Autore Topic: Dramma Gazza, talento triste in caduta libera Paul Gascoigne, 47 anni, di nuovo  (Letto 730 volte)

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Da Il Fatto Quotidiano, di Sabato 23 agosto 2014, Pag. 15

Dramma Gazza, talento triste in caduta libera
Paul Gascoigne, 47 anni, di nuovo ricoverato per problemi di alcolismo. Eppure si diceva stesse per tornare in campo

di Andrea Scanzi

Poco piu' di un anno fa, dopo l'ennesima ricaduta nell'alcolismo e un ricovero d'urgenza pagato dagli ex compagni come Gary Lineker perchè nel frattempo i soldi li aveva quasi finiti tutti, Paul Gascoigne detto "Gazza" incontro' a Londra un gruppo di fans. Li rassicuro': "Voglio tornare alla realta', a differenza di George Best voglio guarire.".
Forse non era sincero e forse si era sopravvalutato un'altra volta. Due sere fa è stato trovato ubriaco davanti alla sua porta di casa a Sandbanks, localita' costiera nel Dorset affacciata sul Canale della Manica, con una bottiglia di vodka in mano. Aveva appena chiamato un amico: "Sto a pezzi, aiutatemi". Nelle foto, scattate mentre lo conducono in ospedale, appare trasfigurato e consumato. L'amico ha confermato: "Paul ha ricominciato a bere. Il padrone di casa gli ha ordinato di lasciare la casa entro dieci giorni perchè i vicini si sono lamentati per i rumori. Questo ha aumentato il suo disagio".
Poche ore prima era circolata la notizia secondo cui, dieci anni dopo il suo ritiro, Gascoigne sarebbe tornato in campo a 47 anni con l'Abbey Windows FC, una squadra amatoriale di quarta divisione. Avrebbe potuto esordire a settembre con il Rentech Repairs, un'azienda di riparazioni, o contro l'ARC Clenaing, una ditta di pulizie. L'invito era arrivato da Chris Foster, tassista e presidente dell'Abbey: "Gli ho promesso che, ogni volta che viene a giocare, lo passo a prelevare a casa gratis". Probabilmente non se ne fara' di nulla.
Talento vero quanto autodistruttivo, Gascoigne ha colorato la sua genialita' di una guasconeria ostentata. Ha sempre fatto più notizia per le stranezze che per le giocate, e a volte sembrava lui stesso il primo a volerlo. Quasi che, finche' poteva godere della ribalta calcistica, il nichilismo fosse tutto sommato incontrollabile. Poteva vincere tutto e ha vinto poco, poteva fare quasi ogni cosa e ne ha fatte poche. Eppure, soprattutto negli anni spesi con Newcastle, Tottenham,Lazio (1992-'95) e Rangers, sembrava felice. Una felicita' esagerata e urlata. Giornate da fenomeno si alternavano a prestazioni smisuratamente apatiche. Gigi Corino ha raccontato che per lui era normale "farti la cacca sui calzini e poi metterteli a posto come nuovi", Casiraghi ricorda ancora quella volta che sfrutto' una serie di gallerie sulla A1 per sedersi accanto a Zoff nel pullman della Lazio e spogliarsi totalmente mentre l'allenatore dormiva.
Quando Zoff si sveglio', biascico' solo: "Gazza, ma che cazzooooo fai?". Zoff ha piu' volte garantito di non avere mai conosciuto "un pazzo come lui", ma lo ha sempre detto senza astio, confermando come la follia di Gascoigne- finchè ha potuto giocare, e sapeva giocare splendidamente- avesse un'inclinazione più buffa che maledetta. Più ludica che fastidiosa. Piu' cazzara che antipatica. Dopo il ritiro quella follia è esplosa nel dolore. Nella violenza. Nella malattia. Ulcere perforanti, crisi cardio-respiratorie, coma, aggressioni a ex moglie e tifosi, ricoveri coatti, bancarotta.
Da almeno otto anni, Gazza non smette mai di ferirsi. Uno dei gol piu' belli lo concesse a Euro '96 contro la Scozia. Si disputavano in Inghilterra e aveva il paese ai suoi piedi, ma anche allora avvertì il bisogno di sporcare il protocollo. Pochi giorni prima erano circolate le foto di lui, sdraiato sul tavolo di un pub, mentre gli amici gli versavano addosso la tequila. Dopo il gol, simulo' la stessa scena sdraiandosi a terra e chiedendo ai compagni di schizzargli in faccia l'acqua delle borracce. Amava così tanto Roberto Baggio che una volta si presentò con un codino posticcio. Era bruttissimo e dopo tre giorni lo buttò. Non amava i giornalisti e alle domande poteva rispondere con un rutto, ma con la Gialappa's ha scherzato spesso. In Scozia, dopo un'ammonizione, all'arbitro cadde il cartellino dalle mani. Lui lo raccolse da terra e, prima di restituirlo, ammoni' a sua volta il direttore di gara. Durante i Mondiali di Italia90, a bordo del Boeing che trasportava la Nazionale inglese, chiese al pilota di farlo entrare in cabina. Il pilota acconsentì e, già che c'era, gli mostrò il bottone per virare la rotta.
Gazza lo premette e il Boeing andò tre miglia fuori rotta: "Dovevate vedere la faccia del pilota", disse ridendo ai compagni. Appena arrivato in Italia si buttò nella vasca della aragoste di un ristorante romano per far capire al cameriere quasi volesse mangiare. Prima di un Inghilterra- Norvegia, gli chiesero se volesse dire qualcosa ai rivali: Lui: "Sì. Fanculo Norvegia!". Ne nacque quasi una crisi diplomatica. Si faceva accompagnare da un amico pazzo come lui, Jimmy "Cinquepance" Gardner, che conosceva come lui la realta' di Gateshead in cui è nato nel '67: birra, pub, sussidio di disoccupazione, amici e sbronze. Prima che l'alcool lo travolgesse, Gascoigne sapeva essere un battutista sublime. Durante un allenamento con il Tottenham, un compagno calciò la palla oltre il campo. Paul promise: "Mister, la cerco io". Scavalcò la rete e scomparve. Ventiquattro ore dopo, rientrando dallo stesso punto e con la palla sotto il braccio, disse come niente fosse: "Ehi, ragazzi, l'ho ritrovata!". In bocca al lupo, Gazza.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.