La storia della presunta "disparità salariale" tra uomini e donne non esiste, è semplicemente un falso ideologico femminista, e spiego perchè. Nella mia vita lavorativa di quaranta e passa anni, sono passato, come è logico, attraverso diversi contratti di lavoro, sia nel settore sia pubblico che privato; non ne ho mai trovato uno che prevedesse tabelle salariali differenziate per sesso. Questo perchè, molto semplicemente, le tabelle prevedono (da tempo immemorabile) che a parità di mansione ci sia parità di stipendio, punto.
Questo non significa che due persone, sia pure due gemelli assunti lo stesso giorno e con lo stesso inquadramento ricevano, a fine mese, lo stesso stipendio, perchè le variabili sono moltissime. A parità di retribuzione variano le ore lavorate, quindi le indennità legate alla presenza, gli assegni famigliari, le ore di starordinario eccetera, per cui è normale che non esistano due stipendi uguali. Quindi: se tu ed io abbiamo lo stesso stipendio e tu guadagni di più in busta paga, vuol dire che tu hai lavorato più ore: molto semplice!
Chi ha fatto fuoco e fiamme per avere il famoso "part time"? Le femministe. Chi è che lo usa? Quasi tutte donne, che poi restano deluse quando confrontano la busta paga con quella dell'odiato maschio.
Fatta questa doverosa premessa (che spero non sia stata noiosa), arrivo al Papa. Che francamente consideravo, fino all'ultima uscita sulla disparità salariale delle donne, un pochino meno asservito all'ideologia zerbino-femminista corrente...
Lo dico perchè, se quello che dice il Papa lo posso trovare quasi identico in un vecchio numero di "donna moderna", trovato mesi fa in una sala d'aspetto in mezzo ad un mucchio di riviste-spazzatura, vuol proprio dire che qualcosa non quadra...
lascio a voi ogni commento.