Fonte :
http://www.losai.eu/continua-loperazione-anti-putin-greenpeace-assalta-piattaforma-di-gazprom-nellartico/Continua l’operazione Anti-Putin. Le ONG occidentali al servizio della propaganda.
by Davide Consonni4 Comments25.ago 2012
-di Davide Consonni-
Continua inesorabile la campagna di propaganda anti-Putin e immancabilmente la protagonista è ancora una ONG occidentale.
Non è passata nemmeno una settimana da quando Amnesty International prese le difese delle Pussy Riot, sedicenti attiviste che con passamontagna colorati che ricordano i teletubbies e per mezzo di performance ‘artistiche’ protestano contro la chiesa ortodossa e il governo di Putin. Le loro gesta annoverano un’orgia anti-Medvev al museo al non mese di gravidanza, masturbazione con pollo congelato al supermarket davanti ad un bambino, un pene gigante disegnato sull’asfalto, del pessimo punk sponsorizzato dal dipartimento di stato usa e saltuariamente blaterano di democrazia e diritti civili, il tutto ripreso da telecamere e immortalato da macchine fotografiche.
Al fianco delle Passerine Riottose si son schierati anche i soliti vip di Hollywood, Madonna, Sting, Danny De Vito e altri e perfino il carcerato Michail Khodorkovsky, punta di diamante nella campagna di propaganda anti-Putin con l’intervento dell’ennesima ONG occidentale: Human Rights Watch.
Dicevo, nemmeno una settimana da quando Amnesty (o Amnesy?) International difese le Pussy Riot dalla sentenza di tribunale [mi chiedo a quanto ammonterebbe la pena per degli attivisti che, per esempio, facessero la stessa performance delle Pussy Riot però in una sinagoga rivolgendosi al regime di Tel Aviv e non a quello moscovita] che subito un’altra ONG occidentale si schiera contro gli interessi russi, la prima piattaforma off-shore di Gazprom nell’Artico, più precisamente.
Ebbene Greenpeace, incurante delle devastazioni che Bp, Tamoil, Exxon e tutta l’allegra banda di trivellatori occidentali causa all’ambiente, si spinge fino nell’Artico all’arrembaggio della piattaforma Gazprom con dei gommoni, sbarcando sei persone (americani e tedeschi) con tende e viveri per giorni, tra loro anche il direttore esecutivo di Greenpeace Kumi Naidoo. Ovviamente tutta la vicenda ha avuto un grandissimo risalto internazionale grazie ai media occidentali, sempre pronti alla strumentalizzazione del moralismo.
Questi sono solamente tre degli innumerevoli casi in cui l’operato di ONG occidentali ha contribuito in modo attivo alla propaganda strumentale.
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