Autore Topic: Giornatacontro la violenza sulledonne.L'articolo che nessuno vi ha fatto leggere  (Letto 1129 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.losai.eu/giornata-mondiale-contro-la-violenza-sulle-donne-larticolo-che-nessuno-vi-ha-fatto-leggere/

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’articolo che nessuno vi ha fatto leggere.
by maurizio spezia 0 Comments 25.nov 2013
- di Paolo Deotto -

In questo strano Paese in cui le cerimonie, gli anniversari, le commemorazioni, si susseguono a ritmo incalzante (mentre ci sarebbe un gran bisogno di commemorare un po’ meno e fare invece qualcosa di concreto per il disastro in cui si vive) oggi è d’obbligo essere pensosi e uniti nella fiera battaglia democratica contro la violenza sulle donne.

Beh, mi associo. Ero un giovane, diciannove anni, quando ho iniziato a veder esplodere la violenza sulle donne. In quel genocidio dei cervelli che fu il mitico “sessantotto” nacquero i primi concetti di emancipazione, di rivoluzione sessuale, di uguaglianza tra uomo e donna. In un volumetto che pubblicai alla fine del 2008, “Sessantotto, diario politicamente scorretto”, edito da Fede e Cultura (e da molti giudicato non del tutto cretino) ricordavo una frase atroce, ma assai diffusa all’epoca, che suonava così: “Se non ci stai, sei fascista”. In altri termini, e mi scuseranno le orecchie più delicate, si nobilitava con ideologie abborracciate il normale turbinio ormonale dei caporioni del “Movimento”, esentandoli così dalla ricerca, magari a pagamento, di quel “conforto” (chiamiamolo così…) a pulsioni che peraltro in genere si sanno controllare se dotati di una sufficiente educazione e non di istinti animaleschi.

Quante ragazze si piegarono a queste vigliaccate, perdendo la loro dignità, convinte a colpi di ideologie di aver fatto chissà quale conquista! La conquista dell’uguaglianza! Un concetto cretino, perché un uomo e una donna, proprio perché uomo e donna, sono due creature distinte, con caratteristiche, interessi, temperamento, pulsioni, diversi.

In nome di una libertà falsa si spinsero le giovani a perdere la loro femminilità, per trasformarle, le più brutte in “pasionarie” da prima linea nei cortei, e le più avvenenti da pasionarie e amanti dei capetti di turno. Vite buttate al vento, dignità, freschezza, femminilità massacrate dall’egoismo e dalla menzogna.

Naturalmente il mito dell’ugualitarismo avrebbe poi continuato la sua opera. La donna doveva abbandonare il suo più prezioso compito, quella di custode della famiglia, di moglie e madre, e cercare nel lavoro il successo e la “gratificazione”. Un passo in più per sfasciare le famiglie, che avrebbero poi ricevuto il fiero colpo con la legge sul divorzio.

Ma una donna che ormai non vuole più essere donna, perché ha scoperto che può fare tutte le stesse fesserie che fanno gli uomini, può forse sopportare la fatica di una gravidanza? Non sia mai! Con fantastica raffinatezza le donne guidate da erinni come l’attuale Ministra degli Esteri venivano imbesuite con slogan tipo “l’utero è mio e me lo gestisco io”. Ovvio, del resto, perché la vita sessuale doveva essere libera e saltellante, come quella dei cani che si accoppiano ai giardini pubblici. Ergo, diamo alle donne la libertà della gestione uterina. L’aborto, da crimine abominevole diventa un diritto. L’alba radiosa della legge 194. Un massacro di bimbi che continua tuttora, ogni giorno, ma anche un massacro di mamme, che prima o poi, rendendosi conto dell’enormità del loro gesto, ma avendo perso il concetto di pentimento e perdono (anticaglie di una Chiesa cattolica che ai tempi predicava ancora la Fede cattolica…) hanno davanti solo la disperazione per il gesto sciagurato che hanno compiuto.

Sulla scia delle conquiste dei paradisi del socialismo reale, le donne possono fare i minatori, gli spazzini, i soldati, i poliziotti, e mille altri mestieri pesanti e pericolosi da sempre riservati all’uomo. Grande conquista. Se un po’ più spregiudicate, possono anche gettarsi nella politica.

Si inventano le “quote rosa”, misto tra idiozia, umorismo scadente e oltraggio alle donne, riducendo quest’ultime ad animali da proteggere, tipo Panda.

E si arriva a legioni di ultracinquantenni che si guardano indietro e vedono il vuoto, guardano all’oggi e vedono solo la loro profonda solitudine e la perdita di tutto ciò che avevano di grande e di bello e che le distingueva dall’uomo. Perché, ricordiamocelo, Dio li creò uomo e donna. Due persone distinte.

Le ultracinquantenni possono rifugiarsi in un malinconia senza vie d’uscita, o reagire con quella spocchia irosa e supponente che, ad esempio, caratterizza ogni gesto della nostra infelicemente regnante presidentessa della Camera.

Vive le donne libere, violentate dall’ideologia, private della loro identità, costrette a essere quelle che non sono.

Epilogo inevitabile. Ormai non esistono più i sessi, esistono i generi, magari a variabilità frequente. Il martedì ti percepisci come uomo, il mercoledì come donna, il giovedì ti prendi un giorno libero e il venerdì ti percepisci come uomo però omosessuale con una speciale attrazione per le donne purché lesbiche.

Certo, tutto ciò è pazzesco, ma la pazzia arriva da lontano, da decenni di menzogne.

E a tante donne che oggi sono state costrette, per non apparire politicamente scorrette, ad ascoltare i bofonchiamenti senili del golpista del Quirinale, vorrei ricordare un momento fissato nella Storia, in cui la donna venne elevata a una dignità impensabile, meravigliosa. L’annuncio a Maria. Ave, piena di Grazia. È a una donna che Dio mise in mano la salvezza dell’umanità, ponendo nel suo grembo il miracolo della vita, di un bambino che era perfetto uomo e Perfetto Dio.

E vorrei ricordare le parole del grande Pio XII, che stupendamente sintetizzano la grandezza della donna: “La donna genera ciò che Dio crea”.

Ieri, la donna chiamata a partecipare all’opera di Dio e a salvare l’umanità. Oggi la donna chiamata ad ascoltare i deliri di una Bonino o di una Paola Concia e a diventare un mostro infelice.

Basta, davvero, con la violenza sulle donne!

Fonte

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Stendardo

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25 Nov.Giornata mondiale della menzogna e concezione femminista del lavoro .
« Risposta #1 il: Novembre 26, 2013, 14:41:32 pm »
A causa del lavoro che svolgo , ho avuto modo di entrare in contatto con varie realtà lavorative su tutto il territorio nazionale . Al nord nella mente dei lavoratori uomini il malumore e lo sconforto la fanno da padrone , lì i venditori di fumo del femminismo sembra che abbiano trovato terreno fertile per spargere in maniera proficua la loro dottrina .
Ma è a Roma che ho trovato la situazione peggiore . Qui il malcontento ed il risentimento dei lavoratori uomini assumeva dei connotati drammatici , probabilmente dovuti alla tragica situazione generale causati dalla crisi economica .
Ma a peggiorare drammaticamente questo quadro di per sé già dalle tinte fosche si aggiungeva il modo inetto con cui le donne , che erano state poste di colpo in ruoli di responsabilità , trattavano i subordinati uomini che invece avevano un esperienza lavorativa decennale sul campo , erano  donne che non avevano mai lavorato in vita loro e che appunto per questo motivo non riuscivano ad entrare in sinergia con i loro sottoposti .
Gli uomini che hanno passato decenni della loro vita a lavorare duramente come operai sulle autostrade o come carpentieri nei cantieri edili assumono determinati connotati di natura pragmatica in virtù proprio dell’attività lavorativa svolta e dell’esperienza acquisita , tutto ciò andava però inevitabilmente a cozzare nel medesimo ambiente lavorativo con quelle donne “da scrivania” che erano state messe lì di proposito .
Da tutta questa situazione incresciosa è andato emergendo un dato molto rilevante : col tempo è andato mutato l’antico concetto di lavoro come strumento che forgia e che nobilita l’uomo nella concezione femminista odierna del lavoro e del salario . 
Oggi una donna che riesce a imboscarsi in qualche ufficio pubblico o in  quella galassia di enti inutili che contribuiscono allo sperpero di denaro pubblico , pagato per la maggior parte dalle tasse degli uomini , ingolfando ulteriormente il già appesantito apparato burocratico  dello stato e passando il proprio tempo andando a zonzo per gli uffici o leggendo donna moderna o parlando delle condizioni meteo o delle unghie rotte , è considerata comunemente come una donna sagace e degna di considerazione mentre , al contrario , un uomo che coltiva la terra o che fa il fabbro in una bottega da artigiano viene considerato come un povero stupido che non ha saputo fare null’altro di meglio nella propria vita .
Difatti , la stragrande maggioranza degli imboscati in uffici ed enti inutili è composta da donne che non hanno difficoltà a  dichiararsi pubblicamente femministe o che simpatizzano per questa dottrina .
Rimasi sbalordito nel constatare che a fronte di questa enorme massa femminile e femminista ingombrante faceva invece da contraltare la totale assenza di donne in tutti quei lavori dove non si può stare comodamente seduti in scrivania come il muratore , l’idraulico , il meccanico , il camionista , il minatore , l’agricoltore , l’artigiano , lo spazzino , il minatore , l’elettricista etc. .
Ma la situazione peggiore la si può constatare nell’ambito di tutte quelle associazioni che , a loro dire , si impegnano a favore delle categorie cd “discriminate” e “svantaggiate” come le donne , i travestiti , i cocainomani , gli omosessuali , le lesbiche etc. e che vivono esclusivamente di rendita grazie ai milioni di euro di soldi pubblici generosamente elargiti dallo Stato .   
Ed è proprio in queste associazioni che la presenza femminista ha ormai raggiunto il monopolio più totale ; è da qui , infatti , che la vipera succhia il sangue allo Stato in grande abbondanza .
Nonostante ci troviamo nel periodo più nero per l’economia dello stato italiano e milioni di famiglie versano in condizioni di estrema indigenza o nella povertà , le femministe recalcitrano in continuazione e con una propaganda direi asfissiante l’assoluta necessità di ricevere e di vedersi aumentati i fondi pubblici per le associazioni femministe e glbgtqrwetc.  i cui vertici direttivi sono tutti composti da femministe .
E , per fare in modo che lo Stato elargisca tutti questi soldi pubblici alle associazioni femministe progender vengono montate delle vere e proprie campagne mass mediatiche come quella del 25 Novembre create ad arte sul nulla e sulla base di dati truffaldini manipolati con estrema maestria delle femministe sostituendo alle vere emergenze dovute alla attuale crisi economica la falsa emergenza del cd "femminicidio” .
Basta dare un’occhiata a tutte le statistiche , comprese quelle dell’ISTAT , i cui freddi numeri ci parlano meglio di qualsiasi altro Solone : il cd “femminicidio” è in costante calo di anno in anno , mentre la metà dei presunti “femminicidi” in realtà non sono “femminicidi” nel senso femminista del termine .
Una donna che viene uccisa durante una rapina in una gioielleria , ad esempio , pur non essendo un “femminicidio” viene fatto rientrare dalle femministe nel computo dei cd “femminicidi” allo scopo di creare l'emergenza .
In Italia , a fronte di un centinaio di “femminicidi” veri e falsi che sarebbero compiuti OGNI ANNO , avvengono circa 505 veri omicidi di esseri umani OGNI GIORNO tramite l’aborto .   
Le maggiori esperte mondiali sulle tecniche di utilizzo sistematico della menzogna e della diffamazione sono senza ombra di dubbio le femministe , del resto tutto la loro esistenza poggia su una grande bugia ovvero che il femminismo persegua la parità tra gli uomini e le donne mentre in realtà vogliono soltanto che trionfi la loro dottrina .   
Dunque , per fare in modo che lo Stato elargisca milioni di euro alle esponenti femministe , contro chi è indispensabile che le femministe dirottino la loro campagna di odio ?
Mentre le femministe parassitano sulle spalle dello Stato , vengono indette giornate , come quella del 25 Novembre , il cui unico scopo è quello di veicolare l’odio della gente comune contro gli uomini , senza che nessuno si opponga a questo progetto e senza che nessuno comprenda che l’opera di distruzione sugli uomini comporta inevitabilmente di conseguenza la caduta nel baratro anche delle donne .
E questa situazione è per me alquanto mortificante , in  quanto mi ritrovo a dover constatare l’abilità diabolica delle femministe nel saper dirottare l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri problemi che attanagliano il nostro paese , verso false emergenze e peggio ancora verso un odio generalizzato verso tutti gli uomini colpevoli in quanto tali e dunque affetti ab origine del peccato originale inemendabile maschile .
Né d'altronde posso nascondere che di fronte a tutta questa gigantesca opera di manipolazione di massa , permane in me un forte dolore nel dover constatare che tutto ciò sta scavando un solco profondo tra gli uomini e le donne mettendo gli uni contro le altre in una misera lotta priva di senso . 
« Ultima modifica: Novembre 26, 2013, 14:53:25 pm da Stendardo »
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Re:25 Nov.Giornata mondiale della menzogna e concezione femminista del lavoro .
« Risposta #2 il: Novembre 26, 2013, 15:49:21 pm »
Bell'articolo
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