Autore Topic: Cinema, uomini, e solitudini."Harry Brown"(G.B. 2009) di Daniel Barber. -Drammat  (Letto 1177 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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"Harry Brown"

 Drammatico-thriller, Daniel Barber, 2009, [G.B.]

Ogni uomo ha un punto di rottura.

Un uomo deve prendere una posizione.

La legge ha dei limiti. Lui non se li dà.

Frasi di lancio originali del film


Trama: Harry Brown(Michael Caine) è un ex Marine britannico, ora un pensionato e un uomo solo che sta invecchiando, dopo la morte della moglie per un cancro, lasciandolo sconvolto. Harry vive in un appartamento in un ex-quartiere residenziale oggi malfamato, di Londra. Il suo migliore amico Len Atwell vive nella paura del crimine e della violenza insensata profusa dai giovani teppisti trafficanti di droga, nella stessa zona. Len mostra ad Harry una baionetta che egli porta con sè per proteggersi, ma Harry lo mette in guardia contro l'uso di essa. Il giorno dopo, Harry riceve la notizia che lo schianta ulteriormente, il suo unico amico e compagnia Len è stato trovato pugnalato a morte con la medesima baionetta. Indagando, l' ispettore di polizia Alice Frampton(Emily Mortimer) scopre che non c'è molto che si possa fare poichè tutte le accuse a carico saranno respinte in tribunale sulla base del fatto che gli aggressori hanno agito per legittima difesa. Dopo che un tossicodipendente cerca di rubargli il portafogli sulla strada di casa dal pub, un Harry ubriaco e amareggiato si trasforma accidentalmente in giustiziere piantando il coltello nella schiena dell'aggressore tossicodipendente. In seguito, Harry si addentrerà nel covo-serra di piante di haschisc gestito da due allucinanti trafficanti di droga per comprare una pistola. Disgustato dal modo in cui i due trattano una ragazza loro schiava sessuale e in overdose, Harry spara uccidendoli ai due freaks e da fuoco alla loro centrale della produzione e dello spaccio. Prende poi con sè  tutte le armi che i due avevano, tante, e si propone di vendicarsi violentemente contro la gang di giovani spietati teppisti e spacciatori/taglieggiatori che hanno ucciso Len.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una rinascita di sorprendente interesse del filone vigilantista. Questo ha incluso anche alcuni progetti dal budget medio-alto riusciti o anche niente affatto come a mero titolo di esempi  il brutto e stupido, protofemminista "Il Buio nell'anima"(The Brave One) (2007) di Neil Jordan, lo sciapo "Death Sentence" (2007) di James Wan  e "Giustizia privata"(Law Abiding Citizen)(2009) di F.Gary Gray forse il più brutto e idiota di tutti, mentre ci è stato da tempo promesso da Stallone attore e regista un remake de "Il Giustiziere della notte"(Death Wish)(1974), il progenitore e in un certo qual senso capostipite del filone urbano, notturno-metropolitano del genere, con iconico protagonista un grande e stilizzato al massimo Charles Bronson. Sorprendentemente tra i molti titoli realizzati dopo il 2005 vi è un numero di film inglesi, tra cui l'ottimo "Dead Man's Shoes" (2004) del sempre bravo Shane Meadows, "Outlaw" (2007)di Nick Love, bello,  e"Straightheads/Closure -Vendetta a due" (2007)di Dan Reed, il più inutile e scialbo, e che comunque, insieme proprio ad "Harry Brown" mostrano quanto i timori per il disordine sociale siano in aumento anche in Inghilterra.  "Harry Brown" condivide una serie di analogie con l'autunnale capolavoro di Clint Eastwood "Gran Torino" (2008), che allo stesso modo aveva per protagonista un invecchiato soldato che riprendeva in mano le armi per arginare in qualche modo la criminalità giovanile nel suo quartiere.
Se "Harry Brown" è il film credibile che è, sulla vita negli ex- residenziali quartieri inglesi - grandi blocchi, torri (le cosìdette "tower block"  anche il titolo di un altro recentissimo film britannico in tema) e periferie che sono state costruite dai primi anni cinquanta in poi come unità abitative per persone a basso reddito -adesso peggiorati in un qualcosa che si avvicina ad una totale malvagia anarchia quale è quella che divora alcune grandi città americane come Detroit e Baltimora, è grazie appunto al suo verismo e alla sua realistica ambientazione. La violenza casuale, il vandalismo, e l'uso di droghe che vediamo è allarmante - nessun momento di "Harry Brown"  è più inquietante della sequenza di apertura girata con la videocamera di uno smartphone, dove per alcuni giovinastri la gioia iniziale di guidare una moto si trasforma in modo totalmente casuale nel prendere la mira e sparare con una pistola per poi uccidere una madre che spinge un bambino in un passeggino. Anche la polizia sembra incapace di fare molto ed è a un certo punto ricacciata indietro in assetto antisommossa dai disordini appiccati da alcuni fra i residenti del quartiere, lanciandoli pietre e bottiglie molotov. Gli attori che interpretano i delinquenti di strada sono stati acconciati e abbigliati per sembrare dei possibili sporchi drogati - alla banda dei teppisti arrestati è permesso di esprimere un massimo grado di velenosa e dura cattiveria anti-autoritaria durante le scene di interrogatorio, mentre Michael Caine ritorna nello stesso momento il soldato di ventura che era stato, pur dovendo assumere le sue medicine per gli acciacchi dell'età, accendendo lo schermo e l'intero film con un'interpretazione gigantesca, vestito sempre di tutto punto in giacca e cravatta, si cala in una fossa infernale per scatenare il suo, d'inferno personale. ("Harry Brown" rende interessante il contrasto con "Attack the Block" (2011), anch'esso ambientato in un ex-complesso residenziale britannico quasi identico e dalle molte somiglianze con quello del film, ma che al contrario ci fa vedere i piccoli e giovani criminali protagonisti come degli "eroi anti eroi" in prima linea contro un'invasione aliena).
Come quasi tutti gli altri film del filone vigilantista, "Harry Brown" è una nuda esposizione di paure urbane. "Death Wish" era stato liberato dai sentimenti delle classi medie degli anni settanta per cui i centri urbani stavano diventando senza legge e in balia della criminalità, molti dei suoi sequel e successori sono incentrati sulla stridente idea che un uomo americano medio abbia dunque il dovere di prendere le armi e difendere la sua casa e la famiglia anche sporcandosi necessariamente di sangue, mentre negli anni vi sono immancabilmente stati film di giustizieri femminili declinati quasi sempre al "rape & revenge" come il brutto e sopravalutatissimo "Thelma & Louise" (1991) di Ridley Scott, il super turpe ma interessante"Dirty Weekend- Sporco Weekend" (1992) di un Michael Winner il quale fece un tentativo anacronistico di tornare al filone che più gli aveva dato successo e notorietà, il bel porno-thriller  "Baise -Moi" (2000) di Virginie Despentes e Coralie Trinh Thi o l'orrendo"Via dall'incubo"(Enough)(2002) di Michael Apted che vorrebbe occuparsi di donne vittime di violenza e restate in piedi nella lotta, ma solamente per sè stesse.
Sia "Gran Torino" che "Harry Brown" fanno invece un appello diretto alla vecchia generazione nel mostrarci il loro trovarsi in grande timore di fonte alla crescente illegalità,alla mancanza di rispetto e al disprezzo mostrato dai giovani di oggi - a tal punto che i giovani sono considerati quasi soltanto come degni di sterminio. Queste pellicole con vigilanti al centro della vicenda seguono solitamente un arco comune della trama - l'omicidio di un amico o di un membro della famiglia del protagonista da parte di piccoli o anche grandi criminali in atti di violenza insensata, la sensazione che la criminalità nel mondo moderno abbia ottenuto di riuscire a oltrepassare ogni soglia di controllo, o che la società sia diventata malata, che la legge è dunque inefficace nel tentativo di fornire un adeguata giustizia, la convinzione che l'unica conclusione ragionevole a cui possa essere portato il protagonista sia quella di poter influenzare le cose e vendicarsi, prendendo personalmente le armi contro i criminali, tollerato seppur ovviamente non ufficialmente dalla polizia che considera il vigilante come colui che può fare qualcosa che loro stessi vorrebbero, ma che sono sono stati sanzionati per non fare.
Con la quasi eccezione dello splendido e precedentemente trattato film con un giustiziere donna "Ms. 45 aka Angel of Vengeance"(L'Angelo della vendetta) (1981) di Abel Ferrara, l'unico di questi film il quale sembra poter suggerire che anche la sua o il suo protagonista potrebbero essere mentalmente disturbati è stato "Taxi Driver" (1976) di Martin Scorsese, sebbene anch'esso sembra considerare la risoluzione finale come ambiguamente eroica. Non si può fare a meno di pensare che ci sia qualcosa di irresponsabile ma anche catarticamente esaltante,liberatorio, in molti di questi film i quali assecondando i timori della "maggioranza silenziosa" circa la criminalità e l'illegalità, sostengono di dover prendere come la restituzione di uno "scippato" diritto dal sistema, l'esercizio della legge nelle proprie mani. Nella vita reale, i vigilanti (che agiscono quasi sempre in gruppi piuttosto che privatamente, o da soli) hanno la tendenza ad essere indifferenti ad alcuni piccoli dettagli come ad esempio una prova di colpevolezza dell'imputato ("Condannato a morte per mancanza di indizi" [The Star Chamber] [1983] di Peter Hyams, dimenticato film degli anni ottanta è proprio molto ben centrato sul tema), mentre la questione dei diritti essendo una delle parti che è stata offesa protagonista, sembra sovrastante su alcune regole giuste o meno giuste che le società si sono date, rispetto a certe opinioni personali, se non pregiudizi, in qualsiasi senso essi siano o possano essere universali, dei torti che debbono necessariamente essere raddrizzati. Se su questo avete qualche dubbio, notate semplicemente che in qualsiasi definizione possibile di vigilantismo, è necessario includere e non soltanto alle radici, gruppi come il KKK e l'IRA.
"Harry Brown" emerge però come uno dei migliori tra la recente ondata di film incentrati sul vigilantismo. Pur non facendo mai nulla di più radicale che  reinventare i luoghi comuni e l'arco della  trama dei film vigilantisti, è riuscito a riscriverli proprio bene. E' violento e brutale, anche se non con la crudezza viscerale di un coetaneo "Death Sentence" - il tono della direzione di Daniel Barber è silenziato, tranquillo e non eccessivamente drammatizzato. Ma allo stesso tempo non abbiamo il film vigilantista annacquato in un tiepido scialbo liberalismo di qualcosa come il già citato "The Brave One" . Michael Caine è come detto perfettamente calato nel ruolo, portando l'eredità rispettabile della sua carriera di attore a sopportare la parte, quasi un "Carter"(Get Carter) (1971) di Mike Hodges, che deve momentaneamente ritornare dalla pensione. Tutti gli altri svolgono bene le loro interpretazioni di supporto, soprattutto la personificazione forte e freddamente intelligente di Emily Mortimer come detective della polizia, ma sono buone anche le prove di Iain Glen quale superiore della Mortimer, del collega di lei Charlie Creed-Miles/Terry Hicock, dell'amico di Harry David Bradley/Leonard "Len" Attwell, di Ben Drew il cattivissimo psicopatico Noel Winters, di un già promettente Jack O'Connel/Marky, di Liam Cunningham lo spietato, malvagio Sid Rourke, e con menzione speciale finale per il solito Sean Harris nell'apparizione di "Stretch", uno dei più schizzati, malati, ripugnanti e abominevoli spacciatori mai visti sullo schermo.

"Harry Brown" non è incredibilmente mai uscito al cinema in Italia nè è stato distribuito ufficialmente in italiano in alcuna forma. Si trova ovviamente in Blu-ray e dvd U.K. come di vari altri paesi.



I Love London (Delta Heavy Remix)
Eseguita da Crystal Fighters
Scritta da Gilbert Vierich, Sebastian Pringle, Graham Dickson
Prodotta da Crystal Fighters
Remixata da Delta Heavy
Pubblicata da Copyright of control
(P) 2009 Crystal Fighters su licenza esclusivamente di Kitsune
White Collar Grime
Eseguita da Mistabishi
Scritta e prodotta da James Pullen
Con l'arrangiamento di canzoni in chiave di Krill pubblicazione
Courtesy of Hospital Records

"End Credits "
Cantata da Chase & Status con Ben Drew (come Plan B)
Scritta da William Kennard, Saul Milton e Ben Drew
Pubblicata da Universal Music Publishing / Pure Groove Music Ltd
Master Recording su gentile concessione di Vertigo Records
In licenza dalla Universal Music Operations Ltd

"Gold"
(1983)
(Non accreditata)
Scritta da Gary Kemp degli Spandau Ballet (non accreditato)

La donna che canta ''Gold'' nel pub era l'infermiera dell'unità sul film.

Lungometraggio di debutto di Daniel Barber.

Michael Caine ha messo molto di se stesso nel personaggio di Harry Brown, ad esempio, sono entrambi veterani (Harry è un marine che ha servito in Irlanda del Nord, Caine ha servito nell'esercito britannico durante la guerra di Corea), e Caine vissuto nella stessa zona che nella quale vive Brown. Sono state cose come queste che lo hanno spinto a fare il film.

Katie Jarvis era stata scelta per impersonare una ragazza delinquente, ma ha dovuto tornare rinunciare alla produzione in quanto era al momento incinta.

TorsoloMarioVanni

http://www.heyuguys.co.uk/images/Harry-Brown-Poster.jpg

http://collider.com/wp-content/uploads/harry-brown-movie-image-michael-caine-3.jpg



Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.