Autore Topic: cutura femminista nelle ECM  (Letto 2784 volte)

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Offline Angelo Alberti

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cutura femminista nelle ECM
« il: Dicembre 02, 2013, 14:06:18 pm »
Vorrei segnalare come la piovra femminista mondiale introduce i suoi luridi tentacoli nella cultura  ed in particolar modo nelle università ed i ogni campo dell’aggiornamento professionale cercando di “esercitare il lavaggio dei cervelli “ di giovani e meno giovani ad omologarsi alla cultura femminista “del femminicidio e della violenza di genere”.
Ciò che riporto nel link non è che un timido esempio di quanto annunciato:
http://www.ecmcampus.it/#

Le ECM , per chi non lo sapesse sono aggiornamenti obbligatori per lo più a pagamento (raramente gratuiti) per medici , infermieri,psicologi ed altre professioni sanitarie che vengono scelte dall’interessato per ottenere crediti formativi altrettanto obbligatori (ma spesso di dubbia effettiva qualità formativa).
Sono indetti qualche volta dalle aziende sanitarie o dagli ordini professionali (ed in questi casi talora gratuiti e di qualità formativa superiore ),più spesso da Associazioni di vario tipo ,case farmaceutiche, congressi o altro .
Nella fattispecie l’associazione del link mette a disposizione il suddetto corso "Aggiornamenti in materia di violenza sessuale, violenza domestica e loro protocolli sanitari"  al costo di 80.04 Euro  conferendo la bellezza di 22,5 crediti ( max anno 50 crediti).
La cosa poi più inquietante è che il corso ha registrato il tutto esaurito!



Ma guardiamo la Ratio, gli obiettivi ed  i relatori del corso :




RAZIONALE DEL CORSO

L’esame obiettivo rappresenta uno dei cardini su cui si fonda la diagnostica delle patologie e spesso ne permette la differenziazione da altre simili. Questo è tanto più vero se ci riferisce a patologie dermatologiche dove l’esame obiettivo rappresenta il criterio fondamentale per le diagnosi differenziali.

Contribuire a diffondere una cultura della diagnostica differenziale basata sull’esame delle lesioni in questo, sicuramente comporta un indubbio vantaggio per i malati, ma anche un miglior impiego degli specialisti dei settori ai quali giungeranno “solo” quei pazienti di difficile diagnosi o trattamento o con rischi significativi per la loro salute.

OBBIETTIVI DIDATTICI

Questo corso, aperto a medici e farmacisti, intende fornire, con un linguaggio chiaro, semplice, ma soprattutto corredato da una ricca ed esplicativa iconografia, gli strumenti fondamentali per differenziare efficacemente lesioni dermatologiche, trattarle adeguatamente ed indirizzare agli specialisti quelle lesioni ancora dubbie oppure quelle con approcci terapeutici più complessi o quelle particolarmente rischiose per il paziente.

VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO

L’esame finale per l’ottenimento dei crediti ECM viene effettuato on-line.
L'attribuzione dei crediti avviene al superamento del test finale che può essere eseguito direttamente on-line al termine della lettura. Il relativo attestato viene generato sempre on-line al superamento del test (almeno 75% di risposte esatte). Il test può essere ripetuto senza limite al numero di tentativi.

RESPONSABILE SCIENTIFICO

Responsabile scientifico
Dr. Marco Daniele Segala (!!?? :sick:)
Dirigente Medico
Direzione scientifica
Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico
Milano

GLI AUTORI

Prof. Carlo Crosti
Responsabile Unità Operativa Dermatologia
Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Dr.ssa Simona Muratori
Unità Operativa Dermatologia
Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Dr.ssa Annalisa Niccoli
Specialista in Dermatologia
Azienda Ospedaliera di Busto

Tutor:

Dr.ssa Francesca Gaiani
Unità Operativa Dermatologia
Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano




Tra l’altro hanno anche la sfacciataggine di proporre protocolli diagnostiche e terapeutiche  a gente come il sottoscritto che si è fatto 20 anni di Pronto Soccorso in un Ospedale Regionale !!.......ma cosa dobbiamo imparare da queste  femministe??!!
Saluti a tutti


Innanzi tutto un caro saluto a tutto lo staff e a tutti gli utenti!Mioccupo di questione maschile e di antifemminimo già dagli anni 80 , Ho frequentato un liceo scientifico di sinistra e proffessoresse femministe , per cui ho maturato ,già dall'età liceale uno spirito critico contro il femminismo

Offline Lucia

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #1 il: Dicembre 02, 2013, 14:26:13 pm »
però non usa la dicitura violenza sulle donne ma violenza domestica, che purtroppo esiste, solo che non ha sesso. e purtroppo io non vedo nessuna soluzione (denunciare parenti non mi sembra una soluzione)

poi se vedete al corso che va verso il discorso femminista si possono chieere soluzioni per i casi quando l'agressore è donna o (e) la vittima è uomo.


Offline COSMOS1

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #2 il: Dicembre 02, 2013, 15:50:26 pm »
la cultura medica "burocratica" (per intenderci, sindacati, Ordini, ECM, consultori, ecc ecc) è veramente penosa
ovvio che le risorse scientifiche ci sono tutte, sufficienti per ragionare e trarre conclusioni corrette
ma altrettanto ovvio che pensare è un optional
purtroppo non c'è molto da dire, solo che ci vorrebbe una mobilitazione importante!
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline ilmarmocchio

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #3 il: Dicembre 02, 2013, 18:55:47 pm »
la cultura medica "burocratica" (per intenderci, sindacati, Ordini, ECM, consultori, ecc ecc) è veramente penosa
ovvio che le risorse scientifiche ci sono tutte, sufficienti per ragionare e trarre conclusioni corrette
ma altrettanto ovvio che pensare è un optional
purtroppo non c'è molto da dire, solo che ci vorrebbe una mobilitazione importante!

desolante , e per avvilirvi un pò, posto quest'articolo, dove si preconizza la futura distruzione della medicina generale

quotidianosanità.it
Lunedì 26 NOVEMBRE 2013
Medicina generale. I futuri medici di famiglia?
Under 30 anni e soprattutto donne
In media hanno 29 anni. L’Abruzzo la regione con il primato dei più giovani
futuri medici di medicina generale di sesso maschile (l’età media è di 26,7
anni), mentre le donne più giovani sono nel Lazio (27,7 anni). Questi i risultati
di uno studio curato dalla Fimmg Formazione Puglia.
Sono state 924 le borse messe a disposizione, nel 2013, per accedere al corso di formazione specifica in
medicina generale. Un calo del 5,8% rispetto alle 981 borse assegnate nell’anno precedente. Eppure la
richiesta verso questa specialità aumenta: gli aspiranti giovani medici di famiglia sono cresciuti del 21,7%
rispetto al 2012, e di conseguenza è aumentato il numero degli esclusi che arriva al 29,5%. Giovani
professionisti che accedono al concorso, in media, alla soglia dei 29 anni, la stragrande maggioranza
sono donne (rappresentano il 60% del totale dei vincitori contro il 40% dei medici di sesso maschile).
A scattare la fotografia dei futuri medici di famiglia è la Fimmg formazione Puglia che ha analizzato i dati
relativi all’ultimo concorso di accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG)
rilevati in 16 regioni italiane. Uno studio dal quale emerge le necessità di rivedere in maniera organica
l’organizzazione dei percorsi formativi, la distribuzione delle risorse ad essi destinati e la programmazione
dei fabbisogni del Sistema Sanitario rispetto ad esigenze regionali e dei diversi ambiti della medicina. Nel
2012 è stata, infatti, assegnata 1 borsa ogni 3,5 partecipanti al concorso di medicina generale, mentre nel
2013 le possibilità di superare il concorso si sono ridotte: è stata assegnata una borsa ogni quattro medici
aspiranti.
“Il numero dei medici non vincitori è in netto aumento: ci sono sempre più aspiranti medici di Medicina
Generale e un numero di borse a concorso in calo – ha affermato Carmela Di Lascio, vice coordinatrice
regionale Fimmg Formazione Puglia – questo avviene perché la Medicina Generale offre prospettive
occupazionali più interessanti rispetto al passato, in vista dell’elevato numero di pensionamenti di medici
di Assistenza Primaria previsto a medio e lungo termine. Ma è anche il segno che, nonostante il numero
chiuso, il sistema universitario continua a sfornare medici, garantendo solo per parte di essi le borse di
formazione post laurea. Il numero di borse messe a disposizione non solo non risponde in modo
soddisfacente alle esigenze del sistema formativo, ma in alcune regioni non sarà nemmeno sufficiente a
garantire la richiesta di professionisti per il sostegno dell’erogazione dei servizi sanitari regionali”.
Ma qual è l’identikit dei futuri medici di famiglia? In generale il 69% ha un’età compresa tra i 24 e i 29
anni, con un picco del 95% in Abruzzo che ha il primato dei più giovani futuri medici di medicina generale
di sesso maschile (l’età media è di 26,7 anni), mentre le donne più giovani sono nel Lazio (27,7 anni). Il
21% ha invece un’età tra i 24 e i 29 anni con un picco del 44% in Basilicata. Il 6,5 % ha invece tra i 35 e
39 anni (il 22,2% in Umbria), un residuale 3,5% ha più di 40 anni con un’impennata in Sardegna dove
troviamo le donne meno giovani (età media di 34,4 anni), mentre i neo formandi di sesso maschile più
avanti con l’età si trovano in Basilicata (31,8 anni).
Anche tra i corsisti i medicina generale domina il rosa a conferma di un trend ormai riconosciuto nella
professione Medica: le donne sono la maggioranza: sei su dieci sono femmine. Un divario che diventa
ancora più marcato in Piemonte(31% uomini vs 69% donne). Statistica ribaltata nella Provincia Autonoma
di Trentocon il60% di uomini versus il 40% di donne.
1 di 2
02. 12. 13 17:38
Medicina generale. I futuri medici di famiglia? Und...
http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php...
I neo corsisti laureati da meno di cinque anni sono l’85,4% equamente distribuiti in tutte le regioni italiane,
ad eccezione dell’Umbria dove i camici bianchi hanno scelto di accedere al corso di formazione in Mmg
dopo 5-9 anni dalla laurea. Ma il primato dei camici bianchi con una fortissima presenza di medici laureati
da ben 10-14 anni va alla Calabria (il 14%)
“L’elevata età media dei vincitori di concorso, in gran parte però laureati da meno di cinque anni – ha
spiegato Carmela Di Lascio – mostra come siano molti gli studenti in medicina che impiegano ben più dei
sei anni previsti dal programma di studi per arrivare alla laurea. E questo è solo uno dei tasselli che dilata
a dismisura il percorso formativo necessario ad accedere alla professione. A esso si aggiungono il
tirocinio abilitativo e, specificatamente per i futuri medici di famiglia, l’iscrizione al concorso di Medicina
Generale all’inizio della primavera per un corso che inizia a fine novembre. Inoltre, una volta terminato il
corso, il neo-medico di medicina generale dovrà attendere almeno due anni per i tempi di iscrizione,
inserimento e pubblicazione di graduatoria e zone carenti, per poter accedere alla Convenzione”.
Insomma, siamo fra le nazioni europee che immettono nuovi professionisti sul mercato del lavoro con
l’età media più alta. Per questo in linea con le normative nazionali ed europee, secondo la Fimmg,
sarebbe preferibile ridefinire il triennio del corso di formazione specifica intervenendo non sulla durata
complessiva, ma su una differente distribuzione dei periodi formativi, riducendo la fase di mera didattica a
favore della pratica professionalizzante sul territorio, la quale vede nelle AFT il naturale luogo in cui
acquisire competenze, in un percorso che riduce le distanze fra formazione e lavoro.
Un quadro in continuo movimento, ma per la Fimmg non ci si può limitare però a constatare il
cambiamento in atto.
Nonostante il gran numero di carenze di medici previste nel comparto e la probabile necessità di un
complessivo incremento del numero di borse erogate sul territorio nazionale, anche per la MG, sostiene la
Fimmg, è necessario distribuire tali borse in base alle reali necessità regionali, per non aggravare la
situazione di profonda disomogeneità relativa ai tempi di accesso alla professione. Nelle condizioni attuali
l’alternativa è rappresentata dall’incremento di quello che è già un fisiologico flusso di medici formati
verso le regioni dove si accede alla professione più facilmente e che appare, in assenza di radicali
cambiamenti, l’unica concreta modalità per giungere ad un equilibrio accettabile sul territorio fra domanda
ed offerta di lavoro.
Non solo, è necessario domandarsi se gli attuali modelli organizzativi della Sanità siano adeguati al
mutato profilo della classe medica. “Si impone la necessità di riflettere in particolare sulle AFT – ha
aggiunto Di Lascio – i nuovi modelli organizzativi della Medicina Generale, introdotti nell’ACN 2009 e
diventati legge col decreto Balduzzi: possono queste rappresentare un’opportunità per coniugare nuove
funzioni e nuove esigenze di professionisti il cui profilo sta cambiando? Modelli H16 o H24, ruolo unico,
modulazione di quote orarie o fiduciarie, sono tutti elementi sui quali le scelte operate potranno
perfezionare un sistema a misura dei professionisti che lo metteranno in atto, con beneficio per i pazienti.
L’aggregazione funzionale potrà favorire una progressiva aggregazione strutturale, permettendo la
compresenza di operatori in un orario prevalentemente diurno, con la possibilità di ridurre così i rischi, in
una professione esercitata per lo più da donne, derivanti dalla attuale e più volte denunciata scarsa
sicurezza di tante postazioni di Continuità Assistenziale”.


Offline ilmarmocchio

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #4 il: Dicembre 02, 2013, 19:03:55 pm »
peccato che la guardia medica ha senso sopratutto di notte :doh: :doh: :doh:

Offline controcorrente

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #5 il: Dicembre 02, 2013, 19:39:42 pm »
peccato che la guardia medica ha senso sopratutto di notte :doh: :doh: :doh:

La guardia medica ma anche il pronto soccorso, giusto Marmocchio?

Offline controcorrente

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #6 il: Dicembre 02, 2013, 19:48:09 pm »
Marmocchio, lessi tempo fa che la quasi totalità dei medici chirurghi negli ospedali, se non il 100% addirittura, sono UOMINI. Questo per una maggior emotività femminile quando si tratta di operare con i ferri in mano, ma anche perchè le donne medico non sono propense ad assumersi certe responsabilità. Non mi ricordo dove ho letto queste cose, forse su Antifeminist. Marmocchio ti risulta tutto questo?
E se fosse, cosa accadrebbe negli ospedali, se la propaganda femminista dovesse imporre camici rosa a gògò?

Se trovo l'articolo vedrò di postarlo.

Offline Ryu

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #7 il: Dicembre 02, 2013, 21:23:39 pm »
Dr. Marco Daniele Segala (!!?? :sick:)

Nomen Omen  :lol:
Odio il femminismo perché amo le donne

Offline Vicus

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #8 il: Dicembre 02, 2013, 23:21:17 pm »
Citazione
La cosa poi più inquietante è che il corso ha registrato il tutto esaurito!
Per forza, si guadagnano crediti formativi facendo le parole crociate...
Io non mi preoccuperei troppo. Non c'è niente di meglio che un corso monografico, con tanto di test riepilogativo sulla cd. 'violenza di genere' per suscitare i più sonori sbadigli :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto86

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #9 il: Dicembre 03, 2013, 05:15:26 am »
Il femminismo sta constatando che la martellante propaganda quotidiana dei falsi dati e delle calunnie, sta ottenendo scarsi risultati rispetto a quelli che inizialmente si erano prefissati.

Anche se non appare palese, la gente è stufa di questa continua solfa mediatica (non è un caso se la tv ormai la guardano solo le femmine e gli anziani, sopratutto la fascia mattutina e pomeridiana cioè quella maggiormente targettizzata per il pubblico rosa).

Il prossimo passo della dittatura femminista imperante sarà, quindi, quello di OBBLIGARE le persone (uomini in particolare) a subire coattivamente il lavaggio del cervello.

Vedasi ad esempio, cosa stanno cominciando a fare nelle università http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=9307.0

La soluzione rimane una ribellione ad ampio raggio ed una presa di posizione netta su queste questioni.

Dobbiamo far uscire la questione maschile dall'ambito virtuale a quello reale, in primis modificando le nostre scelte quotidiane ed i nostri comportamenti di ogni giorno in base al nostro livello di consapevolezza.

Se buona parte del sesso maschile cominciasse ad applicare seriamente e capillarmente la questione maschile al suo quotidiano, si potrebbe sperare in una svolta positiva per tutti. 

Offline ilmarmocchio

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #10 il: Dicembre 04, 2013, 19:56:15 pm »
Marmocchio, lessi tempo fa che la quasi totalità dei medici chirurghi negli ospedali, se non il 100% addirittura, sono UOMINI. Questo per una maggior emotività femminile quando si tratta di operare con i ferri in mano, ma anche perchè le donne medico non sono propense ad assumersi certe responsabilità. Non mi ricordo dove ho letto queste cose, forse su Antifeminist. Marmocchio ti risulta tutto questo?
E se fosse, cosa accadrebbe negli ospedali, se la propaganda femminista dovesse imporre camici rosa a gògò?

Se trovo l'articolo vedrò di postarlo.

non c'è bisogno dell'articolo, è così e basta girare per gli ospedali per constatarlo.

Offline ilmarmocchio

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #11 il: Dicembre 04, 2013, 20:01:01 pm »
Il femminismo sta constatando che la martellante propaganda quotidiana dei falsi dati e delle calunnie, sta ottenendo scarsi risultati rispetto a quelli che inizialmente si erano prefissati.

Anche se non appare palese, la gente è stufa di questa continua solfa mediatica (non è un caso se la tv ormai la guardano solo le femmine e gli anziani, sopratutto la fascia mattutina e pomeridiana cioè quella maggiormente targettizzata per il pubblico rosa).

Il prossimo passo della dittatura femminista imperante sarà, quindi, quello di OBBLIGARE le persone (uomini in particolare) a subire coattivamente il lavaggio del cervello.

Vedasi ad esempio, cosa stanno cominciando a fare nelle università http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=9307.0

La soluzione rimane una ribellione ad ampio raggio ed una presa di posizione netta su queste questioni.

Dobbiamo far uscire la questione maschile dall'ambito virtuale a quello reale, in primis modificando le nostre scelte quotidiane ed i nostri comportamenti di ogni giorno in base al nostro livello di consapevolezza.

Se buona parte del sesso maschile cominciasse ad applicare seriamente e capillarmente la questione maschile al suo quotidiano, si potrebbe sperare in una svolta positiva per tutti.


la situazione è questa, ma io sarei più ottimista sull'effetto di internet.
internet è un grande passaparola che, come sappiamo, lavora lentamente, ma in profondità.

Non a caso, i politici vedono la rete come il fumo negli occhi e si inventano emergenze che non ci sono, tipo la pedofilia, la prostituzione minorile in rete, ecc.
è sempre un problema di cultura e lì c'è da lavorare.
guarda in Croazia, hanno dato il referendum sui matroni gay e il risultato è stato schiacciante.
Con la scusa di evitare la dittatura della maggioranza, in occidente si tenta di instaurare la dittatura della minioranza, che poi è quella che si è sempre vista

Offline Ryu

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Re:cutura femminista nelle ECM
« Risposta #12 il: Dicembre 07, 2013, 13:10:43 pm »
cmq per 22,5 crediti faccio l'esame pure sul famminicidio... sarebbe l'equivalente di diritto societario + diritto privato + diritto commerciale + diritto tributario... magari ce cascate  :lol:
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