però è la classica storia delle femministe che rifiutano i gesti di gallanteria.
Da parte mia ognuno fa come vuole ma ridicolizziamo il femminismo che come nella storia di Tiziano Terzani
"Una guerra a cui non ero abituato, essendo vissuto per più di 25 anni in Asia, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini.
Seduto ai piedi di un grande albero a Central Park, le stavo a guardare.
Le donne: sane, dure, sicure di sé, robotiche. Prima passavano sudate, a fare il loro jogging quotidiano in tenute attillatissime, provocanti, con i capelli a coda di cavallo; piu tardi passavano vestite in uniforme da ufficio - tailleur nero, scarpe nere, borsa nera con il c]omputer -, i capelli ancora umidi di doccia, sciolti. Belle e gelide, anche fisicamente arroganti e sprezzanti.
Tutto quello che la mia generazione considerava "femminile" è scomparso, volutamente cancellato da questa nuova, perversa idea di eliminare tutte le differenze, di rendere tutti uguali e fare delle donne delle brutte copie degli uomini.
Folco, mio figlio, anche lui cresciuto in Asia, mi aveva raccontato che, pochi giorni dopo essere arrivato da studente alla New York University Film School, aveva cercato di aprire la porta di un'aula per lasciar passare una sua compagna e quella lo aveva freddato, dicendo: "Ehi, tu, credi che io non sia capace di aprire questo cazzo di porta da sola?" Avevo pensato che fosse un'eccezione. No. Era la regola. E più le donne svillupano muscoli e arroganza, piu gli uomini si fanno impauriti e titubanti. Se sono necessari per concepire un figlio, capita loro di essere convocati per la bisogna e rimandati a casa dopo l'uso
e poi presentate il corrispondere ai loro criteri come una grande conquista
Bella mossa, ma questo episodio c'entra un tubo con il femminismo moderno e soprattutto con il femminismo italiano.
Le femministe italiane non hanno MAI combattutto per la parità di diritti e doveri, ma solo per tenersi i diritti ed eliminare i doveri. E' un femminismo che segue il motto "quello che è mio è mio, e quello che è tuo è mio".
Nessuna femminista italiana si è mai incazzata per un gesto di galanteria che la favorisce.
Mai. Nessuna.
La femminista italiana è quella che vuole eliminare i ruoli di genere quando questi vanno a loro svantaggio, e ne pretende invece il rispetto quando vanno a loro vantaggio.
Così sul lavoro ci deve essere parità assoluta, ma il corteggiamento e i costi annessi sono sempre a carico dell'uomo. Di iniziativa sessuale manco a parlarne, ci deve pensare l'uomo. Ecc. ecc.
Insomma, attualmente il femminismo in Italia e un po' in tutto il mondo non è altro che lobbysmo pro-donna, aka paraculismo femminile.
E' pretesa di avere sempre più diritti e sempre meno doveri sulla base dell'organo genitale delle persone, con nessuna considerazione della condizione di chi, a causa del suo esser nato con il pene e non con la vagina, sta dall'altra parte della barricata.
Per questo motivo non merita altro che disprezzo e opposizione, e le donne occidentali che non prendono le distanze da questa ideologia meritano, come minimo, distacco e indifferenza.