In rilievo > Osservatorio sui Femministi
Papa Francesco il rivoluzionario donnista
Jason:
Massimo
--- Citazione ---ma è progredito poi in modo stupefacente nei paesi cattolici mentre invece non riesce neppure a scalfire il mondo islamico. Fossi in te, mi chiederei il perchè
--- Termina citazione ---
Il femminismo è attecchito nei paesi cattolici modernizzati , nei neofarisei . Nei cattolici ancorati ancora alla tradizione il femminismo è quasi soppresso. Altro che attecchito . E inoltre è attecchito quando è stato introdotto il libertinismo sessuale .
Quindi dove c'è cattolicesimo vero ( e non modernizzato-libertino-neofarisei) il femminismo non attecchisce . Nemmeno nell'islam tradizionale, ossia quello sciita, alawita e sunnita siriano, attecchisce.
Jason:
Vicus
--- Citazione ---Il femminismo ha attecchito nel mondo ex cattolico.
--- Termina citazione ---
Bravo , bel termine . Associare la parola cattolicesimo con neofariseo di per sè mi provoca disgusto .
E sia chiaro che nemmeno io sono perfetto , di peccati e di errori ne commetto pure io .
--- Citazione ---Sul perché non venga infiltrato nel mondo islamico, e quale sia la funzione sociopolitica di quest'ultimo nello scacchiere globale e in particolare nella demolizione dell'uomo occidentale (non diversamente dal femminismo anche se per altre vie), ci sarebbero da aprire 10 topic.
--- Termina citazione ---
E infatti sotto ho specificato che nell'islam tradizionalista - e ho specificato qual'è l'islam "buono" - il femminismo non attecchisce, perchè non attecchisce nemmeno il libertinismo e l'imperialismo neocons e liberale.
Non è un caso che i primi ad avvisare l'occidente di certe cose sono stati proprio questi paesi .
Cad.:
Oggi il pensiero del Papa è per "le donne sopraffatte dal peso della vita, dal dramma della violenza. ...............
.............. possa giungere quanto prima per loro una vita di pace........................"
Per gli uomini nulla, nessun pensiero.
Vicus:
http://www.maurizioblondet.it/mondo-sottosopra-cattolici-uccidono-la-suocera-musulmani-vanno-messa/
Mondo sottosopra. I cattolici uccidono la suocera, i musulmani vanno a messa
É stata più breve del solito la conferenza stampa di papa Francesco sul volo di ritorno da Cracovia a Roma. Ma è bastata per riascoltare la sua personale lettura del terrorismo islamista, lettura di cui è evidentemente arciconvinto.
Questa volta, anzi, ha addirittura equiparato in forma più che mai esplicita “il piccolo gruppetto fondamentalista” dello Stato islamico al “fondamentalismo” che anche “noi cattolici abbiamo”, quello “che uccide la fidanzata o la suocera”, se non col coltello “con la lingua”, per cui “se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica, di cattolici battezzati”.
E ancora una volta il papa ha additato “il primo terrorismo, il terrorismo di base contro tutta l’umanità”, nel “mettere al centro dell’economia il dio denaro”.
Di fronte a simili, ripetute, incorreggibili asserzioni, non resta che arrendersi. E meno male che nessuno ha interpellato il papa su ciò che era accaduto la mattina stessa in varie chiese di Francia e d’Italia, dopo l’invito rivolto da alcuni musulmani ad altri musulmani di entrarvi ad assistere alla messa, in segno di solidarietà per l’uccisione di padre Jacques Hamel.
Gli elogi e le adesioni a tale gesto si sono sprecati, anche da parte di alte autorità della Chiesa.
Nessuno ha notato il rigoroso silenzio in cui si è chiuso, al riguardo, il cardinale Robert Sarah, il grande custode della liturgia cattolica autentica, nella sua qualità di prefetto della congregazione per il culto divino.
Ma per fortuna, qualche voce assennata ha rotto il coro dei plaudenti, semplicemente per rammentare che la messa non è una riunione fraterna come tante ma è “culmen et fons” della fede cristiana, è il “mysterium fidei” a cui neppure i catecumeni avevano accesso.
Il filosofo e teologo Antonio Livi:
> Musulmani a messa: un atto insensato
Il vaticanista Aldo Maria Valli:
> Musulmani nelle chiese cattoliche?
La destrutturazione del sacramento dell’eucaristia è in atto da tempo nella Chiesa cattolica, in forma consapevole o meno. Il gesto di domenica 31 luglio è stato l’ennesimo colpo.
Settimo Cielo di Sandro Magister , 1 agosto
Vicus:
Perchè il Papa diffama l’Italia?
http://www.maurizioblondet.it/perche-papa-diffama-litalia/
gianfranco.cei 12 agosto 2016
Come se il nostro paese fosse il covo della violenza.
Gli italiani hanno di sé, come Paese, un’immagine poco esaltante. Sarà la guerra persa (ma i tedeschi l’hanno forse vinta, la guerra?), sarà il susseguente scontro fra visioni politiche ed esistenziali radicalmente diverse, fatto sta che l’autostima degli italiani come comunità nazionale è molto bassa (prova ne sia che siamo rimasti soddisfatti dell’Oscar a un film che dipinge l’Italia come una “Grande Bellezza” abitata da cinici decadenti e cafoni che chiaramente non se la meritano).A rinsaldare il luogo comune anti-italiano arriva adesso, a sorpresa, il Papa, che ha tracciato un parallelo fra fondamentalisti islamici e fondamentalisti cattolici, con uno specifico riferimento all’Italia.
«A me non piace parlare di violenza islamica – ha detto Papa Francesco – perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: c’è quello che uccide la fidanzata o la suocera, e questi sono violenti cattolici battezzati?.».Il fatto che il Papa abbia preso spunto dall’Italia sembrerà forse un dettaglio, nell’equivalenza fra fondamentalisti cattolici e musulmani, ma siccome esiste un clima internazionale di latente ma continua diffamazione dell’Italia, di cui si accorge pienamente solo chi, all’estero o stando in Italia, segue i media stranieri, una tale affermazione da parte del romano Pontefice rischia di avere conseguenze morali e anche pratiche di non poco conto.
Osserva il giornalista e semiologo Ugo Volli su “Informazione Corretta”: «Che c’entrano col terrorismo gli omicidi familiari ‘della fidanzata e della suocera’? In Italia questi omicidi generici sono davvero pochi, 465 nel 2014 cioè lo 0,9 per 100mila abitanti contro l’8,0 in Iraq, lo 7,4 nei territori dell’Autorità Palestinese, il 3,4 in Egitto, l’1,8 in Israele.
Un anno di morti violente in Italia, comprese mafia, camorra e rapine a mano armata, non solo le suocere, liquida tanta gente quanto una sola autobomba a Baghdad, o un paio di giorni di guerra civile in Siria».
Il confronto interessa non solo rispetto ai Paesi medio-orientali, immersi in un clima di guerra armata, ma anche rispetto agli altri Paesi occidentali, di matrice cristiana, assediati o minacciati dal terrorismo di cui il Papa traccia l’equivalenza con gli omicidi in famiglia da noi.Il rimando di Volli è all’ultimo studio dell’Onu sul tasso di omicidi a livello globale, pubblicato nel 2013, che non considera altre forme di violenza come gli stupri, di cui le cronache narrano siano diventate le capitali la Svezia e la Germania. Nell’ambito degli omicidi, quello sollevato dal Pontefice, l’Italia, patria della mafia e di altre formazioni di criminalità organizzata, risulta fra i Paesi più «pacifici»: 157-esima per omicidi censiti, su 178 Paesi, a pari merito con Austria, Olanda, Nuova Zelanda e Corea del Sud e con una minima differenza in più o in meno rispetto alla gran parte degli altri Paesi europei: di un punto meno violenta del Regno Unito (1,0, dato del 2011) e della Francia (1,0), di un punto meno pacifica della Germania (0,8, ma il dato è del 2011) e della Spagna (0,8). La sorpresa però sta nel confronto con alcuni Paesi che siamo abituati a vederci additare come modelli di virtù civica: l’Italia, con 0,9 omicidi ogni centomila abitanti, ha un’incidenza nettamente più bassa della Norvegia (2,2%mila nel 2011), del Belgio e della Finlandia (1,6).
In tema di luoghi comuni si potrebbe citare anche il dato della «non-violenta» India: gli omicidi intenzionali sono il 3,5% ogni centomila abitanti, quattro volte il dato italiano. Il proverbiale Costa Rica, perla delle Nazioni Unite, sede della UN University, conta quasi 10 volte gli omicidi (8,5 ogni centomila abitanti) rispetto a quelli che avvengono in Italia.
Ma Papa Francesco, indicando «la fidanzata o la suocera», mostra di riferirsi ai dati sui cosiddetti «femminicidi», di cui i media forniscono dei resoconti sempre più particolareggiati, tali da far pensare che l’Italia, sede del Vaticano e dunque simbolo del cattolicesimo e della famiglia patriarcale ritratta in film quali «Il Padrino», si distingua in negativo per la violenza contro le donne. Al contrario, le statistiche dimostrano che in Italia solo il 30,1% delle vittime di omicidio sono donne, in linea con il Canada (30,2%) ma molto di meno rispetto a Paesi del nord Europa, dove la percentuale dei femminicidi è maggiore nei Paesi europei protestanti o più secolarizzati di noi. Si pensi al 47,3% della Germania, al 46,1% della Finlandia, al 45,7% della Repubblica Ceca, al 43,4% del Belgio e al 42,9% della Slovenia, ma anche al 41,7% dell’Ungheria, al 40,2% dell’Austria, al 37,9% della Francia, al 35,3% della Croazia, al 35,1% della Serbia, al 35% dell’Olanda, al 34,3% della Spagna e al 34,0% della Danimarca. Sorprendente il dato della Svizzera: si tratta del Paese europeo con meno omicidi (0,6%mila abitanti), ma di questi ben il 50% delle vittime sono donne.
Da notare al riguardo che in nessuna realtà del mondo sono di più le donne a essere vittime di omicidi. Se gli autori degli omicidi intenzionali nel mondo sono ovunque per la stragrande maggioranza uomini, sono uomini in stragrande maggioranza anche le vittime.
di Alessandra Nucci da ItaliaOggi
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