Autore Topic: Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?  (Letto 13780 volte)

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Una domanda. E spero che qualcuno di voi possa darmi una risposta esaustiva.
Non ho mai capito perché a scuola fanno studiare Dante, Manzoni, D'Annunzio, Foscolo, Boccaccio e altri...
Di quale beneficio è?
Perché non fanno invece studiare la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo?
« Ultima modifica: Gennaio 12, 2014, 12:04:41 pm da Vicus »

Offline Vicus

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #1 il: Gennaio 11, 2014, 09:22:27 am »
Citazione
La scuola per tutti è una istituzione inutile se non dannosa. :dry:
Io sono per il homescooling.
Fondamentalmente è vero.
Citazione
Non ho mai capito perché a scuola fanno studiare Dante, Manzoni, D'Annunzio, Foscolo, Boccaccio e altri...
Manzoni (bacchettone e sciropposo), Foscolo e D'Annunzio :sick: dovrebbero essere materia obbligatoria ai corsi di formazione per LE assistenti sociali. Sparirebbero in breve tempo :lol:
« Ultima modifica: Gennaio 11, 2014, 12:36:14 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline controcorrente

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #2 il: Gennaio 11, 2014, 11:30:11 am »
Una domanda. E spero che qualcuno di voi possa darmi una risposta esaustiva.
Non ho mai capito perché a scuola fanno studiare Dante, Manzoni, D'Annunzio, Foscolo, Boccaccio e altri...
Di quale beneficio è?
Perché non fanno invece studiare la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo?

E' una mia opinione, forse sbagliata, ma i grandi classici servono a far riflettere e interrogarsi sul proprio agire. Le materie "umanistiche" rendono l'uomo più "umano" e meno calcolatore e opportunista.
In base a quanto detto il Vangelo sarebbe il primo libro da studiare, infinitamente migliore delle opere di Dante, Petrarca, Manzoni, ecc.

Offline controcorrente

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #3 il: Gennaio 11, 2014, 11:36:42 am »
Manzoni (bacchettone e sciropposo), Foscolo e D'Annunzio :sick: dovrebbero essere materia obbligatoria ai corsi di formazione per LE assistenti sociali. Sparirebbero in breve tempo :lol:

Giustissimo  :drinks:
« Ultima modifica: Gennaio 11, 2014, 12:36:44 pm da Vicus »

Offline Dottor Zero

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #4 il: Gennaio 11, 2014, 12:27:31 pm »
Pensate ad esempio quante cose utili e pratiche si potrebbero insegnare ai bambini soltanto leggendo il sermone del monte. Quante perle di saggezza contiene quel racconto!
No, impongono lo studio di storie assurde e poemi inutili, scritti da gente malata come D'Annunzio che si è fatto tagliare due costole per farsi i pompini da solo!!!  :mad:

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2014, 12:47:56 pm »
Citazione
Perchè quelli nati precedentemente a quel periodo ti sembrano, forse, messi bene?
Prova a fare una panoramica dei più disgustosi castratielli mentali moderni e prova a vedere in che periodo sono nati.
Potrai constatare, che lo zerbino medio, è nato intorno agli anni '60.
Inoltre, neanche tu mi pari messo tanto bene nonostante tu sia nato prima dell'85, dato che, se non fosse per una pura astinenza sessuale/affettiva femminile, non credo proprio ti troveresti qui su questo forum ad occuparti di QM. Chissà, magari con una bella fica al tuo fianco, probabilmente anche tu in questo momento saresti intento a decantare le immaginarie superiori doti delle emancipate femminucce moderne. 

Quoto tutto al 100%. Certe cose le ho dette tempo fa, ma non ho voglia di discutere di nuovo con Torsolo.

Per quanto riguarda il resto, è vero che i ragazzi di oggi spesso sono degli sbandati, ma la colpa non è loro. La colpa è di chi ha creato questo Mondo di merda (parlo dell'Occidente, altrove non hanno ancora perso la testa). E tutto parte dal mitico 68. E non parlo solo del femminismo. Ancora oggi stiamo pagando perché gran parte dalla nostra classe politica è composta da reduci del 68. Loro volevano tutto, sbattendosene di regole, uguaglianza e meritocrazia, in nome del "viva i giovani e viva la libertà". Hanno distrutto la società. E ora sono i primi a metterla nel culo ai giovani attuali. Ora a prenderla nel culo siamo noi e, come se non bastasse, ci rompono pure i coglioni, pensando di essere migliori di noi proprio per le cagate combinate nel 68.

Anzi, mi sembra che, nonostante tutto, la generazione attuale sia migliore di quella degli anni 70.

Se ci fai caso (ne parlavo pure con AF, tempo fa), la maggior parte dei maschi-femministi sono uomini di circa 45-50 anni. Mentre invece la maggior parte degli antifemministi (militanti, consapevoli, ecc ecc...comunque parliamo di "non femministi") sono proprio i giovani fino ai 40 anni. Infatti l'antifemminismo ha svoltato proprio grazie alla nostra generazione. Fino a pochi anni fa, erano 2 gatti.

Ps. ovviamente si generalizza. So benissimo che nel 68 la maggior parte delle persone non appoggiava i deliri di questi malati, altrimenti non avrebbero avuto bisogno di protestare e combinare tutti quei casini.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Online Duca

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #6 il: Gennaio 11, 2014, 13:54:16 pm »

La scuola oggi e in Italia in realtà serve solo per ingrassare presidi, insegnanti, bidelli, cartolai, librai e via dicendo.
Che dirigenti, bidelli, case editrici, agenzie di viaggio ingrassino siamo d'accordo, ma gli insegnanti non direi proprio, visto che hanno uno stipendio da fame, tra i più bassi d'Europa.

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #7 il: Gennaio 11, 2014, 15:16:58 pm »
Mi sono sempre occupato di temi riguardanti l'antifemminismo anche quando non ero solo poichè sono sempre stato avverso fin da ragazzo alla fortuna di natura ingiusta, del nascere donne. Comunque, Alberto sto combattendo la M., quanti di voi l'hanno combattuta davvero e sono qui. Non è facile a nemmeno quarant'anni. Non ne volevo MAI nè ne voglio più parlare. Però visto che tanto altrimenti non si può capire nè vedo molti capiscono. Non volevo rimanere da solo fino all'ultimo, tutto qua. Ma adesso mi sono abituato ,forse, ad accettarlo. Basta adesso. Parliamo d'altro che di me, grazie. Io rientro soltanto nel campo delle statistiche passate.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #8 il: Gennaio 11, 2014, 15:23:55 pm »
Quoto tutto al 100%. Certe cose le ho dette tempo fa, ma non ho voglia di discutere di nuovo con Torsolo.

Per quanto riguarda il resto, è vero che i ragazzi di oggi spesso sono degli sbandati, ma la colpa non è loro. La colpa è di chi ha creato questo Mondo di merda (parlo dell'Occidente, altrove non hanno ancora perso la testa). E tutto parte dal mitico 68. E non parlo solo del femminismo. Ancora oggi stiamo pagando perché gran parte dalla nostra classe politica è composta da reduci del 68. Loro volevano tutto, sbattendosene di regole, uguaglianza e meritocrazia, in nome del "viva i giovani e viva la libertà". Hanno distrutto la società. E ora sono i primi a metterla nel culo ai giovani attuali. Ora a prenderla nel culo siamo noi e, come se non bastasse, ci rompono pure i coglioni, pensando di essere migliori di noi proprio per le cagate combinate nel 68.

Anzi, mi sembra che, nonostante tutto, la generazione attuale sia migliore di quella degli anni 70.

Se ci fai caso (ne parlavo pure con AF, tempo fa), la maggior parte dei maschi-femministi sono uomini di circa 45-50 anni. Mentre invece la maggior parte degli antifemministi (militanti, consapevoli, ecc ecc...comunque parliamo di "non femministi") sono proprio i giovani fino ai 40 anni. Infatti l'antifemminismo ha svoltato proprio grazie alla nostra generazione. Fino a pochi anni fa, erano 2 gatti.

Ps. ovviamente si generalizza. So benissimo che nel 68 la maggior parte delle persone non appoggiava i deliri di questi malati, altrimenti non avrebbero avuto bisogno di protestare e combinare tutti quei casini.

Straquoto alla grande anche io sono nato negli anni '80 :drinks: . E se ci fai caso la maggior parte di noi ha un'età media che va dai 20 ai 40 anni  :italia2:. Fino a pochi anni fa l'antifemminismo praticamente non esisteva . 
L'educazione al femminismo ed al progressismo , più in generale , degli uomini nati negli anni '60 e '70 consiste principalmente in un indottrinamento di tipo dogmatico , tutto ciò ha fatto si che la maggior parte degli uomini di quelle generazioni avessero una concezione soggettiva del mondo fortemente condizionata da queste dottrine al contempo però questi stessi uomini mostravano un posizione fredda e distaccata nei confronti della virilità e della maschilità .
Pertanto , fatte le dovute eccezioni attestanti la regola ,  l'uomo nato in questo periodo poichè psicologicamente condizionato ed ossequioso nei confronti del femminismo di fronte a qualsiasi angheria ed ingiustizia perpetrata ai danni di altri uomini , si porrà sempre in una posizione di distacco quasi che il pericolo non lo riguardasse e mai avrà il coraggio di scendere in mezzo alla mischia al fianco di altri uomini alla scopo di salvaguardare se stesso . 
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Suicide Is Painless

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #9 il: Gennaio 11, 2014, 18:41:17 pm »
Pensate ad esempio quante cose utili e pratiche si potrebbero insegnare ai bambini soltanto leggendo il sermone del monte. Quante perle di saggezza contiene quel racconto!
No, impongono lo studio di storie assurde e poemi inutili, scritti da gente malata come D'Annunzio che si è fatto tagliare due costole per farsi i pompini da solo!!!  :mad:

Cydon, D'annunzio è stato un grandissimo letterato, uno dei più grandi accademici della Storia d'Italia, che stai a'ddì, a ridurlo così qui non riesco a seguirti. Anche senza NULLA togliere allo studio della Bibbia o dei Vangeli senza nulla togliere ripeto (ma poi non si studiano già, l'ora di religione per cosa c'è allora?)come si fa da adulti "seri" a negare l'importanza formativa dello studio del Manzoni, o del Foscolo. A me il Carducci e il Foscolo con il loro scritti e i loro poemi mi hanno letteralmente salvato la vita, più di una volta. E come per me credo siano stati e saranno importanti per la vita di migliaia di persone, di italiani come no. E dove li ho scoperti la prima volta? A scuola.
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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #10 il: Gennaio 11, 2014, 19:02:33 pm »
Cydon?
Cydon è morto amico mio. Ora puoi chiamarmi Dottor Zero.
E come vedi, sono più euforico!

Offline Dottor Zero

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #11 il: Gennaio 11, 2014, 19:11:05 pm »
Ho studiato controvoglia quei signori lì e sinceramente non ne ho tratto alcun beneficio. E non salvano di certo la vita. L'unico che salva la vita è Gesù Cristo.
Ho tirato in ballo il vizietto di D'Annunzio perché penso che uno come lui non abbia nulla di utile da insegnarmi. Potevo parlare di Dante Alighieri. Perché dovrei studiare la "Divina" (il virgolettato è d'obbligo) Commedia anziché Il Cantico dei Cantici di Salomone? Non ho mai letto un racconto che contenesse tante balle come la Divina Commedia.  :rolleyes:

Offline Lucia

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #12 il: Gennaio 11, 2014, 21:53:59 pm »
ognuno dovrebbe studiare ciò che vuole e ciò che gli piace di più

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #13 il: Gennaio 12, 2014, 00:30:47 am »
Pur con tutti gli omaggi possibili ai mostri sacri dell'italica letteratura, specialmente a partire dall’ottocento questa ha imboccato un percorso involutivo, segnando l’inizio di un ripiegamento autoreferenziale della cultura ufficiale, un invito a non pensare e rassegnarsi allo status quo. Leopardi coi suoi naufragi ne è un tipico esempio. Il tutto mentre oltralpe schiere di poeti uscivano dall’accademia, per cogliere il senso e le dinamiche della nascente città moderna.

Giudicate voi:

Leggi i volantini i cataloghi i manifesti che cantano a voce alta
Ecco la poesia stamani e per la prosa ci sono i giornali
(Apollinaire, Zone) ;)

Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,
Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor
(Manzoni, Adelchi)  :wacko2: :sick2:

Tra l’altro la poesia di Manzoni è troppo lontana da musica e danza, il che la rende libresca e illeggibile.

Il ruolo dell’arte (quella vera) è di affinare le percezioni del pubblico, di renderlo consapevole della società in cui vive.
L’artista è impegnato a scrivere una dettagliata storia del futuro perché è l’unico in grado di leggere il presente, laddove l’ambiente sociale contemporaneo è invisibile al pubblico come l’acqua al pesce.
Il pubblico, comprese le élite al potere, è sempre fermo all'epoca immediatamente precedente, e crede che cambiamenti rivoluzionari come Internet non siano altro che un miglioramento del passato recente (come se per es. l'auto non fosse che una carrozza senza cavalli, mentre ha cambiato il paesaggio urbano e il modo di vivere delle persone).
L’arte vera non è mai evasione estetica o nostalgica, ma è necessaria alla nostra ‘sopravvivenza’ in un’epoca di cambiamenti accelerati, che richiedono di essere previsti in anticipo per una buona navigazione sociale.
« Ultima modifica: Gennaio 12, 2014, 11:08:18 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Dottor Zero

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #14 il: Gennaio 12, 2014, 07:47:24 am »
Guarda, se devo essere franco, molti italici poeti mi sembrano della stessa forza di certi pittori odierni i cui quadri sono venduti a milioni di euro, quando un bambino di 5 anni, bevendosi un litro di olio e cagandolo su una tela, saprebbe fare di meglio.
Quadri a mio giudizio orribili che vengono venduti a cifre folli solo perché dipinti da Tal de' Tali.
Una poesia di Foscolo, oh mamma mia, ma vogliamo scherzare? Il grande Foscolo! Scommetti che molti poeti più recenti di lui gli fanno barba e capelli? Ah già, ma lui è il grande Foscolo!  :sick:
Michelangelo era un genio! MICHELANGELO BUONARROTI! Quando vedo le sue opere mi incanto, e mi sorprendo che un semplice essere umano abbia fatto tali capolavori. Lui era un assoluto genio (genio = uno che è dotato di ingegno, per rispondere a Rita), non quelli lì. Basterebbe guardare soltanto gli affreschi della Cappella Sistina!