Autore Topic: Il complotto contro l'arte  (Letto 2046 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Il complotto contro l'arte
« il: Febbraio 20, 2010, 12:37:50 pm »
Il Complotto Contro l'arte
02:30 20/02/10   
Come spiega Stefano Zecchi, che insegna Estetica, l'ARTE (visiva) CONTEMPORANEA ha come programma, ideologia di "DISTRUGGERE QUALUNQUE SENSO, LA DISSOLUZIONE...COME IMPOSSIBILITA' DI ESPRIMERE QUALUNQUE SENSO IN CUI CREDERE CONFRONTARSI, SCHIERARSI". Non si tratta di un diverso principio estetico, ma di dimenticare e anzi demolire, distruggere i principi su cui si basa la civiltà occidentale, espressa visivamente nell'arte. Le arti visive dal 1920 in poi circa, sono quindi nemiche della civiltà e cultura occidentale, esprimono solo il bisogno di distruggere, demolire sistematicamente non solo un ideale di bellezza, ma qualunque principio artistico su cui per 2 mila anni la civiltà occidentale si basata.

("...il Novecento... ha dimenticato questo principio, quello della bellezza, che è sempre stato guida della civiltà occidentale e ha ritenuto di demolire sistematicamente la bellezza giudicandola inutile, futile, effimera, negativa per il modo stesso di concepire l'arte. Ma l'abbandono del bello non significa, di per sé, la teorizzazione del brutto come principio estetico....Non è a quest'idea di brutto che guarda la nostra arte contemporanea...Brutto è espressione di una volontà dissolutiva, distruttiva da parte dell'artista. Brutto diventa esplicita e chiara espressione del nichilismo contemporaneo. L'artista nell'esaltare la forma brutta non cerca di rappresentare il grottesco, il non armonico eccetera, ma l'impossibilità di esprimere un senso: qualunque senso, in cui credere, confrontarsi, schierarsi....")

In termini culturali ed artistici quindi come spiega bene lo stesso Zecchi, l'arte contemporanea, affermatasi soprattutto dal 1920 in poi, è in opposizione, è nemica della civiltà occidentale come l'abbiamo conosciuta per 2.500 anni, ha come tema o programma solo distruggere e demolire ogni principio di brutto o bello, grottesco o armonia elaborato nei secoli dalla cultura occidentale.

In Musica ad esempio fortunatamente ci si salva perchè l'"opera originale" non ha valore economico e la riproduzione è quello che devi vendere al pubblico che reagisce in modo istintivo e non intellettuale. Per cui nel circuito commerciale alcune cose valide ogni tanto le senti anche oggi e persino in quello statale sovvenzionato. I promotori commerciali, i critici ed intellettuali e il business in musica (danza, teatro, cinema...) non riescono a distruggere il gusto della popolazione ed ignorarlo totalmente perchè ad un certo punto l'orecchio del pubblico decide le vendite o l'affluenza ai concerti. Per quanto i critici e la pubblicità manipolino e spingano concetti e stili demenziali non possono obbligare milioni di persone a provare piacere con dei suoni, il gusto musicale non è manipolabile più di tanto

Nelle arti visive purtroppo l'opera originaria vale 10mila volte più di una riproduzione e il significato e il senso possono essere spiegati a parole. Per cui questo apre la strada al complotto. Bastano alcuni galleristi pubblici e privati, due o tre collezionisti e un gruppo di critici e decidi che una rana verde come Cristo crocefisso vale due milioni e dipinti o sculture belli e difficili non valgono niente

Prendiamo il Martin Kippenberger con la sua rana verde al posto di Cristo sul Crocefisso che diventa l'attrazione di musei pubblici che costano al contribuente milioni ....(in quuesti giorni c’è stata l’apertura in grande stile del museo d’arte moderna della città di Bolzano, costato 30 milioni di euro. Nell’atrio dell’ingresso è stata collocata proprio l’opera di Kippenberger raffigurante la rana crocifissa. Per i vertici del museo era forse una scelta obbligata accogliere i visitatori con un’opera di uno dei massimi artisti della regione....).

Questa del crocefisso blasfemo sembra un trucco molto sfruttato a cui devono la carriera diversi artisti (anche la Madonna nella piscia e simili), ma continua a funzionare per generare pubblicità per cui va dato atto all'astuzia di Kippenberger e dei suoi sponsor. Le altre sue opere mostrano che ha fatto una scuola d'arte e ha tecnica ma preferiresti che le tenesse a casa sua, come quei musicisti che hanno studiato tanto e hanno la tecnica, ma che se si mettono a comporre sono noiosi ed irritanti per tutti salvo i parenti e alcuni amici di gusti simili, per cui se non si limitano a suonare classici pop o rock nessun locale li invita una seconda volta coi propri pezzi.

Chi esattamente decide che roba come questa di Martin Kippenberger invece, che da VISIVAMENTE fastidio o non dice niente a praticamente ogni essere umano (che non sia nel giro dei mercanti d'arte e gallerie o che non abbia problemi mentali e psicologici) entri nelle gallerie, costi milioni di euro e definisca l'Arte oggi ?

Ci sono 50-100 gallerie importanti in Inghilterra ed America e una decina di riviste di critica d'arte con non più di alcuni centinaia di persone che contano veramente e poi alcune dozzine di super-collezionisti. Nel caso di Kippenberger ci sono una decina di gallerie i cui galleristi si conoscono tra loro che hanno deciso di comprarlo, parliamo probabilmente di 20 persone e dopo arrivano i musei pubblici che danno la conferma finale

Questo ristretto gruppo di persone che è probabilmente lo 0.001% della popolazione occidentale decide cosa viene considerato arte oggi e cosa invece resta solo "artigianato" o dilettantismo. Ma non fa solo lievitare le quotazioni delle aste arbitrariamente (nel senso che sceglie opere prive di senso, ispirazione e gusto estetico per il 99% degli esseri umani e le promuove ad arte che vale milioni in asta, guadagnando milioni e attirando milioni di sovvenzioni pubbliche). Purtroppo influenza anche il gusto nelle scuole d'arte e poi il gusto, l'estetica e il clima in generale della cultura tramite le università e anche qualcosa che tracima nella cultura di massa.

Chi abbia un minimo di rispetto, interesse e anche diciamo amore per le cose belle di cui in Italia in particolare ed in Europa siamo circondati come eredità culturale nell'architettura ed arti figurative deve quindi respingere in toto l'idelogia distruttiva (esplicita e dichiarata!) della cosiddetta "arte contemporanea" che è una degenerazoine, un tumore, come il comunismo o nazismo ma in campo artistico e culturale



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Re: Il complotto contro l'arte
« Risposta #1 il: Febbraio 20, 2010, 12:43:37 pm »
Salar, non c'e' nessun complotto contro l'arte.
Come ebbi modo di scrivere sull'altro forum, se il maschile e' la bellezza del mondo , va da se, che al declino del principio maschile, corrisponde irrimediabilmente, il declino di ogni bellezza.
Tutto qui'.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Il complotto contro l'arte
« Risposta #2 il: Febbraio 20, 2010, 13:04:09 pm »
Salar, non c'e' nessun complotto contro l'arte.
Come ebbi modo di scrivere sull'altro forum, se il maschile e' la bellezza del mondo , va da se, che al declino del principio maschile, corrisponde irrimediabilmente, il declino di ogni bellezza.
Tutto qui'.

Hai scritto sul forum di cobraf.com?
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Re: Il complotto contro l'arte
« Risposta #3 il: Febbraio 20, 2010, 13:15:08 pm »
Poi non soltanto non mi piace,VORREI PROPRIO SPACCARLA,DISTRUGGERLA,BRUCIARLA.
Ho un senso di odio per questa roba.
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Re: Il complotto contro l'arte
« Risposta #4 il: Febbraio 20, 2010, 13:50:05 pm »
Quando andavo alle medie avevo una professoressa di storia dell'arte(femminista) che ci ripeteva come una litania:''non è bello ciò che è bello,è bello ciò che è espressivo'',e io pur avendo 12-13 anni pensavo:''ma che cretina questa...''.
Per fortuna che gli studenti disertano la scuola,se gli dessero retta ne verrebbero rovinati...
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Re: Il complotto contro l'arte
« Risposta #5 il: Febbraio 20, 2010, 14:40:02 pm »
Stefano Zecchi mi è sempre stato antipatico!!! E' un maschio pentito, amico di Maurizio Costanzo, si atteggia ad uomo particolarmente dotto, ma mai l'ho sentito parlare delle malefatte delle donne Romene ad Odessa, e dintorni, nel 1942!