Autore Topic: "Ibra contro le calciatrici"  (Letto 1278 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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"Ibra contro le calciatrici"
« il: Dicembre 27, 2013, 15:11:34 pm »
Parliamo un pò di calciatori (ma proprio un minimo) che forse anch'essi attirano un pò di visitatori al forum data l'immutabile "malattia italica" per il pallone:

Da La Nazione di venerdì 27/12/2013, inserto QS Sport

Ibra contro le calciatrici

Nessuna preclusione o forma di intolleranza nei confronti del mondo femminile ma nel calcio...ognuno al suo posto. Questo in sintesi il messaggio che Zlatan Ibrahimovic ha voluto recapitare dopo le polemiche sollevate (in patria soprattutto) per i mancati riconoscimenti a Therese Sjoegran, la centrocampista svedese che non ha ricevuto alcun attestato al gala del calcio nonostante i suoi 187 gol.
"Con tutto il rispetto per ciò che le donne hanno fatto e fatto incredibilmente bene- ha detto Ibra- non si possono paragonare uomini e donne nel mondo del calcio e non è nemmeno divertente. Quando vado in giro per l'Europa vengo messo a confronto con Messi e Ronaldo. Invece quando torno a casa mi si confronta con un giocatore-donna."
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline yamamax

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #1 il: Dicembre 27, 2013, 18:05:07 pm »
Spero che non sia costretto a chiedere scusa ... come al solito !  :D

Offline COSMOS1

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #2 il: Dicembre 27, 2013, 18:59:51 pm »
se non sbaglio quella tennista che Obama  :sick: ha mandato a rappresentarlo a Mosca ha vinto contro un maschio
il problema è se lei è femmina  :hmm:
in ogni caso in effetti nel mondo dello sport stanno facendosi un po' troppe seghe con la questione delle pari opportunità!
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline ilmarmocchio

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #3 il: Dicembre 27, 2013, 21:00:06 pm »



www.calcionewstime.com/tennis-pechino-dhttp://www.calcionewstime.com/tennis-pechino-djokovic-na-li-nuovo-capitolo-nella-battaglia-tennistica-dei-sessi/jokovic-na-li-nuovo-capitolo-nella-battaglia-tennistica-dei-sessi/

Forse non tutti sanno che è esistita ed esiste tutt’ora una rivalità più antica, molto più antica, dell’antagonismo tra Agassi e Sampras ad esempio o tra Becker e Lendl, tra Connors e Mcenroe, oppure tra lo stesso Mcenroe e Borg, giusto per citarne qualcuno. La vecchia rivalità di cui stiamo parlando vede protagonisti da una parte l’uomo dall’altra la donna, è la cosiddetta battaglia dei sessi. Vi starete sicuramente domandando che cosa lega una disciplina sportiva come il tennis ad una contrapposizione sociologica e politica che esalta l’antagonismo tra l’uomo e la donna, ecco la spiegazione: la storia ci insegna che l’uomo ha quasi sempre avuto una posizione dominante all’interno della società rispetto alla donna e, solo negli ultimi decenni, la donna ha raggiunto un grado di parità sociale quasi eguale a quello del sesso opposto, non tralasciamo di dire che sotto questo aspetto però bisognerà compiere ancora parecchi passi importanti considerando che la condizione della donna non è identica in tutto il mondo e che nette disparità persistono ancora in parecchi paesi. Anche il tennis ha giocato un ruolo importante nella battaglia dei sessi e in particolare fu una storica partita tra un uomo e una donna, disputata nel ’73, a dare una scossa importante nell’ambito di questo singolare rapporto sociologico.

Arriviamo quindi al tennis e più precisamente ad un incontro tennistico disputato a Houston in Texas nel lontano 20 settembre del 1973; il match in questione vedeva in campo, divisi dalla rete, l’allora 55enne Bobby Riggs e la giovane californiana  Billie Jean King. I due atleti diedero vita dinnanzi a 30 mila persone, addizionate agli altri 90 mila spettatori televisivi di tutto il mondo, ad un inedita sfida in singolare misto che da quel momento in poi fece la storia, e non solo del tennis. A dirla tutta, quella non fu la prima grande sfida tra un uomo e una donna in ambito tennistico: lo stesso Bobby Riggis, poco tempo prima, aveva affrontato a Ramona in California la tennista  Margaret Court che allora era la numero uno del mondo e aveva ormai 30 anni; in quella occasione Bobby schiantò l’avversaria (6-2, 6-1) ribadendo il concetto che gli uomini erano meglio delle donne anche nello sport. L’episodio di Ramona diede la spinta definitiva alla King, che in passato aveva sempre rifiutato l’invito di Riggis, ad affrontare il connazionale in un match tennistico. Quel 20 settembre del 1973 però non andò come Bobby ebbe sperato e Billie, d’altra parte, riuscì nell’impresa eclissando l’avversario in tre set; per la cronaca finì 6–4, 6–3, 6–3 a favore della californiana. Billie Jean King che contava già da allora parecchi titoli dello Slam, tra i quali spiccavano le 5 vittorie a Wimbledon, era una vera e propria portavoce nazionale in difesa dei diritti delle donne e la vittoria del ’73 ebbe un’eco diverso dal normale proprio per questo fatto. Il trionfo della King rappresentò la rivincita delle donne americane, anche in campo lavorativo, tanto che in tutto il continente la differenziazione del salario percepito a pari mansione da uomo e donna incominciò ad equivalersi, diversamente da ciò che accadeva in passato. La stessa Billie Jean King, sempre nel 1973, fondò la WTA (Women’s Tennis Association) l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo e che organizza annualmente il World Tour per il circuito femminile. Il personaggio di Bobby Riggis rimase sempre legato alle vicende della partita di Houston: quindi legato a quell’ossessiva voglia di un confronto con un atleta dell’altro sesso che gli avrebbe permesso la ribalta dopo l’addio al professionismo, il grande impatto mediatico del match e la sconfitta alimentata da dubbi infiniti di cui ancora oggi ci ritroviamo a parlare. Solo qualche mese fa infatti, secondo alcune testimonianze dirette, Bobby avrebbe avuto dei contatti con la mafia prima della partita con la King e il tennista, allora sommerso dai debiti di gioco, avrebbe accettato di perdere in cambio di una cospicua somma di denaro; dopo l’accusa però, sono arrivate anche le smentite della famiglia e del suo migliore amico Lornie Kuhle che teneva i conti di Bobby Riggis. Bobby, purtroppo, non ha potuto controbattere alle accuse perché  nell’ottobre del 1995 perse la sua ultima partita, quella contro il cancro, lasciando comunque indelebile il suo nome nella storia del tennis.

Oltre alle due partite di Riggs contro la Court e la King, abbiamo trovato un altro match della serie “femmine contro maschi”: nel 1992 a Las Vegas si affrontarono l’immortale Martina Navratilova e “l’antipatico”, questo era il suo primo soprannome, Jimmy Connors. L’americano prese sul serio la contesa e parve fin da subito che l’americano avesse l’intenzione di vendicare la sconfitta che vent’anni prima fu inflitta al collega Bobby Riggs. il primo set fu abbastanza combattuto, la Navratilova, nove volte trionfatrice all’All England Club, era comunque un osso duro, ma vinse comunque Jimmy sia il primo che il secondo set; finì con il punteggio di 7-5, 6-2.

Qualche giorno prima dell’inizio dell’ultimo US Open, precisamente il 22 di Agosto, Serena Williams, ospite al celeberrimo “David Letterman Show”, è tornata sull’argomento donne contro uomini nel tennis rievocando la sfida King-Riggs del ’73. Nell’intervista, che consiglio ai lettori di andare a vedere, Serena ha rivelato che Andy Murray le ha proposto qualche tempo fa un sfida, ma lei, sicura della sconfitta, non ha accettato poiché il divario tecnico avrebbe prodotto un 6-0, 6-0 a favore dello scozzese ed avrebbe così distrutto l’imbattibilità femminile ottenuta dalla King nell’epico scontro di Houston (dimenticandosi che Connors aveva già posto fine all’imbattibilità nel ’92). Ecco che, neanche a farlo apposta, in occasione del decimo anniversario del China Open di Pechino che partirà fra qualche giorno, il tennis offre nuovamente alla storia un altro capitolo della battaglia dei sessi: oggi infatti, il serbo Novak Djokovic, numero uno del mondo, e la cinese Na Li, la più grande tennista cinese di sempre, si sono affrontati in un match di beneficenza dove è stata la padrona di casa a vincere, ponendo nuovamente in equilibrio il confronto tra tennis femminile tennis maschile (considerando le vittorie di Riggs e Connors da una parte e della King dall’altra). Naturalmente il match era un amichevole e non c’era nulla di prestigioso in palio, probabilmente se avessero giocato al massimo Djokovic avrebbe vinto senza far vedere la palla alla cinese, ma chi può dirlo? magari sarebbe comunque finita con una vittoria della Li; di vero rimane il fatto che queste partite lasciano il tempo che trovano e la valenza della partita di oggi, anche emotivamente, equivale a un millesimo della partita disputata dalla King e da Bobby Riggs. Attenderemo con ansia un nuovo confronto “femmine contro maschi”, anche se abbiamo lo strano presentimento che non sarà comunque l’ultimo capitolo della battaglia.



il fatto stesso che si metta in dubbio la ovvia e schiacciante superiorità delll 'uomo sulla donna , in ambito sportivo, è indice della credulità e della stupidità intrinseca della cultura mediatica odierna.
Basti un unico e definitivo riscontro :
non esistono competizioni open ovvesosia dove le atlete gareggiano direttamente con i maschi.
Come mai ?

Ibrahimovic ha detto cose di buon senso che non dovrebbero fare notizia.
ovvie e scontate

Offline ilmarmocchio

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #4 il: Dicembre 27, 2013, 23:14:31 pm »
Citazione
Naturalmente il match era un amichevole e non c’era nulla di prestigioso in palio, probabilmente se avessero giocato al massimo Djokovic avrebbe vinto senza far vedere la palla alla cinese, ma chi può dirlo? magari sarebbe comunque finita con una vittoria della Li;

ecco tutta l'immane stupidità, ineliminabile e generalizzata, degli scribacchini italici.
Con una frase delirante contraddice quanto scritto in precedenza  e attesta la sua zerbinità :doh: :doh: :doh:

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #5 il: Dicembre 28, 2013, 00:55:34 am »
Forse proprio nell'automobilismo se una donna e' particolarmente dotata -rifacendomi ad altro topic- e' più raggiungibile un obbiettivo "livellamento", stante che in molte specialità motoristiche moderne in primis ovviamente la F1, il fattore umano dagli anni '80 si e' molto ridotto a favore dell'elettronica e del mezzo in sè. Seppur rimanga un dispendio agonistico di fatica e di tensione non indifferente. Comunque oggi se non hai la macchina migliore te lo puoi scordare di vincere anche solo una gara, uomo come donna. Purtroppo il tempo dei Brambilla con la March o dei Laffitte con la Ligier e' definitivamente tramontato. Pensate ad Alboreto che con una Ferrari che si rompeva sempre nell'85 quasi vinse il mondiale. Quindi, forse se dai ad una buona pilota la macchina e l'organizzazioni veramente migliori sono cazzi per tutti. Sarebbe forse una prova da fare poiché la FIA sostiene ovviamente che la F1 ha ancora un preponderante aspetto umano importantissimo, e non e' piu' vero manco per il c. E obbiettivamente fino ad ora le poche donne pilota sono state più che altro un'operazione di mera pubblicità, e al di là delle loro reali capacita' o meno non hanno mai avuto macchine davvero in grado di fare nessuna differenza. Negli sport di forza fisica ma anche tecnica particolare o forte resistenza il discorso e' ben diverso e non mi sembra ci possa essere equità /parità in un confronto uomo/ donna, tipicamente mediatico di marketing e poco altro. A meno che certo come abbiamo assistito in molte discipline dal nuoto, al tennis, all'atletica ecc., mandare in campo atlete che di femminile pare ormai abbiano solo l'iscrizione all'anagrafe. Mi ricordo sempre un nome fra tanti di effetto spaventoso degli ormoni anabolizzanti: la francese Mauresmo. Era forse una donna quella? Dove sono finite atlete come la Perec che almeno erano ancora femminili e aggraziate e non dei freaks gonfiati con gli estrogeni.
Ci sono poi degli sport come la pallavolo che - mi pare- siano nati come sport femminili, e se e' così difatti giocato dagli uomini che ovviamente vi hanno ottenuto comunque
Grandi risultati in molte nazioni Italia compresa,ha un qualcosa nel gesto atletico di "forse solo a mia impressione" un po' contronatura per un uomo, leziosi e appunto tipicamente femminili; battere la palla con i polsi ecc. Poi mi sbaglierò. Certo con la loro ben maggiore potenza anche li  la categoria maschile ha piegato a se', adattato alle sue caratteristiche ben diverse uno sport nato per le donne. E' ben più difficile che accada il contrario basandosi solo sull'aspetto tecnico. Pensate ad esempio adesso che le donne si cimentano in praticamente tutte le specialità sportive che mancavano loro,  anche le più pericolose e antifemministi per la loro propria anatomia, pensate dunque alla boxe e al rugby femminili. Abbastanza obbrobriosi.
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2013, 01:07:02 am da TorsoloMarioVanni »
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #6 il: Dicembre 28, 2013, 09:04:17 am »
Dal mio punto di vista donne che andranno sempre più forte con le auto si vedranno in futuro, ma la motivazione è da ricercare nello sviluppo tecnologico. Cioè man mano che gli ingegneri garantiranno un guscio di sicurezza che ti salverà la vita in ogni condizione ed altri ingegneri che ti metteranno a punto un elettronica sempre più attiva che ti corregge ogni tuo errore,   allora anche una donna potrà desiderare i 300 all' ora. Una donna che guida un' auto impossibile alla "Tazio Nuvolari" non è mai esistita e non si vedrà mai. Il rischio NON è il loro mestiere.

Alberto86

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Re:"Ibra contro le calciatrici"
« Risposta #7 il: Dicembre 29, 2013, 10:45:15 am »
Spero che non sia costretto a chiedere scusa ... come al solito !  :D

Già... :doh:


Dal mio punto di vista donne che andranno sempre più forte con le auto si vedranno in futuro, ma la motivazione è da ricercare nello sviluppo tecnologico. Cioè man mano che gli ingegneri garantiranno un guscio di sicurezza che ti salverà la vita in ogni condizione ed altri ingegneri che ti metteranno a punto un elettronica sempre più attiva che ti corregge ogni tuo errore,   allora anche una donna potrà desiderare i 300 all' ora. Una donna che guida un' auto impossibile alla "Tazio Nuvolari" non è mai esistita e non si vedrà mai. Il rischio NON è il loro mestiere.


Poco ma sicuro...Già le sentiamo starnazzare ogni giorno di aver raggiunto e addirittura superato gli uomini in ogni dove!!!  :doh:
Figuriamoci cosa ci preserva il roseo futuro parassitismo tecnologico femminile!  :doh:
Magari donne campionesse mondiali di F1  :w00t:   (con auto pilotata da GPS e computer di bordo  :D :doh:)