io resto del parere che la crisi dei valori maschili viene dal fatto che tutti i progressi e tutte le lotte nella storia infatti hanno portato solo distruzioni, anche se inizialmente sembravano ideali belli da seguire, per questo il mondo ha perso il senso di orientamento e la fiducia in ogni ideale.
Sì, vabbe, questo l'ho detto pure io, ma è una "spiegazione" che non ha molta profondità, anzi....non ne ha nessuna, è una semplice constatazione:
"(L'uomo) continua a imperversare, nonostante i disinganni, prende per conquiste le proprie disfatte, niente ha imparato ... mai."
"Secolo dopo secolo, l' umanità ha continuato a sperimentare un ideale dopo l' altro; secolo dopo secolo, con la faretra al fianco, ha continuato a proiettarsi verso ideali
illusori.
A un certo momento le pareva di trovare una determinata cosa, poi un' altra, la fisionomia dell' ideale, della perfezione e della sufficienza, e appassionata si metteva al suo servizio, combatteva per realizzarlo, e quando era necessario sapeva morire nel tentativo.
La religione e il potere politico, la scienza e la giustizia sociale... quante cose sono state per gli uomini bersaglio dei loro entusiasmi, metafora della loro
frenesia!
Ma, dopo il primo momento, l' umanità capiva il proprio errore, notava l' insufficienza dell' ideale proposto e, variando l' infaticabile cammino, faceva vela verso una nuova costa
immaginaria.
La storia ci presenta nel suo vastissimo panorama la peregrinazione della nostra specie attraverso il vasto repertorio degli ideali e attesta che furono, allo stesso tempo, affascinanti e
insufficienti."
Ortega y Gasset - La vocazione dell'arciere
Come minimo ci si dovrebbe chiedere perchè, questa creatura patetica che chiamiamo uomo, continua a perseverare nei propri errori ingannando se stesso (prima che gli altri), fingendo ai propri occhi e quelli degli altri, che siano conquiste, scambiando la propria impotenza, per volontà, quel "non posso", per "non voglio" o addirittura, "non posso" per ...."sono io che lo voglio"!
Insomma dov'è l'errore originario di questo essere ridicolo a se stesso, che se sbaglia sempre...se, visti i risultati, la storia è la strada degli errori (e degli orrori), non può che voler dire,
forse, "è in lui che c'è qualcosa di sbagliato".
Questi sono i termini in cui va posto il problema
per affrontarlo con la giusta profondità, altrimenti, stiamo a fare chiacchiere da bar dello sport.
Infatti, anche Rino (leggo ieri), pur non evidenziando la mia tesi, pone cmq anche lui l'accento sul fatto che nell'uomo esiste un problema di autolesionismo:
"Ogni giorno, qui e altrove, “sentenze esemplari” volte all’insegnamento, alla rieducazione.
E infatti sono davvero istruttive, luminosamente chiare, ma i destinatari non vedono e non comprendono. Al contrario: plaudono alla repressione presente e altra ne invocano: “E’ ora che i responsabili paghino! E che paghino duramente! Che marciscano in galera! E’ ora!”.
Orbati, non vedono che solo essi sono responsabili, solo essi rispondono di ciò che fanno e di ciò che non fanno.
Non vedono che la repressione va solo contro di loro, che il forcaiolismo sicurista impicca solo i maschi e che perciò stanno invocando il capestro contro se stessi."http://altrosenso.wordpress.com/2014/02/26/sentenze-esemplari/E' ovvio, sotto queste condizioni, che non appartengono solo a questa epoca ( è la negazione di questa verità elementare che rende assolutamente non credibile, la tesi dei
cattodementi di questo forum che, da buoni falsari, non eccezione, ma regola nella regola, spacciano anch'essi il falso per vero), ma, sotto diverse forme, all'intera storia dell'uomo...certo, quello che si "credeva" (????) un "bell'ideale" portava solo alla rovina.
Ma questo ha un nome, si chiama falsa coscienza o, termine che io preferisco...autoinganno.
Ora, a cosa sia dovuto l'autoinganno e l'autolesionismo maschile (e sostenere che è il femminismo è una favola da bambini, a cui, dopo un po',a parte i più ottusi, non ci credono nemmeno più loro), questo, e solo questo, deve essere la fonte di discussione, ed eventualmente di una spiegazione.
Al di fuori di questo ambito, non ci sono spiegazioni che tengono.