http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/21/siamo-persone-non-beni-di-proprieta/388866/Ricordo che ero ragazzina quando mia madre mi spiegò che quel giorno veniva abolito il delitto d’onore, ed era solo il 1981. Ed era ancora come fosse ieri, che mia nonna materna si infilò guanti e cappello, guardò il marito in poltrona e gli comunicò: “Io vado a votare”.
Era il 1946 ed era la prima volta che era autorizzata a farlo.
Sappiamo bene che in Italia il suffragio universale maschile e femminile, tolti i venti anni di fascismo, è arrivato nemmeno 5 anni dopo il suffragio universale maschile. In pratica le donne si sono perse tre elezioni delle quali una illegale.
Noi sappiamo anche che il voto maschile era subordinato all'espletamento del servizio militare obbligatorio e che se fosse toccato a noi e ci avessero fatto scegliere se votare e partire in guerra o starcene a casa senza voto, avremmo sicuramente scelto la seconda opzione. Non ho elementi che mi facciano pensare che la scelta delle donne sarebbe stata diversa. Ma se tanto mi da tanto.
Sappiamo bene che se una giornalista esordisce con una palla del genere, significa che è in malafede e che tutto quello che seguirà, molto probabilmente sarà falso.
È necessario agire, e subito. Serve potenziare la scuola, dare agli insegnanti gli strumenti adeguati per educare i ragazzi alla relazione, servono corsi di aggiornamento, personale adeguato. Ma più di tutto è necessario che gli adulti, uomini e donne, comprendano che questa è una priorità.
Ogni volta che si propone di educare alla relazione provo i brividi. Visto che in genere le donne, come la Zanardo, non sanno quello che vogliono, il rischio che si insegnino da donne, cose che alle donne non piacciono, è elevatissimo.
I brividi si fanno più forti proprio se penso alla Zanardo e, chissà come mai, mi vengono in mente scene di ragazzini fatti mettere in ginocchio a scopo, per così dire, educativo.