Contestare te è invece diventato così stucchevole e palloso, dato che mi costringe a ripetere cose ovvie, che solo la certezza di
dare chiarimenti a chi legge (e non a te) mi ha spinto a vincere la noia di risponderti punto per punto. E comunque se io sono il
modello e l'esempio dell'ignoranza, il tuo lo considero un complimento. Ad ogni modo, eccoti servite le mie considerazioni:
- certo che i nazisti non mandavano le donne al fronte, neppure quando i russi avevano messo piede in Germania. Se è per
questo, neppure gli Alleati mandavano le donne a combattere. Quanto ai russi, neppure loro mandavano reparti femminili in
prima linea: operavano in ruoli di supporto e logistico o al massimo tendevano imboscate insieme a militari maschi. Tuttavia,
per liberare uomini da mandare al fronte, i nazisti ad un certo punto utilizzarono donne, soprattutto quelle inquadrate nelle
strutture di partito in ruoli paramilitari o anche militari come il servizio alla Flak, la contraerea tedesca. Per non parlare poi
delle guardiane che spingevano le donne ebree e i loro bambini nelle camere a gas. Una di esse, sopravvissuta alla guerra,
alla domanda di sua figlia su cosa pensava e cosa provava quando vedeva un bambino ebreo finire in una camera a gas
insieme alla madre rispose: "Ecco un moccioso che non diventerà mai un adulto". Informati, caro Stendardo, informati!
-per svolgere un ruolo militare non devi essere necessariamente in prima linea.
- ammetti finalmente che i tedeschi consideravano gli slavi "untermennschen" appunto sottouomini. In quanto tali buoni per
lavorare come bestie da soma se uomini e buone per essere violentate se donne. E' un fatto che i tedeschi hanno stuprato
donne russe anche se non quanto magari avrebbero voluto perchè bisognava purtroppo occuparsi dei loro uomini che invece
continuavano a combattere. Solo i russi hanno potuto violentare con comodo perchè avevano vinto la guerra e la Germania
era oramai tutta occupata. Inoltre, dopo i massacri e le devastazioni subite erano incazzati neri e quindi era ovvio che poi
volessero rifarsi sulle donne tedesche che fino a qualche mese prima se ne stavano beate, felici e sicure nella loro vita agiata
ottenuta anche con i saccheggi che i loro uomini compivano in Russia e con i vantaggi materiali che ne derivavano. Le donne
che invece i nazisti NON vollero violentare furono le donne ebree (si rischiava di subire provvedimenti disciplinari, ma non per
lo stupro ma per la contaminazione razziale della quale il bravo soldato tedesco si sarebbe macchiato). In compenso però le
mandavano nelle camere a gas.
- un crimine non giustifica un altro crimine? E' una massima evangelica, ma poco praticata nella Storia e nei rapporti umani.
Di fatto, quando un individuo o anche un popolo subisce un torto o un crimine cerca sempre di vendicarsi. E' vero che Gesù
Cristo ha insegnato nel Vangelo che bisogna porgere l'altra guancia. Ma il Vangelo, in politica e nella Storia, è poco praticato.
Comunque è un fatto che lo Stato di Israele non butta sulla Germania le bombe atomiche delle quali pure è dotato dopo ciò
che la Germania (non solo il nazismo) ha fatto al popolo ebraico. Questo potrebbe anche essere considerato "evangelico".
- i russi della prima ondata dovevano piegare le resistenze degli uomini tedeschi armati e quindi non avevano tempo di
occuparsi delle donne tedesche disarmate. Se ne sarebbero occupati gli uomini delle ondate successive. Come poi avvenne.
- i russi avevano molte divisioni, gli Ebrei della Palestina volentierissimamente ne avrebbero formate ma gli Inglesi che allora
governavano la Palestina permisero soltanto e dopo molte difficoltà la formazione di una sola brigata ebraica che potè essere
impiegata solo alla fine del 1944. Entrò in azione solo nell'aprile del 1945 in Romagna sul fronte del fiume Senio (informati,
caro Stendardo, informati) battendosi eroicamente e facendo anche dei prigionieri tedeschi che quando si avvidero di essere
stati catturati da soldati ebrei si misero a tremare come delle foglie. Quando la Brigata Ebraica arrivò a Tarvisio nell'estate
del 1945 scoprì l'entità del massacro compiuto dai nazisti contro gli Ebrei sia incontrando e intervistando ebrei sopravvissuti
sia dai racconti dei partigiani slavi e dei soldati russi. Ora, cosa vuoi che faccia un soldato ebreo quando viene a sapere del
massacro che il suo popolo ha subito da una nazione che adesso non può più combattere perchè ha già capitolato e ha già
firmato la resa incondizionata? Fa l'unica cosa che un uomo che ha un minimo di dignità e amor proprio può fare: andare in
cerca, per quanto possibile, dei responsabili e dei complici del genocidio del popolo ebraico facendosi giustizia da sè anche
approffittando della relativa autonomia di cui godeva la Brigata Ebraica e del caos e del disordine imperante in Europa a
guerra finita nelle settimane immediatamente successive all'armistizio. Fu così che molti tedeschi e austriaci accusati di
connivenza con il genocidio ebraico vennero liquidati. Azione giuridicamente disdicevole ma storicamente comprensibile.
Tanto più che i soldati della Brigata Ebraica non sparavano a cazzo, come pensi tu, ma dopo aver fatto un'istruttoria a
carico dei sospettati. Per i nazisti, invece, essere ebrei era un motivo più che sufficiente per sparare.
- lo stupro è purtroppo un fatto frequente in guerra: sia che sia stato provocato da uno stupro precedente sia che non lo
sia stato. Si spiega così lo stupro di donne francesi e giapponesi da parte di (alcuni) americani e di donne polacche da parte
dei russi. Per quanto riguarda le donne tedesche la violenza sessuale che subirono fu consequenziale e successiva a quella
che subirono le donne russe. Oltre naturalmente alle devastazioni e ai danni subiti dalla Russia e dei quali anche le donne
tedesche furono beneficiarie.
- la parola genocidio va benissimo per descrivere quello che i nazisti hanno fatto agli ebrei. Per descrivere invece quello che
gli israeliani fanno ai palestinesi bisogna usare un altro termine: ingiustizia, occupazione, mano pesante ma non genocidio
dato che gli israeliani non stanno massacrando sistematicamente uomini, donne e bambini palestinesi come fecero i nazisti.
A meno che non vogliamo usare un termine nuovo per indicare qualche altra cosa. Quanto poi i palestinesi soffrano nello
Stato di Israele lo si è visto con la ventilata proposta di un ministro israeliano di cedere al controllo dell'Autorità Palestinese
un distretto abitato interamente da arabi: appena la cosa si è risaputa la popolazione araba è insorta proclamando la sua
volontà di rimanere nello Stato di Israele. A quando pare si preferisce essere cittadini di serie B dello Stato di Israele che
cittadini di serie A dello Stato di Palestina. Deduci, caro Stendardo, se ne hai voglia.
E, chiusa una volta per tutte(spero) la partita con Stendardo, voglio dire una parola anche al Marmocchio che teme che simili
argomenti di discussione valgano a sputtanare il genere maschile, colpevole di simili nefandezze. Voglio rassicurarti, caro
Marmocchio: non è stato solo il genere maschile ad essere sputtanato da quello che è successo nell'ultima guerra: anche il
genere femminile si è sputtanato ben bene. Ho già menzionato la frase deliziosa che la guardiana nazista ha detto alla figlia
sul conto degli ebrei mandati alle camere a gas. Ma anche le donne che restavano a casa non erano innocenti: sapevano.
E sai cosa disse una donna tedesca al marito che si era preoccupato di mandare in lavanderia una pelliccia sottratta ad una
donna ebrea alla quale aveva sparato e che intendeva donare alla moglie? Gli disse: "Caro, non c'è bisogno di mandare la
pelliccia in lavanderia: le so togliere anch'io le macchie di sangue!". Rivelatrice, a questo proposito, la frase che una ragazza
ebrea, Mary Berg, scrisse nel ghetto di Varsavia: "Non devono solo pagare gli uomini tedeschi per il massacro del mio popolo.
Loro hanno fatto il lavoro sporco e si sono sporcati le mani di sangue massacrando. Anche le donne tedesche devono pagare
perchè anche se non hanno partecipato al massacro hanno partecipato al saccheggio: un saccheggio forse non intenzionale
però altamente consapevole. E quindi anche loro sono colpevoli". Solo una femmina poteva inquadrare così bene il quadro
mentale e il coinvolgimento morale e quindi il grado di colpevolezza di altre femmine.
Purtroppo , mi trovo costretto a risponderti perché scrivi un sacco di sciocchezze , io certamente non starei a perdere il mio tempo prezioso con te se dentro di me non sentissi forte il bisogno di ristabilire un minimo di verità storica su quanto realmente accaduto in quel determinato periodo storico , pertanto , correggo le falsità storiche che scrivi :
I russi a differenza dei tedeschi mandarono eccome le donne in prima linea e gli episodi in merito sono DECINE : quando la 16°Panzerdivision arrivò sulle rive del Volga a nord di Stalingrado , GLI UNICI reparti che vennero impiegati dai russi per controbattere l’avanzata dei tedeschi fu costituito da un battaglione femminile di artiglieria .
Dopo che i tedeschi fecero saltare le postazioni di artiglieria una ad una , si stupirono del fatto che stranamente non subirono alcuna perdita , il dilemma fu presto svelato quando raggiunsero le postazioni d’artiglieria e si accorsero , schifati , che erano presidiate da soldatesse russe .
Inoltre , l’Armata Rossa costituì un intero Corpo d’Armata Aereo femminile costituito da piloti di caccia e di bombardieri donne che combattevano in prima linea e duellavano direttamente contro i piloti della Luftwaffe .
Per cui confermo che stai dicendo delle stupidaggini e che non conosci la storia .
Quanto agli Alleati , se leggi il mio articolo (ma evidentemente non lo hai letto) io ho detto che gli eserciti occidentali di OGGI impiegano le donne in prima linea , mentre l’Armata Rossa è stato il primo esercito moderno ad impiegare le donne direttamente in combattimento !
L’articolo in oggetto parla del rifiuto di impiegare le donne tedesche direttamente cito testualmente “AL FRONTE” ovvero in prima linea , in quest’ottica il nazionalsocialismo ha certamente mantenuto fede alla parola data perché , durante la seconda guerra mondiale , nessun reparto femminile venne impiegato direttamente in prima linea e differenza di quanto accade nell’armata Rossa e di quanto accade oggi in tutti gli eserciti occidentali e nell’esercito israeliano !
Di fronte a tutto ciò sorge dentro di me un’unica parola : VERGOGNA !
La Flak non era un REPARTO DI PRIMA LINEA ,o meglio le donne impiegate nella Flak NON ANDAVANO MAI AL FRONTE !
Idem con patate per le guardiane dei Lager , NON ERANO REPARTI MANDATI DIRETTAMENTE A COMBATTERE , in tal senso l’articolo è STORICAMENTE COERENTE !
Posto che io CONDANNO OGNI FORMA DI ANTISEMITISMO E CONDANNO SENZA SE E SENZA MA QUANTO COMPIUTO DAI TEDESCHI CONTRO GLI EBREI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE , ritengo che tu hai la MENTE CORTA e fai finta di non ricordare che , ANCORA OGGI , ci sono decine di soldatesse israeliane che stando comodamente sedute dietro ad un computer collegato ad una telecamera munita di mitragliatrice , si divertono , scherzando e ridendo ed IMPUNEMENTE , a sparare in testa ai bambini palestinesi come se fosse un videogioco !
Ti invito a leggere l’articolo pubblicato su antifeminist journal ed intitolato “Israele : Paradiso femminista…”
Informati , caro Massimo , informati , perche’ quello che ti ho descritto ACCADE ANCORA OGGI ! Ma a te , evidentemente , NON TE NE FREGA NIENTE , perché tu sei sempre pronto a giustificare qualsiasi sopruso commesso da una donna purché ebrea !
La tua faziosità mi appare patetica e mi produce soltanto conati di vomito .
La differenza tra me e te consiste unicamente in questo :
Mentre io sono pronto a condannare ogni crimine di guerra , ogni sopruso , ogni violenza gratuita , commessa da qualsiasi uomo sulla terra e quindi condanno i crimini di guerra commessi dai tedeschi , dagli italiani , dai russi , dagli americani ed anche dagli ebrei , TU CONDANNI ESCLUSIVAMENTE I CRIMINI DI GUERRA COMPIUTI DALLE POTENZE DELL’ASSE MENTRE GIUSTIFICHI NELLA MANIERA PIU’ FAZIOSA E VERGOGNOSA QUALSIASI CRIMINE COMPIUTO DAGLI ISRAELIANI !
E’ questa la differenza tra me e te !
L’ARTICOLO IN OGGETTO PARLA DI DONNE CHE NON SARANNO MAI MANDATE IN PRIMA LINEA e’ DI QUESTO CHE PARLA L’ARTICOLO E CHE STIAMO PARLANDO !
Eccetto gli episodi di stupri di polacchi di etnia tedesca avvenuti durante la campagna di Polonia , non esistono resoconti storici di DATE E LUOGHI in cui vennero effettuati stupri da parte dei soldati tedeschi alla donne russe , ma soltanto delle illazioni prive di fondamento storico .
Vero è che i tedeschi costituirono numerosi bordelli più o meno legali .
Anche perché era severamente vietato per un soldato tedesco avere rapporti sessuali con le slave perché si finiva dritti dritti dinanzi alla corte marziale !
Al contrario sono ben documentati i casi di stupri compiuti da americani , marocchini e russi !
Il fatto che i soldati russi stuprarono le donne tedesche perché “INCAZZATI NERI” E’ UNA BUGIA GRANDE QUANTO UNA CASA !
I SOLDATI RUSSI , IN REALTA’ , STUPRAVANO PERCHE’ ERANO DEI PORCI MAIALI !
I SOLDATI RUSSI IN OGni CITTA’ POLACCA OCCUPATA , SOPRATTUTTO A CRACOVIA , STUPRARONO IN MASSA DONNE POLACCHE NON TEDESCHE ! A RIPROVA DEL FATTO CHE ERANO SOLTANTO DEI LURIDI MAIALI !
E quale crimine ha mai compiuto il popolo palestinese per dover subire da più di 70 anni un vero e proprio GENOCIDIO ?
Non è questione di “porgere o non porgere l’altra guancia” è questione , invece , di ESSERE UOMINI O BESTIE .
Io e te possiamo combattere in fronti opposti senza commettere , PER FORZA , dei crimini di guerra !
Centinaia sono gli episodi di guerra i cui gli eserciti contendenti NON COMMISERO CRIMINI DI GUERRA !
Durante una delle battaglie decisive della seconda guerra mondiale , la battaglia di El-Alamein , ad esempio , si scontrarono le potenze dell’Asse contro il Commonwealth britannico SENZA CHE NESSUNO DEI 2 SCHIERAMENTI COMMISE DEI CRIMINI DI GUERRA !
Ancora una volta sono costretto a constatare che dici soltanto un mucchio di sciocchezze e stupidaggini dovute al fatto che NON CONOSCI LA STORIA .
Secondo te , se Israele lanciasse qualche bomba atomica sulla Germania , i tedeschi starebbero a guardare passivi..?
A parte il ragionamento assurdo e puerile mi sa che non conosci di che pasta sono fatti i tedeschi…
Anzi ti dirò di più, mi stupisco che gli ebrei non abbiano capito che l’indole germanica quella è e non cambia , il loro modo di agire , di operare , di fare nel bene e nel male è sempre lo stesso , solo che adesso per convenienza , per fare carriera , per vivere tranquillamente e soprattutto perché hanno perso la guerra , molto freddamente , recitano in continuazione il MEA CULPA !
Adesso i tedeschi vivono tranquillamente ed un detto dice “Parigi val bene una Messa” Ma scommettiamo che se gli ebrei trattassero i tedeschi così come i tedeschi hanno trattato gli ebrei durante la seconda guerra mondiale , i tedeschi diventerebbero nuovamente antisemiti ?
Oppure credi davvero alla favola che nel 1945 esistevano 60.000.000 milioni di fanatici antisemiti e nel 1946 , dopo la seconda guerra mondiale , quei 60 milioni hanno improvvisamente modificato il loro animo divenendo magicamente dei fanatici filosemiti ?
Credi davvero che milioni di anime cambino così rapidamente il loro modo di pensare in pochi anni a meno di non trovarsi di fronte alla necessità contingente ?
I russi della prima ondata avrebbero potuto stuprare eccome ed invero a Berlino così come in Prussia Orientale sono documentati episodi di stupri compiuti dalle prime ondate anche se i peggiori come li definiva lo storico inglese Beevor erano “gli imboscati” delle ondate successive che si abbandonavano a saccheggi , torture , fucilazioni sommarie e stupri .
Le favolette sei pregato di raccontarle ad altri .
La “brigata ebraica ha combattuto EROICAMENTE nell’Aprile 1945 in Romagna sul fronte del fiume Senio” ?
E quali sarebbero questi episodi di guerra EROICI ? Me ne citeresti SOLO 1 ?
Così come i partigiani , la brigata ebrea , in realtà entro in “guerra” (si fa per dire) nell’Aprile 1945 e la seconda guerra mondiale in Europa praticamente FINI NEL MESE DI APRILE 1945 ,
Sulla linea Gotica nell’Aprile 1945 gli alleati godevano di una SCHIACCIANTE SUPERIORITA’ NUMERICA , DI UNA SCHIACCIANTE SUPERIORITA’ DI CARRI ARMATI , DI AEREI , DI MUNIZIONAMENTO , DI RIFORNIMENTI , DI EQUIPAGGIAMENTO , rispetto ai tedeschi !
Evidentemente non sai cosa significa la parola “battersi eroicamente” se vuoi ti cito alcuni episodi di truppe italiane e tedeschi CHE DAVVERO SI BATTONO EROICAMENTE in situazioni in cui si sono trovati 20 ad 1 oppure di CARRI ARMATI CONTRO CARNE UMANA ARMATA SOLAMENTE DI QUALCHE FUCILE E DI QUALCHE DI BOTTIGLIA INCENDIARIA TIPO MOLOTOV (CHE NON SCALFIVA NEANCHE LA CORAZZA) !
Ripeto , Massimo , tu parli SENZA SAPERE MINIMAMENTE DI COSA STAI PARLANDO .
La brigata ebraica si macchiò di CRIMINI DI GUERRA poiché , a guerra finita , ci furono episodi in cui i suoi membri uccisero dei civili inermi semplicemente per il fatto che AVEVANO UN COGNOME TEDESCO !
Ancora una volta hai dimostrato di non conoscere la storia…
E , anche ammesso e non concesso che il tuo ragionamento fosse valido e non fuorviante come in realtà risulta essere , a questo punto dovremmo giustificare eventuali commando palestinesi che attuano esecuzioni sommarie (presso le private dimore site in Israele) di generali ed ufficiali israeliani che hanno perpetrato e che stanno TUTTORA perpetuando dei crimini contro l’umanità consistente nel genocidio del popolo palestinese ?
Azioni come tu affermi “giuridicamente disdicevole ma storicamente comprensibile” ?
Non “si spiega” proprio niente .
In primo luogo perché a fronte di casi di stupri commessi da americani , marocchini e russi etc. ci sono altrettanti americani , marocchini , russi etc. CHE INVECE NON HA MAI STUPRATO ! A riprova che in guerra come in pace lo stupro e’ e resta soltanto un CRIMINE anzi il crimine più volgare ed insulso che un uomo , o meglio che una bestia (senza voler offendere gli animali) possa commettere .
In secondo luogo perché non esiste alcuna GIUSTIFICAZIONE BELLICA PER CUI I russi hanno stuprato donne polacche o perché gli americani hanno stuprato donne francesi se non quello che queste persone erano dei porci schifosi .
Costituiscono genocidio, secondo la definizione adottata dall'ONU, «gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso». Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inclusa nella definizione di genocidio.
Ed è proprio quello che sta accadendo , ancora oggi , in Palestina nel silenzio più assordante e con la connivenza dell’Occidente “civile e democratico” .
Con la pulizia etnica del 1948, lo Stato di Israele si è impossessato del 78% del territorio, sottraendo dunque ai palestinesi il 32% del territorio che le Nazioni Unite gli avevano destinato; circa 800.000 palestinesi sono stati espulsi dalla loro terre e dalle loro case espropriate per mano dei sionisti. Nel 1967, attraverso la “Guerra dei sei giorni” (dicembre 1967), il governo sionista ha occupato l’intero territorio palestinese.
Sin dal 1948, in Israele è “politica di Stato” la concezione che l’uccisione di civili palestinesi non rappresenti “tragico errore” sintomo dell’intenzione, reale e concreta, al compimento di un genocidio; quanto descritto avviene sotto un totale stato di impunità derivante dal fatto che il territorio israeliano risulta essere la base militare Usa più grande del pianeta.
Nonostante i vincoli del Diritto Internazionale e dei dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, l’azione sionista non ha incontrato ostacoli; nel tempo le è stato consentito di imporre sul popolo palestinese ostruzionismo sugli scambi commerciali e sulla libera circolazione degli aiuti umanitari, comportamento finalizzato ad una lenta soppressione etnica dei palestinesi mediante povertà, malnutrizione ed isolamento dal mondo esterno (i razzi di Hamas vengono lanciati proprio come forma di risposta ad una tale e spietata tipologia di embargo).
Quando la città di Lydda fu occupata e fu una vera e propria «pulizia etnica» poiché circa 70 mila abitanti di Lydda furono espulsi e spinti a piedi nella “marcia della morte” verso Ramallah, e, sotto il sole estivo, morirono numerosi bambini e vecchi. L’ordine di espulsione fu dato personalmente da Ben Gurion il 12 luglio. È lecito parlare di “genocidio”? oppure l’unico genocidio è quello del popolo ebraico da parte del III Reich germanico? Innanzitutto genocidio etimologicamente significa “genus” (stirpe) e “caedes” (uccisione), ossia «piano prestabilito col fine di uccidere in parte o in toto un popolo, per motivi nazionali, etnici o religiosi» (N. ZINGARELLI).
Stiamo ancora assistendo, dopo l’operazione “Piombo Fuso” del dicembre 2008, all’utilizzo indisturbato da parte del governo israeliano di armi da sterminio sui civili ILLEGALI IL CUI USO E’ VIETATO DALLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE; tra queste descriviamo le bombe “DIME” le quali, da moderni Shrapnel, al momento dell’esplosione, lanciano intorno schegge di fibra di carbonio che quando colpiscono, bruciano i tessuti circostanti, chiudendo i vasi sanguigni e creando necrosi dei tessuti per una larga zona. Questo costringe i medici ad amputare la zona colpita (di solito le schegge volano rasoterra e colpiscono le gambe) per evitare infezioni e cancrene. E’ evidente che simili ordigni non servono per colpire singoli bersagli, ma gruppi di persone.
lo storico ISRAELIANO (NON PALESTINESE O TEDESCO O ITALIANO) ILAN PAPPE nel suo libro La pulizia etnica della Palestina ha dimostrato – documenti alla mano – che il progetto di espulsione fu pianificato il 10 marzo 1948 a Tel Aviv, nella sede dell’Haganah dai Governanti e Militari d’Israele: «Gli ordini erano accompagnati da una minuziosa descrizione dei metodi da usare per cacciare via la popolazione con la forza: assedio e bombardamento dei villaggi, incendi di case, espulsioni, demolizioni, e infine collocazione di mine tra le macerie per impedire agli abitanti espulsi di ritornare»; in caso di resistenza «le milizie armate dovranno essere eliminate e la popolazione civile espulsa fuori dei confini dello Stato». Padre GIOVANNI SALE commenta «tali ordini furono poi trasmessi alle singole brigate che avrebbero provveduto a metterli in atto: il piano era il prodotto inevitabile della determinazione sionista ad avere un’esclusiva presenza ebraica in Palestina, e questo poteva essere realizzato soltanto eliminando la presenza dei nativi dal territorio» (p. 118). Ilan Pappe conclude: «l’obiettivo principale del movimento sionista nel creare il proprio Stato nazionale era la pulizia etnica di tutta la Palestina»
Putroppo , Massimo , l’unica cosa che riesco a dedurre dalle tue parole è il tuo fanatismo sionista .
Riflettendo a mo’ di conclusione su quanto letto si può dire con tutta certezza, e senza paura di essere tacciati quali nazisti o antisemiti, ciò che segue.
1°) Coloro i quali parlano di “pulizia etnica” fatta dagli Israeliani nei confronti dei Palestinesi sono uno storico ebreo vivente attualmente in Israele, ILAN PAPPE, che ha scritto un libro intitolato precisamente La pulizia etnica dei Palestinesi e uno storico gesuita professore alla Pontificia Università Gregoriana, padre GIOVANNI SALE, che ne ha scritto su La Civiltà Cattolica, la quale è l’organo ufficiale della S. Sede e le cui bozze vengono lette e corrette dalla Segreteria di Stato vaticana prima di essere pubblicate. Quindi gli autori citati sono storici seri e professionalmente qualificati, non sono estremisti antisemiti di destra o di sinistra, ma hanno raccolto fatti, documenti e testimonianze per scrivere e provare quanto sopra. 2°) Inoltre in un certo qual modo la S. Sede ha finalmente ritenuto opportuno pubblicare la verità, anche se “politicamente scorretta”, del genocidio subìto dai Palestinesi da parte del neonato Stato di Israele. 3°) La parola “pulizia etnica” o “genocidio” può sorprendere se non è applicata al popolo ebraico come vittima ma come Stato carnefice, che ha pianificato assieme all’Esercito israeliano l’espulsione di un popolo e l’uccisione di molti suoi membri per impossessarsi della sua terra. Tuttavia Ilan Pappe ne fornisce tutte le prove, come ha fatto un altro professore e rabbino israeliano, ARIEL TOAFF, per l’omicidio rituale praticato dagli ebrei askenaziti contro i cristiani nel suo libro Pasque di sangue (Bologna, Il Mulino, 2007). 4°) La cifra di questo genocidio subito dai Palestinesi è liberamente discussa e ricercata scientificamente, senza dover cadere per questo sotto la mannaia di leggi liberticide e “storicide”, come succede per la shoah degli ebrei. Infatti gli autori palestinesi parlano di 1 milione e mezzo di vittime tra morti e sfollati, gli storici “politicamente corretti”, sia ebrei che non-ebrei, parlano di 500 mila vittime, ossia un terzo di quelle date dai Palestinesi, mentre gli storici attuali, anche israeliani, che cercano la verità dei fatti e non la “correttezza politica”, parlano di circa 800 mila vittime. Perché, allora, ci si domanda, non è lecito fare la stessa cosa riguardo alla shoah? Fare storia e non “politicismo-corretto” è un reato, un peccato? Purtroppo sì. Infatti si finisce in prigione (v. Vincent Reynouard) o “scomunicati” (v. mons. Richard Williamson). 5°) Infine il nodo che resta e che se non viene sciolto porterà, molto probabilmente, alla guerra nucleare in Medio Oriente è come mettere d’accordo Palestinesi e Israeliani. È giusto che Israele possieda l’80% della Palestina e che i Palestinesi siano confinati in Cisgiordania e nel deserto di Gaza, che è un vero e proprio “campo di concentramento”? Si può invocare la ‘shoah’ per giustificare la ‘nakba’? Cosa c’entrano i Palestinesi con i Tedeschi? Attenzione non è Akhmadineajad (che stimo) a porre tali problemi, ma uno storico israeliano e un gesuita “postconciliare”. Oramai la vulgata sterminazionista della shoah fa acqua da tutte le parti, solo i politicanti e gli ecclesiastici carrieristi si ostinano a difenderla, “et hos devìta” (s. Paolo).
Massimo e Marmocchio , la storia è maestra di vita , a cosa serve la storia sa poi gli esseri umani ripetono ciclicamente gli stessi errori ?
Un’analisi obiettiva della storia mi induce e condannare i crimini commessi dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale , che io tralaltro non ho mai giustificato in alcun modo , ma al contempo mi sprona a mettere in guardia le persone che come Massimo appoggiano con l’aggravante della consapevolezza il ripetersi di simili errori .
Quello che mi sembra cha a Massimo sfugge accecato da un odio insensato verso chiunque non si pieghi ai dogmi del sionismo è il fatto che in Palestina temo che la guerra non finirà mai e rischia di divenire l’innesco di una nuova devastante guerra mondiale , perché l’odio porta soltanto odio con tutto il suo triste carico di orrori e di distruzione .
Hai citato gli episodi delle donne tedesche , che io CONDANNO NELLA MANIERA PIU’ DURA , ma al contempo ti sollecito ad informarti meglio su quanto realmente STA ACCADENDO IN PALESTINA ad opera delle soldatesse israeliane .
Ti ho scritto il seguente post e ti allego il seguente link affinché siano delle luci che possano dissipare il tuo fanatismo , affichè tu sappia ADESSO QUEL CHE STA ACCADENDO , ed affinché una volta distrutta la dittatura plutocratica tu non possa dire a tua discolpa : IO NON SAPEVO !
Senza rancore .
Soldatesse israeliane confessano torture contro palestinesi, anche ragazzini.
Confessioni choc di alcuni militari-donna israeliani su abusi compiuti da loro e dalle loro unità in Cisgiordania, la parte di territorio palestinese ancora sottoposta al controllo parziale dell'esercito dello Stato cosiddetto ‘ebraico’, compaiono in un nuovo rapporto diffuso in queste ore da Breaking the Silence, una organizzazione israeliana di attivisti dei diritti umani impegnata da anni a far luce sui crimini compiuti dalle forze armate di Tel Aviv. Impiegate in misura crescente in azioni di combattimento o di prima linea, le soldatesse ammettono - in alcuni casi - di aver partecipato o assistito a episodi di cui oggi si vergognano e che contrastano con i loro valori e con gli stessi principi insegnati nelle scuole militari. Si parla di atti di umiliazione o di pestaggi inflitti ai palestinesi compiuti solo per mostrarsi 'più dure' dei commilitoni maschi, del brivido provato da qualcuna nel poter schiaffeggiare impunemente un ragazzo arabo, ma anche di una mano rotta a un ragazzino fermo a un posto di blocco. E persino - lo racconta una ragazza che é stata in servizio nelle Guardie di Frontiera - di un bambino di 9 anni ferito a morte da un colpo sparato così, alla cieca. Tutti casi che Breaking the Silence - organizzazione naturalmente nel mirino dell'establishment politico israeliano - continua a chiedere invano al governo e allo stato maggiore di approfondire.