Autore Topic: La vera storia della minchia,il dio Minh  (Letto 17069 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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La vera storia della minchia,il dio Minh
« il: Febbraio 23, 2014, 16:11:11 pm »
Visto che i maschi selvatici si ritrovano nel bosco attorno a un fallo gigante,noi non possiamo non essere da meno,e visto che siamo gli ambasciatori di una virilità ritrovata,adoreremo il grande dio Minh.
All'inizio pensavo fosse una bufala,invece il dio Minh esiste realmente ed è probabilmente a lui che si deve l'etimologia del vocabolo italiano ''minchia''.


Immagine del dio Min



La vera storia della minchia   
La leggenda racconta di un uomo che, essendo mutilato, non poté partecipare ad una guerra per la quale partirono tutti gli uomini del villaggio. L'uomo mutilato, approfittando dell'assenza degli altri uomini, mise incinte tutte le donne. Al loro ritorno i soldati vollero giustiziare l'uomo mutilato, ma alla fine decisero di divinizzarlo facendo così nascere il dio Min che, per la sua storia, venne rappresentato senza un braccio e senza una gamba, ma con un evidente risalto del sesso maschile.

diomin
Min è una divinità della mitologia egizia, particolarmente venerata a Coptos, nell'Alto Egitto. Si considera protettore della fecondità e della fertilità, nonché patrono della carovane; viene raffigurato come un uomo mummificato con una corona adornata di due lunghe piume, mentre tiene in una mano un flagello. Il fallo eretto è appunto simbolo della fertilità. È raffigurato sempre e solo con un braccio ed una gamba.

Il Ka per l’antico Egitto rappresentava lo spirito, la personalità astratta di un uomo. Il Ka poteva muoversi liberamente e unirsi o staccarsi dal corpo a piacimento. La conservazione del Ka di un morto era necessaria se il corpo doveva diventare eterno. Al Ka si presentavano funerarie di carne dolce, vino, unguenti. Il clero comprendeva un gruppo denominati “sacerdoti del Ka”.

In Sicilia per esultare che lo spirito del grande dio Min fosse presente si gridava in processione MIN-Ka declamando per la pioggia o per la fertilità e quando il pene era eretto in quel pene vi era presente sicuramente lo spirito del dio della fertilità: MIN-Ka.

L’ETIMOLOGIA UFFICIALE di MINCHIA però dà un’origine più recente e precisamente dal latino “mentula” (=membro virile), da un più antico “mntom”. Secondo altri, da mingere che significa orinare, che al participio passato ha mictus, minctus. Altri ancora sostengono da una radice MAT che significa scuotere, menare. MANTHA (la mazza per scuotere per agitare il latte e fare il burro) da cui MANTHIN che significa pene.

MINCHIA è una parola che ha avuto una fortuna internazionale, sia come intercalare di esclamazione di apprezzamento che di disprezzo, usata e abusata nel piccolo e grande schermo.
L’associazione della parola minchia con “fatto male” o “sciocco” proviene perché un uomo eccitato sessualmente, quinti con il pene eretto, non ragiona più in modo sensato ed è pronto a fare qualsiasi sciocchezza pur di ottenere lo scopo dell’eccitamento. Invece, con “straordinario” o “bello” perché è così tale da fare eccitare.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2014, 16:29:53 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline COSMOS1

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #1 il: Febbraio 23, 2014, 16:18:44 pm »
però per i selvatici il fallo ha un valore un po' più sacro di come la metti tu ...  ;)
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Salar de Uyuni

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #2 il: Febbraio 23, 2014, 16:34:51 pm »
Citazione
però per i selvatici il fallo ha un valore un po' più sacro di come la metti tu ...  ;)

Indubbiamente.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #3 il: Febbraio 23, 2014, 16:46:15 pm »

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il dio Min.
Min è una divinità della mitologia egizia, particolarmente venerata a Coptos, nell'Alto Egitto. Si considera protettore della fecondità e della fertilità, nonché patrono delle carovane; viene raffigurato come un uomo mummificato con la testa e la sua unica mano scoperte e con una corona adornata di due lunghe piume, mentre tiene in una mano un flagello mentre l'altra mano è assente. Il fallo eretto è appunto simbolo della fertilità. Fino al Medio Regno fu identificato con Horo e più tardi con Amon, dando vita ad Amon-Min, Amon itifallico, associato alla virilità e rappresentato da un toro bianco. Come dio della fertilità veniva evocato durante la Festa di Opet e rinnovava il "mistero del concepimento divino". Altro suo luogo di culto era la città di Akhmin.[1] Secondo la sua leggenda era un uomo non andato in guerra che per consolazione fu divinizzato anche se, però, viene raffigurato con un solo braccio
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Offline zagaro

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #4 il: Febbraio 23, 2014, 16:52:50 pm »
..........................................

In Sicilia per esultare che lo spirito del grande dio Min fosse presente si gridava in processione MIN-Ka declamando per la pioggia o per la fertilità e quando il pene era eretto in quel pene vi era presente sicuramente lo spirito del dio della fertilità: MIN-Ka.

.....................................


e sapresti diri come gli antichi egizi arrivarono in  sicilia?

sapevo della magna grecia, del magna .magna, ma del Magno egitto questa è la prima volta...........................

Offline Duca

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #5 il: Febbraio 23, 2014, 17:03:06 pm »
Sono anche arrivati nel sud-est asiatico, da cui nomi come Ho Chi Minchia.  :D

Offline Salar de Uyuni

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #6 il: Febbraio 23, 2014, 17:15:31 pm »
Citazione
e sapresti diri come gli antichi egizi arrivarono in  sicilia?

sapevo della magna grecia, del magna .magna, ma del Magno egitto questa è la prima volta...........................

Personalmente non conosco nessun documento su una colonizzazione egizia della Sicilia.
Però so di per certo che gli egizi arrivarono a Napoli e vi si insediarono.
A memoria di questo fatto c'è la denominazione ''quartiere nilense'' di Napoli,antica memoria del''insediamento dei mercanti egizi di Alessandria,ricordati anche dall'omonima via,il vicolo alessandrino.
Il napoletano Ciro Formisano,conosciuto con lo pseudonimo di Giuliano Kremmerz,nei suoi libri sosteneva di descrivere antiche conoscenze egizie che gli derivavano da una tradizione orale che è stata tramandata a Napoli per secoli.
C'è da credergli?
In ogni caso il fatto che gli antichi egizi siano arrivati a Napoli e ivi abbiamo costruito un tempio è un fatto storico.

http://www.partenope.org/?id=articoli&post=il-quartiere-nilense

Per gli antichi egizi,i siculi probabilmente già conosciuti all'epoca di Ramsete ed erano chiamati ''shekelesh'',ovvero i popoli del mare,ed erano confusi insieme ai tanti altri che razziavano il mediterraneo con incursioni corsare.
Altri fatti storici non ne conosco.
Cercando su internet altra documentazione ho trovato questo:

http://www.inventati.org/amprodias/txt/sicilia/egiziani.htm
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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #7 il: Febbraio 23, 2014, 17:56:19 pm »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online fabriziopiludu

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #8 il: Febbraio 23, 2014, 18:36:09 pm »



 Sì, il Dio Ammon-Ra-Minh!
 Che l'Eretivo tentò di sostituire con Aton.

 Fu riportato alla ribalta dagli Imperatori Aureliano e Diocleziano.


 

Offline Salar de Uyuni

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #9 il: Febbraio 23, 2014, 19:15:34 pm »
Citazione
Che l'Eretivo tentò di sostituire con Aton.

Ti stai riferendo ad Akhenaton,vero?

Citazione
Fu riportato alla ribalta dagli Imperatori Aureliano e Diocleziano.

Questo non lo sapevo,quindi alcuni imperatori romani furono suoi adoratori?

Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #10 il: Febbraio 23, 2014, 19:24:42 pm »
Statua del dio Nilo,Napoli.





La Statua del dio Nilo è una scultura marmorea eretta durante il periodo romano tra il II e III secolo d.C..
La statua domina il largo corpo di Napoli e costituisce un elemento di elevata fattura di tutto il centro storico partenopeo.


Nella Napoli greco-romana si stabilirono numerosi egiziani (provenienti da Alessandria d'Egitto); le colonie erano formate da ceti sociali differenti tra loro (viaggiatori, mercanti, schiavi) ed i napoletani non si dimostrarono avversi a questo popolo, anzi, le colonie vennero soprannominate le «nilesi», in onore del vasto fiume egiziano. Gli Alessandrini decisero così di erigere una statua che ricordasse il fiume Nilo, elevato ai ranghi di divinità portatrice di prosperità e ricchezza alla loro terra natia.


Panoramica di Largo Corpo di Napoli, piazzetta dove è collocata la statua.
Dopo essere caduta in oblio, la statua fu ritrovata acefala verso la metà del XII secolo, quando l'edificio del seggio fu costruito nell'area delll'attuale largo, venendo collocata all'angolo esterno dell'edifico. Questa versione è principalmente riferita da Angelo Di Costanzo, il quale scrisse nel 1581 sotto lo pseudonimo di Marco Antonio Terminio l'Apologia di tre illustri Seggi di Napoli, dove sostiene la maggiore nobiltà dei tre seggi (o sedili) di Porto, Portanova e Montagna a scapito dei due seggi di Nilo (definito con la corruzione Nido) e Capuana, che dalla loro avanzavano altrettante pretese di primazia. La versione di Di Costanzo-Terminio è riportata e condivisa anche da Camillo Tutini, Pietro Summonte e, in epoca assai più recente, da Ludovico de la Ville Sur-Yllon.[1]
Molto probabilmente la statua ripiombò nel oblio e fu di nuovo riscoperta nel XV secolo. Bartolommeo Capasso ha ipotizzato che fu ritrovata durante i lavori di demolizione che interessarono parte dell'antico edificio del seggio di Nilo (i cui resti secondo Roberto Pane sono riscontrabili nei tre portici inglobati nel muro laterale del palazzo Pignatelli di Toritto) attorno e non prima del 1476, quando le famiglie del seggio, notata la fatiscenza dell'edificio, acquistarono per la nuova sede una parte del monastero di Santa Maria Donnaromita.[2]
A causa dell'assenza della testa, che non permise un'identificazione certa del soggetto, fu interpretata erroneamente come la statua di un personaggio femminile, per via della presenza di alcuni bambini (i putti) che sembrano allattarsi in seno alla madre. L'opera, secondo le cronache antiche (a partire dalla trecentesca Cronaca di Partenope e dalla Descrittione dei luoghi antichi di Napoli del 1549 di Benedetto De Falco), stava a simboleggiare la città madre che allatta i propri figli; da qui nacque il toponimo «Corpo di Napoli», dato al largo dove è tuttora ubicata.
Solo nel 1657 (quando fu totalmente demolito il vecchio edificio del sedile) la scultura fu adagiata su un basamento e restaurata per iniziativa delle famiglie del seggio dallo scultore Bartolomeo Mori, il quale integrò la statua con la testa di un uomo barbuto, le sostituì il braccio destro e vi apportò la testa del coccodrillo presso i piedi del dio, la testa della sfinge posta sotto il braccio sinistro e i vari putti; infine sul basamento fu posta un'epigrafe a ricordo; dopo che fu persa la prima epigrafe e la statua fu danneggiata, nel 1734 fu applicata l'epigrafe dettata dal noto erudito Matteo Egizio che tuttora si può leggere, in occasione dei lavori di restauro patrocinati dalle nobili famiglie Dentice e Caracciolo e promossi da varie personalità tra cui l'architetto Ferdinando Sanfelice. Ulteriori restauri furono apportati dallo scultore Angelo Viva tra la fine del XVIII secolo e i primi anni del XIX secolo.
Durante il secondo dopoguerra, due dei tre putti che circondavano la divinità nonché la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo furono staccati e rubati, probabilmente per rivenderli al mercato nero. La testa della sfinge verrà poi ritrovata nel 2013 in Austria dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri.[3]
Descrizione[modifica | modifica sorgente]

La scultura raffigura il Dio Nilo come un vecchio barbuto e seminudo disteso su una pietra, con a destra una cornucopia e con i piedi appoggiati sulla testa (non più visibile) di un coccodrillo.
Sotto la statua è posta una targa in marmo fatta per i lavori di restauro del 1734. Sulla targa è incisa in latino la storia e le peripezie della plurimillenaria scultura, che nonostante tutto, domina ancora quel largo.
Così recita l'iscrizione incisa sul basamento della statua:

(IT)
« Gli edili dell'anno 1667 provvidero a restaurare e ad installare l'antichissima statua del Nilo, già eretta (secondo la tradizione) dagli Alessandrini residenti nel circondario come ad onorare una divinità patria, poi successivamente rovinata dalle ingiurie del tempo e decapitata, affinché non restasse nell'abbandono una statua che ha dato la fama a questo quartiere. Gli edili dell'anno 1734 provvidero invece a consolidarla e a corredarla di una nuova epigrafe, sotto il patronato del principle Placido Dentice. »
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Offline zagaro

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #11 il: Febbraio 23, 2014, 19:47:06 pm »
Personalmente non conosco nessun documento su una colonizzazione egizia della Sicilia.
Però so di per certo che gli egizi arrivarono a Napoli e vi si insediarono.
A memoria di questo fatto c'è la denominazione ''quartiere nilense'' di Napoli,antica memoria del''insediamento dei mercanti egizi di Alessandria,ricordati anche dall'omonima via,il vicolo alessandrino.
Il napoletano Ciro Formisano,conosciuto con lo pseudonimo di Giuliano Kremmerz,nei suoi libri sosteneva di descrivere antiche conoscenze egizie che gli derivavano da una tradizione orale che è stata tramandata a Napoli per secoli.
C'è da credergli?
In ogni caso il fatto che gli antichi egizi siano arrivati a Napoli e ivi abbiamo costruito un tempio è un fatto storico.

http://www.partenope.org/?id=articoli&post=il-quartiere-nilense

Per gli antichi egizi,i siculi probabilmente già conosciuti all'epoca di Ramsete ed erano chiamati ''shekelesh'',ovvero i popoli del mare,ed erano confusi insieme ai tanti altri che razziavano il mediterraneo con incursioni corsare.
Altri fatti storici non ne conosco.
Cercando su internet altra documentazione ho trovato questo:

http://www.inventati.org/amprodias/txt/sicilia/egiziani.htm

che vi sia stato qualche emporio egiziano in sicilia nulla  piove. ma da questo qualche emporio tramandare un vocabolo addirittura ad una lingua che verrà successivamente ce ne vuole .

ma mentre parliamo di egizi ti racconto una leggenda  che per i più è falsa  e riguarda la sicilia e l'egitto:
il cirneco dell'etna.   http://it.wikipedia.org/wiki/Cirneco_dell%27Etna
è un cane e la furma del muso è quasi identica alle figure canili delle piramidi. così qualcheduno s'è messo a dire che questo cane, era il cane dei faraoni, ed è stato portato in sicilia dalle legioni romane di ritorno in patria.
ma la cosa  più probabile  è che sia un cane autoctono


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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #12 il: Febbraio 23, 2014, 20:29:44 pm »



 Sì, Akhenaton.
 
 Sì! Diocleziano portò addirittura la Capitale a Nicomedia, l'Oriente era nelle loro Menti.


 

Offline vnd

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #13 il: Febbraio 24, 2014, 06:41:57 am »

e sapresti diri come gli antichi egizi arrivarono in  sicilia?

sapevo della magna grecia, del magna .magna, ma del Magno egitto questa è la prima volta...........................

 :D

In uno dei tanti musei nuragici della Sardegna (creo... Villamar) mi sorprese vedere una cosa tanto banale ma alla quale non avevo mai pensato con consapevolezza: la presenta di panetti di piombo.
I lingotti avevano una forma particolare.



Il ritrovarli in Sardegna, in epoca nuragica, sta a significare che non solo l'Egitto era una nazione dall'economia fiorente, ma che questa economia fosse supportata dal commercio con altre civiltà non così evolute e fiorenti ma comunque in grado di rapportarsi con quella egizia.
Vnd [nick collettivo].

Offline zagaro

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Re:La vera storia della minchia,il dio Minh
« Risposta #14 il: Febbraio 24, 2014, 19:42:57 pm »

vi ricordo che diversamente dagli altri dialetti italici,  in siciliano il vocabolo ming*** è femminile, mentre fig* si dice al maschile