ragazzi che spasso! ancora un poco e comincerete a sbaciucchiarvi
ciascuno afferma un particolare e chiude gli occhi sull'altro particolare che fa il tutto
come si fa a negare che il clima generale in Italia si è decomposto rispetto al passato? gli anni dei sacrifici, dell'etica del lavoro, dell'onestà, sono radicalmente andati. È per questo che qualunque parte politica parla a vanvera, perchè il punto non sono le buone intenzioni, ma il materiale umano e di materiale umano purtroppo ce n'è sempre meno
sta di fatto comunque che qualcosa c'è ancora: e tra costoro che lavorano, che si fanno il mazzo, si innescano le dinamiche di cui sopra, che gli uomini lavorano e le donne ne approfittano
siamo seri, le persone oneste oggi sono eccezioni
e per essere onesti ci vuole una buone dose di anticonformismo e di gusto per il nuoto controcorrente
e, purtroppo, devo dire che sempre più se vuoi gente che lavori sul serio, devi rivolgerti a immigrati: ciascuno si basa sulla propria esperienza personale, non voglio perciò dire che la mia sia una esperienza universale, però nel mio settore (le assistenti alla poltrona dei dentisti sono quasi tutte donne) ormai se vuoi una che lavori, devi assumere una straniera! se cerchi un muratore è straniero, e così via
la questione non è perciò esclusivamente maschile o femminile, ma la discussione avrebbe un senso se, accogliendo anche il punto di vista dell'altro, ragionassimo sulla possibilità per la quale le donne possano avere degli incentivi ad essere disoneste, a campare col sudore della fronte altrui
ci sono questi incentivi? questa è una domanda che si può affrontare anche ammettendo che ci sono italiani/e lavoratori/trici e altri/e scansafatiche. Il problema non è se le donne o gli uomini sono santi/e, il problema è se società e istituzioni, cultura e leggi premiano l'onestà o la disonestà maschile e femminile in modo differenziato
[Lucia: non prendertela e non insultare, si tratta di normali attriti da forum. L'amore non è bello se non è litigarello!
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