@Animus: come ho detto è solo la punta dell'iceberg, ed è solo l'inizio.
E se il Papa non si smuove dalle sue posizioni e dalla sua impostazione, caro Vicus, che si fa? Il passo successivo qual è?
E davvero presto per dire cosa farebbero i cardinali e i fedeli riguardo alle molte questioni di cui si discute. Intanto segnalo anche il "discreto" ma reale scontento delle associazioni pro vita e di CL (come da giornale ufficiale) per il comportamento del Papa nei loro confronti.
Posso solo fare ipotesi, riportando qui due miei post precedenti basati su fonti affidabili:
Prof. Romano Amerio, che partecipò al Concilio come esperto, su invito del Card. Siri:
"La Chiesa continuerà ad aprirsi e conformarsi al mondo cioè a snaturarsi, ma la sua sostanza soprannaturale sarà preservata restringendosi in un residuo minimo e il suo fine soprannaturale continuerà ad essere perseguito fedelmente da un avanzo nel mondo. All’espansione ingannevole della Chiesa diluitasi nel mondo corrisponde un progressivo contrarsi e immiserirsi in un piccolo numero di uomini, in una minimanza che sembra insignificante e moriente, ma che contiene la concentrazione degli eletti, la testimonianza indefettibile della fede.
La Chiesa sarà un pugno di vinti, come preannunciò Paolo VI nel discorso del 18 febbraio 1976."
Messaggio della Madonna di Akita (
riconosciuto dalla Chiesa):
"L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che
si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli…chiese ed altari saccheggiati;
la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro."
Una lettera di Marshall McLuhan, membro della Curia, dice parecchie cose:
"
Gli ambienti di informazione elettronica essendo estremamente eterei favoriscono l'illusione del mondo come sostanza spirituale. Si tratta di un
ragionevole facsimile del corpo mistico, di una manifestazione evidente dell'Anti-Cristo. Dopo tutto, il Principe di questo mondo è un grande ingegnere elettrico.
Posso insinuare che proprio come il clero cattolico defezionò nell'era Gutenberg [protestantesimo] sulla base dell'illusione di una luce interiore [lettura privata della Bibbia in forma stampata], un numero ancora superiore probabilmente defezionerà con l'attrazione mistica della luce elettrica. "
Alcuni scritti del noto esegeta convertito Heinrich Schlier, riportati da 30 Giorni:
Da una parte, [le catastrofi] sono il modo con cui la forza apparente dell’autoaffermazione egoistica della storia cerca di costruire la sua opposizione.
Essa «non vuole ammettere il suo crollo metafisico e con terribili destini e catastrofi costruisce sul suo abisso un regno politico e spirituale opposto al regno di Dio e di Cristo»
«In qualche modo
la conoscenza della fine si è comunicata in profondità allo spirito della storia. Esso “sa che ha poco tempo”, che il tempo del mondo ha una scadenza e per questo, secondo il veggente dell’Apocalisse, esiste lo strano fenomeno del furore della storia» (FT, p. 87).
Di questo furore, di questa guerra che, per quanto inane, «non avrà fine sulla terra» (ivi, p. 89), «coloro che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù» (Ap 12, 17), «sono il nemico ultimo» (FT, p. 89).
Questo è molto strano, scrive Schlier, perché si tratta di
«piccoli uomini assediati» (RNT, p. 474); «derisi dall’intelligenza dello Stato mondiale» (ivi, p. 475); approssimativamente sempre sconfitti: alla bestia «viene dato di far guerra ai santi e di vincerli», si legge in Ap 13, 7; «sottoposti a grandi tentazioni, alla debolezza e al fallimento» (FT, p. 89); «pochi» (ivi), tanto che, scrive Schlier, «il corpo di Cristo in verità non avrà alla fine più alcun posto» (TC, p. 40), o, in altro luogo, che «
non si potrà più parlare di un mondo cristiano ma solo di santi e
testimoni sparsi» (RNT, p. 273).
Quanto più le cose si avvicinano alla fine di cui non si può sapere il momento, ossia vanno veloci incontro alla definitiva rivelazione della signoria di Cristo, tanto minore e insignificante sarà il numero di coloro che accetteranno che Cristo sia il Signore» (FT, p. 72).
Con tutto ciò, costoro «minacciano apertamente il dio insediato dell’impero universale, gli fanno sentire la sua fragilità e gli ricordano la sua scadenza» (ivi, p. 89)