fermo restando che ha ragione Red nel dire che la legge non dovrebbe permettere discriminazioni di sesso, ma se le disco sono cosi', che si si va a fare ? Io non le frequento piu' dai primi anni 90 ( Versilia), per raggiunti limiti di eta', ma gia' da tempo òle avevo abbandonate. si beccava molto di piu' in palestre, spiaggia, ecc. in disco vedevo donne scadenti che se la tiravano. A ch pro' andarci ?
La discoteca rimane pur sempre un posto per ballare a suon di musica tunz tunz e stare con gli amici. Non si può dire che sia automatico il concetto: vado in disco = ci vado SOLO per rimorchiare.
Al di là di questo, è sicuramente vero che in discoteca il 90% delle volte ci sia va per o ANCHE per incontrare nuova gente (rimorchiare insomma).
Decidere di rimorchiare in disco ha dei vantaggi e degli svantaggi rispetto ad altri "luoghi di incontro":
- Minimo obbligo di comunicazione verbale.
- Ambiente e situazione ideale. Musica, ballo, luci, folla: tutto è architettato perché sia il più facile possibile approcciarsi a uno sconosciuto/a.
- Maggiore disponibilità e apertura verso nuove conoscenze e nuove esperienze (minori inibizioni).
- Possibilità di fare cose che altrimenti sarebbero fuori luogo.
- Altissima probabilità di incontrare ragazze "da anche una sola notte".
Questi sono i vantaggi, che però possono anche diventare lati negativi. Per un ragazzo carino che però non ha grande abilità nel parlare, e che non sa come si attira l'attenzione di una donna, la discoteca è un'ancora di salvezza. Inversamente, un ragazzo che invece punta sulla sua simpatia, abilità nel parlare e ha grande dialettica, non riuscirà mai ad "esprimere" tutto se stesso in discoteca.
La discoteca insomma è un po' un "campo facilitato" adatto ai timidi, agli impacciati e ai poco intraprendenti.
Da un lato l' "ambiente discoteca" riduce la propensione dei maschi a "farsi valere" intellettualmente, dall'altro istiga le donne a tirarsela fino all'inverosimile.
In un ambiente come una palestra, un cinema, o una spiaggia, è sempre l'uomo quello che deve essere intraprendente, però può farsi giudicare dalla donna non solo per come balla o per com'è fisicamente, ma deve anche saper essere intelligente, simpatico, divertente e così via. Stessa cosa vale per la donna, anche se in misura minore.
Secondo me non sarebbe giusto imporre una parità assoluta. Le donne non pagano? Ok, se non mi va bene posso sempre stare fuori. Nel mio paese io vorrei essere libero di aprire una discoteca che fa pagare 1000€ se sei donna, 10€ se sei uomo, e che ne so... 500€ se sei sotto i 20 anni. E' un esempio. Insomma penso che ognuno debba essere libero di decidere quanto far pagare a chi vuole per l'ingresso al proprio club. Lo stato non può pasticciare in queste cose. Ti può andare bene oppure no. Comunque gli uomini a cui va bene che le donne non paghino ci sono sempre e ci saranno sempre, perché uomo e donna non sono uguali e non vedo perché una legge dovrebbe imporre una "parità artificiale". Le discoteche fanno i loro interessi, le donne ci vanno, gli uomini che vogliono le "seguono". Non vedo nulla di male in tutto ciò: è la naturale conseguenza del principio di richiesta-offerta.
Al massimo uno si può consolare immaginando che per magia il 99% degli uomini sparissero dalla terra... e il rapporto fra uomo e donna divenisse 1:100... le cose sarebbero ovviamente diverse...