Autore Topic: La ricerca della felicità - Gabriele Muccino. Un film sulla paternità.  (Letto 1612 volte)

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Offline vnd

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http://it.wikipedia.org/wiki/La_ricerca_della_felicit%C3%A0

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Angosciante filmone di Gabriele Muccino. Scene rapide, ritmo, tutto sommato, più americano che italiano anche se viene rappresentata una storia che richiede di indugiare.
A differenza di ciò che siamo abituati a pensare del cinema iteliano, il sentimento trasmesso dal film non è la noia ma l'angoscia.
Specie in chi non guarda il film per la prima volta.
Attenzione, però, è la stessa angoscia che possiamo provare in altri filmoni come Balla Coi  Lupi, Braveheart, Salvate il soldato Rayan...
Un uomo combatte la sua guerra... Una guerra di sopravvivenza... Con un figlio accanto.

Signore e signori.... Un Padre.

Signore e signori.... Una storia vera.



La Trama (visto da me).
Chris (Will Smith), un uomo dalla genialità folle e incomprensibile a noi, gente normale e mediocre, ha un'intuizione che lo porterà alla rovina economica: investe in scanner portatili della densità ossea. Tuttavia l'affare non si rivela così vantaggioso.

La moglie non gli è di nessun aiuto. Attua la consueta violenza psicologica femminile: lo critica continuamente perché non vende quegli "affari". Ma lei non fa nulla per cambiare le cose, incoraggiarlo o aiutarlo.
La sua è una critica continua, uno stillicidio.
il profilo psicologico è quello di chi, più o meno consapevole della sua inettitudine, riversa sul marito la responsabilità dei propri fallimenti.
Lei fuma, è ben vestita e truccata. Si lamenta perché non si riesce a pagare l'affitto ma non la sfiora nemmeno il pensiero di fare il suo dovere per affrontare la crisi economica della famiglioa. Non rinuncia ai suoi vizi e ai suoi agi (violenza economica).
Un classico.

Se stiamo a sentire le femministe in qualche moso collegate ai centri antiviolenza, sempre allea ricerca di sovvenzioni per farsi mantenere alle spalle di tutti, visto che non sono state capaci di farsi mantenere da un pollo da spiumare come tutte le altre mignotte, molte delle violenze subite dalle donne non vengono denunciate.
se non vengono denunciate, mancano elementi oggettivi per affermarlo, quindi la lagna lascia il tempo che trova.
Mentre è una verità eclatante che nessuna delle violenze femminili sull'uomo, come quelle del film, viene denunciata.


Tanto per cambiare, la stronza, al momento del bisogno, lascia il marito.



Per fortuna, però, essendo una schizzofrenica paranoide, deopressa post partum o affetta da disturbi dissociativi, la donna se ne va lasciando il bambino al padre.

Questo complica abbastanza la situazione di Chris ma.. come sa chi ha dovuto vivere senza figli, ne vale la pena.

Alla fine la genialità di Chris darà i suoi frutti e sarà assunto.

La miseria finisce.
Fanculo alla moglie.


Un film angosciante... Ma vero... e bello...
Come al solito per elogiare la paternità, e l'iniziativa maschile, non serve inventarsi nulla.
Basta raccontare una storia vera.

Il figlio, pare sia proprio il figlio di Will...
Nella scena finale, compare il vero Chris Gardner, in giacca e cravatta.
Vnd [nick collettivo].