Autore Topic: La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."  (Letto 1524 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/cronaca/849807/Cancellieri--piange-il-telefono.html

Giustizia e dintorni

01/11/2013 09:55

Cancellieri, piange il telefono

Intercettazioni del Guardasigilli con la famiglia Ligresti durante la detenzione di Giulia e Salvatore: "Farò quel che posso"







Il Ministro: mi sono interessata per ragioni umanitarie, chiarirò in aula


 
 
Non è indagata. Ciò non toglie che non sia nell'occhio del ciclone e che abbia davanti l'amaro calice delle dimissioni, che già da più parti la invitano a bere. Anna Maria Cancellieri, già Ministro degli Interni e oggi a capo del dicastero della Giustizia, paga cara un'intercettazione della Guardia di Finanza di Torino finita sulle colonne de la Repubblica. "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta": era il 17 luglio e così la Cancellieri diceva al telefono alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni. Poche ore prima per lui, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, erano stati disposti gli arresti domiciliari. Non solo, però. Perché i contatti con la famiglia Ligresti sono continuati anche oltre. Lo stesso Guardasigilli lo ha confermato ai magistrati torinesi, che distinguendo spesso il suo numero sui tabulati telefonici l'hanno voluta sentire, a Roma, lo scorso agosto. Stavolta l'argomento delle conversazioni erano le condizioni di Giulia Ligresti: ridotta in carcere la donna , con un passato da anoressica, come è poi emerso dalle cronache giudiziarie a settembre, rifiutava il cibo. Aveva perso sei chili in poche settimane di detenzione. Di qui l'interessamento, confermato dalla Cancellieri, "per ragioni umanitarie". Giulia Ligresti chiese il patteggiamento, lo ottenne con due anni e otto mesi di condanna, ed uscì di carcere il 19 settembre.
 
Quanto basta per mettere in moto una lunga serie di interrogativi: c'era la pura volontà di occuparsi della salute di un detenuto, chiunque egli fosse? L'amicizia "quarantennale" tra la Cancellieri e i Ligresti, ha pesato più di quanto potrebbe essere per un povero cristo qualsiasi? O, addirittura, il ruolo da ex manager di Fonsai del figlio del Ministro, Piergiorgio Peluso, la poneva nell'obbligo morale di intervenire? Qual è stato, insomma, il ruolo del Guardasigilli? Domande che sono piombate anche sul profilo parlamentare. Il Pd e persino Scelta Civica, chiedono chiarimenti in aula, che la diretta interessata ha già assicurato di voler dare. Per l'opposizione Fratelli d'Italia non ha ancora preso posizioni ufficiali, la Lega è assai dura, più di tutti il Movimento 5 Stelle che già pretende le dimissioni. Il Pdl, invece, è super-garantista: per Alfano la Cancellieri merita solidarietà, da Cicchitto arrivano persino le lodi.
 
Con lo sfondo dell'antico problema della "detenzione preventiva", intanto, oggi c'è un Ministro in più che balla.
 Non è indagata. Ciò non toglie che non sia nell'occhio del ciclone e che abbia davanti l'amaro calice delle dimissioni, che già da più parti la invitano a bere. Anna Maria Cancellieri, già Ministro degli Interni e oggi a capo del dicastero della Giustizia, paga cara un'intercettazione della Guardia di Finanza di Torino finita sulle colonne de la Repubblica. "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta": era il 17 luglio e così la Cancellieri diceva al telefono alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni. Poche ore prima per lui, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai-Unipol, erano stati disposti gli arresti domiciliari.
 
 
Non solo, però. Perché i contatti con la famiglia Ligresti sono continuati anche oltre. Lo stesso Guardasigilli lo ha confermato ai magistrati torinesi, che distinguendo spesso il suo numero sui tabulati telefonici l'hanno voluta sentire, a Roma, lo scorso agosto. Stavolta l'argomento delle conversazioni erano le condizioni di Giulia Ligresti: ridotta in carcere la donna , con un passato da anoressica, come è poi emerso dalle cronache giudiziarie a settembre, rifiutava il cibo. Aveva perso sei chili in poche settimane di detenzione. Di qui l'interessamento, confermato dalla Cancellieri, "per ragioni umanitarie". Giulia Ligresti chiese il patteggiamento, lo ottenne con due anni e otto mesi di condanna, ed uscì di carcere il 19 settembre.
 
Quanto basta per mettere in moto una lunga serie di interrogativi: c'era la pura volontà di occuparsi della salute di un detenuto, chiunque egli fosse? L'amicizia "quarantennale" tra la Cancellieri e i Ligresti, ha pesato più di quanto potrebbe essere per un povero cristo qualsiasi? O, addirittura, il ruolo da ex manager di Fonsai del figlio del Ministro, Piergiorgio Peluso, la poneva nell'obbligo morale di intervenire? Qual è stato, insomma, il ruolo del Guardasigilli? Domande che sono piombate anche sul profilo parlamentare. Il Pd e persino Scelta Civica, chiedono chiarimenti in aula, che la diretta interessata ha già assicurato di voler dare. Per l'opposizione Fratelli d'Italia non ha ancora preso posizioni ufficiali, la Lega è assai dura, più di tutti il Movimento 5 Stelle che già pretende le dimissioni. Il Pdl, invece, è super-garantista: per Alfano la Cancellieri merita solidarietà, da Cicchitto arrivano pure le lodi.
 
Con lo sfondo dell'antico problema della "carcerazione preventiva", intanto, oggi c'è un Ministro in più che balla.

Robert Vignola
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Offline Stendardo

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Re:La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."
« Risposta #2 il: Novembre 02, 2013, 12:36:36 pm »
Fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/politica/849819/Telefona-da-casa-tua.html


Politica
 


L'editoriale di francesco storace

02/11/2013 06:00

Telefona da casa tua

Il caso Cancellieri esempio di una casta che non smette di farsi gli affari propri







Il ministro si deve dimettere. Se non lo fa, si voti la sfiducia


 

Improntitudine. E indignazione.
 
Sono i due risvolti della medaglia del caso Cancellieri: da una parte la faccia tosta di un ministro che mobilita il potere di cui dispone per aiutare chi conosce a dispetto di tanti voi altri carcerati che non vantano amicizie tra i membri del governo; dall'altra il disgusto popolare per l'ennesima dimostrazione di una vera e propria casta che non perde il vizio di farsi gli affari suoi. Perché di questo si tratta.
 
Poi, c'è l'imbarazzo del premier, Enrico Letta, che ormai somiglia sempre più a quel cameriere che porta in mano un vassoio stracarico di aperitivi e a cui un bimbo dispettoso minaccia di fare la classica "scianghetta" costringendolo ad un'affannosissima ricerca di equilibrio. Cade lui o cade il vassoio, non c'è dubbio.
 
Così come e' evidente che il ministro Cancellieri se ne deve andare dalla poltrona che le e' stata affidata, perché il titolare della giustizia si deve occupare di tutti i detenuti e non di una sola, anche se di cognome fa Ligresti. Se ha problemi, la Cancellieri non può pensare di risolverli abusando del suo prestigioso incarico.
 
Reati di indubbia gravità e di natura economica, ancorché tutti da provare, non possono certo comportare la tortura in carcere. Ma il sospetto che si sia brigato per tentare di favorire una detenuta  di serie A c'è tutto. Potrei raccontare al ministro vari casi di detenuti - anziani - che vivono in condizioni inumane. Se chiamo al ministero, non so nemmeno se mi passano il funzionario di turno. L'unica volta che parlai con la Cancellieri fu quando era al Viminale. La cercai con la mitica batteria del governo, e le raccontai che l'estrema sinistra non voleva farmi parlare in una città toscana. Risultato: zero. Probabilmente non vantavo un'amicizia quarantennale con Sua Eccellenza.
 
Chi nutre ancora dubbi, se li faccia passare alla svelta. Quando hai un figlio che per appena un anno di lavoro si becca come "liquidazione" la bellezza di cinque milioni di euro dal gruppo Ligresti - dove non risultava proprio stimatissimo, lo definivano "idiota" - il dubbio che ci sia qualcosa di più di un'amicizia ti viene.
 
Fatemi capire: Berlusconi viene condannato a sette anni per una telefonata sbagliata in favore di una ragazza che non stava comunque andando in carcere e il ministro della giustizia la fa franca di fronte ad una storia così brutta?
 
Anche a me, nel 2006, capito' di dimettermi da ministro e non per un'intercettazione, ma per un articolo del Corriere della Sera. Non esitai un secondo a lasciare la poltrona. Accadde per una balla scoperta come tale ("il fatto non sussiste") ben sette anni dopo.
 
La Cancellieri deve rassegnare subito le dimissioni. Se non lo fa,  se l'etica ha ancora un valore in questo Paese, mi auguro che ci sia davvero la mozione di sfiducia annunciata alla Camera dai grillini e, purtroppo, non da quegli uomini e donne di destra che sanno che cosa vuol dire rispetto per la legge e senso istituzionale. La firmino anche loro, perché sarebbe davvero un pessimo esempio lasciare al suo posto un ministro che agisce in questo modo. Al governo non si sta per amicizia, ma per servire la Nazione. Per gli amici, si telefona da casa propria.
 Improntitudine. E indignazione.
 
Sono i due risvolti della medaglia del caso Cancellieri: da una parte la faccia tosta di un ministro che mobilita il potere di cui dispone per aiutare chi conosce a dispetto di tanti voi altri carcerati che non vantano amicizie tra i membri del governo; dall'altra il disgusto popolare per l'ennesima dimostrazione di una vera e propria casta che non perde il vizio di farsi gli affari suoi. Perché di questo si tratta.
 
Poi, c'è l'imbarazzo del premier, Enrico Letta, che ormai somiglia sempre più a quel cameriere che porta in mano un vassoio stracarico di aperitivi e a cui un bimbo dispettoso minaccia di fare la classica "scianghetta" costringendolo ad un'affannosissima ricerca di equilibrio. Cade lui o cade il vassoio, non c'è dubbio.
 
Così come è evidente che il ministro Cancellieri se ne deve andare dalla poltrona che le è stata affidata, perché il titolare della giustizia si deve occupare di tutti i detenuti e non di una sola, anche se di cognome fa Ligresti. Se ha problemi, la Cancellieri non può pensare di risolverli abusando del suo prestigioso incarico.
 
Reati di indubbia gravità e di natura economica, ancorché tutti da provare, non possono certo comportare la tortura in carcere. Ma il sospetto che si sia brigato per tentare di favorire una detenuta  di serie A c'è tutto. Potrei raccontare al ministro vari casi di detenuti - anziani - che vivono in condizioni inumane. Se chiamo al ministero, non so nemmeno se mi passano il funzionario di turno. L'unica volta che parlai con la Cancellieri fu quando era al Viminale. La cercai con la mitica batteria del governo, e le raccontai che l'estrema sinistra non voleva farmi parlare in una città toscana. Risultato: zero. Probabilmente non vantavo un'amicizia quarantennale con Sua Eccellenza.
 
Chi nutre ancora dubbi, se li faccia passare alla svelta. Quando hai un figlio che per appena un anno di lavoro si becca come "liquidazione" la bellezza di cinque milioni di euro dal gruppo Ligresti - dove non risultava proprio stimatissimo, lo definivano "idiota" - il dubbio che ci sia qualcosa di più di un'amicizia ti viene. Fatemi capire: Berlusconi viene condannato a sette anni per una telefonata sbagliata in favore di una ragazza che non stava comunque andando in carcere e il ministro della giustizia la fa franca di fronte ad una storia così brutta?
 
Anche a me, nel 2006, capitò di dimettermi da ministro e non per un'intercettazione, ma per un articolo del Corriere della Sera. Non esitai un secondo a lasciare la poltrona. Accadde per una balla scoperta come tale ("il fatto non sussiste") ben sette anni dopo.
 
La Cancellieri deve rassegnare subito le dimissioni. Se non lo fa,  se l'etica ha ancora un valore in questo Paese, mi auguro che ci sia davvero la mozione di sfiducia annunciata alla Camera dai grillini e, purtroppo, non da quegli uomini e donne di destra che sanno che cosa vuol dire rispetto per la legge e senso istituzionale. La firmino anche loro, perché sarebbe davvero un pessimo esempio lasciare al suo posto un ministro che agisce in questo modo. Al governo non si sta per amicizia, ma per servire la Nazione. Per gli amici, si telefona da casa propria.

francesco storace
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."
« Risposta #3 il: Novembre 03, 2013, 20:17:06 pm »
Non la metterei in off topic.
Forse andrebbe aperta una sezione [o anche solo una discussione dedicata in documenti] su reati, violenze e abusi commessi da donne.
Vnd [nick collettivo].

Offline Stendardo

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Re:La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."
« Risposta #4 il: Novembre 03, 2013, 20:54:59 pm »
Non la metterei in off topic.
Forse andrebbe aperta una sezione [o anche solo una discussione dedicata in documenti] su reati, violenze e abusi commessi da donne.

Io l'ho pubblicato nella sezione articoli , non so chi e perchè lo hanno spostato in off topic . 
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."
« Risposta #5 il: Novembre 03, 2013, 21:04:32 pm »
Io l'ho pubblicato nella sezione articoli , non so chi e perchè lo hanno spostato in off topic .

Forse perché era una doppia discussione...
In effetti, un moderatore educato e con stile, potrebbe inviare una mp per avvisare l'utente dello spostamento e spiegarne le ragioni.
Siamo 4 gatti, si potrebbe fare...
Vnd [nick collettivo].

Offline Stendardo

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Re:La Cancellieri al telefono : "Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me ."
« Risposta #6 il: Dicembre 05, 2013, 22:03:17 pm »
Fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/politica/850616/Caso-Cancellieri--spuntano-altri-due.html



La Procura di Roma continua a indagare

05/12/2013 10:59

Caso Cancellieri: spuntano altri due contatti sospetti

Antonino Ligresti avrebbe telefonato al ministro della Giustizia anche lo scorso 19 luglio







Dal cellulare in possesso della titolare del dicastero di Via Arenula, sarebbe anche stato inviato un sms 'all'amico di famiglia' il 16 agosto


 
 
La telenovela Cancellieri-Ligresti non è ancora finita. Anzi, potrebbe arricchirsi di nuove puntate e colpi di scena che, al momento, appaiono comunque improbabili. Il caso non è ancora chiuso ed è quantomeno meritevole di necessari approfondimenti. Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma resta sempre senza ipotesi di reato né indagati, ma i magistrati capitolini vogliono far luce sulla discussissima vicenda – arrivata il 18 novembre dai colleghi di Torino - delle telefonate tra il ministro della Giustizia e la famiglia Ligresti. In primo luogo con l’acquisizione dei tabulati del telefonino del fratello del patriarca Salvatore, Antonino, “l’amico storico”, nonché medico della Guardasigilli, che la scorsa estate - quando la sua famiglia fu travolta dagli arresti - ha intrattenuto telefonate e scambi di sms con la titolare del dicastero della giustizia. I pm sono intenzionati a capire se analizzando un periodo più ampio di tempo – rispetto a quello già controllato dalla Gdf dal 17 luglio al 29 agosto – i rapporti tra i due professionisti sono rimasti nella media “dell’amicizia ultra-trentennale” rivendicata ogni giorno da Anna Maria Cancellieri. Per gli inquirenti, il ministro potrebbe non aver detto tutta la verità. Rispetto a quanto sostenuto dalla “donna cannone” – così l’ha ribattezzata poco elegantemente Renato Brunetta per la sua silhouette – nella deposizione resa a Roma, la Finanza ha rilevato alcune discrasie di cui si è già ampiamente dibattuto: stabilendo innanzitutto che fu la Cancellieri a contattare Antonino Ligresti – anche se dopo due tentativi del medico - e non il contrario come più volte argomentato. Inoltre, secondo i militari ci sarebbero anche altri due contatti – tenuti ancora segreti – tra la funzionaria e l’amico dottore. Una telefonata di lui a lei del 19 luglio e un sms partito dal telefono in possesso all’ex ministro dell’interno del 16 agosto. A sostenerlo, il Corriere della Sera. Difficile, se non impossibile, arrivare a conoscere i contenuti delle conversazioni. Perché il telefono di Antonino Ligresti – questo è un fatto molto strano, visto che l’indagine torinese ha colpito gran parte della sua famiglia -  non era intercettato.
 
La sensazione è che tutto si concluderà con un nulla di fatto. I pm della Procura di Roma, però, prima di archiviare la vicenda vogliono effettuare ulteriori valutazioni attraverso l’acquisizione di nuovi tabulati. E non escludono di raccogliere altre testimonianze.

Federico Colosimo
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