Non volevo indurti al suicidio,era solo una domanda...
Eh ma difatti io non mi
vergogno certo di dirti che infatti ho tentato due volte. Io voglio essere sincero almeno qui. E ci sono andato vicinissimo tutte e due le volte. La prima ha avuto come risultato una settimana di coma farmacologico(mi pare già ne accennai). La seconda un anno e mezzo fa per bocca di un medico non aveva "mai visto nessuno riuscire a tagliarsi così". C'è voluta quasi un'ora e tre quarti solo a ricucire. E sempre per validissimi motivi, mai altrimenti, ma solo
arrivando al culmine della disperazione, quella vera, e non per motivi endogeni o
da immaturità emotiva adolescenziale, attraverso tentativi più o meno patetici, camuffati da "richieste d'aiuto", più che altro. Ma seri. Oramai mi frena più che altro mia madre che non se lo merita proprio per tutto quello che ha fatto per me, e che così facendo ho quasi ammazzato. Pero' rimango e sono sempre stato dell'opinione che la vita come ebbe a dire molto sagacemente "qualcuno", e' spesse volte "un regalo avvelenato", molte volte troppo lunga, imprevedibile, soggetta ad arbitrio, sopraffazioni, ingiustizie,tradimenti, malvagità gratuite e stupide, punizioni contro chi e'buono e generoso, altro quindi che esistenza di Dio, saliscendi di tipo socio- economico, che forse dopo le malattie incurabili sono la disgrazia peggiore che possa accadere ad un singolo come a una famiglia,
oggi più che mai. Io ho sempre perciò stimato chi sceglie quella via d'uscita, per motivi esogeni e oggettivamente sensati, gravi, ma come anche per una sua sensibilità che lo
fa sentire inadatto ad un mondo e una vita come devono intendersi oggi, prendendone coraggiosamente atto. E ho sempre stigmatizzato chi liquida superficialmente o " cattolicamente" l'atto come una vigliaccheria o sempre qualcosa d'insensato, quale dicono gli psicologi o gli psichiatri con le loro formule logore e parole sempre vuote e prevedibilmente ripetitive. Ci vuole un coraggio supremo
a suicidarsi, e anche una dignità. Chi sostiene il contrario e' un povero sempliciotto, o sbaglierò, ma secondo anche se pensa forse il contrario non
ha mai conosciuto, i veri abissi d'insopportabile nerissima disperazione, sofferenza, che il grande sporco, nero caos della vita, ti può "regalare", anche all'improvviso.