A mio avviso, più che di un problema legato alla discriminazione, è un problema legato allo sfruttamento.
E' chiaro che ai gestori dei locali non gliene freghi una beneamata cippa della condizione femminile!! Non le fanno entrare "aggratis" per fare loro un piacere, in nome dei "millenni di maltrattamenti cui sono state sottoposte" a mo' di risarcimento... e nemmeno perché "le donne guadagnano notoriamente meno degli uomini" etc etc
Le fanno entrare gratis per ricavarci più soldi, paradossalmente! E lo fanno sfruttando a fini economici l'istinto maschile a recarsi in luoghi dove vi sono le donne più belle, o donne in numero maggiore! "Se nel mio locale attiro un numero altissimo di donne di una certa tipologia, è chiaro che vi saranno molti uomini che vi entreranno... e si sà che gli uomini, per le donne, sono disposti ad impiegare molte risorse, soprattutto economiche...q uindi più belle donne ci sono, più io guadagno!.
E allora come faccio? Non solo gli uomini li faccio pagare, ma impongo loro anche un certo stile: devono vestirsi bene, comportarsi bene (leggasi: SELEZIONE ALL'INGRESSO... guarda caso rivolta solo all'utenza maschile) e così dicendo. Gli uomini, più sono benestanti, più attirano le donne di un certo target... e più uomini benestanti vi sono, più tirano fuori soldi!!!
Lo sfruttamento non è solo maschile: io non uso solo l'istinto maschile per fare soldi, ma anche quello femminile, cioè la loro naturale preferenza per luoghi dove vi sono uomini dotati di maggiori facoltà economiche (uso le donne come "specchietto per le allodole").
Il problema è che questo palese sfruttamento del corpo femminile, siccome non farebbe comodo alla donna, viene sottaciuto... chissà perché le donne non lo notano mai e se ne stanno ben zitte!!
Ecco perché, a mio avviso, non è un problema discriminatorio ma di autentico sfruttamento di istinti.