Si è detto diverse volte in questo forum che le donne cercano uomini che le facciano ridere, compito sempre più ingrato che riescono ormai a svolgere solo uomini con modi da pagliacci.
Sembra che qualcosa affligga la donna della società tecnologica, alla quale si adatta con zelo ineguagliato; ma con evidenti conseguenze sul piano emotivo, poiché la natura reclama i suoi diritti.
Un riscontro di queste constatazioni si può trovare negli spettacoli che amano guardare, che sono sempre la cartina al tornasole delle emozioni e motivazioni del pubblico che li segue.
Le fiction pomeridiane, dove scorrono lacrime a fiumi, sono un mondo di donne dal ritmo lento, povero di comicità e azione ma pregno di problemi personali, dai dialoghi lagnosi pieni di ‘comprensione’ e buon senso a non finire.
Nei format più recenti le donne appaiono alquanto mascolinizzate, lavorano e hanno incarichi di ‘rilievo’ (per lo più esistenti solo nella loro fantasia), ma anche questi cercano di fornire una catarsi per la separazione radicale tra gli affari e la società reale, l’azione e il sentimento, il lavoro e la casa, l’uomo e la donna che sono così caratteristiche della società tecnologica.