la cultura medica "burocratica" (per intenderci, sindacati, Ordini, ECM, consultori, ecc ecc) è veramente penosa
ovvio che le risorse scientifiche ci sono tutte, sufficienti per ragionare e trarre conclusioni corrette
ma altrettanto ovvio che pensare è un optional
purtroppo non c'è molto da dire, solo che ci vorrebbe una mobilitazione importante!
desolante , e per avvilirvi un pò, posto quest'articolo, dove si preconizza la futura distruzione della medicina generale
quotidianosanità.it
Lunedì 26 NOVEMBRE 2013
Medicina generale. I futuri medici di famiglia?
Under 30 anni e soprattutto donne
In media hanno 29 anni. L’Abruzzo la regione con il primato dei più giovani
futuri medici di medicina generale di sesso maschile (l’età media è di 26,7
anni), mentre le donne più giovani sono nel Lazio (27,7 anni). Questi i risultati
di uno studio curato dalla Fimmg Formazione Puglia.
Sono state 924 le borse messe a disposizione, nel 2013, per accedere al corso di formazione specifica in
medicina generale. Un calo del 5,8% rispetto alle 981 borse assegnate nell’anno precedente. Eppure la
richiesta verso questa specialità aumenta: gli aspiranti giovani medici di famiglia sono cresciuti del 21,7%
rispetto al 2012, e di conseguenza è aumentato il numero degli esclusi che arriva al 29,5%. Giovani
professionisti che accedono al concorso, in media, alla soglia dei 29 anni, la stragrande maggioranza
sono donne (rappresentano il 60% del totale dei vincitori contro il 40% dei medici di sesso maschile).
A scattare la fotografia dei futuri medici di famiglia è la Fimmg formazione Puglia che ha analizzato i dati
relativi all’ultimo concorso di accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG)
rilevati in 16 regioni italiane. Uno studio dal quale emerge le necessità di rivedere in maniera organica
l’organizzazione dei percorsi formativi, la distribuzione delle risorse ad essi destinati e la programmazione
dei fabbisogni del Sistema Sanitario rispetto ad esigenze regionali e dei diversi ambiti della medicina. Nel
2012 è stata, infatti, assegnata 1 borsa ogni 3,5 partecipanti al concorso di medicina generale, mentre nel
2013 le possibilità di superare il concorso si sono ridotte: è stata assegnata una borsa ogni quattro medici
aspiranti.
“Il numero dei medici non vincitori è in netto aumento: ci sono sempre più aspiranti medici di Medicina
Generale e un numero di borse a concorso in calo – ha affermato Carmela Di Lascio, vice coordinatrice
regionale Fimmg Formazione Puglia – questo avviene perché la Medicina Generale offre prospettive
occupazionali più interessanti rispetto al passato, in vista dell’elevato numero di pensionamenti di medici
di Assistenza Primaria previsto a medio e lungo termine. Ma è anche il segno che, nonostante il numero
chiuso, il sistema universitario continua a sfornare medici, garantendo solo per parte di essi le borse di
formazione post laurea. Il numero di borse messe a disposizione non solo non risponde in modo
soddisfacente alle esigenze del sistema formativo, ma in alcune regioni non sarà nemmeno sufficiente a
garantire la richiesta di professionisti per il sostegno dell’erogazione dei servizi sanitari regionali”.
Ma qual è l’identikit dei futuri medici di famiglia? In generale il 69% ha un’età compresa tra i 24 e i 29
anni, con un picco del 95% in Abruzzo che ha il primato dei più giovani futuri medici di medicina generale
di sesso maschile (l’età media è di 26,7 anni), mentre le donne più giovani sono nel Lazio (27,7 anni). Il
21% ha invece un’età tra i 24 e i 29 anni con un picco del 44% in Basilicata. Il 6,5 % ha invece tra i 35 e
39 anni (il 22,2% in Umbria), un residuale 3,5% ha più di 40 anni con un’impennata in Sardegna dove
troviamo le donne meno giovani (età media di 34,4 anni), mentre i neo formandi di sesso maschile più
avanti con l’età si trovano in Basilicata (31,8 anni).
Anche tra i corsisti i medicina generale domina il rosa a conferma di un trend ormai riconosciuto nella
professione Medica: le donne sono la maggioranza: sei su dieci sono femmine. Un divario che diventa
ancora più marcato in Piemonte(31% uomini vs 69% donne). Statistica ribaltata nella Provincia Autonoma
di Trentocon il60% di uomini versus il 40% di donne.
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02. 12. 13 17:38
Medicina generale. I futuri medici di famiglia? Und...
http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php...
I neo corsisti laureati da meno di cinque anni sono l’85,4% equamente distribuiti in tutte le regioni italiane,
ad eccezione dell’Umbria dove i camici bianchi hanno scelto di accedere al corso di formazione in Mmg
dopo 5-9 anni dalla laurea. Ma il primato dei camici bianchi con una fortissima presenza di medici laureati
da ben 10-14 anni va alla Calabria (il 14%)
“L’elevata età media dei vincitori di concorso, in gran parte però laureati da meno di cinque anni – ha
spiegato Carmela Di Lascio – mostra come siano molti gli studenti in medicina che impiegano ben più dei
sei anni previsti dal programma di studi per arrivare alla laurea. E questo è solo uno dei tasselli che dilata
a dismisura il percorso formativo necessario ad accedere alla professione. A esso si aggiungono il
tirocinio abilitativo e, specificatamente per i futuri medici di famiglia, l’iscrizione al concorso di Medicina
Generale all’inizio della primavera per un corso che inizia a fine novembre. Inoltre, una volta terminato il
corso, il neo-medico di medicina generale dovrà attendere almeno due anni per i tempi di iscrizione,
inserimento e pubblicazione di graduatoria e zone carenti, per poter accedere alla Convenzione”.
Insomma, siamo fra le nazioni europee che immettono nuovi professionisti sul mercato del lavoro con
l’età media più alta. Per questo in linea con le normative nazionali ed europee, secondo la Fimmg,
sarebbe preferibile ridefinire il triennio del corso di formazione specifica intervenendo non sulla durata
complessiva, ma su una differente distribuzione dei periodi formativi, riducendo la fase di mera didattica a
favore della pratica professionalizzante sul territorio, la quale vede nelle AFT il naturale luogo in cui
acquisire competenze, in un percorso che riduce le distanze fra formazione e lavoro.
Un quadro in continuo movimento, ma per la Fimmg non ci si può limitare però a constatare il
cambiamento in atto.
Nonostante il gran numero di carenze di medici previste nel comparto e la probabile necessità di un
complessivo incremento del numero di borse erogate sul territorio nazionale, anche per la MG, sostiene la
Fimmg, è necessario distribuire tali borse in base alle reali necessità regionali, per non aggravare la
situazione di profonda disomogeneità relativa ai tempi di accesso alla professione. Nelle condizioni attuali
l’alternativa è rappresentata dall’incremento di quello che è già un fisiologico flusso di medici formati
verso le regioni dove si accede alla professione più facilmente e che appare, in assenza di radicali
cambiamenti, l’unica concreta modalità per giungere ad un equilibrio accettabile sul territorio fra domanda
ed offerta di lavoro.
Non solo, è necessario domandarsi se gli attuali modelli organizzativi della Sanità siano adeguati al
mutato profilo della classe medica. “Si impone la necessità di riflettere in particolare sulle AFT – ha
aggiunto Di Lascio – i nuovi modelli organizzativi della Medicina Generale, introdotti nell’ACN 2009 e
diventati legge col decreto Balduzzi: possono queste rappresentare un’opportunità per coniugare nuove
funzioni e nuove esigenze di professionisti il cui profilo sta cambiando? Modelli H16 o H24, ruolo unico,
modulazione di quote orarie o fiduciarie, sono tutti elementi sui quali le scelte operate potranno
perfezionare un sistema a misura dei professionisti che lo metteranno in atto, con beneficio per i pazienti.
L’aggregazione funzionale potrà favorire una progressiva aggregazione strutturale, permettendo la
compresenza di operatori in un orario prevalentemente diurno, con la possibilità di ridurre così i rischi, in
una professione esercitata per lo più da donne, derivanti dalla attuale e più volte denunciata scarsa
sicurezza di tante postazioni di Continuità Assistenziale”.