Per me, la trattazione della QM serve in primis per rendersi conto (e diffondere tale consapevolezza) che si tratta di un problema reale che affligge la nostra società.
Chi però arriva qui e, dopo tanto tempo, rimane fermo solo a questo strato del problema, per me compie un percorso a metà. Secondo me, infatti, è necessario anche trovare soluzioni a livello individuale; sarebbe a dire che a poco serve rendersi conto di un problema (ma sempre meglio di niente, intendiamoci), se poi tale consapevolezza non aiuta anche nella vita di tutti i giorni.
Se il vento è contrario, c'è chi resta fermo e chi naviga di bolina, o almeno ci prova.
Dal discorso che fai, immagino che approfondendo non ci troveremo d'accordo.
Riguardo il contenuto effettivamente scritto, a me sembra che parli di un'altra cosa. Io parlo di QM, tu parli di soluzioni, presumibilmente per vivere meglio. Ma la QM è altro.
Cioè se io faccio un corso professionale, facciamo che ne so, di Autocad, l'insegnante alla fine del corso mi dirà: "Ecco, adesso sai fare l'autocad, però non siamo noi che ti troviamo lavoro, devi pensarci tu".
Questo lo accetto, ma è perché la ricerca del lavoro non fa parte del corso. Fuor di metafora le soluzioni individuali di cui parli non fanno parte della QM.
Se io vinco al Superenalotto, migliorerò il mio tenore di vita, aumenterò il mio valore sessuale, avrò probabilmente più fascino sulle donne, forse troverò una donna che mi farà perdere la testa e mi farà felice, ma questi fatti non porteranno nulla alla causa QM.
Se vogliamo parlare di pars costruens, prima bisogna capire il limite della QM e dove possiamo arrivare a spingerci.