Mi hai preceduto
Molto interessante:
La politica per gli asili nido ci viene venduta come sostegno alla “libertà di scelta”, come libertà per la donna di poter esercitare una professione, come
libertà di poter parcheggiare i nostri figli. In realtà si tratta di una politica decisamente unilaterale e non tiene conto della libertà di poter educare e accompagnare la crescita dei propri figli. Dunque si tratta di una grande menzogna, perché in realtà spesso le donne non hanno più una reale possibilità di scelta. Perché
una famiglia che non può vivere con un solo stipendio e riceve un sussidio per l’asilo nido e non un generico sostegno economico, di fatto non ha alcuna libertà di scelta.
A proposito del tema donna in carriera o donna casalinga, sembra esistere una coalizione tra l’ideologia socialista e quella capitalista: che cosa ne pensa?
Trovo anch’io molto sorprendente come si possano realizzare strane alleanze e come la storia si ripeta. È utile chiedersi:
a che pro scegliere una politica della famiglia che spinga affinché le donne abbiano il meno tempo possibile per vivere con i loro figli e siano il prima possibile a disposizione del mercato del lavoro? Questo produce sfruttamento. Sfruttamento delle famiglie, delle donne e soprattutto dei bambini. Al sistema economico invece ne deriva profitto. Dunque torna ad avere un elevato contenuto politico la domanda su chi debba educare i figli e secondo quali criteri. E proprio su questo tema prendiamo atto di come la storia si ripeta. È un segno distintivo dei regimi totalitari quello di impossessarsi dei bambini e di
sottrarli il prima possibile alla sfera d’influenza dei loro genitori.Resto dell'idea che i sussidi siano un palliativo inefficace. In altri paesi, ne beneficiano essenzialmente gli immigrati extracomunitari mentre gli europei non hanno interesse a metter su famiglia o semplicemente temono le conseguenze del divorzio.