Autore Topic: Femminismo e figura paterna  (Letto 5368 volte)

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Femminismo e figura paterna
« il: Dicembre 27, 2013, 14:01:25 pm »
Qualche volta mi è capitato di parlare con donne che sostenevano con grande ardore le tipiche posizioni del movimento femminista, alcune aderendovi, altre no, lo facevano in modo inconsapevole o addirittura non ritenendosi femministe, pur dicendo praticamente le stesse cose. Tutte avevano in comune però un pessimo rapporto con il proprio padre, e me ne sono accorta perché cercando di capire le loro ragioni, chiedevo come fossero conciliabili con il loro essere anche figlie. Sarebbe interessante sapere cosa pensano le femministe dei loro padri, e non solo se li amano oppure no, bensì sapere qual è la considerazione che ne hanno, come li giudicano, cosa pensano di loro come uomini, e questo per capire quanto abbia influito la figura paterna sul loro modo di pensare.

Dico questo perché io l'ho sempre ammirato mio padre, un uomo forte, onesto e generoso, che ha rappresentato un esempio e un modello per me. Sono cresciuta pensando che tutti gli uomini fossero come lui, e anche quando poi ho capito che non era così, certamente lui ha continuato ad influenzare positivamente il mio modo di pensare gli uomini, e il mio relazionarmi a loro.

E allora penso: se non ci sono più le premesse teoriche del movimento (visto che in Costituzione o in qualsiasi altra fonte del diritto non si riscontrano elementi di discriminazione) e la donna oggi può fare ciò che più desidera, rimane, a giustificare questo fenomeno nella sua degenerazione, solo un desiderio di prevaricazione, che in parte è frutto di una mentalità approfittatrice, è vero, ma in parte potrebbe rappresentare una buona fetta di donne che trova nel movimento femminista un'occasione di rivalsa rispetto a una certa figura di 'uomo' o 'padre' con cui non riesce a relazionarsi. Sarebbe interessante, dicevo, sapere per quante di esse è così.


Offline Animus

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #1 il: Dicembre 27, 2013, 14:23:51 pm »
Sarebbe interessante, dicevo, sapere per quante di esse è così.

E lo vieni a chiedere qui? :blink:
Vai su un forum femminista...
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #2 il: Dicembre 27, 2013, 14:43:08 pm »
E lo vieni a chiedere qui? :blink:
Vai su un forum femminista...

A questo punto tanti post sul femminismo non dovrebbero trovarsi qui.
Invece ci sono. Se si combatte qualcosa, credo sia un passo avanti capirne
le ragioni. Senza femminismo non esiste una questione maschile,
dunque come minimo bisognerebbe comprendere ogni aspetto. Se poi chi viene qui ha come
unico scopo parlare male del femminismo e lamentarsi, allora ho sbagliato, sì.

Offline Lucia

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #3 il: Dicembre 27, 2013, 14:43:55 pm »
Sarebbe interessante sapere cosa pensano le femministe dei loro padri, e non solo se li amano oppure no, bensì sapere qual è la considerazione che ne hanno, come li giudicano, cosa pensano di loro come uomini, e questo per capire quanto abbia influito la figura paterna sul loro modo di pensare.

Stavo leggendo un libro di una psicoanalisi, non so se vera o falsa di una femminista e conferma ciò che dici tu un rapporto molto male con il padre, però a me pare una storia cosi inventata, cioè appunto per sostenere le proprie posizioni. Poi il suo padre non è per niente un padre che imponga qualche cosa alla figlia.
Nella storia della liberazione sessuale, quella dai tempi di Freud, c'erano anche molti uomini che criticavano il patriarcato e non a caso allora osserva Freud l'universalità del complesso Edipico, che secondo me oggi non esiste più. Ma non so se questa c'entri con la tua domanda.

Sul sito anobii.com, un sito di bibliofili che forse conosci le stesse persone gestiscono un gruppo sui padri e un gruppo sul maschile plurale (una forma di maschipentitismo quindi femminismo), infatti una diceva che ammira i padri perché lei non ha avuto un padre come si deve.

Citazione
Dico questo perché io l'ho sempre ammirato mio padre, un uomo forte, onesto e generoso, che ha rappresentato un esempio e un modello per me. Sono cresciuta pensando che tutti gli uomini fossero come lui, e anche quando poi ho capito che non era così, certamente lui ha continuato ad influenzare positivamente il mio modo di pensare gli uomini, e il mio relazionarmi a loro.


io preferivo mio nonno e il mio zio al mio padre come modello di mascolinità,

Offline Warlordmaniac

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #4 il: Dicembre 27, 2013, 14:45:18 pm »
Qualche volta mi è capitato di parlare con donne che sostenevano con grande ardore le tipiche posizioni del movimento femminista, alcune aderendovi, altre no, lo facevano in modo inconsapevole o addirittura non ritenendosi femministe, pur dicendo praticamente le stesse cose. Tutte avevano in comune però un pessimo rapporto con il proprio padre, e me ne sono accorta perché cercando di capire le loro ragioni, chiedevo come fossero conciliabili con il loro essere anche figlie. Sarebbe interessante sapere cosa pensano le femministe dei loro padri, e non solo se li amano oppure no, bensì sapere qual è la considerazione che ne hanno, come li giudicano, cosa pensano di loro come uomini, e questo per capire quanto abbia influito la figura paterna sul loro modo di pensare.

Dico questo perché io l'ho sempre ammirato mio padre, un uomo forte, onesto e generoso, che ha rappresentato un esempio e un modello per me. Sono cresciuta pensando che tutti gli uomini fossero come lui, e anche quando poi ho capito che non era così, certamente lui ha continuato ad influenzare positivamente il mio modo di pensare gli uomini, e il mio relazionarmi a loro.

E allora penso: se non ci sono più le premesse teoriche del movimento (visto che in Costituzione o in qualsiasi altra fonte del diritto non si riscontrano elementi di discriminazione) e la donna oggi può fare ciò che più desidera, rimane, a giustificare questo fenomeno nella sua degenerazione, solo un desiderio di prevaricazione, che in parte è frutto di una mentalità approfittatrice, è vero, ma in parte potrebbe rappresentare una buona fetta di donne che trova nel movimento femminista un'occasione di rivalsa rispetto a una certa figura di 'uomo' o 'padre' con cui non riesce a relazionarsi. Sarebbe interessante, dicevo, sapere per quante di esse è così.

E' vero anche il percorso contrario. Cioè una femminista è tale perché si eccita o perlomeno si tranquillizza nel pensare che il sistema le è avverso. Solitamente se la prendono con gli uomini, che sarebbero le menti di queste prevaricazioni. Essendo il padre un uomo, loro strategicamente parlano della naturale gelosia paterna verso le figlie femmine come una censura nazista.

Io non credo che i padri delle femministe abbiano colpe comuni.

Offline Animus

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #5 il: Dicembre 27, 2013, 15:12:07 pm »
A questo punto tanti post sul femminismo non dovrebbero trovarsi qui.
Invece ci sono. Se si combatte qualcosa, credo sia un passo avanti capirne
le ragioni. Senza femminismo non esiste una questione maschile,
dunque come minimo bisognerebbe comprendere ogni aspetto. Se poi chi viene qui ha come
unico scopo parlare male del femminismo e lamentarsi, allora ho sbagliato, sì.

Volevo dire che qui, quello che tu poni come "una questione", lo si da già talmente per assodato - provato in cielo come in terra- che non ci si pone nemmeno la domanda. :P
(non ci si pone domande su concetti che risultano autoevidenti)

Su un forum femminista invece .... 
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Offline COSMOS1

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #6 il: Dicembre 27, 2013, 19:37:33 pm »
conflitti con il padre, padri inadeguati o padri eroi ...

da che mondo è mondo ci sono state sempre tutte le possibili coloriture dei rapporti padri-figli/e

il femminismo è contemporaneo, è altro

non è solo risentimento verso il padre, o meglio, sfrutta anche il risentimento verso il padre, ma non è quello, non è solo quello

se vuoi un indizio vai a leggere Il Padre Assente, di Claudio Risè, uno dei punti di partenza della QM in Italia
Risè spiega bene che il problema non è la qualità dei padri, ma la descrizione che ne veniva fatta in un determinato e specifico contesto
Lutero sposandosi la sua suorina e cercando di raccogliere le donnine eventuali destinatarie del suo verbo, doveva necessariamente porle in contrasto con i mariti che a lui lo cagavano molto meno (semplificazione maliziosa mia)
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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #7 il: Dicembre 27, 2013, 22:54:26 pm »
Volevo dire che qui, quello che tu poni come "una questione", lo si da già talmente per assodato - provato in cielo come in terra- che non ci si pone nemmeno la domanda. :P
(non ci si pone domande su concetti che risultano autoevidenti)

Su un forum femminista invece ....

Ah ok, pardon  ;) ancora probabilmente ne so molto poco, per voi
sono certamente argomenti noti e stranoti.

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #8 il: Dicembre 27, 2013, 23:07:21 pm »
E' vero anche il percorso contrario. Cioè una femminista è tale perché si eccita o perlomeno si tranquillizza nel pensare che il sistema le è avverso. Solitamente se la prendono con gli uomini, che sarebbero le menti di queste prevaricazioni. Essendo il padre un uomo, loro strategicamente parlano della naturale gelosia paterna verso le figlie femmine come una censura nazista.

Io non credo che i padri delle femministe abbiano colpe comuni.

Ciao Warlordmaniac,

quello della gelosia paterna è un discorso che volendo
può estendersi anche alle madri nei confronti dei figli,
e coinvolge un altro aspetto...  quello della protezione,
che è stata da sempre riservata alle donne, dai padri,
dai mariti, dai fratelli... quindi se le femministe dicono che l'uomo
ha sempre approfittato della debolezza fisica della donna, dovrebbero
anche parlare della protezione e del rispetto che veniva riservata ad essa.

P.s. Sull'ultima cosa che hai scritto: non intendevo dire che i padri hanno delle colpe,
mi riferivo a difficoltà relazionali in genere, a prescindere dalle colpe degli uni
o delle altre.



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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #9 il: Dicembre 27, 2013, 23:15:11 pm »
Stavo leggendo un libro di una psicoanalisi, non so se vera o falsa di una femminista e conferma ciò che dici tu un rapporto molto male con il padre, però a me pare una storia cosi inventata, cioè appunto per sostenere le proprie posizioni. Poi il suo padre non è per niente un padre che imponga qualche cosa alla figlia.
Nella storia della liberazione sessuale, quella dai tempi di Freud, c'erano anche molti uomini che criticavano il patriarcato e non a caso allora osserva Freud l'universalità del complesso Edipico, che secondo me oggi non esiste più. Ma non so se questa c'entri con la tua domanda.


Secondo me nell'impostazione familiare odierna, ossia
quella nucleare, difficilmente ci si libera da complessi di questo tipo, anzi, lì
essi vengono potenziati. Però nella mia riflessione non davo per scontata una prevaricazione
paterna, mi riferivo ad una difficoltà relazionale tra padre e figlia, senza interessarmi
della 'colpa', nel senso che tale difficoltà potrebbe benissimo dipendere dal caratteraccio della
puella di turno.

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #10 il: Dicembre 27, 2013, 23:36:36 pm »

se vuoi un indizio vai a leggere Il Padre Assente, di Claudio Risè, uno dei punti di partenza della QM in Italia
Risè spiega bene che il problema non è la qualità dei padri, ma la descrizione che ne veniva fatta in un determinato e specifico contesto
Lutero sposandosi la sua suorina e cercando di raccogliere le donnine eventuali destinatarie del suo verbo, doveva necessariamente porle in contrasto con i mariti che a lui lo cagavano molto meno (semplificazione maliziosa mia)

Ciao Cosmos1, mi incuriosisce quest'idea (che tra l'altro noi oggi non fatichiamo
a comprendere, essendo in balia del quarto potere). Grazie del suggerimento, non
ne ero a conoscenza (mi riferisco al libro).

Offline Vicus

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #11 il: Dicembre 28, 2013, 00:52:54 am »
La genesi dei fenomeni sociali non è psicologica – ma sembra che l’ammirazione per la figura paterna conduca la donna a percepire l’ordine dominante come indiscutibile e insorpassabile.
Di fatto nella donna contemporanea sembra esserci un rispetto inconscio e aprioristico dello status quo e della mentalità corrente, che ne limitano la capacità di critica. La concezione femminile della società è limitata alla gestione dell’esistente. Ogni tentativo di mettere in discussione questi assunti di base provoca sempre una reazione più o meno viscerale: ricordo una cui dissi in una normale conversazione che non era certo che l'Euro sarebbe durato a lungo, vista la situazione di paesi come la Grecia. Una banalità da Corriere, eppure si indignò alquanto :lol:
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2013, 01:27:00 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #12 il: Dicembre 28, 2013, 01:14:47 am »
La genesi dei fenomeni sociali non è psicologica – ma sembra che l’ammirazione per la figura paterna conduca la donna a percepire l’ordine dominante come indiscutibile e insorpassabile.
Di fatto nella donna contemporanea sembra esserci un rispetto inconscio e aprioristico dello status quo e della mentalità corrente, che ne limitano la capacità di critica. La concezione femminile della società è limitata alla gestione dell’esistente.

mmm... non saprei Vicus, in un certo senso è vero, ma allora è vero anche per l'uomo.
Chiunque si trovi all'interno di una data realtà e vuole pensarla, certamente riflette sulla realtà
in cui vive, in modo anche critico, ma egli è già plasmato da quella realtà. Un po' come lo schema 'io penso io puro' kantiano... no forse esagero  :shifty: E tuttavia nella mia totale ammirazione della figura paterna, nonostante sia cresciuta all'interno di uno schema vissuto come indiscutibile nei primi tempi, non ho potuto poi non metterlo in discussione nella sua essenza (e lì però ho dovuto distruggere tutto dalle fondamenta... e non mi rimane quasi niente).
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2013, 01:26:45 am da Vicus »

Offline Vicus

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #13 il: Dicembre 28, 2013, 01:23:58 am »
Di fatto gli uomini prediligono tematiche di critica e satira sociale, mentre il modello fondamentale della donna è l'adattamento, spesso anche a costo di rinnegare la propria natura. Anche quando c'è un'apparenza di critica, come nel femminismo, di fatto si tratta di un rinforzo delle istanze della mentalità dominante.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Femminismo e figura paterna
« Risposta #14 il: Dicembre 28, 2013, 01:52:02 am »
Di fatto gli uomini prediligono tematiche di critica e satira sociale, mentre il modello fondamentale della donna è l'adattamento, spesso anche a costo di rinnegare la propria natura. Anche quando c'è un'apparenza di critica, come nel femminismo, di fatto si tratta di un rinforzo delle istanze della mentalità dominante.

Sì, se per esempio la donna lotta per fare carriera come un uomo, intendi in questo senso?
In tal caso concordo. Io non penso che la donna stia vivendo secondo la propria natura. Ma la mia visione della natura femminile, o dovrei dire il mio sentire, si allontana completamente dal modello contemporaneo, e si avvicina a quello descritto da Evola nella Metafisica del sesso.