Autore Topic: Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.  (Letto 3518 volte)

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Alberto86

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Ovviamente, nel titolo, quella discarica femminista dell'ANSA parla solo di "disoccupazione GIOVANILE record"  :doh:



Citazione
Il tasso di disoccupazione a novembre si attesta al 12,7% in crescita rispetto al 12,5% registrato a ottobre. Lo rileva l'Istat sulla base dei dati provvisori. Rispetto a novembre 2012 si registra un aumento di 1,4 punti.
Il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto ancora toccando il 41,6% in aumento di 0,2 punti rispetto a ottobre (dato rivisto al rialzo al 41,4%) e di quattro punti rispetto a novembre 2012. Lo rileva l'Istat spiegando che il tasso è al top dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal 1977. L'Istat precisa che a novembre 2013 erano occupati 924 mila giovani tra i 15 e i 24 anni in calo dell'1,3% rispetto al mese precedente (-12 mila) e del 12,4% su base annua (-131 mila). Il tasso di occupazione dei giovani è pari al 15,4% in calo di 0,2 punti rispetto a ottobre e di 2,1 punti rispetto a novembre 2012. I giovani disoccupati sono 659 mila con un aumento di 23 mila unità rispetto a novembre 2012. L'Istat ricorda che il tasso di disoccupazione giovanile è la quota dei giovani disoccupati sul totale degli attivi (occupati e disoccupati). L'incidenza dei disoccupati sull'intera popolazione in questa fascia di età è pari all'11%. I giovani inattivi sono nel complesso quattro milioni 424 mila, in aumento dell'1,9% (+81 mila) rispetto a novembre 2012. Il tasso di inattività dei giovani è pari al 73,7%, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,7 punti nei 12 mesi.
I disoccupati a novembre erano tre milioni 254 mila, in aumento di 57 mila unità rispetto a ottobre (+1,8%) e di 351 mila unità rispetto a novembre 2012 (+12,1%). La crescita tendenziale della disoccupazione è molto più consistente per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Il tasso di disoccupazione è pari al 12,7%, al top dal 1977, anno di inizio delle serie storiche trimestrali.
A novembre gli occupati erano 22 milioni 292 mila, in calo dello 0,2% rispetto a ottobre (-55 mila) e del 2% su base annua (-448 mila). Lo rileva l'Istat spiegando che il tasso di occupazione si attesta nel mese al 55,4%, diminuendo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di un punto rispetto a novembre 2012. Il tasso di occupazione tra gli uomini è diminuito più rapidamente di quello femminile (-0,3 punti su mese e meno 1,7 punti su novembre 2012).
Inps,in 11 mesi 1,9 mln domande disoccupazione,+32%  - Tra gennaio e novembre 2013 sono state presentate all'Inps, 1.949.570 domande di disoccupazione con un aumento del 32,5% rispetto alle domande presentate nei primi 11 mesi del 2012. Lo rileva l'Inps spiegando che a novembre sono state presentate 130.795 domande di ASpI, 45.844 di mini ASpI e 556 domande di disoccupazione (tra ordinaria e speciale edile).
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2014/01/08/disoccupazione-giovanile-sale-41-6-top-1977-_9864262.html

Offline ilmarmocchio

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #1 il: Gennaio 09, 2014, 20:43:38 pm »
e poi ci sarebbe la discriminazione contro le donne...
vergognoso lo stile mistificatorio di ansa

Offline controcorrente

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #2 il: Gennaio 14, 2014, 13:48:52 pm »
In giro è pieno di gente disoccupata, ne trovi dappertutto mentre dalle mie parti la zona industriale è pressochè smantellata, in quanto le fabbriche hanno fallito o trasferito la produzione all'estero, insomma.... qualcosa non quadra. Mi sembra impossibile che su 100 persone 87-88 lavorano e soltanto 12-13 risultano disoccupate. Non sarà L'ESATTO CONTRARIO, OVVERO 12-13 PERSONE OCCUPATE E 87-88 SENZA LAVORO??
Che l'occupazione maschile sia diminuita questo è evidente. Basta guardare in qualsiasi esercizio pubblico (benefit fiscali e in termini di bunga-bunga.... o bocca-bocca? Non so, fate voi  :cool:).

Offline Vicus

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #3 il: Gennaio 14, 2014, 15:51:59 pm »
La popolazione produttiva (ovvero che produce ricchezza, non gli impiegati pubblici ad es.) è di 7 milioni. Gli altri dipendono da questa greppia.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline cancellatow

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #4 il: Gennaio 15, 2014, 11:43:54 am »
La popolazione produttiva (ovvero che produce ricchezza, non gli impiegati pubblici ad es.) è di 7 milioni. Gli altri dipendono da questa greppia.

e diminuirà sempre di +, almeno nei paesi avanzati
l'industria si automatizza sempre +

comunque stavolta che gli si vuol dire all'ANSA?
ha ragione, è normale che perdano il lavoro maggiormente gli uomini visto che hanno il tasso di occupazione + alto

altrimenti si fa come le femministe che si lamentano che son diminuite solo le morti sul lavoro maschili (normale visto che muoiono soprattutto uomini)

Offline giacca

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #5 il: Gennaio 15, 2014, 23:13:12 pm »
La popolazione produttiva (ovvero che produce ricchezza, non gli impiegati pubblici ad es.) è di 7 milioni. Gli altri dipendono da questa greppia.
Un po' meno luoghi comuni. Il marcio pare che sia un po' da tutte le parti.

Offline Vicus

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Re:Disoccupazione maschile più grave di quella femminile. Ma non è allarme.
« Risposta #6 il: Gennaio 16, 2014, 01:30:48 am »
Un po' meno luoghi comuni. Il marcio pare che sia un po' da tutte le parti.
Nessun giudizio di valore o generalizzazione: gli impiegati pubblici non producono ricchezza, ma sono mantenuti dai contribuenti. Niente di male, ma non si fa nulla per creare occupazione e se c'è eccessiva disproporzione tra chi produce ricchezza e chi produce servizi, le spese chi le paga?
Citazione
e diminuirà sempre di +, almeno nei paesi avanzati
l'industria si automatizza sempre +
Pienamente d'accordo, la causa della disoccupazione non è tanto la crisi o la speculazione, ma l'automazione. E non solo nell'industria: anche l'impiego nel terziario è sostituito da software.
Ciò potenzialmente crea benessere e rende possibile un'occupazione più significativa e interessante per moltissime persone. Ma per questo non bastano le macchine, ci vogliono esseri umani con l'intelligenza e la volontà politica per farlo.
« Ultima modifica: Gennaio 16, 2014, 01:45:07 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.