leggo su
http://abbattoimuri.wordpress.com/2014/02/21/otto-donne-al-governo-si-beh-e-allora/ , blog oltraggioso di femminista radicale, l'intervento di una certa Sonia
Sonia dice: febbraio 21, 2014 alle 9:29 pm Personalmente sono convinta che le donne possono essere carenti in molte cose, ma al governo ci dovrebbero essere al 90% donne. Non è una questione di femminismo, è che come gli uomini sono in genere più dotati per le scienze, per la meccanica, per la matematica, per gli sport competitivi…le donne sono sempre state quelle che fanno economia. Quello che noi abbiamo in più è la mancanza di testosterone. Non abbiamo la competizione nel sangue, non facciamo le cose ‘per vincere’ ma perchè sono utili, perchè le consideriamo giuste, logiche, convenienti, migliori per noi e per i nostri cari. Noi abbiamo la pietà e l’empatia che un uomo non potrà mai avere. Così se metti una donna alla guida di una azienda farmaceutica per fare un esempio, è probabile che non sacrificherà le vite di centinaia di esseri umani per un profitto momentaneo, perché le donne hanno la capacità di empatizzare con le sofferenze altrui e non uccidono malati vecchi e bambini come fanno gli uomini. La più grande dimostrazione di questo dato di fatto è che il 90% delle sofferenze che la razza umana si autoinfligge sono perpetrate dagli uomini, è una questione di testosterone non di colpa. Le donne, fin dall’età della pietra, hanno assunto il ruolo di fare economia all’interno della società organizzata, e ciò vuol dire crescere e gestire la famiglia e organizzare ed economizzare le risorse, e fornire sostegno psicologico grazie alle spiccate capacità comunicative ed emozionali (sono dati di fatto), gli uomini sono cacciatori, e tali dovrebbero restare. Il governo dovrebbe essere delle donne, è la natura che lo dice, e infatti dato che gli uomini con la loro prepotenza non rispettano la natura, tutti gli equilibri si sono spezzati e nessuno capisce più qual’è la direzione giusta per salvarci tutti.
ora, a partire da una frase che avremmo potuto leggere (e che forse abbiamo letto) anche su questo forum (
in blu) ad una onestamente discutibile ma tutto sommato .. discutibile (cioè si può non essere d'accordo ma si può discuterne, perchè se noi ci accaparriamo la scienza, possiamo negare altri settori solo dopo adeguata dissertazione,
in rosso) si passa ad affermazioni assolutamente demenziali (
in marrone).
La cosa che mi ha provocato è stata che il ragionamento della signora Sonia è partito da una costatazione di fatto (mm e ff siamo diversi) e che noi condividiamo, per partire poi per la tangente con una serie di mostrusità da tifo calcistico, per partito preso. Le donne sono migliori perchè io (Sonia) sono donna. Il sillogismo tiene senza incrinature, salvo il piccolo inconveniente che "io" è donna grosso modo il 50% delle volte, l'altra metà è uomo e in questa situazione siamo incastrati, non ci sono vie d'uscita.
Ragionamenti tanto imbecilli possono essere tranquillamente ripetuti sull'altro versante, ovvio, e non sono in alcun modo
inconfutabili. Gli italiani sono migliori perchè io sono italiano, è simmetrico per qualunque altra nazione al mondo.
Vero: la QM nasce nel periodo storico nel quale all'uomo in quanto uomo era proibito intervenire a difesa del proprio sesso, perciò stupidaggini come quella di Sonia hanno potuto circolare indisturbate tra gli sguardi compiaciuti di tanti maschietti zerbini.
È vero: quella fase non è ancora finita: il governo Renzi che delle donne si fa bello a prescindere dal contenuto politico di cui ciascuna di esse è (non) portatrice, è il concentrato di quegli sguardi a metà tra il compiaciuto e l'ipocrita. Infatti dare un ministero ad una amica o ad una nipote serve anche per tacitare le pretese di qualcun@ altro@ che forse avrebbe anche avuto qualche pensiero felice.
Ma il punto che vorrei porre è un altro (del governo Renzi mi importa poco perchè non mi aspetto che faccia nè meglio nè peggio dei precedenti e non spero che altri possano fare o non fare altro da ciò che farà o non farà il boy scout fiorentino).
Il punto che vorrei porre è: se la prospettiva della diversità di genere porta sulle paludi della signora Sonia, dove possiamo noi intravvedere una strada per uscirne?
Alla fine mi giunge come il sospetto che a livello politico sociale l'unica via d'uscita sia negare la differenza sessuale.
È un sospetto giustificato?
infatti Laglasnost replica così:
perdonami ma quello che hai scritto per me è veramente sessista. sono stereotipi. se dividi le persone in base al sesso e in base a quello ci attribuisci tendenze e caratteristiche io non so davvero che dire. saremmo superiori, più empatiche e pietose in base a cosa? quando? Come? davvero non siamo competitive? e davvero gli uomini sono portati per le scienze e le donne per l’economia (domestica)? davvero le donne non sacrificano umani per il profitto? davvero pensi che il male sia nel maschio? tipo tara genetica? la natura dice che il governo dovrebbe essere delle donne? uomini prepotenti per natura? ti prego. ‘sta storia della natura è servita per secoli a intrappolarci in ruoli di genere che non sempre abbiamo scelto. naturalizzare la tua idea del mondo e dividerlo in base a questi stereotipi è il primo passo per una della tante possibili forme di autoritarismo che si possono realizzare. c’era gente che riteneva che ad essere migliori in assoluto, per questioni genetiche o chissà cosa, erano i bianchi, sui neri, gli ariani, sugli ebrei. dividere il mondo in questo modo è veramente rischioso e non fa per me.
ma se questo è il punto, dovremmo essere noi capaci di ripeterlo quando qualcuno lo fa a parti invertite: a questa donna non si può dare questo o quel posto o incarico in quanto donna, perchè le donne sono differenti dagli uomini e non sono adatte a questo posto o a quell'incarico.
Saremo noi capaci, allora, di dire: ma dove sta scritto?
È vero, nella storia siamo stati mille e mille volte capaci, la favola del patriarcato oppressore è pura invenzione femminista.
Ma la mia domanda non è se ne siamo stati capaci, bensì se ne saremo capaci in futuro. O invece la Grande Balla Femminista ha decomposto definitivamente anche il nostro buon senso?
Siamo dunque condannati a scegliere tra il maschietto zerbino e il maschilista folkloristico?