Tra l'altro, lo statunitense Friedman* è l'ennesima dimostrazione del fatto che quando si parla di femminismo e di rapporti tra i due sessi, si possono avere anche due o tre lauree, ma non capire ugualmente una beneamata mazza di niente.
Ad esempio: in tutto il mondo occidentale (ma non solo) si sostiene che le donne sono intellettivamente superiori agli uomini, nonché dotate di una "marcia in più".
Bene, magnifico, ma se le donne sono così superiori, per quale ragione devono essere sempre
aiutate dall'
inferiore controparte maschile?
Alan Friedman
Bisognerebbe inoltre incoraggiare l’occupazione femminile con una politica attiva che crei incentivi fiscali per chi assume a tempo pieno e relativa detassazione di lavori part-time o flessibili per le mamme che scelgono questa strada.
Voglio dire: chi è superiore emerge da solo, con le proprie forze, senza bisogno di aiutini, aiuti e aiutoni.
Altra puttanata insopportabile, che ormai sento ripetere da anni:
Alan Friedman
Se vogliamo parlare in modo serio di crescita dobbiamo affrontare la questione con nuove regole che promuovano l’uguaglianza in termini di stipendi tra uomini e donne,
Ma cosa cazzo vuol dire (si fa per dire...)
"uguaglianza in termini di stipendi tra uomini e donne" ?Ma possibile che tra questi deficienti di sesso maschile, non ce ne sia uno in grado di evidenziare che nessun contratto prevede discriminazioni in base al sesso e che se per ipotesi questo fosse anche solo parzialmente vero, in numerosi settori gli imprenditori assumerebbero solo donne?
Mah... una pena assoluta.
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Ha studiato alla London School of Economics and Political Science, all'Università di New York ed alla Paul H. Nitze School of Advanced International Studies della Università Johns Hopkins, a Washington.[1]