Dopo l'insostituibile, necessario, Freak Antoni. Francesco Di Giacomo nel giro di pochi giorni. Brutto inizio del 2014 per la migliore musica italiana. Scelta banale la mia, ma pressochè obbligata in una produzione progressive e sperimentale abbastanza magmatica e impressionante per bellezza, ricerca, audacia, dimensioni e profondità. Coprente lo spazio di quasi cinque decenni, e almeno per richiamarlo in automatico alla memoria di tutti. Ciao Francesco, grazie.
Un cenno biografico è d'obbligo:
Francesco Di Giacomo
Francesco Di Giacomo (Siniscola, 22 agosto 1947 – Zagarolo, 21 febbraio 2014) è stato un cantante italiano, voce solista, dal 1971, del gruppo Banco del Mutuo Soccorso.
Biografia
Fu avvicinato da Vittorio Nocenzi, alla ricerca di un cantante[2], durante il Festival Pop di Caracalla, insieme a Marcello Todaro e Renato D'Angelo, tutti provenienti dal gruppo "Le Esperienze".
Nel 1989 ha prodotto il disco da solista Non mettere le dita nel naso, in collaborazione con gli altri musicisti del Banco del Mutuo Soccorso e Sam Moore.
È stato definito «la grande voce del progressive italiano, il simbolo di un'epoca aurea del rock italiano»[3].
Viveva nella campagna romana. Era un grande esperto di cucina regionale, tanto da aver tenuto anche dei corsi. Inconfondibile voce tenorile, ha compiuto studi da autodidatta ed è autore di gran parte dei testi del gruppo. Ha inoltre scritto la poesia composta dai titoli delle canzoni dell'album ...di terra.
Cinema
È apparso in tre lavori di Federico Fellini: Satyricon (1969), in una breve sequenza dove, dentro un'insula, in un vicolo di Roma, accenna una melodia su uno strumento a corde; Roma (1972), nella parte di un compare del protagonista nella scena del bordello; Amarcord (1973), nella parte di un addetto alla sicurezza del califfo in soggiorno al Grand Hotel di Rimini. In relazione alla comparsata per Satyricon, il 14 dicembre 1968 intervenne in video, , in occasione della 12ª puntata di Canzonissima, durante il collegamento televisivo realizzato tra il set allestito a Cinecittà e lo studio televisivo al Teatro delle Vittorie.
Morte
È morto a Zagarolo, in provincia di Roma, il 21 febbraio 2014, all'età di 66 anni, per un incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio: era alla guida della sua auto che, per causa di un malore o di un colpo di sonno, ha invaso la carreggiata opposta e si è scontrata frontalmente con un altro autoveicolo, il cui conducente è miracolosamente scampato. Di Giacomo è invece deceduto durante il trasporto all’ospedale di Palestrina[3].
Collaborazioni
1985 - Canta Brutta storia nell'album Cammina cammina di Edoardo De Angelis
1995 - Canta La vita che grida nell'album La vita che grida di Tony Carnevale
1997 - Canta Tharros nell'album Vento del Deserto degli Indaco
1999 - Canta e compone Nel tempo nell'album Amòrgos degli Indaco
2000 - Canta l'Infedele nell'album In Ogni Luogo, In Ogni Tempo dei Periferia del Mondo
2000 - Canta Gridu de vittoria nell'album Kenze Neke, dei Kenze Neke
2001 - Canta in O Fado con Eugenio Finardi e Marco Poeta
2002 - Canta Il tuo stile nell'album L'amore, la rivolta dei Têtes de Bois
2009 - Canta The power of freedom e Where a flower can stay nell'album ...dreaming a human symphony di Tony Carnevale
1 da solista e 25 con il Banco del Mutuo Soccorso
Francesco Di Giacomo ricorda: "Vittorio Nocenzi cercava un cantante alto e biondo ed arrivai io che sono l'esatto contrario" (Tgcom24)
Volo via lontano,
dove sia, lontano da.
Volo via, volo
via via.
Lontano da, che qui non mi diverto,
fantastiche le gambe di New York,
quel lungo tram chiamato desiderio
passa di qua, ma da che parte va ?
Lontano da, lontano da, si partirà
lontano da.
Volo via lontano,
dove sia, lontano da.
Volo via, volo
via via.
Il Golden Gate,coltello a sette lame,
il sole che tramonta all'Hemingway
e poi da qui non sento la campana,
se suonerà non lo farà per me.
Lontano da, lontano da,
si arriverà lontano da.
Volo via lontano,
dove sia, lontano da.
Volo via, volo
via via.
Lontano da, dal viale del tramonto,
ai boulevards che traffico che c'è,
la strada è un film girato in bianco e nero,
finisce là, cent'anni dritto a te.
Lontano da, lontano da,
si partirà e poi si arriverà e allora
lontano lontano da,
lontano da.
Volo via lontano,
dove sia, lontano da.
Volo via, volo
via via.