L'uomo è sicuramente portato ad accontentare qualsiasi richiesta collettiva delle donne.
Per quanto sia idiota.
Lo dimostra il comportamento della nostra classe dominante, sempre pronta a soddisfare i capricci più assurdi.
Ad esempio, finanziare i centri denominati "antiviolenza" privati e misandrici, ignorando che in qualche occasioni sono stati condannati per aver costruito false prove, sulla base di elementi inesistenti come i millantati "femminicidi".
Anche negli strati sociali meno elevati, l'uomo non oprende coscienza delle disparità giuridiche che privilegiano la donna a danno dell'uomo.
Diversa età pensionabile, servizio militare, disparità nell'affido dei minori figli di separati, assunzioni femminili agevolate a fronte di dati sulla disoccupazione taroccati (*1), agevolazioni nello sviluppo di carriera femminile...
La coscienza collettiva non percepisce tali abusi come ingiusti.
Io sono sempre più convinto che l'asservimento maschile è la causa della condizione femminile tradizionale, con l'esonero dal combattimento per tutte le donne e dal lavoro retribuito per le sole donne sposate.
Quello che è curioso è che le femministe ritengano questi privilegi come ingiustificati soprusi.
Cioè... le nipoti protestano per le le cose che le loro nonne hanno preteso.
E noi siamo oggetto di misandria quando l'unica colpa maschile è quella di non aver spina dorsale e accontentare le donne sempre e comunque.
Una volta l'accondiscendenza trovava giustificazione nell'alto rischiio di morte per parto.
Oggi, non c'è nemmeno più quello.
Obbediamo alle donne soltanto perchè siamo dei coglioni.
E accontentandole, le scontentiamo.
(*1) la percentuale di disoccupati donna sembra più alta perché molte donne non cercano lavoro (la società non condanna la donna che non svolge un lavoro retribuito, come la casalinga) e rifiutano di svolgere determinate professioni o mansioni (ci sono pochissime donne in miniera, nei cantieri, e in ruoli logortanti o pericolosi).
