In rilievo > Osservatorio sul Femminismo

da che parte sta la differenza?

<< < (2/6) > >>

Massimo:
In fondo è anche colpa nostra: diamo loro corda a tutte le cazzate che dicono e abbiamo paura di contestare le donne (siamo
maschilisti se lo facciamo) e questi sono poi i risultati: che le donne se la cantano e se la suonano come vogliono appunto
perchè manca (e manca da decenni) un autentico contraddittorio maschile. Oramai lo zerbinaggio è la moda prevalente tra i
maschi occidentali. E non è un caso che questo forum sia considerato un ambiente di pazzi e di eretici.

Duca:
Infatti invece di essere comprensivi bisognerebbe mandarle a cagare d'ufficio quando dicono stronzate, cioè molto spesso.

Artemisia Gentileschi:
Secondo me le donne che hanno troppo potere decisionale fanno danno, soprattutto alle altre donne.

Ora io faccio un lavoro che è considerato prettamente "femminile" perché gli introiti che ne derivano sono abbastanza modesti. Se fossi un uomo questo lavoro non lo farei mai.
Però il lavoro che faccio mi lascia tempo per occuparmi di mia figlia. Se lavorassi sempre 10 ore al giorno dovrei delegare ad altri e non voglio.

Quello che mi scoccia è sentire gente che crede seriamente che sia possibile fare dei bambini, seguirli, accudirli, badare a casa, spesa, ecc.. lavorando beatamente full time.

Oh io non ci riesco. Sarò una mentecatta ma sono sicura che mi verrebbe un esaurimento nervoso.

Ma le donne-politiche sono quelle che ti dicono "certo che si può coniugare carriera e famiglia, guarda quanto sono brava io che faccio la ministra e ho anche 3 figli che sono una meraviglia".

E tu, comune mortale, che invece tiri la cinghia perché non hai 1000 euro da spendere in tate e centri ludici dove parcheggiare i tuoi figli mentre fai la grande carriera.. Ecco tu sei una povera idiota.

Perché non ti dicono subito: "guarda che non c'è trippa per gatti se vuoi una famiglia è meglio che ti scordasti i sogni di successo lavorativo. Piuttosto impara un mestiere che non ti fa uscire fuori di testa quando devi fare l'inserimento al nido".


Lucia:
Io sono stata fortunata (una volta..) perché ho avuto il bimbo proprio mentre facevo il PhD, obbligo di frequenza non avevo, la borsa di studio veniva sul mio conto e lavoravo mentre il bimbo dormiva (e dormiva fin troppo), cosi la realizzazione come madre e come ricercatrice si sono armonizzati perfettamente, un qualsiasi lavoro più semplice, diciamo in agricoltura o da cassiera sarebbe stato molto più impegnativo.
Mia madre era insegnante e poi anche direttore della scuola, ma era comunque una madre (fin troppo) presente, ci portava poi in escursioni con i suoi alunni o in altre attività. Non lo so, qualcosa di importante sarebbe mancato dalla vita se lei non avesse lavorato.
Chi conoscevo come nonna aveva invece una impresa famigliare dove facevano corredini per bambini, e posso dare anche molti altri esempi. Anche l'ambito di impresa famigliare mi sembra un ambiente buono per collegare famiglia e lavoro, cosi che il bambino impara anche che il lavoro è una cosa importante, non una maledizione ma ti da un ruolo nella società.

Certo se non ti piace ciò che fai, o se i soldi guadagnati li devi spendere per una babysitter e per i tuoi spostamenti cosi davvero non vale la pena, allora se puoi, meglio stare accasa.
Ma chi vive solo per i figli, secondo me diventa più fagocitante, perché non gli lascia andare via o se vanno in altra citta lei sente la sua vita senza senso.

La politica per me ha lo stesso valore el gossip, però se una si sente vocata a quello...comunque sarebbe elementare che lotto per il bene di tutti.

Artemisia Gentileschi:
Abraxas

in teoria il ragionamento che fai è giusto, ma io non sono mai riuscita ad applicarlo.

Se hai un bambino saprai bene che i primi anni non è auspicale pensare di dedicarsi a lavoro come può fare una che non ne ha.
Se devi prendere dei permessi per la malattia (e i bambini piccoli si ammalano molto più che spessissimo!)
Se devi uscire prima perché c'hai la riunione dell'asilo
Se devi andare in trasferta e non puoi perché a chi li lasci?
E via dicendo.. Quale datore di lavoro è disposto a farsi carico di una dipendente che c'è a metà?

O hai la fortuna di lavorare nel pubblico ed esci alle 3 tutti i giorni.. Io sta fortuna non ce l'ho.
E non ho la ditta di famiglia in cui se non vado una mattina non succede niente.

Io ho la partita iva. Pago più tasse che altro, ma mi gestisco da sola.
Mia figlia ha avuto la scarlattina e siamo state 2 settimane a casa. Se avessi pagato una baby sitter per 14 giiorni non mi bastava lo stipendio di un mese  :wacko:

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa