Francia, fermata la legge anti-famiglia. E da noi?

[Vicus]

Da non perdere il primo minuto di video, in cui si riportano le affermazioni incredibili di vari esponenti politici, tra cui:
"Finiamola con la fliazione biologica"
"Una donna deve poter ricorrere alla procreazione assistita se non desidera una relazione con un uomo"
"Gli 'stereotipi di genere' devono essere messi in discussione a partire dalla scuola elementare"

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/francia-salta-legge-famiglia-vittoria-manif.aspx


Domenica, a Parigi e in altre grandi città europee, il popolo colorato e sorridente della Manif pour tous ha ancora una volta sbalordito tutti con la sua mobilitazione da record, spingendo ieri il governo francese a gettare almeno per il momento la spugna a proposito del temuto progetto di legge “Famiglie”. Il passo indietro dell’esecutivo è stato reso noto nel tardo pomeriggio, dopo una riunione di crisi a metà giornata fra il presidente François Hollande e il premier Jean-Marc Ayrault. La «bozza di tutti i pericoli», come l’hanno definita domenica i cortei della Manif, era programmata inizialmente ad aprile, subito dopo le elezioni comunali. Ma l’esecutivo ha appena comunicato che, «per ragioni di agenda parlamentare molto densa», il progetto sarà riconsiderato non prima dell’anno prossimo.

Per il popolo della «familofilia» non si tratta ancora di una vittoria definitiva. Ma ieri sera, pur evitando ogni tono trionfale, la Manif ha comunque mostrato la propria soddisfazione di fronte a questo primo autentico passo indietro del governo socialista. Alla vigilia della manifestazione di domenica, persino alcune Ong della cordata sembravano un po’ scettiche, dietro le quinte, sulla possibilità che la giornata potesse tradursi nuovamente, come l’anno scorso, in un travolgente fiume variopinto per le strade di Parigi, oltre che a Lione e in diverse altre grandi città europee. E invece, la Manif ha attirato sulle sponde della Senna mezzo milione di persone, oltre che 40mila a Lione, secondo gli organizzatori: una risposta popolare che ha sbalordito di certo soprattutto il governo socialista, accusato dal movimento di aver trasformato rapidamente la Francia nel principale ricettacolo di tutti i rischi, ormai di portata europea, contro i riferimenti antropologici millenari della famiglia e dei legami filiali naturali.

Rispetto all’anno scorso, la Manif sembra un movimento ancor più maturo e sicuro di sé. Le associazioni e i leader eterogenei della cordata hanno sempre conservato il proprio sangue freddo, di fronte agli attacchi politici e mediatici che pure nelle ultime settimane hanno cercato in ogni modo di destabilizzare e frammentare il coordinamento associativo. In attesa delle prossime mosse del governo su questioni come la prospettiva di legalizzare la fecondazione assistita per le coppie lesbiche e la maternità surrogata, o ancora il rischio di una crescente intrusione subdola della teoria del gender nei programmi delle scuole, diversi esponenti vicini alla Manif hanno deciso di scendere in campo, il mese prossimo, nella battaglia delle Comunali. E a maggio, ci saranno in Francia liste ispirate al movimento anche alle Europee. 

Ma la scadenza più immediata è prevista già nelle prossime ore, dato che la Manif chiede il ritiro in toto del rapporto Lunacek, noto pure come “road map contro l’omofobia”, che rischia di essere varato all’Europarlamento di Strasburgo, nonostante i numerosi segnali di rifiuto giunti da mesi da tutto il continente.

In Francia, la sinistra al governo ha accusato il colpo. In serata, dopo l’annuncio dell’Eliseo, le frange più libertarie del Partito socialista e delle formazioni satelliti hanno esternato la propria delusione talora in modo veemente. Ma al contempo, pochi credono che il successo della Manif sia destinato automaticamente ad essere interpretato dagli elettori come una vittoria dell’opposizione di centrodestra.

In effetti, nei ranghi neogollisti, solo un drappello ristretto di deputati, come il normanno Philippe Gosselin, possono vantare la propria coerenza nel tempo al fianco della Manif. La quale ha in particolare interpellato nelle scorse settimane il segretario Ump, Jean-François Copé, accusato di una profonda virata tattica negli ultimi mesi, negando persino di recente la propria opposizione di principio alle nozze gay.

Anche per questo, sull’ampio fronte della bioetica e in vista dell’imminente progetto di legge socialista sul fine vita, non poche voci hanno chiesto anche ieri all’opposizione di sviluppare un discorso coerente. Se la sinistra ha perduto le classi popolari, la destra rischia oggi di smarrire la propria tradizionale attenzione alla famiglia, ha argomentato il Figaro.

Fra le altre manifestazioni di domenica, data l’attualità sul fronte istituzionale europeo, ha acquisito un valore simbolico notevole l’“happening festivo” organizzato nel primo pomeriggio a Bruxelles, Place du Luxembourg, davanti alla sede belga del Parlamento Ue. Per il popolo della «familofilia», la sfida resta aperta. Ma grazie alla Manif, nessuno può ormai ignorare che si tratta di una battaglia per il futuro dell’intero continente.

Daniele Zappalà

[Vicus]

Non uno straccio di commento, proprio non importa niente a nessuno della questione. Troppo occupati con Gnoccatravel e dildi vari, messi gentilmente a disposizione dal sistema per allontanarci da qualsivoglia impegno civile ed estinguerci. Risultati al di sopra delle più rosee aspettative.

[ilmarmocchio]

Su, non essere così severo .
però, hai ragione, risultato storico e può essere un'inversione di tendenza.
le difficoltà economiche rendono la gente meno anestetizzata e questo ha portato a una reazione assai forte e vincente.
le reazioni dei politici sono incredibili : quella gente va curata, non si può lasciare l'Europa nelle mani di questi alienati

[Vicus]

Su, non essere così severo

Cos'altro ci vuole per scuotere le coscienze? La forza di chi impone leggi misandriche sta nella nostra acquiescenza (e infatti le leggi peggiori passano a Ferragosto o nel silenzio dei media).
La Manif' ha dato risultati non tracurabili: in primis rompere l'incantesimo del pensiero unico mediatico, impedire l'approvazione di ulteriori leggi a danno della famiglia, e non ultimo far traballare il governo. Come si vede l'impegno civile paga.

[ilmarmocchio]

Cos'altro ci vuole per scuotere le coscienze? La forza di chi impone leggi misandriche sta nella nostra acquiescenza (e infatti le leggi peggiori passano a Ferragosto o nel silenzio dei media).
La Manif' ha dato risultati non tracurabili: in primis rompere l'incantesimo del pensiero unico mediatico, impedire l'approvazione di ulteriori leggi a danno della famiglia, e non ultimo far traballare il governo. Come si vede l'impegno civile paga.

questo è vero e certo sta a noi per primi darci da fare. Oltretutto, con questi temi, la Q.M. c'entra eccome.
Anzi, molti dei problemi nascono da lì, da una ideologia malata che è funzionale a scopi finanziari e di dominio

[controcorrente]

I francesi sono DA SEMPRE un popolo con gli "ATTRIBUTI".

Sarà l'eredità della Rivoluzione, ma loro hanno una determinazione, una coscienza popolare da far invidia, che noi italiani "branco di pecore", coltivatori del proprio orticello a prescindere, magari a scapito del proprio "vicinato", manco ci sogniamo.

Basta tornare indietro di circa 20 anni, quando gli scioperi a oltranza del 1995 bloccarono l'intera nazione, impedendo la riforma delle pensioni, dello stato sociale e per la difesa dei servizi pubblici, con una netta opposizione popolare al progetto di controriforme in senso liberista (mai successo in Italia trascorsi gli anni '70; il caso Fiat è più che emblematico).

O quando massicci scioperi bloccarono lo spostamento della produzione della Renault Clio in Turchia, che avrebbe provocato centinaia di migliaia di licenziamenti.

I casi di mobilitazione popolare sono molteplici e fanno onore a questo popolo, suscitando la mia ammirazione come in questo caso. Valori che si tramandano ad ogni generazione, azione venuta a mancare in Italia dalla fine degli anni '70, con la sbornia del benessere diffuso, tipico degli anni '80.

Un popolo abituato a combattere, alla continua ribellione contro ogni ingiustizia, dimostra che non è sempre vero che il detto secondo cui il popolo ha i governanti he si merita.

[Alberto86]

Non uno straccio di commento, proprio non importa niente a nessuno della questione....

Io personalmente, dopo anni che mi occupo di queste questioni, sempre più spesso mi mancano le parole per commentare le squallide politiche europee....
Potrei passare alla parolacce, ma preferisco ancora contenermi...  

Se poi ci aspettiamo che i Torsoliani vengano qui ad occuparsi di queste questioni come si occupano di pompini e pornostar, possiamo attendere all'infinito. 

[controcorrente]

Sappiamo benissimo che temi ed ideologie di "destra" o di "sinistra", ormai non esistono più. In Italia sono morte con la scomparsa di Almirante e Berlinguer; esiste una mentalità e un modo di fare "liberista", la libertà di "far come ci pare", senza regole, che ha attecchito nelle coscienze di massa e, chi più chi meno, nelle sfera individuale di ogni singolo individuo.

Destra e sinistra (o presunte tali) si equivalgono al giorno d'oggi, fregandosene altamente di argomenti che dovrebbero essere parte integrante del loro "DNA", creando una contrapposizione: la prima non si preoccupa di temi riguardanti la famiglia e anche il lavoro (un Almirante sia pur di destra, mai si sarebbe permesso di modificare l'articolo 18 o approvare leggi-canaglia come la famigerata legge 30 firmata da Marco Biagi), come dovrebbe essere nel suo "DNA", la seconda se ne infischia di operai, disoccupati, pensionati, emarginati.

MA ENTRAMBE SONO FAVOREVOLI AD UN ACCOGLIENZA DI MASSA DI PERSONE PROVENIENTI DA ALTRI PAESI, togliendo un lavoro a chi ce l'ha (cosi' è più facilmente ricattabile), offrendo al datore di lavoro una elevata manodopera in nero e a basso costo, distruggendo una identità nazionale e popolare, creando scompiglio tra ogni singolo individuo e una guerra fra poveri studiata a tavolino, il cui fine diabolico è il popolo disunito.

Destra e sinistra sono al completo servizio del liberismo, quest'ultimo è al completo servizio delle elite finanziarie. I governi degli ultimi 14-15 anni lo dimostrano molto bene: dal secondo governo Berlusconi all'attuale governo Letta, al probabile governo Renzi, è stato, è, e sarà un continuo stillicidio dei diritti fondamentali di ogni singolo individuo. Si distrugge il lavoro inteso come "pano quotidiano", se ne fregano di chi si suicida perchè senza lavoro, però si porta avanti con ostinata ferocia leggi femministe o a favore dei gay; a nessuna importa delle centinaia di divorzi che avvengono ogni anno, con migliaia di ex-mariti padri separati in mezzo alla strada, con la scusa che ogni individuo, anche il "diverso" e il debole (o presunto tale) va tutelato.

Continuare ad illudersi che esista una effettiva contrapposizione tra le parti, è da sciocchi; se i nostri nonni e i nostri padri non hanno inculcato determinati valori, questi valori vanno recuperati mediante una "autodeterminazione", usando cioè la cosiddetta "ragione", morale e spiritale.

Per far questo occorre SPEGNERE LA TV ED ACCENDERE IL CERVELLO.

[Duca]

I francesi sono DA SEMPRE un popolo con gli "ATTRIBUTI".

Sarà l'eredità della Rivoluzione, ma loro hanno una determinazione, una coscienza popolare da far invidia, che noi italiani "branco di pecore", coltivatori del proprio orticello a prescindere, magari a scapito del proprio "vicinato", manco ci sogniamo.

Perché è un popolo molto coeso, la Francia esiste da secoli mentre l'Italia è nata l'altro ieri nel modo che sappiamo ed è lacerata tra mille particolarismi, non solo tra nord e sud.
Un popolo così diviso è facilmente ammaestrabile dai politicanti e può diventare facile preda dello straniero, come in effetti sta succedendo.

[Lucia]

Non uno straccio di commento, proprio non importa niente a nessuno della questione. Troppo occupati con Gnoccatravel e dildi vari, messi gentilmente a disposizione dal sistema per allontanarci da qualsivoglia impegno civile ed estinguerci. Risultati al di sopra delle più rosee aspettative.

Boh, se non volete estinguervi dovreste fare almeno 3 figli ognuno di voi.
Il resto sono parole...almeno le lesbiche e i gay vogliono bambini. Questo e'.

[Cassiodoro]

Boh, se non volete estinguervi dovreste fare almeno 3 figli ognuno di voi.
Il resto sono parole...almeno le lesbiche e i gay vogliono bambini. Questo e'.

Io di figli ne posso fare anche 100, 1000, 10000, ma se ogni donna Italiana ne partorisce solo uno, sia che sia lesbica, bi, eterosessuale o qualsiasi altra cosa, gli Italiani sono destinati all'estinzione.

[Duca]

Io di figli ne posso fare anche 100, 1000, 10000, ma se ogni donna Italiana ne partorisce solo uno, sia che sia lesbica, bi, eterosessuale o qualsiasi altra cosa, gli Italiani sono destinati all'estinzione.

Già, e poi se si afferma definitivamente la stronzata dei gender tutta la civiltà è destinata a estinguersi e il mondo sarà quell'immondo troiaio voluto dalle élite capitalistiche, massoniche e feccia simile.

[controcorrente]

Perché è un popolo molto coeso, la Francia esiste da secoli mentre l'Italia è nata l'altro ieri nel modo che sappiamo ed è lacerata tra mille particolarismi, non solo tra nord e sud.
Un popolo così diviso è facilmente ammaestrabile dai politicanti e può diventare facile preda dello straniero, come in effetti sta succedendo.

Hai perfettamente ragione e su questo non discuto.
Col mio intervento volevo far notare che i nonni e i padri, che pure hanno lottato strenuamente per ottenere uno straccio di diritti (lo Statuto dei Lavoratori ad esempio, risale al 1970), non hanno inculcato determinati valori alle nuove generazioni. Forse complice un diffuso benessere negli anni '80, dopo sanguinose lotte nei precedenti '60 e '70.

[Duca]

Hai ragione, anche sul fatto di spegnere la tv, per esempio io non l'ho mai avuta e sto benissimo; ogni tanto quando vado a trovare qualcuno la trovo accesa e madonna santa il pomeriggio ci sono solo donne che parlano di puttanate e spesso si accapigliano tra loro, da fucilarle senza processo... 

[Vicus]

I francesi sono DA SEMPRE un popolo con gli "ATTRIBUTI".
Sarà l'eredità della Rivoluzione, ma loro hanno una determinazione, una coscienza popolare da far invidia, che noi italiani "branco di pecore", coltivatori del proprio orticello a prescindere, magari a scapito del proprio "vicinato", manco ci sogniamo.

Quello che stupisce che in Francia non esistono fazioni, la popolazione non si accapiglia su destra e sinistra ma è molto coesa e quando c’è da risolvere un problema si mobilita con risultati concreti (mentre da noi i forconi lasciano il tempo che trovano, per non parlare dei no TAV).

Sappiamo benissimo che temi ed ideologie di "destra" o di "sinistra", ormai non esistono più.

È un teatrino per intrattenere il popolo bue, ma quando si tratta di difendere i loro privilegi o approvare la Convenzione di Istanbul votano all’unanimità, M5S incluso.
La società italiana è in massima parte fondata sulla clientela e il privilegio, e le cariche pubbliche non sono che il premio per chi dà miglior prova di servile furbizia.

MA ENTRAMBE SONO FAVOREVOLI AD UN ACCOGLIENZA DI MASSA DI PERSONE PROVENIENTI DA ALTRI PAESI, togliendo un lavoro a chi ce l'ha (cosi' è più facilmente ricattabile), offrendo al datore di lavoro una elevata manodopera in nero e a basso costo, distruggendo una identità nazionale e popolare, creando scompiglio tra ogni singolo individuo e una guerra fra poveri studiata a tavolino, il cui fine diabolico è il popolo disunito.

Vero al 100%. Quello che colpisce è il clima che c’è nel nostro paese, a fare i discorsi che fanno tutti i giorni in Francia si viene presi per sciocchi –provare per credere.

Boh, se non volete estinguervi dovreste fare almeno 3 figli ognuno di voi.
Il resto sono parole...almeno le lesbiche e i gay vogliono bambini. Questo e'.

Lucia ha ragione: la salute di una nazione si vede dalla sua demografia. Una società che litiga su tutto e non è in grado di fare qualcosa insieme, nemmeno uno straccio di figlio senza finire sotto un ponte, è condannata all’estinzione. Gli immigrati sono senza dubbio messi meglio di noi, anche se neppure l’immigrazione basta a mantenere stabile la popolazione.