attuale- non sarebbero dotate di libero arbitrio e non avrebbero un pieno controllo sulle proprie facoltà mentali, per cui andrebbero trattate con maggiore indulgenza perchè sempre e comunque vittime di qualche oscuro e mitologico complotto maschile (il famigerato “patriarcato”, ad esempio).
[2] Se la stessa tragedia a parti invertite si verificasse oggi, i giornali pubblicherebbero il dramma con queste parole: “Tragedia in fabbrica, incendio provoca 146 vittime, tra cui 17 donne“. Il motivo per cui la maggior parte delle vittime di sesso maschile vengono relegate a vittime di “seconda categoria” -anche quando in numero decisamente superiore- e non si specifica il loro sesso ma le si tratta come entità “neutre”, è per via del maggior valore che in occidente viene dato alla vita della donna rispetto alla vita dell’uomo.
[3] “Una guerra a cui non ero abituato, essendo vissuto per più di venticinque anni in Asia, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini” -Tiziano Terzani, tratto da: “Un altro giro di Giostra”

Offline Lucia

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Re:25 Novembre: perchè?
« Risposta #3 il: Novembre 29, 2013, 12:39:23 pm »
Io pensavo che 25 novembre è il giorno contro la violenza delle donne perché è il compleano di quella mia parente (donna, psicologa 43 enne) che pesta spesso la sua madre   :cry: :mad: :mad: :cry: :cry: che poi chiede aiuto a me, e che almeno in questo giorno, questi giorni dovrebbe smetterla.

scusatemi l'off topic!

Offline Rita

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Re:25 Novembre: perchè?
« Risposta #4 il: Novembre 29, 2013, 12:49:56 pm »
Io pensavo che 25 novembre è il giorno contro la violenza delle donne perché è il compleano di quella mia parente (donna, psicologa 43 enne) che pesta spesso la sua madre   :cry: :mad: :mad: :cry: :cry: che poi chiede aiuto a me, e che almeno in questo giorno, questi giorni dovrebbe smetterla.

scusatemi l'off topic!

ma infatti, proseguendo l'off topic.. il giorno dopo la giornata contro la violenza sulle donne .. ma era già il 26  :rolleyes:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/11/26/news/viterbo_casa_di_riposo_degli_orrori_anziani_maltrattati_arrestate_le_titolari-71964260/
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli