Cinema, uomini, e amicizia:
"Una Calibro 20 per lo specialista"
[Thunderbolt and Lightfoot], Drammatico, road-movie, azione, avventura, Michael Cimino, 1974, [Usa]
“Thunderbolt ... l'uomo con una reputazione. Lightfoot ... il ragazzo che sta per farsene una!”
“Hanno esattamente sette minuti per arricchirsi rapidamente!”
Frasi di lancio originali del film
Scritto e diretto da Michael Cimino per il suo già memorabile esordio registico, “Una Calibro 20 per lo specialista”(Thunderbolt and Lightfoot) narra la storia di un'amicizia maschile formatasi in circostanze improbabili, portando un rapinatore di banche a ritrovarsi con la sua vecchia banda di nuovo riunitasi insieme, più un giovane complice aggiunto, per tentare un nuovo colpo.
John “Thunderbolt” Doherty /in italiano tradotto con “L'artigliere”, poi si capirà perchè (Clint Eastwood) e Lightfoot/in italiano “Caribù” (Jeff Bridges) si incontrano per caso, con Thunderbolt in fuga da una sparatoria che ha avuto luogo in una chiesa nella quale egli era il pastore a tenere il sermone, e Lightfoot che stava fuggendo con una macchina appena rubata. Dopo che Thunderbolt ci è quasi saltato sopra per sfuggire dal suo armato inseguitore, Lightfoot lo carica nell'auto e diventano amici veri in tempi straordinariamente rapidi.
E' immediatamente evidente come i personaggi abbiano dentro di sé importanti connotazioni drammatiche, le quali avranno a scontrarsi con un evento tragico, nella tradizione dei migliori road movies di quegli anni, anche se al suo folgorante inizio il film potrebbe sembrare soprattutto un film d'azione declinato nel racconto di un'amicizia virile e avventure picaresche. Ma torniamo ancora sui ruoli. Thunderbolt(Eastwood) è stanco, mentre la sua gioventù sta passando per entrare nella mezza età, Lightfoot(Jeff Bridges) è il giovane, arrogante, a cui piacciono tanto le ragazze, veloce alla guida, ragazzo senza paura e con tutta la propria vita apprentemente davanti a sé, splendidamente interpretato dal giovane Bridges, alla prima delle sue cinque candidature all'Oscar.
Nello stabilire la loro amicizia, Lightfoot apprende che il suo amico più anziano era un rapinatore di banche, il quale dopo alcune incomprensioni sul suo ultimo lavoro, alcuni dei suoi vecchi compagni lo stanno cercando per ucciderlo. Quando i vecchi amici lo raggiungono, in realtà non accade altro che una colluttazione ed un breve alterco che, per me, è da sentire come un anti-climax, con una scena di lotta abbastanza zoppa, ma così voluta. La prima metà del film chiaramente era stata la costruzione di questa riunione del gruppo e quando di essa si tratta, non c'è ancora una vera tensione o minaccia di pericolo, quella viene dopo, ed è la parte in sé della rapina, magistralmente costruita e montata.
Tuttavia, la riunione mette assieme un cast bellissimo, così che si aggiungono i vecchi amici di Thunderbolt, Eddie Goody (Geoffrey Lewis) e Red “Rosso” in Italia, Leary (George Kennedy) entrambi straordinari, i quali sono ormai parte della banda. “Rosso” è grande grosso, pieno fino all'orlo delle sue giornate di spacconate, e intimamente un violento con problemi di repressione sessuale, trascorrente la maggior parte del suo tempo a gridare e arrabbiarsi contro Lightfoot che lo provoca mentre egli nemmeno egli nemmeno riesce a capirlo, mentre ancora Goody viene trattato come il compagno muto senza alcun motivo evidente.
Essi mettono a punto un piano per tornare indietro e rapinare di nuovo la banca che aveva causato il loro primo fallimento e la conseguente rottura. Si capisce subito che non tutti loro siano così contenti di lavorare insieme come Thunderbolt, anche se - ci sono membri del gruppo che sono lì a partecipare soprattutto in cerca di se stessi, come Lightfoot.
Gli attori sono come detto tutti eccellenti, ed essi stessi incarnano i personaggi del titolo, o meglio i loro attori che rubano lo scena. Eastwood e Bridges funzionano incredibilmente bene, insieme sullo schermo. Come interprete, Eastwood offre qui una delle sue prove maggiormente convincenti e mature, fino a quel momento; è però Bridges, il vero protagonista di questo film. Egli cattura la simpatia di tutti ogni volta che appare sullo schermo. In altre mani, il suo personaggio di giovane arrogante avrebbe potuto essere irritante, di facile antipatia. Ma grazie all'interpretazione di Bridges, Lightfoot diventa affascinante, divertente e incommensurabilmente accattivante. Ognuno non potrà che tifare per lui. La sua interpretazione fu così sorprendente da fargli guadagnare una nomination dall' Academy Awards per il Miglior Attore non Protagonista, la prima della sua lunga carriera, premiata con l'Oscar poi solamente per “Crazy Heart”, quattro anni fa.
Sono rimaste famose del film di Cimino soprattutto alcune memorabili sequenze bizzarre, gettate un po' senza senso lungo il viaggio dei nostri protagonisti, le quali funzionano però così tanto bene, che pur se non servono alla progressione verso il climax né contribuiscono a far progredire la storia particolarmente meglio, lo fanno almeno in una maniera veramente stravagante e seducente. Una scena in cui i nostri due eroi fanno autostop, e vengono caricati da uno squilibrato(Bill McKinley, grandissimo) che htiene un procione nell' auto (un grosso, sportivo, pick-up nero) senza un vero motivo, per poi prendere a fucilate i conigli che teneva nelle gabbie, dopo essersi cappottato, è il primo esempio di questi momenti.
Nel complesso, “Una Calibro 20 per lo specialista” è una pellicola fra le più rappresentative del suo periodo, uno dei migliori e più originali road-movies mai fatti, dalle qualità che travalicano i suoi confini e lo rendono unico, anche all'interno dello stesso filone; grazie alla regia di Cimino già pienamente autore e dallo stile riconoscibile e maturo, valga per tutto la bellissima trovata della vecchia scuola e dell'amarissimo, tragico finale, sugellato dalla splendida “Where Why i Go From Here” di Paul Williams. Questo era il grande cinema degli anni settanta nel quale la creazione di grandi e credibili storie e personaggi, ne era l'obiettivo principale, e nel quale ogni ruolo viene riempito con competenza. Una eccellente sceneggiatura, opera dello sceneggiatore Cimino, che anche se a volte può cadere un po' nell' effettistico e non essere così credibile, non ha da trovarvi delle vere pecche, se non da invece lasciare, e poi trovarsi solamente a sperare che la rapina abbia successo, nell'ambito della vera storia del film che è l'amicizia tra Thunderbolt e Lightfoot, intrisa di vero cuore, e calore.
“Una Calibro 20 per lo specialista” uscì una prima volta in vhs da nolo nel 1985, per le splendide Warner con box in plastica nera morbida. E' poi stato pubblicato in dvd dalla MgM nel 2002, purtroppo senza extra tranne un trailer.
Academy Awards, USA Anno 1975
Nominato
all'Oscar
Miglior attore non protagonista
a Jeff Bridges
L'allora cinquenne Kyle Eastwood dice una parola di dialogo, “Ciao!”, questa battuta lo classificò in termini di sindacato degli attori come il più giovane con dialogo e, come tale, dovette essere pagato secondo una paga, che era, al momento, di 128$.
Secondo "American Rebel :The Life of Clint Eastwood "(2009) di Marc Eliot, l'agente di talenti di Hollywood Stan Kamen dette l'idea a Michael Cimino di scrivere il film specificatamente per Clint Eastwood con in mente la storia come veicolo per lui.
Quando Cimino stava discutendo il film con Jeff Bridges, ha detto a Bridges che il suo lavoro sarebbe stato quello di alleggerire Eastwood sia davanti che dietro alla macchina da presa.
Secondo diverse fonti, tra cui Steven Bach in ''Final Cut'', Eastwood si è percepito come di essere messo in ombra da Jeff Bridges, nel corso del film,
Sempre secondo Steven Bach in “Final Cut'' Eastwood rimase deluso per gli iniziali deludenti 9 milioni di dollari incassati dal film, e accusò la United Artists per non aver adeguatamente promosso il film. Nonostante il suo rapporto con lo studio per la distribuzione americana dei western di Leone e un contratto di due film, non fece mai un altro film per loro.
Primo di due film cinematografici che George Kennedy fece con Eastwood. L'altro fu un anno più tardi “Assassinio sull'Eiger” (1975) nel quale Eastwood diresse Kennedy. Essi erano inoltre apparsi assieme in un episodio di "Gli Uomini della prateria” (1959), il quale si intitolava “The Peddler” (1962).
Lungometraggio d'esordio come attore per Kyle, figlio di Eastwood, che aveva cinque anni al momento, impersonando, non accreditato, un bambino in un camion ristoro che mangia gelati.
Jeff Bridges è ormai visto come l'attore che si caricò questo film sulle spalle, e lo trascinò. Bridges disse una volta, a proposito della scena in cui è travestito da donna: "E' strabiliante Quando ci si guarda in uno specchio, e ci si sente come se stessimo guardando la propria sorella!". Jeff ricevette un po' di critiche e di battute sul suo ruolo da donna da entrambi gli attori, il fratello e il padre, Beau Bridges e Lloyd Bridges.
Le riprese della produzione durarono 47 giorni
Le riprese del film furono effettuate nei mesi di luglio, agosto e settembre del 1973.
La bravata pericolosa in cui Eastwood salta su un'auto in corsa guidata da Bridges e infila la gamba all'interno dalla finestra dell'automobile, mentre si tiene alla maniglia della portiera, è stata eseguita da Eastwood stesso.
Eastwood ricevette la sceneggiatura per il film dall'agente Leonard Hirshan che l'aveva a sua volta ricevuta dall'agente Stan Kamen.
Il film incassò oltre 3 milioni di dollari nella sua prima settimana di uscita nelle sale in America.
Il valore del denaro rubato con la rapina in banca era di 500.000$.
Secondo "Final Cut: The Making and Unmaking of Heaven's Gate” (2004), ad Eastwood non piaceva fare più di tre riprese per una scena. Al che Bridges avrebbe detto: "Vorrei sempre andare da Mike [Michael Cimino] e dirgli “Io credo di poterne fare un altra. Ho un'idea ''. E Mike avrebbe detto ''Devi chiedere a Clint.'' Clint diceva allora, ''Dai al ragazzo un altro ciak." Inoltre, il Primo assistente alla regia Charles Okun ha aggiunto: "Clint è stato l'unico che abbia mai detto ''No''. Michael diceva sempre: ''Ok, andiamo per un altro ciak.'' Sarebbe sempre stato per girarne almeno quattro, Clint allora avrebbe sempre detto ''No, ne abbiamo fatti abbastanza. Abbiamo ottenuto quello che volevamo.'' ... E se [Cimino] si prendeva troppo tempo per essere pronto, [Eastwood] diceva sempre, ''Ora va bene, andiamo.'' "
Eastwood fece il film poiché voleva fare un road movie, secondo "American rebel: The Life of Clint Eastwood”(2009) di Marc Eliot.
Eastwood era originariamente destinato a dirigere il film. A quel punto nella sua carriera, Eastwood aveva diretto tre film, "Breezy” (1973), "Lo Straniero senza nome” (1973) e “Brivido nella notte”(1971).
Jeff Bridges venne nominato come miglior attore non protagonista per un Academy Award, la sua seconda nomination all'Oscar, sarebbe poi stata da Miglior Protagonista per "Starman” (1984). Secondo il libro "Clint: The Life and the Legend" (1999) di Patrick Gilligan, Eastwood credeva che anche la sua interpretazione sarebbe stata degna di una nomination agli Oscar.
La chiesa usata nelle scene di apertura era la Luthern Church di St. Johns in Hobson, Montana. La chiesa venne venduta negli anni '80 e smantellata con l'intenzione di spostarla interamente a Troia, Montana. Alla fine, questi piani vennero abbandonati insieme con la demolizione della chiesa stessa.
A Michael Cimino era stata data la possibilità di scrivere e dirigere questa pellicola per Eastwood dopo che Eastwood era rimasto colpito dalla riscrittura che fece Cimino del personaggio per il secondo film di "Dirty Harry", “Una 44 Magnum per l'Ispettore Callaghan” (1973).
Cimino aveva modellato ”Thunderbolt e Lightfoot” sul suo film preferito degli anni cinquanta '”Il Ribelle d'Irlanda”(Captain Lightfoot) (1955)di Douglas Sirk. Il film segue le avventure di due briganti irlandesi (capitan Thunderbolt e capitan Lightfoot), nel tentativo di raccogliere fondi per sostenere la loro associazione rivoluzionaria irlandese.
Primo lungometraggio come regista per Michael Cimino.
L'alto concetto di questa pellicola venne così ideato dall'agente di talento di Hollywood Stan Kamen, della William Morris Agency.
Cimino dice nel suo audio-commento per il film “L'Anno del dragone”(1985) che se non fosse stato per Eastwood, non avrebbe mai avuto una carriera nell'industria cinematografica.
Il ''Thunderbolt'' del titolo originale del film si riferisce al soprannome "The Thunderbolt"/”L'artigliere” in Italia del personaggio di John Doherty interpretato da Eastwood.
Secondo i dati conferiti da Box Office Mojo, incassò ben 21 milioni di dollari sul mercato americano.
Il film venne girato in Montana tra le città di Great Falls , Fort Benton, Wolf Creek e Hobson.
TorsoloMarioVanni
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