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misterxy 20-01-2008 19.54.17

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Questo è quanto scriveva l'antropolga Ida Magli, su L'Espresso, il 31 ottobre 1996 (pag. 26):

"MA PUO' ESSERE UN SEGNO DI CRISI"
"Il maschio è in crisi? Si cade in un macroscopico equivoco se non si traduce questa affermazione nel suo significato reale: l'Occidente è in crisi. Maschi e creatività culturale sono la stessa cosa. Istituzioni, valori, idee, politica, religione, scienza, arte, ossia tutto l'assetto di una società umana - quella occidentale - mostrano ogni giorno di più di essere logori, esauriti. Se ne deduce perciò il contrario di quello che le inchieste vorrebbero far intendere: le donne vanno bene perché il mondo va male. Si può anzi andare oltre, e riconoscere (sempre che io non venga linciata prima) che il mondo va male anche perché la presenza massiccia delle donne nelle istituzioni le conserva in una pseudo-vita che impedisce di cambiarle, di imboccare decisamente la via per uscire dalla crisi. Naturalmente il termine "crisi" va inteso in un'accezione dinamica, non soltanto negativa. Lo stato di crisi sarebbe anzi il più adatto per abbandonare il vecchio modo di essere e crearne uno nuovo, se appunto non ci fosse il contrappeso apparentemente positivo della presenza fattiva delle donne. Una brevissima riflessione su questi temi è indispensabile per capire quello che sta avvenendo. Un lungo e ricchissimo ciclo culturale - quello iniziato con l'Illuminismo e l'affermazione del Soggetto - si è concluso realizzandosi nel suo contrario, nell'annientamento del Soggetto. Si tratta della conseguenza negativa di un percorso concettuale che ha le sue basi nel cristianesimo e che accompagna, con la sua falsità logica, tutti gli errori della nostra storia: far coincidere il simbolico con il concreto. Il socialismo, partendo dall'uguaglianza degli individui-soggetti, ha perseguito (e persegue) un'uguaglianza concreta, "fisica", che, non soltanto è allucinatoria, ma non può realizzarsi se non con la privazione di qualsiasi libertà, in quanto nessun essere vivente è uguale all'altro. Anche le donne, quindi, giunte all'uguaglianza proprio con il socialismo, si sono ritrovate, come tutti, deprivate della possibilità di esprimere intelligenza, creatività, invenzione di nuovi saperi e di nuove istituzioni. Ma, visto che hanno raggiunto (e stanno raggiungendo) alcuni beni a lungo desiderati e mai posseduti in precedenza, non riescono a criticarli, e non si accorgono dello stato involutivo di quasi tutto quello di cui vengono in possesso. Non esercitano perciò nessuna spinta verso la trasformazione della realtà e hanno rinunciato perfino ai princìpi libertari sbandierati durante il femminismo. E' come se avessero, invece, infiltrato iniezioni di cemento negli edifici istituzionali traballanti, diventando così la base della "conservazione" in tutti i campi. Le ragazze sono più brave dei maschi a scuola, rivelano le inchieste. Visto, però, che la scuola è un cadavere, del tutto inutile sia per il sapere che per la vita, i più bravi sono maschi che ne percepiscono il vuoto e la respingono. Tuttavia è difficile anche per loro cambiarla proprio perché c'è la massa femminile a impedirne il tracollo. Se passiamo dagli studenti agli insegnanti, la situazione è la stessa. Esiste ormai uno strumento quasi infallibile per misurare lo stato di salute, e prevedere il futuro di una professione o di una istituzione: se il numero delle donne è crescente, si tratta di un istituto sulla via del tramonto. Le forze armate sono in crisi? Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe. I maschi abbandonano la teologia e l'insegnamento della religione, luoghi sterili di pensiero e di potere? Ecco le donne occupare le aule delle Università Pontificie, vuote di maschi, pronte a imparare quel nulla che servirà a insegnare il nulla. La Chiesa, però, sul sacerdozio non molla. Sa che, con le donne, il sacerdozio perderebbe il suo potere. Perfino il Parlamento si lamenta che "la sua centralità è a rischio". Ma i prodromi della sua inevitabile fine erano visibili da tempo al nostro strumento di misura: due donne presidenti della Camera, senza un motivo al mondo salvo il fatto che erano donne. Non sarà che anche il governo, il primo con tre ministri donne...?".

iulbrinner 21-01-2008 19.15.05

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da kore
Con il vuoto culturale che impera soprattutto qui in Italia?
I media passano ciò che fa audience, una gran quantità di programmi spazzatura! I giornalisti scrivono per vendere i giornali, e per vendere i giornali bisogna far leva sui bassi istinti della gente.
Il silenzio sulla questione maschile, a mio avviso, si inserisce in tutto questo.
La questione maschile, da una parte, non vende abbastanza, dall'altra è circondata dal più assoluto e totale menefreghismo.

Io non credo che la questione sia in questi termini; personalmente la interpreto in modo diverso.
Il “vuoto culturale” che tu indichi, persino quello dei bassi recessi televisivi a cui fai riferimento, è, a mio modo di vedere, tutt’altro che vuoto; una cultura decadente – sì, assolutamente sì - ma non vuota.
Si tratta, a mio avviso, della medesima approssimazione che sentiamo quando si dice che la nostra sarebbe “una società senza più valori”; non esistono società prive di valori, esistono società che mutano in quanto modificano, nel loro divenire, i valori sociali ed individuali di riferimento.
Nella nostra società i valori c.d. tradizionali sono stati soppiantati da valori diversi: grandezze sociali o socio – psicologiche come la famiglia, la patria, la verginità, il principio d’autorità, la disciplina, il coraggio, la lealtà, la modestia ed il rigore morale sono state svuotate del loro valore. Nessuno ci crede più veramente ed i pochi che vi fanno riferimento sono derisi come cariatidi del passato.
Giusto, sbagliato? Personalmente credo vi fossero valide ragioni perché quei valori (alcuni di quei valori ma non tutti) venissero ripensati e messi in discussione ma il vero problema non è questo; il vero problema è osservare come siano stati messi in discussione e quali siano i valori che hanno preso il loro posto.
Com’è ben noto, quei valori sono stati destabilizzati e messi in discussione a far data dal ’68 in avanti, sull’onda lunga della contestazione al “sistema” che si sarebbe infranta, nelle sue infinite articolazioni socio – politiche, contro se stessa e le proprie stesse contraddizioni culturali.
Cosa emerge culturalmente dalle macerie del ’68? L’attenzione ossessiva per il sé e per la vita interiore (la mentalità terapeutica), il declino dei valori condivisi (famiglia, patria, onore), un’idea di libertà assai più assimilabile al concetto di irresponsabilità e, soprattutto, una demolizione sistematica della figura maschile – percepita quale elemento cardine del vecchio “sistema” – a cominciare dai ruoli da questi rivestito nell’ambito familiare (padre, marito, amante).
Da lì in avanti, sino ai nostri giorni, la delegittimazione del maschile è proseguita incessante, condita da etichettature diverse ma tutte a connotazione politicamente e culturalmente negativa quali autoritario, militarista, insensibile, porco, violento, sfruttatore, imperialista, xenofobo, discriminante, materialista….per riassumere il tutto in una parola: maschilista.
Contestualmente, quasi come in un sistema di vasi comunicanti, la legittimazione del femminile è avanzata senza sosta; portatrici di pace, amore, bellezza, tolleranza e vita, le donne sono gradualmente diventate l’icona della speranza. Senza fare nulla di dimostrativo, tranne che in materia di bellezza, l’essere donna ha finito per coincidere, in una dinamica di opposizione, con il nuovo modello antropologico di riferimento.
Il posto dei vecchi valori, come faro collettivo ed individuale, è stato quindi preso dai valori del successo relazionale, del successo estetico, del successo sessuale, del successo frivolo, del successo sociale misurabile sulle quantità e sulle qualità; in sintesi, il successo personale, individuale e narcisistico è, in quanto tale e non per i risultati sociali condivisi, il valore portante della nostra epoca (sempre a mio giudizio).
L’individuo contemporaneo deve avere successo in qualcosa, oppure non vale nulla; l’individuo senza successo è “the loser” (il perdente….lo sfigato diremmo noi).
E' questo ciò che vediamo quotidianamente nella nostra cultura, anche nei suoi bassi recessi, e non è un "vuoto".
Come si inserisce la “questione maschile” in questo quadro?
Semplicemente non può inserirsi, in quanto rappresentare il disagio etico maschile in questo tipo di presente significa automaticamente richiamarsi addosso l’accusa di “perdente e sfigato” oppure di reazionario.
Chiunque lo faccia - come dimostrato anche dai contenuti di questa discussione - alla meglio è qualcuno che non ha “successo” con le donne e non regge il confronto con le nuove frontiere antropologiche del femminile; alla peggio, è un nostalgico conservatore reazionario che vorrebbe riportare, come ha scritto oberon, “le donne ai fornelli”.
Il mondo a misura di donna, quello che vorrebbe tanto chlobbygarl, è un luogo nel quale per il maschile non c’è spazio di manovra.
Gli uomini, impone un refrain della cultura contemporanea, devono cambiare.
Quel mondo che vuole chlobbygarl è un mondo dove ci si muove lentamente, ci si parla piano per non spaventarsi, si fanno tante feste colorate e ci si dice “ti voglio bene” ogni 30 minuti per rassicurarsi affettivamente.
Porre la questione maschile significherebbe contestare l'incontestabile; chi vuole fare del male a cappuccetto rosso?

oberon 21-01-2008 21.47.25

Riferimento: Il maschilismo secondo Neve
 
Citazione:

Originalmente inviato da nevealsole
Io non ringrazio proprio nessuno, così come i neri non ringraziano i bianchi per aver concesso una parità che era diritto avere.
Semmai ringrazio le donne che mi hanno preceduto e che si sono inca..te per farsi rispettare, perché altrimenti starei sempre come stanno le donne in alcune parti del mondo ancora oggi.


Quando si dibatte del conflitto tra i sessi, uno dei fatti più singolari che si possono osservare è questo, che alle argomentazioni maschili vengono opposte ragioni che confermano, spesso con precisione sorprendente, quel che gli uomini dicono. Chi si sia esercitato in questo conflitto, sa che può dormire tranquillo perché non resterà mai senza munizioni. La controparte gliene offrirà con dovizia. I Coscienti hanno la santabarbara proprio sul fronte.

Ciò deriva da vari fattori. Il primo consiste nel fatto che interlocutrici/ori non sono minimamente usi a trovare opposizioni degne di questo nome e sono abituate/i da decenni a sparare alzo zero nel più inverecondo e supponente monologo. Il secondo risiede nel fatto che la buonafede di chi difende i “diritti delle donne” è così radicalmente ingenua da far sentire la(il) combattente araldo del bene assoluto e finale, della verità incontrovertibile, sensazione questa che lo investe di una missione storica trascendente: liquidare definitivamente il male dalla terra. Di qui l’assoluta noncuranza dei presupposti e delle implicazioni di ciò che si sta dicendo, delle più stridenti contraddizioni, dei più imbarazzanti lapsus. E dei lanci boomerang. Quando si lavora per il Bene Definitivo e a favore della Vittima Innocente non si deve aver riguardo di nulla.

La regola generale prevede che al primo balbettio del Cosciente si passi all’immediata etichettatura: “Maschilista, misogino, fallocrate etc.” Segue poi l’elencazione dei misfatti maschili di tutti i luoghi e di tutti i tempi, espressa in via diretta o, specularmene, attraverso un nuovo resoconto delle sofferenze, degli abusi, delle limitazioni, delle angherie, degli sfruttamenti etc. patiti dalle donne di ogni tempo e di ogni dove. Il tutto con la “sensatissima” motivazione che “non bisogna dimenticare” (e vedremo per quale motivo “non bisogna dimenticare”…).

Questo procedere in effetti risulta vincente da sempre tanto nelle assemblee universitarie come al tavolo della pizzeria ed in ogni altro luogo di interazione sociale. Perciò viene perseguito in modo del tutto irriflesso, istintivamente. “Adesso gli faccio vedere io a questo porco maschio sciovinista!” E giù con le discriminazioni, le esclusioni, i limiti, le imposizioni. Le molestie, gli abusi, gli stupri, i ginecidi. Il soffitto di cristallo, i minori stipendi, i padri che se ne fregano, il parassitismo casalingo.
E avanti con il Wlad arabo, il Dalit indiano, la clitoridectomia, l’infibulazione. Le lapidazioni Saudite, le clausure islamiche. Il levirato. I condizionamenti della moda, le imposizioni della cosmetica, la medicalizzazione del parto. Le baccanti, le streghe, le mondine, le schiave del sesso. L’aborto selettivo in India, l’infanticidio selettivo in Cina.
Non c’è abbastanza materiale qui? Si va in Oriente, in Africa, nel Centroamerica. Non ve n’è a sufficienza nel passato remoto? Si ricorre a quello prossimo. Al presente e al futuro. La vittoria è assicurata. 40 anni di trionfi garantiscono che ancora una volta il nemico tacerà.
“Gli sbatto in faccia i suoi delitti, voglio ben vedere se oserà parlare”. E il maschio (scusate la parolaccia) in effetti tace. Trema e tace.
Come si è visto, questa tecnica viene usata anche qui e verrà usata sistematicamente nel tentativo di chiudere la bocca a me, all’altro paio di Coscienti che postano in questo forum e a quelli che lo faranno (ma quanti altri potrebbero essercene in Italia?) .

Qualche volta però si scende nel particolare e si va a diritti all’effetto boomerang. Iulb dice che dei maschi si parla male e solo male. Nel disperato tentativo di contraddirlo si getta una palata di fango sulla creazione maschile (ossia la quasi totalità di ciò che esiste) prima cambiando disinvoltamente tavolo da gioco, e cioè passando dalle realizzazioni maschili (cui egli faceva riferimento) alla questione dei diritti, e poi con un altezzoso e sprezzante “Io non ringrazio nessuno!” proclamando con ciò come dovuto qualsiasi diritto, ivi compresi ad es. ed evidentemente, quelli riproduttivi, negati per millenni e solo in tempi recenti conquistati dalle donne "contro" la volontà maschile. La pillola, l’aborto sicuro e, viceversa, le tecniche di fecondazione artificiale, tra gli altri. Creazioni maschili che invece dovevano essere concepite, realizzate e offerte alle donne sin dai tempi delle palafitte.
Iulb dice che dei maschi si parla male e solo male. Per “confutarlo” si parla male anche del bene.


Obn

AntOne 21-01-2008 23.10.59

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Mi sono stufato di scrivere le solite cose. Kore ha ragione, perchè questo vittimismo, questo complottismo? Le donne tutta la categoria sarebbe interessata al potere in senso utilitaristico? A parte che non sarebbe diverso dagli uomini che ci troviamo adesso e della merda in cui siamo. E pensiamo a farci la guerra tra generi? Basta! Ma poi con che faccia si generalizzerebbe così?
Non basta dire che si è d'accordo, che la maggior parte delle donne che scrivono (non vorrei generalizzare neanch'io, però_braccine ) sono per modificare queste leggi. No, c'è la grande guerra e basta. Iulbrinner continuo a confidare nella tua saggezza, non dire queste cose per reagire a un presunto attacco al genere maschile. Ci sono quelle che combattono per avere il potere slealmente e quelle che si lamentano di possibili discriminazioni. Non stereotipizziamo maschi e femmine, perchè le loro caratteristiche possono intersecarsi e si vede quanto sono forzati certi comportamenti. Non nego che il ruolo di base all'origine sia diverso tra i due sessi ma ciò non può far pontificare tra differenti potenzialità intellettive, discorso pericoloso. Affrontiamo l'argomento con la giusta calma e senza astio, riflettiamo.
Nel forum sulla Questione Maschile il discorso, buono di base, viene inficiato da dichiarazioni misogine e vittimismi assurdi, sui quali pochi intervengono per dire che non c'entrano con il problema che va affrontato con lucidità.

chlobbygarl 22-01-2008 11.10.08

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Iullbrinner,

posso rispondere allo stesso tuo modo accademico e stancante, ma al contrario di te con qualche ragione (la semantica...), e dirti così che tacci di ideologia quanto invece affermato in ordinario dissenso dalle tue posizioni.

Se c'è chi fa dell'idelogia insomma ( il "se" è retorico nel tuo caso) questo sei tu.

La fai configurando la foresta abnorme di discriminazioni patite in quanto maschio, a tuo esclusivo uso e consumo "perchè gli altri ahimè non la vedono...", reiterando di fronte a opinioni di segno contrario tesi precostituite e volenterosi paradigmi, nella legittima speranza che confermino le tue formulazioni.Rispetto a quanto scrivi appari sufficientemente inconsapevole da creare disagio in chi deve abbozzare risposte.

Citazione:

la contrapposizione dialettica tra me e chlobbygarl nasconde, in sé, a mio avviso, una tematica di carattere generale che varrebbe la pena evidenziare

ecco il precostituire immagini gratuite quanto autopromuoventi.La (tua) ricerca del palcoscenico sociologico, l'autopresunzione di poter assurgere ad emblema e a "fare" categoria.

Citazione:

Ma altrettanto lasciami dire – per darti con la massima autenticità e spontaneità comunicativa possibile e non per aggredirti verbalmente – che sono gli atteggiamenti come il tuo (o come quelli di kore dell’ultimo intervento) che mi suscitano la rabbia maggiore, quelli di fronte ai quali mi incollerisco letteralmente.
calato nel ruolo al punto da provare rabbia!
Citazione:

Sono gli atteggiamenti di chi, invece di misurarsi sulle questioni reali e concrete, sciorina un armamentario usuale e stucchevole di nobili principi e bei sentimenti – quando non siano pretestuose interpretazioni di comodo - scollati dalla realtà effettiva e dondolanti sulla comoda e riparata amaca dell’astrazione.
luoghi comuni amico, io non ho nobili principi da difendere, meno ancora bei sentimenti.

Mentre appare certo più comodo per un uomo ( un uomo?) accomodarsi nella radura protetta dalla foresta delle discriminazioni patite che prendere atto delle persone nella loro globalità, fossero anche donne (!), senza emarginarle nella riserva categoriale del femminismo, senza ingaggiarle nel nuovo conflitto epocale che non è più quello tra classi ma tra sessi!!
Citazione:

ho ipotizzato la tua giovane età perché da un ragazzo posso accettare che sia intorpidito concettualmente dall’ideologia;
hai ipotizzato la mia giovane età ed il mio conseguente essere intorpidito essendo probabilmente tu intorpidito dalla mancanza di ossigeno intellettuale prima che dall'ideologia (prego i moderatori di non incappare nella moderazione preventiva....!!)


Citazione:

ti ho chiesto come si realizzasse, nei fatti, la discriminazione a danno delle donne
...l'onere della prova sta in chi accusa, il dato della disparità numerica infatti parla già abbastanza da solo a meno di spiegazioni convincenti che nessuno qui ha dato tantomeno te.

Citazione:

ti ho chiesto come possa essere un unico dato statistico – la percentuale femminile in Parlamento – indicativa di un fenomeno complessivo…e non mi hai risposto;
il dato statistico non è esaustivo, ripeto anche questo per bypassare la tua strumentalità patologica, visto che l'ho scritto appena due post prima.Non è esaustivo ma correttamente è IL DATO DA CUI PARTIRE o comunque uno dei dati più dati che abbiamo e dal quale poter dipanare una discussione "seria".L'analisi che tu dai di quel dato è, ripeto anche questo, IMBARAZZANTE E IMPIETOSA, MA NEI TUOI CONFRONTI INNANZITUTTO


Citazione:

ti ho chiesto come dovrebbe evolvere e configurarsi una struttura sociale fondata sulla competizione economica e politica per conservare il proprio assetto…e non mi hai risposto;
domanda insolitamente nebulosa, il proprio assetto de che?Comunque, una struttura sociale fondata sulla competizione economica e politica e che abbia un equilibrio sociale stabile è una c.d. "economia sociale di mercato" o una "flexsecurity" per declinarla alla nord-europea, vale a dire un sistema che rifugge nel modo più assoluto dall'assistenzialismo dunque ponendo diritti/opportunità/doveri sulla stessa linea, ma che per converso costruisce una rete di ammortizzatori sociali e di misure di welfare tali da compensare gli squilibri presenti intrinsecamente in un sistema liberista puro e, ove presenti, quelli propri di un rapporto di forza intersessuale sperequato.

Il che non vuol dire necessariamente "quote rosa", anzi.Ma vuol dire mettere una donna nelle stesse condizioni di scelta offerte all'uomo, il quale ad oggi non deve opzionare tra la famiglia e la carriera.Mi sembra molto semplice, è almeno la terza volta che te lo scrivo, se vuoi ne seguirà una quarta ed una quinta.

Citazione:

ti ho chiesto cosa c’entri il welfare con il diritto di voto alle donne…e mi rispondi con gli astratti principi dell’equità e sostenibilità sociale;
segue la serie dei repetita...."welfare state" è manco a dirlo stato di benessere, inteso come condizione socio/economica, appare dunque evidente che per raggiungere tale condizione sia d'obbligo la serie di misure affermatesi nell'ultimo secolo quali l'universalità del voto prima e gli altri diritti civili poi, quali quello al divorzio e all'aborto ad esempio.La parità intersessuale, al di là del fatto che tu la dia personalmente come acquisita o meno, è con tutta evidenza un diritto civile.
Citazione:

ti ho chiesto come puoi tollerare le discriminazioni positive….e mi rispondi che non esistono se non in letteratura, negando evidenze come le “quote riservate”, alcune delle quali già attuate;
ancora....le discriminazioni positive cosiddette non sono discriminazioni per il solo fatto di chiamarsi così!!Se a te appaiono discriminatorie non sentirti dunque caldeggiato dal fatto che la disciplina giuridica abbia scelto anche tale forma terminologica.

A me risulta inaccettabile quella sull'affido che adesso però sta mutando con il "congiunto", sentenza dopo sentenza.Le altre non è che le tollero mentre le accetto di buon grado, considerandole riconducibili ad effettive complessità interne alla coppia di non facile risoluzione.Come è stato sottolineato a più riprese da molti altri utenti (certo ideologizzati) molte delle norme che tu giudichi discriminatorie sono il miglior compromesso possibile, comunque rivedibile.
Citazione:

ti ho chiesto come sia possibile che la retribuzione femminile sia diversificata da quella maschile, in un contesto assolutamente parificato di retribuzioni quale quello dei lavoratori dipendenti, assoggettati tutti a contratti collettivi di lavoro…e mi rispondi con gli astratti principi enunciati da un indeterminato organismo europeo;
qui devo dire che ti sei superato, l'atto del 18 luglio 2007 della Commissione Europea sarebbe un astratto principio di un indeterminato organismo europeo!!
http://ec.europa.eu/news/employment/070718_1_it.htm
Capisci forse (forse) cosa intendo per imbarazzante quando mi riferisco a te.Un atto ufficiale e utilizzato ampiamente in altrettante pubblicazioni scientifiche, supportato da uno studio capillare che incrocia i dati di tutti i paesi UE!!!!!E che basta rileggere.

Ma aggiungo questo, anche a parità di contratto, anche dentro alla stessa azienda, in particolar modo se non piccola, il minimo contrattuale viene spesso e discrezionalmente integrato con benefit, premi e addizionali varie che pongono in essere come pacifica intanto la possibilità effettiva e concreta della diversità del trattamento retributivo.

Citazione:

Vuoi cominciare a misurarti sui fatti concreti o vuoi continuare a fare ideologia della specie peggiore?
domanda che rivolta a te è ancora una volta retorica.

Citazione:

In ultimo (...) ti espongo in estrema sintesi ed in chiave generale, la mia posizione personale sull’argomento:
“…si può ragionevolmente affermare che in Parlamento, ad esempio, sieda una percentuale di donne del tutto corrispondente a quella delle donne che si interessano attivamente di politica nel nostro Paese; nè più, nè meno.”
Lo confermo e lo sottoscrivo.
Le donne (1) non sono interessate alla vita politica, sono interessate al potere che dalla politica può derivare a proprio vantaggio (approccio strumentale ed utilitaristico).
Lo confermo e lo sottoscrivo.
Le donne non si lamentano di essere discriminate dalla vita politica, si lamentano di non essere agevolate e facilitate a raggiungere le posizioni di potere (e, quindi, di non godere dell’ennesima condizione di privilegio derivante dal proprio sesso).
Lo confermo e lo sottoscrivo.
Le donne non vogliono misurarsi in condizioni di effettiva parità o di pari opportunità ma vogliono godere, in virtù del proprio sesso santificato, di vantaggi codificati e vincolanti in quasi ogni settore della vita sociale.
Lo confermo e lo sottoscrivo.
Le donne vogliono neutralizzare ogni approccio critico nei propri confronti attraverso la dinamica culturale colpevolizzante ed autoassolutoria del “maschilismo” (in ciò sostenute ed affiancate da uomini come chlobbygarl).
Lo confermo e lo sottoscrivo.
iulbrinner
sottoscrivi null'altro che il pregiudizio offensivo (edit. automoderazione) insito nel tuo modo di procedere e quindi la tua componente strutturale di ideologismo fazioso e inaugurabile, sottoscrivi null'altro che l'aver malcelato per 13 pagine tale veste maleodorante dietro le spoglie della più inconsistente, inconcludente e spuntata retorica.

misterxy 22-01-2008 12.42.31

Riferimento: Il maschilismo secondo Neve
 
Citazione:

Originalmente inviato da nevealsole

Quanto alla durata della vita media, sebbene questo non sia forse il giusto luogo dove parlare di questioni "illuminate", ti invito a considerare il fatto che le donne sono più inclini ad analizzare e comprendere i propri stati emotivi, mentre gli uomini non lo fanno, e somatizzano.
La malattia è originata anche da questo, dall'emozione mal gestita nel lungo periodo, secondo l'opinione di una donna (immagino quindi "robetta").

Dunque, in Paesi come l'Afghanistan e il Nepal (e non solo), gli uomini vivono mediamente più al lungo delle donne. Ora, tu ritieni che sia dovuto al fatto che gli uomini di quei Paesi sono più inclini ad analizzare e comprendere i propri stati emotivi, mentre le "loro donne" non lo fanno e somatizzano?
Fammi sapere...

iulbrinner 22-01-2008 15.25.06

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Il “NO, NON È VERO…..” urlato a squarciagola da chlobbygarl segna il punto conclusivo di un confronto che, sia per i toni che va assumendo, sia per la sterilità del dialogo, mi sembra diventato ormai totalmente inutile se non addirittura tedioso.
Del resto, credo che siano stati portati all’attenzione dei lettori tutti gli elementi sufficienti e necessari affinché ognuno di quelli che sono interessati alla questione in argomento possano formarsi, autonomamente ed in assoluta libertà di pensiero, idee ed opinioni personali.
Come più volte ho sostenuto e continuo a ribadire, non rientra tra le mie aspettative convincere qualcuno di qualcosa; semmai offrirgli un’angolatura visuale diversa da quella abitualmente praticata intorno alle tematiche del rapporto tra i sessi, per arricchirne la visione e rendere noto che esistono posizioni diverse ed un pensiero critico, normalmente misconosciuto, che interpreta quelle stesse dinamiche diversamente e senza conformismi di maniera.
Se c’è chi vuole rimanere ancorato al “pensiero unico” al riguardo può farlo senza problemi e senza invocare accorati appelli (come fa AntOne) essendo quello un suo intangibile diritto ed una prerogativa assolutamente personale.
Nessuno minaccia nessuno, caro AntOne, ma, ancora una volta, ognuno osserva, ragiona, deduce e descrive le cose con gli strumenti concettuali che gli sono propri e, nel mio caso, con riguardo a quegli aspetti della realtà che vengono spesso occultati per convenienza ideologica.
Rilassati e statti tranquillo; nessuno ce l'ha con te.
Mi limito, per ulteriore e necessaria chiarezza, a precisare che le “discriminazioni positive” di cui si tratta non sono una formula nominalistica, come vorrebbe l’accanita militanza ideologica del mio supponente interlocutore, ma sostanziali delimitazioni delle possibilità maschili che, solo di fronte a negazioni pretestuose come quelle lette sinora, appare opportuno chiarificare nella sostanza.
Laddove si introducono “quote riservate” – a qualunque titolo e per qualunque fruitore – esse consistono nel “riservare” (ossia sottrarre ad un confronto più ampio ed aperto) un certo numero di posti che, pertanto, vengono ad essere attribuiti non in virtù di una “competizione” paritaria, né in virtù di particolari titoli o meriti acclarati; essi vengono assegnati in virtù del solo e semplice possesso dei requisiti richiesti (nel caso delle quote rosa, ad esempio, in virtù del sesso femminile).
Magari con un minimo di concorrenza interna tra i beneficiari della “fascia protetta” ma nulla oltre questo.
Per analogia, si pensi alla riserva dei posti da assegnare agli invalidi civili (o ad altre categorie protette dalla legge) nella disciplina dei concorsi pubblici.
Questo metodo di selezione, insomma, sottrae possibilità di accesso a chi non gode di “protezioni sociali”; se nel caso degli invalidi civili la protezione appare legittima e condivisibile (tralasciando gli abusi registrati), nel caso del mondo femminile lascio alla libera valutazione di ognuno la questione, dato che come la penso io è, oramai, ben noto.
Le “discriminazioni positive” – ossia a vantaggio della “fascia protetta” femminile - sono già state attuate in alcuni concorsi pubblici (soprattutto a rilevanza locale) ed in altri settori della pubblica amministrazione. Se ne vorrebbe, com’è noto, l’estensione alle cariche politiche e parlamentari ed ai posti dei consigli d’amministrazione delle società per azioni (in Norvegia il provvedimento – pari al 40% dei posti nelle s.p.a. – è già vigente).
Ciò che appare di chiara evidenza anche alla semplice luce del buon senso - l'elemento discriminatorio contenuto in provvedimenti che suddividono la cittadinanza in cittadini "protetti" di serie A (le donne) e cittadini non protetti di serie B (gli uomini) - in argomenti simili deve essere precisato venti volte di più e sino negli intimi dettagli; sarà un caso?
In conclusione, tu chlobbygarl continua pure a snocciolare il tuo rosario ideologico; per quanto mi riguarda io continuo ad osservare la realtà con i miei occhi e ad interpretarla con la mia testa.
Tanti saluti


P.S. - tanto premesso l'argomento, per quanto mi riguarda, continua con tutti coloro che ne siano interessati.

AntOne 22-01-2008 17.24.12

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da iulbrinner
Se c’è chi vuole rimanere ancorato al “pensiero unico” al riguardo può farlo senza problemi e senza invocare accorati appelli (come fa AntOne) essendo quello un suo intangibile diritto ed una prerogativa assolutamente personale.
Nessuno minaccia nessuno, caro AntOne, ma, ancora una volta, ognuno osserva, ragiona, deduce e descrive le cose con gli strumenti concettuali che gli sono propri e, nel mio caso, con riguardo a quegli aspetti della realtà che vengono spesso occultati per convenienza ideologica.
Rilassati e statti tranquillo; nessuno ce l'ha con te.
Mi limito, per ulteriore e necessaria chiarezza, a precisare che le “discriminazioni positive” di cui si tratta non sono una formula nominalistica, come vorrebbe l’accanita militanza ideologica del mio supponente interlocutore, ma sostanziali delimitazioni delle possibilità maschili che, solo di fronte a negazioni pretestuose come quelle lette sinora, appare opportuno chiarificare nella sostanza.
Laddove si introducono “quote riservate” – a qualunque titolo e per qualunque fruitore – esse consistono nel “riservare” (ossia sottrarre ad un confronto più ampio ed aperto) un certo numero di posti che, pertanto, vengono ad essere attribuiti non in virtù di una “competizione” paritaria, né in virtù di particolari titoli o meriti acclarati; essi vengono assegnati in virtù del solo e semplice possesso dei requisiti richiesti (nel caso delle quote rosa, ad esempio, in virtù del sesso femminile).


Sono tranquillissimo e mi sono accorto che nessuno ce l'ha con me, il mio non credo che sia il pensiero unico. Anzi, tutti dovrebbero avere un unico pensiero.
Anche chlobby è d'accordo che queste leggi vadano riviste, però con qualche riserva in più di te, me ed altri/e. Non neghiamo a priori il problema, almeno io. Allo stesso tempo siamo sicuri che se al Nord Europa le donne sono al 50% o più non siano meritevoli quanto gli uomini? Un eventuale discriminazione non è un'ipotesi remota, poi, in un parlamento che non si rinnova. Anche per i neri si sono fatte delle quote, in ambito lavorativo, credo. Guardiamo avanti, quindi. Bando ai privilegi che sminuiscono il valore dell'emancipazione. Non dimentichiamo le discriminazioni culturali (che ti illustrerò dettagliatamente, se vorrai) verso le donne. Se non ti piace chiamarlo maschilismo, chiamiamolo sessismo. Se ti interessa a volte viene esercitato dalle donne stesse , che a differenza di quanto donella dica succedere tra gli animali, anche loro lottano di brutto per il favore di un uomo.
Ho visto antifeminist e in effetti c'erano cose assurde|(((( .
Quale il tuo programma per una giusta parità, demolendo anche l'assurda attribuzione alla maschilità di valori turpi( perchè quelli se li sono attribuiti da soli e le femministe hanno usato quelli, se vuoi ti spiego come la vedo io anche qui;) )
e alla femminilità di tutto il bene del mondo (concezione -ricordiamoci- tradizionale che ho abbandonato da tempo)? Forse in questa chiave incontrerai molto più appoggio ma se pensi che il genere femminile si sia coalizzato...

iulbrinner 22-01-2008 18.42.35

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da AntOne
Nel forum sulla Questione Maschile il discorso, buono di base, viene inficiato da dichiarazioni misogine e vittimismi assurdi, sui quali pochi intervengono per dire che non c'entrano con il problema che va affrontato con lucidità.

Breve aggiunta per AntOne.
Su questo mi trovi sostanzialmente d'accordo.
Peraltro, bisogna anche osservare che la tematica in argomento "tocca" in profondità le corde emotive di ciascuno - perché volenti o nolenti sono veramente pochi gli uomini che non guardano con tante aspettative diverse e del tutto legittime al mondo femminile, in qualche modo ne "dipendiamo" tutti - ma non tutti sono in grado di tradurre il proprio disagio con le parole appropriate; soprattutto quando quelle aspettative vengono accolte con la malevolenza preconcetta di cui giustamente parlava oberon.
Ciò non toglie che il tuo invito alla serenità di giudizio mi trovo completamente d'accordo.
Personalmente non nutro ostilità verso nessuno.

misterxy 22-01-2008 21.15.14

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da chlobbygarl
Quindi l'assunto della loro reciproca diversità, anche psicologica, diventerebbe nella tua, e non solo tua tesi, il vincolo invalidante per cui l'ineguaglianza negli esiti non potrebbe mai essere portata come prova di disuguaglianza nelle opportunità di accesso.La tesi è una dimostrazione più o meno occulta di pensiero circolare e autoreferente.
[...]

infatti per dimostrare una disparità presunta (nell'ottica della tesi oggetto della tua discussione) nell'accesso sociale tra i due sessi io devo poter postulare l'uguaglianza psicologica in ogni tratto di uomini e donne, che però so essere già in partenza, sempre secondo detta tesi, impostulabile (uomini e donne sono diversi anche psicologicamente).
[...]

postulare la diversità di genere come vincolo invalidante di ogni analisi che ravvisi disuguaglianze e che per farlo analizzi gli esiti, significa aprire il campo ad una serie di discriminazioni codificate.
[...]


Dunque...

1- Molte differenze fra i sessi si ritrovano in altri primati, anzi, in tutta la classe dei mammiferi. I maschi tendono a competere con maggiore aggressività e a essere più poligami; le femmine a investire di più nell'allevamento dei figli. In molti mammiferi un raggio territoriale più ampio si accompagna a una maggiore capacità di orientarsi usando la geometria della configurazione spaziale (invece che ricordando singoli punti di riferimento). E ad avere il raggio territoriale più ampio è più spesso il maschio, come avviene anche fra i cacciatori-raccoglitori umani. La superiorità degli uomini nell'uso delle mappe mentali e nella rotazione mentale tridimensionale non è forse casuale.

2- I genetisti hanno scoperto che, in persone diverse, la diversità del DNA nei mitocondri (che uomini e donne ereditano dalla madre) è molto maggiore della diversità del DNA nei cromosomi Y (che gli uomini ereditano dal padre). Questo fa pensare che, per decine di millenni, gli uomini abbiano conosciuto una maggiore variazione nel successo riproduttivo rispetto alle donne: alcuni hanno avuto molti discendenti, altri nessuno (lasciandoci con un piccolo numero di cromosomi Y diversi), mentre un maggior numero di donne ha avuto un numero di discendenti più equamente distribuito (lasciandoci con un maggior numero di genomi mitocondriali diversi). Sono esattamente queste le condizioni che causano la selezione sessuale, in cui i maschi competono per le occasioni di accoppiamento e le femmine scelgono i maschi di migliore qualità.

3- Il corpo umano contiene un meccanismo che fa che sì che il cervello dei bambini e quello delle bambine divergano durante lo sviluppo. Il cromosoma Y innesca nel feto maschio la crescita dei testicoli, che secernono gli androgeni, ormoni tipicamente maschili (come il testosterone) che hanno effetti duraturi sul cervello durante lo sviluppo fetale, nei mesi successivi alla nascita e durante la pubertà, ed effetti transitori in altri periodi. Gli estrogeni, ormoni sessuali tipicamente femminili, influiscono anch'essi sul cervello per tutta la vita. Oltre che nella corteccia cerebrale, i recettori degli ormoni sessuali si trovano nell'ipotalamo, nell'ippocampo e nell'amigdala nel sistema limbico del cervello.

4- Gli androgeni hanno effetti permanenti sul cervello in sviluppo, non solo effetti transitori sul cervello adulto. Le femmine che soffrono di iperplasia adrenale congenita producono un eccesso di androstenedione, l'ormone androgeno reso famoso dal grande giocatore di baseball Mark McGuire. E anche se i loro livelli ormonali vengono portati alla normalità subito dopo la nascita, crescono come dei "maschiacci", giocano di più a fare la lotta, mostrano più interesse per i camion che per le bambole, hanno maggiori abilità spaziali e, crescendo, sviluppano più fantasie sessuali e provano più attrazione per altre ragazze. Quelle trattate con ormoni solo a infanzia avanzata mostrano, divenendo giovani adulte, modalità sessuali maschili, come una pronta eccitazione di fronte a immagini pornografiche, un impulso sessuale autonomo centrato sulla stimolazione genitale e l'equivalente di polluzioni notturne.

5- Un immaginario ma conclusivo esperimento per separare la biologia dalla socializzazione consisterebbe nel prendere un neonato, sottoporlo a un'operazione di cambiamento di sesso e farlo allevare dai genitori e trattare come una bambina. Se il genere è una costruzione sociale, dovrebbe avere la mente di una normale bambina; se invece esso dipende dagli ormoni prenatali, dovrebbe sentirsi un maschio intrappolato in un corpo femminile.
L'esperimento è stato compiuto, non per curiosità scientifica naturalmente, ma in seguito a malattie e incidenti. Uno studio ha preso in esame 25 bambini nati senza pene (un difetto congenito noto come estrofia cloacale), poi evirati e allevati come bambine: tutti giocavano a fare la lotta come i maschi e avevano comportamenti e interessi tipicamente maschili; più della metà dichiaravano spontaneamente di essere dei maschi, uno a soli cinque anni di età.

6- I bambini affetti da sindrome di Turner sono geneticamente neutri. Hanno un singolo cromosoma X, ereditato dal padre o dalla madre, invece dei normali due cromosomi X delle bambine (uno ereditato dal padre, l'altro dalla madre) o X e Y dei bambini (l'X ereditato dalla madre, l'Y dal padre). Siccome lo schema corporeo femminile è quello standard fra i mammiferi, essi hanno l'aspetto e il comportamento di bambine. I genetisti hanno scoperto che il corpo dei genitori può influire a livello molecolare sui geni del cromosoma X rendendoli più o meno attivi nel corpo e nel cervello in sviluppo del figlio. Una bambina con la sindrome di Turner che prende il cromosoma X dal padre ha probabilmente geni ottimizzati dall'evoluzione per una bambina (perché un X paterno porta sempre a una femmina), mentre una bambina con la sindrome di Turner che prende il cromosoma X dalla madre ha probabilmente geni ottimizzati dall'evoluzione per un bambino (poiché un X materno, se può portare all'uno come all'altro sesso, opererà senza incontrare opposizione solo in un maschio, che manca di corrispettivi dei geni X sul suo cromosoma Y).
E infatti le femminucce che presentano tale sindrome differiscono psicologicamente a seconda del genitore da cui hanno ricevuto il cromosoma X. Rispetto a quelle che l'hanno ricevuto dalla madre (caso in cui esso è pienamente attivo solo in un maschio), le bambine che l'hanno ricevuto dal padre (caso in cui esso è destinato a una femmina) sono più brave a interpretare il linguaggio corporeo, a leggere le emozioni, a riconoscere i volti, a maneggiare le parole, nonché ad andare più facilmente d'accordo con gli altri.

In definitiva, maschi e femmine sono intrinsecamente diversi e non hanno menti intercambiabili.
Piaccia o meno.

misterxy 22-01-2008 21.20.37

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da AntOne
Nel forum sulla Questione Maschile il discorso, buono di base, viene inficiato da dichiarazioni misogine e vittimismi assurdi

Su questo punto sono parzialmente d'accordo con te.
In effetti c'è qualcuno che esagera.

misterxy 22-01-2008 21.28.43

Riferimento: Il maschilismo secondo Neve
 
Citazione:

Originalmente inviato da nevealsole

Io non ringrazio proprio nessuno, così come i neri non ringraziano i bianchi per aver concesso una parità che era diritto avere.

Eh già, è proprio la stessa cosa...
Tuttavia, se fossi veramente coerente con le tue idee dovresti smettere di usare internet, visto e considerato che esso è uno strumento creato dagli uomini, non dalle donne.

E la lista sarebbe lunga.

AntOne 23-01-2008 00.10.35

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Ancora con la lista di stereotipi sugli ormoni. E' una cosa vera a livello etologico, la società è molto complessa. Ci hanno già provato a discriminare le donne su questa base. Per esempio a me il porno non piace. Internet l'hanno creato gli uomini, forse è vero, ma sempre più donne stanno collaborando, nella ricerca, nell'astrologia.
Su internet su alcune rubriche ho letto diversi interventi di donne con il piede in due staffe, a cui piacevano due uomini. Poi non nego una diversità di fondo, soprattutto nella natura (che, come diceva un filosofo, se ne frega dell'individuo) all'origine per cui tuttora lo stesso istinto, la stessa carica sessuale viene elaborata ed amministrata in modi diversi, per ovvi motivi. Non dimentichiamo però che si masturbano anche loro. Personalmente preferisco in parte il loro modo di porsi per cui devono prima conoscere un uomo e valutarlo nella sua personalità (a parte derive meretricie:D ) complessiva, io faccio così. Piuttosto che ciò che porta a utilizzare una prostituta (con ciò non condanno i clienti, purchè essa sia una libera professionista), al godere in maniera così astratta dalla persona che si desidera.
Parlo per estremi beninteso. Il sesso è biologico. Il genere per me è parte biologico, parte (molta) costruzione sociale.
Non credo che nevealsole volesse attaccare gli uomini nè negare ciò che è stato fatto da loro, solo non vuole che questo diventi il paradigma della tesi che l'hanno fatto loro perchè le donne non sono in grado. Sono disponibile ad approfondire ogni tema qui accennato.

nevealsole 23-01-2008 09.05.56

Riferimento: Il maschilismo secondo Neve
 
Citazione:

Originalmente inviato da oberon
Come si è visto, questa tecnica viene usata anche qui e verrà usata sistematicamente nel tentativo di chiudere la bocca a me, all’altro paio di Coscienti che postano in questo forum e a quelli che lo faranno (ma quanti altri potrebbero essercene in Italia?) .

Qualche volta però si scende nel particolare e si va a diritti all’effetto boomerang. Iulb dice che dei maschi si parla male e solo male. Nel disperato tentativo di contraddirlo si getta una palata di fango sulla creazione maschile (ossia la quasi totalità di ciò che esiste) prima cambiando disinvoltamente tavolo da gioco, e cioè passando dalle realizzazioni maschili (cui egli faceva riferimento) alla questione dei diritti, e poi con un altezzoso e sprezzante “Io non ringrazio nessuno!” proclamando con ciò come dovuto qualsiasi diritto, ivi compresi ad es. ed evidentemente, quelli riproduttivi, negati per millenni e solo in tempi recenti conquistati dalle donne "contro" la volontà maschile. La pillola, l’aborto sicuro e, viceversa, le tecniche di fecondazione artificiale, tra gli altri. Creazioni maschili che invece dovevano essere concepite, realizzate e offerte alle donne sin dai tempi delle palafitte.
Iulb dice che dei maschi si parla male e solo male. Per “confutarlo” si parla male anche del bene.


Obn


Vedi, quello che mi domando è se ti rendi conto di quello che pensi e scrivi.
Io rispondo con rabbia a chi tale rabbia mi tira fuori, cercando di chiudermi la bocca con un "devi ringraziare" evidenziato in neretto (vedi post di misterxy), al quale rispondo - con la stessa arroganza che mi è stata riservata - che non ringrazio proprio nessuno.
Il fatto che siate solo tre, e che continuiate a dire e contraddire tra di voi con pochi stoici che cercano di proporre le proprie idee, sistematicamente etichettati come femministe o leccapiedi delle femministe, non prova certo la bontà delle vostre teorie e/o affermazioni.
Chi fa del vittimismo?
Io né sono femminista né ho problemi con gli uomini, che sono peraltro spesso i miei referenti preferiti.
I problemi li ho solo con alcuni di questa discussione, che sono vergognosamente prevenuti verso il dialogo con le donne e manipolatori degli scritti altrui, citati come fa più comodo e strumentalizzati come fa più comodo.
Avevo cessato di rispondere, salvo essere di nuovo chiamata in causa.
Ma tanto è un dialogo tra sordi e siccome fate soltanto uscire la mia rabbia, vi ringrazio se cesserete di riferirvi ai miei scritti il cui senso, certo per colpa mia, non siete in grado di comprendere.

nevealsole 23-01-2008 09.19.38

Riferimento: Il maschilismo secondo Neve
 
Citazione:

Originalmente inviato da misterxy
Eh già, è proprio la stessa cosa...
Tuttavia, se fossi veramente coerente con le tue idee dovresti smettere di usare internet, visto e considerato che esso è uno strumento creato dagli uomini, non dalle donne.

E la lista sarebbe lunga.


Sarebbe comoda, eh, l'autocensura?
Scusa ma che cosa ne sai tu delle mie idee?
Hai compreso i miei interventi in questa discussione?
Hai mai letto i miei interventi al di fuori di questa discussione?
Sai forse come io sono ed amo, ogni giorno, gli uomini della mia vita?
No, non credo proprio.
Io non ho assolutamente niente contro gli uomini, come categoria.
Non ho niente contro molti amici trovati qui e con cui piacevolmente mi confronto, e da cui imparo.
Provo fastidio, diversamente, per il tuo modo di rivolgerti a me e per il modo di rivolgersi a me di altri, in questa stessa discussione: un modo che percepisco come arrogante e al quale con arroganza rispondo.
Se poi si considera qual è il tema affrontato, la mia percezione è che il modo di essere uomini che proponete vi porterà sempre a raccogliere solo l'ostilità dell'universo femminile perché voi l'ostilità tendete a vedere e stimolare, a conforto delle vostre convinzioni.
Ma restate una minoranza...

misterxy 23-01-2008 23.40.05

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da AntOne
Ancora con la lista di stereotipi sugli ormoni. E' una cosa vera a livello etologico, la società è molto complessa. Ci hanno già provato a discriminare le donne su questa base. Per esempio a me il porno non piace. Internet l'hanno creato gli uomini, forse è vero, ma sempre più donne stanno collaborando, nella ricerca, nell'astrologia.

Mah, guarda, volendo ti posso riportare anche le affermazioni fatte in passato da esponenti di primissimo piano delle scienze sociali, che si dettero il cambio per dichiarare che "la tabula era rasa" (una barzelletta...).

Gli istinti non creano costumi; i costumi creano istinti: i presunti istinti degli esseri umani, infatti, sono sempre appresi, mai originari.
ELLSWORTH FARIS (1927)

I fenomeni culturali non sono sotto nessun aspetto ereditari, ma tipicamente e senza eccezione acquisiti.
GEORGE MURDOCK (1932)

L'uomo non ha natura; quello che ha è storia.
JOSE' ORTEGA Y GASSET (1935)

Con l'eccezione delle reazioni istintoidi degli infanti a repentine sottrazioni del sostegno e forti rumori improvvisi, l'essere umano è del tutto privo di istinti. L'uomo è uomo perché non ha istinti; perché tutto ciò che è ed è divenuto l'ha appreso, acquisito, dalla sua cultura, dalla parte dell'ambiente prodotta dall'uomo, da altri esseri umani.
ASHLEY MONTAGU (1973)

Si è costretti a concludere che la natura umana è incredibilmente malleabile, tale da adattarsi infallantemente, con aspetti contrastanti, a condizioni culturali in contrasto.
MARGARET MEAD (1935)

Gran parte di quella che è comunemente detta "natura umana" è meramente cultura passata per un setaccio di nervi, ghiandole, organi sensoriali, muscoli, ecc.
LESLIE WHITE (1949)

Le nostre idee, i nostri valori, i nostri atti, perfino le nostre emozioni sono, come lo stesso nostro sistema nervoso, prodotti culturali fabbricati usando tendenze, capacità e disposizioni con cui siamo nati, ma ciò non di meno fabbricati.
CLIFFORD GEERTZ (1973)

Anche l'antropologo Loren Eiseley, scrisse:
La mente umana, con la sua indeterminatezza, con il suo potere di scelta e di comunicazione culturale, è prossima a sfuggire al cieco controllo di quel mondo deterministico con il quale i darwinisti avevano inconsapevolmente incatenato l'uomo. Le caratteristiche innate imposte a quest'ultimo dagli estremisti della biologia si sono sbriciolate. Wallace vedeva giusto quando diceva che con l'avvento dell'uomo l'evoluzione di parti era divenuta in notevole misura qualcosa di superato, che ora era la mente l'arbitro del destino umano.

Il Wallace menzionato da Eiseley è Alfred Russel Wallace (1823-1913), che scoprì la selezione naturale contemporaneamente a Darwin e si allontanò poi da quest'ultimo sostenendo che la mente umana non poteva essere spiegata con l'evoluzione e doveva essere stata progettata da un'intelligenza superiore. Assolutamente convinto che la mente umana potesse sottrarsi al "cieco controllo di un mondo deterministico", Wallace divenne uno spiritista e passò gli ultimi anni della sua vita alla ricerca di un modo per comunicare con le anime dei defunti.




Riguardo ad Internet, sappi che non è "forse vero" che sono stati gli uomini a crearlo, bensì è vero.
Riguardo all'astrologia... ti dico soltanto che è una autentica buffonata.
Ti risulta che all'Università si studi tale "materia" ? A me, no.
In merito, prova a chiedere a un fisico e/o a un cosmologo cosa ne pensano...

iulbrinner 24-01-2008 18.20.00

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Se si fosse voluto illustrare in qualche altro modo, non avrebbe avuto la stessa efficacia.
Quello che segue è un affresco significativo, estratto dal rutilante argomento "Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]", grido d'allarme lanciato dalle pagine di Focus per prevenire il ritorno del male nella storia.
Si tratta della più chiara manifestazione spontanea di come l’utilizzo del termine maschilismo sia funzionale all’esercizio di un vittimismo inesauribile, che vaga errando dai secoli passati alle scritture bibliche, da presunte esclusioni scientifiche all’oscura minaccia della “forza”, dal possesso sessuale ai figli bastardi, passando attraverso l’infinita colpa che non avrà mai fine.
L’ho collazionato in modo da renderlo ancora più significativo, quasi una serie di istantanee dell’odio misandrico che si esprime con la parola magica (maschilismo).

Citazione:

Se Dio avesse mandato una figlia invece del figlio, il Rettore di Harvard con il cavolo che si permetteva di dire una cosa simile….
Proprio in questi giorni ripensavo alle incomprensibili motivazioni che negli ultimi millenni hanno portato profeti a iosa, inviati di Dio tutti rigorosamente MASCHI. (Mary)

Più che di Dio fu colpa degli uomini stessi (maschi).
Di seguito alcune affermazioni di Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa. (Eretico)

Condivido pienamente era solo per non dare le colpa al maschio al 100 per cento (Mary)

Quando si parla di soprusi,ancora oggi,è li che sta il vero maschilismo. (aile)

I maschietti si sono forniti tutte le credenziali per mettere la donna sempre un gradino più in basso di loro, il guaio è che le femmine lo hanno permesso…
Lo permettono da millenni, facendosi dominare, sfruttare e violentare dai maschi che, ovviamente, si devono pur creare qualche alibi. Devono sentirsi la coscienza a posto! giustificare con la parte razionale del loro cervello un comportamento irrazionale e arbitrario. (Mary)

…..infatti, trattasi di primato artificiosamente stabilito nella storia... prevalentemente a colpi di forza FISICA... da sempre votati ad annientare quella psichica femminile. (donella)

Che negli ambienti scientifici ci sia sempre stata la tendenza a sminuire il lavoro delle donne, è noto. Che una donna per accedere alle alte sfere della scienza debba esibire un curriculum con il doppio delle pubblicazioni rispetto a quello degli uomini, a quanto pare è la regola. (kore)

Non credo sia tutta colpa dei maschi questo stupido e opportunistico comportamento, la donna lo ha permesso. Ammettiamo tutti apertamente che viviamo in un mondo globalmente maschilista. (Mary)

Come dici tu,la religione ha avuto il suo influsso,perchè gli uomini l'hanno "usata" a loro piacimento.Ma il vero maschilismo viene dall'idea di possesso,dall'idea che la donna non controllata possa far sesso con chiunque,che la donna sia un animale dedito unicamente alla procreazione e quindi,necessariamente all'atto sessuale.Dall'idea che ella possa avere rapporti con più uomini e che abbia un figlio "bastardo"(di cui non si conosce il padre). (aile)

E, infatti, nel "vivere diversamente il desiderio sessuale (nel senso più lato possibile)" rientra una certo più spiccata "idealizzazione" o "sentimentalizzazione" nel femminile piuttosto che nel maschile. (donella)

Credo che questo comportamento maschile nasca dalla profonda insicurezza, dalla debolezza, dall'infantilismo che lo accompagna sino a tarda età. (Mary)

Vuoi mettere quale mina vagante questo rappresenti nella "concreta" progettualità maschile? (donella)

Però tutto il processo che ha creato questo mondo maschilista,è stato qualcosa di molto più vasto,e purtroppo non controllabile,dalle singole donne. (aile)

Rimane solo da chiedersi quando, finalmente, si ricorrerà alle camere a gas per estirpare l’insana pianta maschile……( e adesso venite a dirmi che sto facendo del vittimismo).

AntOne 25-01-2008 01.49.54

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Mrxy. Dove avrei affermato che non abbiamo istinti? Ho detto persino che la cultura e le educazioni possono derivare da essi e non il contrario. Questi sono alcuni dei dei fattori che NON eliminano l'istinto, ma certamente può farlo percepire ed elaborare in modi diversi dalla sua forma naturale a seconda di come questa (ovviamente nel bene e nel male).
E va bene internet l'avranno anche inventato degli uomini, e allora? Cosa vuoi dire. della faccenda della demonizzazione degli uomini ho già parlato: è ridicolo quanto dire (per esempio) che ciò che è stato inventato da uomini le donne non erano in grado di inventarlo (e qui, e non solo, evitiamo di polemizzare inutilmente, lo so che non volevi dire quello). Ma guardiamo avanti.

Per iulbrinner lascio rispondere gli "imputati":D .

iulbrinner 25-01-2008 11.41.28

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Per iulbrinner lascio rispondere gli "imputati"
(AntOne)

Non esistono imputati ed io non sono un giudice.
Esistono posizioni ed atteggiamenti personali osservabili in ciò che si scrive, dai quali si possono desumere e trarre considerazioni di ordine generale e, a volte, anche di ordine personale.
Si possono, viceversa, osservare atteggiamenti "giudicanti" - quali quelli che ho evidenziato - senza emettere alcuna sentenza in merito.
Ognuno, me compreso, è libero di riflettere su quello che emerge apertamente, con l'unica delimitazione del rispetto reciproco.
Per quanto mi riguarda, almeno, mi attengo a queste norme di condotta.
Ognuno, poi, "rifletta" a modo proprio.

oberon 25-01-2008 20.37.11

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
La Cattiva Novella, dunque, è che in Occidente è in corso da decenni una campagna di liquidazione morale dei maschi, praticata da tutti i media, agita in tutti gli ambienti, sostenuta dalla totalità dei c.d. “intellettuali”, da tutte le agenzie culturali di tutti gli orientamenti (Chiesa compresa) in via diretta e attiva o indirettamente o con un silenzio complice. A questa campagna sono iscritti di diritto anche misogini e i maschilisti vecchi e nuovi i quali di quando in quando fanno sentire il loro ruggito, eruttando una bella serie di insulti e di luoghi comuni antifemminili subito rilanciati dai media a riprova dell’immortalità dell’odio antifemminile. Forniscono munizioni alla nuova Santa Causa.

Tutte le campagne di liquidazione di un gruppo umano seguono l’antica ricetta (del resto la sola esistente) che consiste nel denigrare tutto ciò che i bersagliandi hanno fatto, detto e pensato. E tutto ciò che non hanno né pensato, né detto, né fatto. Nel mostrare il risvolto negativo anche in ciò che in essi vi è di positivo, nel moltiplicare i crimini di una parte per poterli estendere alla totalità dei liquidandi. Sin qui nulla di nuovo.

La sola cosa singolare in questa campagna è che i destinatari sono i primi a negare che esista. Questa è la sua caratteristica più importante e rappresenta anche la ragione per la quale mi trovo a scrivere qui. E ovvio infatti che, se fosse vista e percepita, tutti gli uomini (e non poche donne) l’avrebbero denunciata da tempo e il suo contrasto sarebbe un fenomeno di massa.

A suo tempo vedremo perché e quando abbia avuto inizio questo processo, a quali esiti debba portare se non verrà frenato e respinto e vedremo anche per quale motivo non sia riconosciuto ma sdegnosamente negato da quegli stessi contro cui è diretto. Negato non solo come fattualità ma, prima ancora, come pura possibilità ipotetica. (Evento questo davvero singolare che non ha precedenti nella storia dell’Occidente e che rappresenta in sé e per sé (a prescindere da ogni altro aspetto) un oggetto di assoluto interesse per chi si occupi di psicologia sociale e di socioantropologia politica. Interessante davvero …infatti nessuno se ne occupa.)
Per questo non c’è da attendersi di venire creduti. Al contrario, dileggi e canzonature, vanno messi nel conto.

La criminalizzazione dunque comporta, tra l’altro, l’azzeramento del bene e la moltiplicazione del male compiuto dal “nemico”. Eccone un esempio.

Il 2007 è stato l’anno internazionale della lotta contro la violenza sulle donne, conclusosi - in Italia - con le manifestazioni del 24 e 25 novembre a Roma. Questi gli elementi essenziali della campagna.
1) Anzitutto il suo oggetto non è più la lotta contro la "violenza maschilista", ma semplicemente contro quella maschile. Il passaggio è chiaro. Si tratta della caduta di una limitazione con la quale, in precedenza, si segnalava che la lotta non era contro gli uomini ma contro una parte di essi e contro una mentalità, una cultura. L’abbandono di quella restrizione indica che ormai non è più necessario velare l’obiettivo dello scontro. Non è più necessaria la precedente prudenza.
2) La violenza contro le donne è data in continuo aumento, definita come una vera escalation che sembra non avere fine. Affermazione questa che potrebbe fa nascere alcuni dubbi. Ma come?! Dopo 40 anni di femminismo siamo messi peggio di prima? Ma certo. La ragione risiede nel fatto che i maschi reagiscono alle conquiste femminili aumentando la violenza. L’idea di fondo è che picchiatori e abusatori, pur agendo individualmente, operano in realtà in nome e per contro dell’intero genere maschile. Verità affermata in modo esplicito a suo tempo in questo modo: “Tutti i maschi traggono vantaggio dagli stupri praticati da alcuni”.
3) La violenza contro le donne ha dimensioni di massa. Lo studio Istat, commissionato dalla ministra per le pari opportunità, ha mostrato come in Italia ci siano circa 7.000.000 di stuprate, cui dovrebbero corrispondere (se giustizia esistesse) 7.000.000 di uomini in prigione. (Su questo dato torneremo a suo tempo). La massività della violenza maschile è poi dimostrata dal fatto che ci sono più donne che muoiono per mano maschile in ambito domestico che per qualsiasi altra causa, almeno in una data fascia d’età non precisata, collocata, a seconda delle versioni, tra i 14 e i 60, i 18 e i 55 , i 16 e i 44.
Questa verità (che venne dalla Spagna via Consiglio d’Europa nella primavera del 2007) è stata il leit-motiv della campagna ed è entrata in tutti i dibattiti. Ha formato la base per una serie senza fine di sdegnatissimi commenti. Come si fa a non indignarsi e inorridire di fronte ad un simile dato? Sulla base di questa verità come negare che le donne vivano in un inferno?

Durante la manifestazione romana (vietata ai maschi) del 24 novembre abbiamo potuto leggere e sentire: “Ne uccide più l’amore del tumore” “L’assassino ha le chiavi di casa” “Distruggiamo la famiglia, morte al marito” “Sono preoccupata: mi ha detto che mi ama da morire”. Si è letto l’invito ad “usarlo solo per orinare” oltre al classico (...ma sempre apprezzabile): “Un maschio morto non stupra”. E così via.
Il manifesto che l’annunciava diceva appunto che ne uccide più la violenza maschile che ogni altra causa nella fascia d’età 15-60. Ma a qualcuno parve poco e tolse ogni limitazione affermando direttamente che ne uccidono più gli uomini che qualsiasi altra causa in senso globale.

Mediamente ogni anno le donne uccise dagli uomini in ambito domestico variano da 80 a 100. Quelle che muoiono (dai 15 a 60 anni) sono 18.000 / 20.000. Il dato dunque è stato moltiplicato per 100 (e poi per 2).

Le donne di ogni età uccise dagli uomini in ogni ambito (domestico ed extradomestico) variano da 150 a 190. Quelle che muoiono ogni anno sono 280.000. Il dato è stato dunque moltiplicato per 1000 (e poi per 2).

Questa moltiplicazione è tale che pare sia stata inventata da me appositamente per dimostrare che la criminalizzazione dei maschi esiste davvero. Errore. Io non avrei usato quei fattori, mi sarei tenuto più basso per mantenerli credibili. Bene, essi sono al di fuori di ogni fantasia, assolutamente incredibili eppure sono stati creduti lo stesso. (...o che vengano ceduti proprio perché sono incredibili?)

La violenza maschile dunque viene moltiplicata per 100 e per 1000 e su questa base si celebra l’anno contro di essa, si invocano giri di vite, si scende in piazza a chiedere “giustizia”, si grida nei talk-show, si scrivono editoriali. Per trovare dei precedenti ad una simile faraonica menzogna bisogna riandare a Goebbels.

Proviamo a moltiplicare per 1000 qualcosa che non va.
E’ ragionevole dire che in Sicilia ci sono 4.000 mafiosi. Moltiplicato quel numero per 1000 otteniamo 4.000.000 di mafiosi. Tutti i siciliani dunque.
Nelle prigioni italiane ci sono 55.000 condannati. Moltiplicato quel numero per 1000 otteniamo 55.000.000 di rei. Tutti gli italiani sono delinquenti.

Ma quella non è criminalizzazione degli uomini.
La criminalizzazione degli uomini è l’invenzione di alcuni “maschiettini pieni di problemini”.

Obn

(Segue)

AntOne 26-01-2008 00.43.01

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Porca vacca! L'hanno presa proprio a cuore. E quante cazzate che si dicono in giro sui maschi, però_braccine . Sto guardando il thread sulla dichiarazione del prof di Harvard e sono stupito dalle speculazioni sulle presunte differenze di capacità intellettuale tra uomini e donne in tante cose tra cui sulla matematica, (che io penso sia tutta una serie di disposizioni che variano da persona a persona e dal contesto sociale, tutto il resto sono statistiche) e tanto di link e temperamento agguerrito <<chi sono gli scienziati premiati uomini o donne??>> e in forma di arringa. Kore posa giustamente un monito sulla tendenza moderna di fare un uso tendenzioso degli studi sulle scienze biologiche. Tuttora non condivido le differenze proposte da donella su maggiore capacità di empatia da parte delle donne, e sulla debolezza dell'autocontrollo sessuale maschile trovo tutto questo un discorso un pò triste e sgradevole quale che sia il sesso che si intende favorire o meno in un dato ambito. Poi rimando a quanto da me detto prima e da elair85 all'inizio, con cui concordo, che non è più tornata (qui) e che salutociaociao . Queste discussioni servono da monito di quanto a volte sia rischioso giocare col fuoco e tutti quei discorsi fatti a cuor leggero sulla superiorità femminile non tutti li prendono spiritosamente con una risata del tipo "ah, ah, dopo anni di smargiassate dei miei antenati le donne gli fanno il verso, a memoria di com'era ridicolo, cosa può esserci di serio? Giochiamoci un'pò". Già quando qualcuno scopre un retroterra piuttosto caldo di discriminazioni all'incontrario che poco hanno di giocoso comincia ad incazzarsi e arriva all'estremo di vedere l'emancipazione come un cavallo di troie, ops:D.
Scherzi a parte vorrei che l'informazione sapere come vengono prodotte quelle cifre stupri e violenza domestica. Fosse vero tutto ciò. Io non vedo il senso di questa guerra tra i sessi, mi direte voi -facile, essere libere di scorrazzare a destra e a manca trovare polli da spennare con facilità e farsi mantenere con il favore di queste leggi fatte apposta per loro. Prendiamo atto che questa non sarebbe emancipazione e battiamoci tutti/e per una vera parità senza guardare al passato su inutili complotti di genere per cui ogni occasione è buona per aggredire una donna e metterla all'indice.

xman 26-01-2008 01.12.36

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Un rapido sguardo ai dati istat sulle cause di morte delle donne nell'anno 2002:

Malattie infettive e parassitarie 2.147
Tumori 69.672
Disturbi psichici e malattie sist.nervoso org. Sensi 14.765
Malattie del sistema circolatorio 131.472
Malattie dell'apparato respiratorio 15.324
Malattie dell'apparato digerente 12.234
Altri stati morbosi 21.173
Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti 3.640
Cause esterne dei traumatismi e avvelenamenti 10.667

All'interno delle cause esterne troviamo

Accidenti ferroviari 21
Accidenti stradali da veicoli a motore 1.540
Accidenti non stradali da veicoli a motore 0
Accidenti da altri veicoli stradali 2
Accidenti da trasporto per acqua 2
Accidenti da trasporto aereo e spaziale 4
Accidenti da veicoli non classificabili altrove 5
Avvelenamenti acc. Da farmaci. Medicamenti e prod. biol. 85
Avv. Acc. Da altre sostanze solide, liquide, gas e vapori 54
Danni ai pazienti durante cure mediche e chirurgiche 2
Interv. Med. e chir. causa di reaz. anom. senza menz. di inc. 154
Cadute accidentali 6.517
Accidenti causati da incendio o da fuoco 131
Accidenti da fattori naturali e ambientali 30
Accidenti da sommersione, soffocazione e corpi estranei 205
Altri accidenti 286
Postumi di lesioni accidentali 265
Effetti nocivi da farmaci, medic. e pr. biolog. somm. in terap. 3
Suicidio e autolesione 924
Omicidio e lesioni provocate intenzionalmente da altri 159
Interventi della forza pubblica 0
Lesioni non specificate se acc. o provocate intenzionalm. 278
Lesioni di guerra 0

Questi sono i valori assoluti per tutte le età. Si potrebbe obiettare che nello slogan femminista venisse ristretta la fascia d'età. Tale fascia variava a seconda delle associazioni o organismi governativi.

Vediamo allora la fascia di età tra i 15 e i 49 riguardante solo le cause esterne

Accidenti stradali da veicoli a motore 732
Suicidio e autolesione 338
Omicidio e lesioni provocate intenzionalmente da altri 85
Lesioni non specificate se acc. o provocate intenzionalm. 53
Accidenti da sommersione, soffocazione e corpi estranei 49
Altri accidenti 49
Cadute accidentali 47

nevealsole 26-01-2008 09.17.04

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da xman
Un rapido sguardo ai dati istat sulle cause di morte delle donne nell'anno 2002:

....
Tumori 69.672
...

Malattie del sistema circolatorio 131.472


Questo è interessante... svicolo, e me ne scuso, dal problema principale di cui si discuteva per rilevare un fatto.
Io ero convinta che il tumore fosse la prima causa di morte in Italia, invece le malattie del sistema cardiocircolatorio lo superano e di molto.
Era solo una mia percezione o anche qualcun altro l'aveva?
Mi è sorto il dubbio che la volontaria malainformazione investa tutti i settori...

misterxy 26-01-2008 09.39.31

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Riguardo alla questione della violenza maschile, c'è da evidenziare altresì un inconfutabile dato di fatto: le principali vittime della suddetta violenza, sono gli stessi uomini anziché le donne.

Per tutta una serie di motivi (*), le cui origini sono da ricercare anzitutto in Madre Natura, in tutte le culture gli uomini uccidono altri uomini da venti a quaranta volte di più di quanto le donne uccidano altre donne.
Basti dire che anche in Italia, nel 2006, il 92,2% degli uomini assassinati, è stato vittima di altri uomini.

Viceversa, quando le donne uccidono, uccidono quasi sempre degli uomini.
Per esempio, negli USA, nel periodo compreso fra il 1954 e il 2004, le donne hanno ucciso 60.000 persone; di queste, il 90% apparteneva al sesso maschile.
E in almeno la metà dei casi, li hanno uccisi gratuitamente, non per legittima difesa o altro.

Di più. Molto spesso le donne sono solite agire per interposta persona, ovvero sono le mandanti...
Infatti, quante volte gli uomini hanno ucciso e uccidono, perché istigati da una donna...?

Non solo. Quando una madre uccide un/a figlio/a (**), le condizioni psichiche-emotive e l'intenzionalità condizionano il giudizio e la pena molto di più di quanto non avvenga per i padri che di regola vengono giudicati e condannati in base a dati oggettivi: reato compiuto ed effetti prodotti.

Già negli anni Settanta, negli Stati Uniti, Philip Resnick osservava una netta tendenza a considerare "malate" più che "assassine" le donne che uccidevano i propri figli, con il risultato che il 68% finiva in ospedale psichiatrico e solo il 27% in prigione. Per i padri assassini la proporzione era invertita: il 72% in prigione o dal boia e il 14% in manicomio.

Anche in Italia, da uno studio svolto dal Centro Studi Psicologia Applicata sulle perizie psichiatriche disposte per i reati contro la persona nel periodo compreso tra il 1978 e il 1994, emerge l'assoluta prevalenza di femmine (13 contro 5 degli uomini) nell'uccisione dei figli, reato che rappresentava il 54% degli omicidi femminili. In questi casi le femmine non erano mai giudicate capaci di intendere e di volere mentre gli uomini risultavano in possesso delle proprie facoltà, dunque imputabili, nel 40% dei casi.

Stessa violenza, due pesi e due misure.




(*) In tutto il regno animale, quando la femmina deve investire più calorie e rischi in ogni nuovo nato (nel caso dei mammiferi per tutta la gravidanza e l'allattamento), investe anche di più nel suo accudimento dopo la nascita: rimpiazzare un figlio, infatti, è più costoso per la femmina che per il maschio.
La differenza di investimento si accompagna a una maggiore competizione fra i maschi per le occasioni di accoppiamento, perché accoppiarsi con molti partner dà più probabilità di moltiplicare il numero di figli di un maschio che di una femmina. Quando il maschio medio è più grosso della femmina media (come avviene fra gli esseri umani), questo rivela una storia evoluzionistica di maggiore competizione dei maschi per le occasioni di accoppiamento. E a una storia di selezione per competizioni a posta alta rimandano anche altri tratti fisici degli uomini, come la pubertà più tarda, la superiore forza fisica e la vita mediamente più breve.

(**) Studi condotti negli USA, hanno dimostrato che nel 65% dei casi, le madri infanticide uccidono dei neonatI anziché delle neonatE.

kore 26-01-2008 10.52.27

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Questi sfiancanti 3d su uomini vs donne e viceversa, differenze, violenze, superiorità, inferiorità ecc. mi hanno insegnato qualcosa.
Innanzitutto, devo dare ragione ad alcuni utenti come Oberon e Iul. Ci sto facendo caso anche io, esiste nei nostri media una certa attitudine all'allisciamento della fetta di mercato femminile, per cui ci ammorbano con spot di donne libere, emancipate e ingrugnite, che dicono quanto siamo brave, belle e buone e padrone ecc. ecc.
Questi sono modelli che servono a vendere. Ci intortano per vendere il super passeggino da inserire nella mega macchinazza con suprema facilità, visto che il babbo del proprietario del passeggino se ne frega bellamente ed è al lavoro. Quindi la cosa tocca alla super donna in carriera che riesce a trovare il tempo per fare la mamma e fare carriera (quanto è bella, buona e brava e indipendente e figona!!!) senza aver bisogno di lui.
Gli articoli di giornale: le donne sono più brave a fare due cose contemporaneamente, le donne sono più brave a fare le equazioni differenziate, le donne sono più brave a disegnare gli anelli di saturno a occhio nudo, le donne saltano più in alto degli uomini ecc. ecc.
Ciò consente di vendere il giornale, quando il giornale è una stupida rivista, oppure di conquistarsi una buona fetta di elettorato femminile quando il giornale è un quotidiano di partito.
E tutte ci credono. Perché che ne sanno loro da quale articolo scientifico scritto con quali criteri sono stati tratti questi simpaticissimi articoletti?
Lo dice la scienza! (E qui è doveroso gonfiarsi orgogliosamente, la scienza, il dogma! Ahhh...). |_io_so
Poi ci sono le sceme come me che cercano affannosamente le famose ricerche e trovano scritte tutt'altre cose e in tutt'altri termini. Ma i giornalisti sanno che se non ci mettono del loro il giornaletto non lo vendono, a chi interessa la scienza? Al lettore medio interessano altre cose, bisogna trasformare tutto in gossip, anche le cose più serie, o le più innocenti. Guardiamo le copertine di Focus, che se non c'è almeno un articoletto sul sesso non se lo comprerebbe quasi nessuno (il sesso nelle piante, il sesso degli insetti, scoperto il sesso nei cristalli di quarzo, anche i marziani avrebbero un sesso?). _coffee
Anche i dati sulla violenza maschile (non più maschilista) sono manipolati. Invece di mettere l'accento sulla gran mole di odio e rancore che si libera nei contesti di divorzio e separazione, e che farebbero perdere il lume della ragione anche a un santo, si pone l'accento sugli omicidi e le persecuzioni dei carnefici contro le vittime, dimenticando che la dinamica vittima/carnefice all'interno della coppia, che spesso (non sempre, sia chiaro) vede i ruoli interscambiabili. E' difficile stabilire la violenza psicologica (vedere casi di mobbing), è difficile trovarne le prove, ma ciò non significa che non esista e che anche le donne non ne facciano largamente uso in questo nostro mondo malato, dove la famiglia lungi dall'essere la cellula della società è diventata il mattatoio della società.
Forse all'inizio, quando ancora in Italia c'era una forte visione patriarcale, certe cose dovevano servire a educare e sensibilizzare, ma c'è voluto poco perché si degenerasse in quello che Oberon definisce: campagna di liquidazione morale dei maschi.
Ed io aggiungerei anche: campagna di intortamento morale delle femmine.
So che a dirlo così sembra quasi che ci siano delle idee dietro, o che lo si faccia intenzionalmente... Diabolici giornalisti e pubblicitari, diabolici politici affiliati a chissà quale massoneria, che manovrano occultamente le sorti del pianeta.
Invece io ho una visione più terra terra della cosa, come Anna Arendt non ci vedo altro che la banalità del male, ovvero vendere, vendere, vendere. O farsi eleggere, eleggere, eleggere.
Il maschilismo vende, ad esempio un giornale cretino come Max vende un sacco.
La questione maschile, invece, non vende.
La banalità del male...

Citazione:

Prendiamo atto che questa non sarebbe emancipazione e battiamoci tutti/e per una vera parità senza guardare al passato...

Anche questo, caro Antone, non vende.
Non c'è la componente viscerale, non c'è l'accento sull'ingiustizia, non c'è abbastanza ressentement.
Piuttosto si intravede la fatica che ciascuno dovrebbe compiere per prenderne atto, la fatica di emanciparsi (che poi, a vari livelli è quella che dovremmo fare tutti quanti).

misterxy 26-01-2008 11.04.31

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da nevealsole
Era solo una mia percezione o anche qualcun altro l'aveva?
Mi è sorto il dubbio che la volontaria malainformazione investa tutti i settori...

Io lo percepivo e lo sapevo oltre un quarto di secolo fa.

nevealsole 26-01-2008 18.30.41

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da misterxy
Io lo percepivo e lo sapevo oltre un quarto di secolo fa.


Sì, in effetti poi ho ricordato anche io.
...incredibile che le cose non siano cambiate in un quarto di secolo...

... ripensavo alla discussione, cos'è veramente il maschilismo...

...cos'è la soggettiva percezione delle cose...

anche in questa breve risposta io ho percepito una offesa gratuita, un voler sottolineare una stupidità e/o non conoscenza.

Lo dico non per polemica, solo dal punto di vista sperimentale.

...potrei dire un'affermazione maschilista, non per cosa dice ma per come lo dice...

misterxy 26-01-2008 19.07.43

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da nevealsole
Sì, in effetti poi ho ricordato anche io.
...incredibile che le cose non siano cambiate in un quarto di secolo...

... ripensavo alla discussione, cos'è veramente il maschilismo...

...cos'è la soggettiva percezione delle cose...

anche in questa breve risposta io ho percepito una offesa gratuita, un voler sottolineare una stupidità e/o non conoscenza.

Lo dico non per polemica, solo dal punto di vista sperimentale.

...potrei dire un'affermazione maschilista, non per cosa dice ma per come lo dice...

Dunque, uno dei motivi per cui oltre 25 anni fa sapevo già che i tumori non sono la prima causa di morte in Italia - né per le donne, né per gli uomini -, è dovuto al fatto che mia madre (deceduta diversi anni fa), nel 1979, fu operata al seno.
Aveva un tumore altamente maligno.

AntOne 27-01-2008 00.43.39

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Covare sulle statistiche... Cmq mi sembra ovvio il motivo per cui le donne hanno ucciso più uomini che donne, esso affonda le radici molto nel contesto sociale (1954-2004). Per ovvia fortuna qui evitiamo tutti di farlo e nella suo bruttura, sesso a parte. Detto questo sul tema ben più interessante del doppiopesismo sembrerebbe che il luogo comune dell'irrazionalità e della buona fede di una donna venga tirato fuori quando si tratta di difenderle. Perchè la Franzoni deve essere meno mostro di altri? Cmq una dei vicini di Erba credo abbia avuto lo stesso trattamento del marito.
Citazione:

Originalmente inviato da misterxy
(*) In tutto il regno animale, quando la femmina deve investire più calorie e rischi in ogni nuovo nato (nel caso dei mammiferi per tutta la gravidanza e l'allattamento), investe anche di più nel suo accudimento dopo la nascita: rimpiazzare un figlio, infatti, è più costoso per la femmina che per il maschio.
La differenza di investimento si accompagna a una maggiore competizione fra i maschi per le occasioni di accoppiamento, perché accoppiarsi con molti partner dà più probabilità di moltiplicare il numero di figli di un maschio che di una femmina. Quando il maschio medio è più grosso della femmina media (come avviene fra gli esseri umani), questo rivela una storia evoluzionistica di maggiore competizione dei maschi per le occasioni di accoppiamento. E a una storia di selezione per competizioni a posta alta rimandano anche altri tratti fisici degli uomini, come la pubertà più tarda, la superiore forza fisica e la vita mediamente più breve.

Etologicamente corretto;)
Però se è così bisognerebbe anche accettare che la guerra e la violenza siano il risultato della competizione tra maschi. Ma è sempre più diffusa l'idea che siano metodi da evitare:D , che gli istinti si evolvono, anche nei maschi. Che questa competizione è deleteria per il mondo e per gli altri uomini e donne. Anche il maschio infatti si deve emancipare. Qui su riflessioni e anche su altri forum si discute anche della possibilità di reinventare gli atteggiamenti umani, anche quelli competitivi (come affrontarli equamente, se e dove sia possibili evitarli) per una civile convivenza che ancora tanto ci manca.

Kore: Già, e non parliamo poi delle pubblicità. E' terribile per tutti e spesso dispensa superficialità verso ogni genere di persona. Donne e uomini ossessionati dall'immagine. Bah, qui ho detto abbastanza banalità, approfondiremo in seguitoHaha!
Citazione:

Originalmente inviato da kore
Anche questo, caro Antone, non vende.
Non c'è la componente viscerale, non c'è l'accento sull'ingiustizia, non c'è abbastanza ressentement.
Piuttosto si intravede la fatica che ciascuno dovrebbe compiere per prenderne atto, la fatica di emanciparsi (che poi, a vari livelli è quella che dovremmo fare tutti quanti).

Grazie, lo considero un complimento:D

iulbrinner 28-01-2008 21.05.41

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da oberon
Il 2007 è stato l’anno internazionale della lotta contro la violenza sulle donne, conclusosi - in Italia - con le manifestazioni del 24 e 25 novembre a Roma. Questi gli elementi essenziali della campagna.

Ti segnalo, per eventuali approfondimenti della cosa, che l'argomento è stato già affrontato in questa discussione, recentemente, nei modi che potrai leggere:
http://www.riflessioni.it/forum/show...779#post206779

Citazione:

Originalmente inviato da AntOne
Qui su riflessioni e anche su altri forum si discute anche della possibilità di reinventare gli atteggiamenti umani, anche quelli competitivi (come affrontarli equamente, se e dove sia possibili evitarli) per una civile convivenza che ancora tanto ci manca.

Gli atteggiamenti umani non possono essere né inventati, né reinventati, perché non siamo degli umanoidi programmabili a piacimento, ma esseri umani determinati in larga misura dalle nostre pulsioni naturali (per fortuna).
Ossia, conserviamo ancora un barlume di autenticità......almeno quelli che non se ne vergognano.
Gli atteggiamenti umani possono solo essere delimitati per legge (ex lege) allo scopo di agevolare e rendere possibile quella civile convivenza che, secondo te, tanto ci manca (secondo me no, e lo dico semplicemente guardandomi intorno).

Citazione:

Originalmente inviato da kore
Invece io ho una visione più terra terra della cosa, come Anna Arendt non ci vedo altro che la banalità del male, ovvero vendere, vendere, vendere. O farsi eleggere, eleggere, eleggere.
Il maschilismo vende, ad esempio un giornale cretino come Max vende un sacco.
La questione maschile, invece, non vende.
La banalità del male...

Io, invece, ci vedo dell'altro. Tempo permettendo lo scriverò su queste pagine.
Stavolta, comunque, ti dò atto di avere saputo mettere onestamente in discussione le tue convinzioni: non è facile e, per come la vedo io, ti fa onore.

AntOne 29-01-2008 18.44.43

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
reinventarsi non implica nessuna imposizione dall'alto. Tanti ci provano.
Citazione:

Originalmente inviato da iulbrinner
Gli atteggiamenti umani possono solo essere delimitati per legge (ex lege) allo scopo di agevolare e rendere possibile quella civile convivenza che, secondo te, tanto ci manca (secondo me no, e lo dico semplicemente guardandomi intorno).

Ho ottimi amici e conoscenti(almeno alcuni, poi non so). Sotto casa mia non si stanno scannando, "qui sorge sempre il sole, quindi direi che va tutto bene"Haha!
(cit. da "Here comes the sun").

chlobbygarl 30-01-2008 10.35.53

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Iulbrinner, prendo un brano di un tuo scritto in "Lo dice il rettore di Harward...", da te indirizzato all'utente Kore la quale ti ripeteva, come già da me fatto nel precedente post, come le tue continue accuse di ideologia rivolte a pressochè chiunque argomenti contro le tue ideazioni (il termine non è casuale) siano tranquillamente e meglio, ovvero con fondata ed ineludibile plausibilità, reversibili e applicabili a te e al tuo periodare.Ma ecco la risposta
Citazione:

Originalmente inviato da iulbrinner
Qui ti sbagli in modo davvero grossolano, oltre che offensivo.Ideologia è ragionare per valori assoluti, piegare l’interpretazione della realtà a quei valori per conformarne il senso, evitare di osservare la realtà lì dove non soddisfa i valori di partenza.Di tutto posso essere accusato tranne che di fare ideologia; né tu né altri potete dire la stessa cosa.

Insomma ti senti offeso, fare dell'ideologia è un'accusa grave che non accetti, ma della quale hai invece l'opzione l'esclusiva ove tu la voglia rivolgere ad altri.Non argomenti nel merito (pur ovviamente dissentendo) contro chi ti dice di fare ideologia, ma invece rigetti l'accusa offeso e toccato, salvo invece ritenere di potere tu adire la stessa accusa come e quando vuoi nei confronti di chiunque (basti rileggere il thread..).

C'è una definizione migliore di ideologia di quella che tu offri comportandoti così?

Bè, una altrettanto convincente è questa:
Citazione:

Originalmente inviato da iulbrinner
Il “NO, NON È VERO…..” urlato a squarciagola da chlobbygarl segna il punto conclusivo di un confronto che, sia per i toni che va assumendo, sia per la sterilità del dialogo, mi sembra diventato ormai totalmente inutile se non addirittura tedioso.

imputare al contraddittore toni e intenti che non gli appartengono solo per quadrare il cerchio della nostra tesi precostituita è un chiaro e classico esempio di modo di procedere ideologico.Come è facile leggere nel post io non mi preoccupo assolutamente di difendere me stesso dalle tue fallaci accuse di fare ideologia, mentre invece ti rispondo come emergano a tuo carico ben più fondati motivi per i quali la medesima accusa debba venire rivolta a te.

sono due cose (ben) diverse.

Citazione:

Mi limito, per ulteriore e necessaria chiarezza, a precisare che le “discriminazioni positive” di cui si tratta non sono una formula nominalistica, come vorrebbe l’accanita militanza ideologica del mio supponente interlocutore, ma sostanziali delimitazioni delle possibilità maschili che, solo di fronte a negazioni pretestuose come quelle lette sinora, appare opportuno chiarificare nella sostanza.
Hai preso l'ultimo e l'unico argomento sul quale, sbagliando, pensavi ancora di avere qualcosa da dire, nella evidente ricerca di ridurre la questione "discriminazione femminile" a quella "discriminazioni positive".Torno a dirti che "discriminazioni positive" è una denominazione tecnico/giuridica che non individua nè configura di per sè sola discriminazioni effettive.
Dunque ancora, il tuo pretendere che l'utilizzo di tale termine prefiguri da solo il porre in essere una discriminazione concreta è semplicemente risibile, degno solo dell'altro assunto per cui il liberalismo economico non esisterebbe, afferendo il medesimo al settore dell'analisi meramente filosofica!!
(a me dispiace polemizzare in questi termini, d'altra parte non ti ha obbligato il medico a scrivere tali empietà e condirle con tale abnorme convinzione)

Tu hai tutto il sacrosanto diritto di tradurre "discriminazioni positive" con discriminazioni fattuali, con la logica paradossale, obnubilante, faziosa e grottesca di cui hai fatto ampia mostra, ma rimane evidentemente una tua lettura e non mai un dato oggettivo, nè tantomeno una scelta del legislatore introdurre principi discriminatori per gènesi costitutiva nei confronti degli uomini.Fosse solo perchè l'intento di costui è quello opposto! vale a dire proteggere le donne da quelle che a lui appaiono discriminazioni a loro carico.

Citazione:

Ciò che appare di chiara evidenza anche alla semplice luce del buon senso - l'elemento discriminatorio contenuto in provvedimenti che suddividono la cittadinanza in cittadini "protetti" di serie A (le donne) e cittadini non protetti di serie B (gli uomini) - in argomenti simili deve essere precisato venti volte di più e sino negli intimi dettagli; sarà un caso?
quindi esistono "buon sensi" di serie A e B, e non abbiamo dubbi di dove collocare il tuo!Ci sono intere comunità dell'occidente civile che adottano strumenti legali di un certo tipo, come ho scritto più volte sempre e comunque doverosamente discutibili, opinabili e rivedibili, altra cosa è invece tacciare di ideologia e mancanza di luce del buon senso chi argomenta a favore di essi.

Citazione:

per quanto mi riguarda io continuo ad osservare la realtà con i miei occhi e ad interpretarla con la mia testa.
non che avessi grossi dubbi...
Citazione:

Tanti saluti
amen

iulbrinner 30-01-2008 15.38.37

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Interloquisco con te, chlobbygarl, presuntuoso arrogante, per l’ultima volta e lo faccio esattamente nei termini che ho detto: ossia rinviando alle cose che ho già scritto. Leggile con attenzione, se ti riesce, e troverai le risposte che cerchi, sempre ammesso che tu le cerchi e le voglia vedere; se poi esse ti piacciano, soddisfino la tua visione ideologica del mondo (che rimane perennemente in debito, secondo te, con la parte femminile), ti facciano sentire bene o male etc. è totalmente affar tuo. Non disturbarmi oltre.
Su chi sia a fare ideologia, sui tuoi giudizi di valore (compresi quelli sulla mia persona) e su tutte le altre smargiassate cui ti appelli per accreditare le tue povere idee, ripeto che ognuno può facilmente farsi un’opinione personale leggendosi questo topic.
Visto che a te necessitano ulteriori chiarimenti sulla modalità ideologica di affrontare le questioni leggiti quanto serve nell’altro argomento; troverai quanto serve.
Se vuoi metterti a fare a braccio di ferro per vedere chi la spara più grossa, puoi continuare comodamente da solo ma non disturbarmi oltre (repetita iuvant).

webmaster 30-01-2008 16.48.32

Per tutti
 
Al prossimo OT, come da regolamento, chiuderemo la discussione.
Grazie

oberon 01-02-2008 09.42.40

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Ringrazio Xman per aver fornito, a utilità di tutti, alcuni dati di dettaglio sui decessi in Italia.

La violenza maschile dunque viene moltiplicata per cento e per mille, con esiti pirotecnici. Oggi sappiamo che uno è più grande di cento ...ed a maggior ragione deve essere più grande di mille. ( ...che sia questa la tanto auspicata matematica femminista?).

Sorprendente è il fatto che quelle invenzioni non vengano mai svelate da nessuno. Su nessun media è mai stato possibile udire una voce sia pur minimamente dubbiosa. Dati certi & clinicamente testati. Eppure non è necessario alcun dato Istat per sapere a priori con assoluta certezza che le donne assassinate (si considerino o meno fasce o non fasce d'età) non possono essere nemmeno lontanamente avvicinabili alle decedute per altre cause.
Basterebbe questa banale considerazione. I maschi assassinati sono sempre 5-7-10 volte di più delle femmine (a seconda dei decenni che si considerano). Eppure a nessuno passerebbe per la mente di dire che muoiono più uomini assassinati che per qualsiasi altra causa.

La moltiplicazione per mille non è però relativa a quella sola “statistica”. E' una prassi usuale.
Anni fa le femministe Usa diffusero il dato secondo cui ben 250.000 donne muoiono ogni anno a causa dell'anoressia. Con amici della NCFM (Nat. Coalition of Free Men) scavammo nelle statistiche del Fed. Bur. of Stat. Scoprimmo (...acqua calda) che il loro numero variava dalle 150 alle 250. Il che rapportato all'Italia dà 30-50 che è poi il doppio del numero di quelle la cui morte viene attribuita a quella sindrome. E qui – un ingenuo - si chiederà perché mai il dato sull'anoressia debba venir moltiplicato x mille, visto che si tratta di un fatto in cui gli uomini non c'entrano. Per quale scopo?

Domanda che tradisce immediatamente la dabbenaggine di chi la propone (e infatti viene proposta quasi sempre dai maschi sulla cui incapacità di capire la loro stessa condizione torneremo a suo tempo). L'anoressia è un male che colpisce le donne e quindi la causa deve rinvenirsi nella controparte. Applicazione del principio cardine secondo il quale tutti i mali di qualsiasi genere e gravità, patiti in qualsiasi luogo e tempo dalle donne hanno la loro causa (diretta o indiretta, attiva o passiva) negli uomini. Nella misoginia, nel maschilismo.

Nel caso dell'anoressia la colpa maschile è evidentissima. Le donne entrano nel circolo vizioso anoressico perché vittime dell'immaginario maschile cui sono costrette ad adeguarsi a causa del dominio maschile nella sfera simbolica. Questa è la motivazione universale.
Poi vi sono altre spiegazioni di dettaglio, quale questa ad esempio, nella quale si chiarisce che la vittima, impossibilitata a reagire, a contrastare il suo carnefice, finisce con il danneggiare se stessa:

****
Ogni volta che si sente parlare di Anoressia si vede sempre questa patologia come un fatto da poco sviluppatosi, appartenente cioè al periodo del ‘900 circa. In realtà però non vi è considerazione più errata di questa in quanto tale malattia persisteva già nel 1200, infatti proprio in quel periodo Santa Margherita D’Ungheria (1242 – 1271) sviluppò l’Anoressia per manifestare, tramite il totale digiuno e il persistente rigetto autoindotto, la sua ribellione alle prepotenze e alle violenze del padre. C’è da dire e da notare, aprendo una breve parentesi, che in quel periodo tale comportamento veniva elogiato dalla chiesa in quanto il digiuno era considerato come la migliore pratica per la purificazione dello spirito. Questo in ogni caso non è che un esempio in quanto di casi di Anoressia ve ne sono stati molti in passato e i motivi più frequenti erano basati su rapporti familiari
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L'anoressia dunque è causata dal potere maschile e quindi va addebitata agli uomini con la sanzione del 1000x1. La colpevolizzazione e la criminalizzzione richiedono proprio questo. Leggi e sentenze, usi e costumi si adegueranno alla dinamica e tratteranno i colpiti in relazione al loro crescente disvalore (fino al valore zero), esito che è appunto lo scopo del processo.

Poiché chi non vuol vedere la foresta non la vedrà in ogni caso e chi è desensibilizzato nell'olfatto non sente né odori né profumi, non intendo produrre dati sulla diffusione del fenomeno. Chi ad es. oggi (1° febbraio '08) non trova nulla di antimaschile sui media non batterà ciglio di fronte a nessun elenco, a nessuna rassegna dei fatti in cui si sostanzia la campagna antiuomo pluridecennale.

Mi limito ad alcuni casi eclatanti, a valere a titolo esemplificativo, in cui è chiamata direttamente in causa la matematica, giacché si ritiene che almeno quella sia incontrovertibile (ipotesi ormai ridicolizzata, come si è visto). Un paio li ho trattati. Nel prossimo post scopriremo un'altra stupefacente verità: se vedete in giro delle donne è perché state sognando e quelle che giurano di esser tali si ingannano.

Non ci sono più donne nel mondo perché gli uomini le hanno uccise tutte. Lo garantisce l'Onu.

Fonte al di sopra di ogni sospetto, ergo: dati certi & clinicamente testati.
Altro esercizio di matematica femminista.

Qbn

xman 05-02-2008 16.08.13

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Oberon giustamente non vuole portare esempi perché chi non vuole vedere non vede. Io invece, meno saggio, cedo alla debolezza di produrmi in questo sforzo inutile.

Il 2 febbraio è uscito un articolo sul Messaggero a firma di Marida Lombardo Pijola che parla del fenomeno emergente delle baby-gang al femminile. Nell’articolo si spiega come il fenomeno sia in grande crescita, che le baby-gang hanno come bersaglio le ragazze e che la crudeltà delle donne è maggiore di quella degli uomini.
Ecco, e noi che ci lamentiamo di una stampa a favore delle donne. Già…
Prima considerazione: sembra evidente che non solo gli uomini picchiano le donne ma anche le donne picchiano le donne; insomma tutta la società è impegnata in uno sforzo collettivo di pestaggio delle donne.
E sia.
Come dicevo nell’articolo veniamo informati di un dato : la perfidia delle donne è maggiore di quella degli uomini. Ma vediamo come si esprime la Psicologa Paola Marinelli Al riguardo:
“Anche in quella [la perfidia], come in tutto il resto, rispetto ai maschi hanno una marcia in più : più sottili, funeste, devastanti”
Chiunque conosca le tecniche di persuasione del linguaggio pubblicitario o politico sa bene che il messaggio più importante di cui ci vogliono convincere viene spesso messo in secondo piano, per in inciso, dandogli una aria di ovvietà; con questo si evita che il messaggio stesso vada a sfidare il senso critico del pubblico e passa come cosa fin troppo banale.
Nella frase in questione sembra che la psicologa voglia dirci che le donne sono più perfide degli uomini ,ma il concetto più forte è un altro: gli uomini sono inferiori alle donne in ogni campo.
Viene espresso en passant, come cosa ovvia, risaputa, sulla quale non vale nemmeno la pena di discutere.
Suvvia sto esagerando, in fondo si tratta dell’opinione personale di una psicologa neanche tanto famosa. E poi chi ci dice che non abbia ragione? Infatti, a nessuno verrebbe mai in mente di dire che non ha ragione.
Veniamo alla violenza sulle donne.
Le femministe avevano tra le mani due grandi dati: gli uomini compaiono in prevalenza negli episodi di violenza sulle donne e le morti per questa violenza sono al primo posto tra le cause di morte.
Qual è la notizia davvero bomba tra le due? Be’ non c’è da domandarlo: la seconda. Che nel pestaggio collettivo ai danni delle donne gli uomini fossero in prevalenza ce l’aspettavamo un po’tutti, anche negli atti di violenza a danno degli uomini probabilmente sono la maggioranza, ma che questo pestaggio maschile fosse la prima causa di morte fra le donne questa sì che è una notizia.
Chiunque abbia avuto l’occasione di vedere il manifesto delle femministe in occasione della manifestazione a Roma avrà potuto leggere a lettere cubitali “ Gli uomini picchiano le donne”
Poi in basso più piccolo, defilato, la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 60 anni.
Ma come? La notizia bomba me la metti illeggibile in basso e quella che tutti si aspettavano in risalto????
Normale. Messa lì in basso, in piccolo, aveva l’aria di una cosa ovvia, banale, messa lì per scrupolo, a ricordare a qualcuno smemorato un dato talmente certo che non vale la pena di sottolineare.
Io stesso tempo fa ho aperto una discussione lagnandomi di quel manifesto. E di che mi lagnavo? Del dato falsificato dalle donne? No, della scritta “ Gli uomini picchiano le donne”
Lagnanza in fondo facile da smontare: mica c’è scritto tutti, è una provocazione ben venga se ciò aiuta a discutere del problema eccetera eccetera
Il dato fondamentale, eclatante,falso, se ne poteva rimanere lì tranquillo al riparo da ogni critica, indisturbato, ma ormai acquisito da tutti come certo, anzi banale.
Ok queste sono considerazione di un maschilista che vede complotti ovunque, può essere; follie scritte da uno che ha ancora nostalgia del patriarcato, è un’ipotesi.
Di certo qui ci sono solo due cose: le donne sono migliori degli uomini in tutti i campi, le donne muoiono a causa degli uomini più di ogni altra cosa, banale.
Ma cos’ è che suscita tanta vis polemica da parte di quattro vetero-maschilisti che scrivono su un forum?
Be’ è chiaro: che si continui a parlare di una società maschilista quando qui di maschilisti ce ne sono rimasti solo quattro, perché nessun giornale, nessuna televisione, nessuna radio ha mai contrastato questa lettura così sbilanciata a favore delle donne, anche a fronte di dati falsi e come si dice tendenziosi.
Forse davvero siamo rimasti in quattro? Forse c’è una censura ideologica di stampo femminista?
No, le ragioni del silenzio dell’uomo le ha già spiegate bene Oberon.

misterxy 05-02-2008 19.40.47

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione:

Originalmente inviato da xman

Come dicevo nell’articolo veniamo informati di un dato : la perfidia delle donne è maggiore di quella degli uomini. Ma vediamo come si esprime la Psicologa Paola Marinelli Al riguardo:
“Anche in quella [la perfidia], come in tutto il resto, rispetto ai maschi hanno una marcia in più : più sottili, funeste, devastanti”
Chiunque conosca le tecniche di persuasione del linguaggio pubblicitario o politico sa bene che il messaggio più importante di cui ci vogliono convincere viene spesso messo in secondo piano, per in inciso, dandogli una aria di ovvietà; con questo si evita che il messaggio stesso vada a sfidare il senso critico del pubblico e passa come cosa fin troppo banale.
Nella frase in questione sembra che la psicologa voglia dirci che le donne sono più perfide degli uomini ,ma il concetto più forte è un altro: gli uomini sono inferiori alle donne in ogni campo.
Viene espresso en passant, come cosa ovvia, risaputa, sulla quale non vale nemmeno la pena di discutere.

Questa è una delle due mail che, giorni fa, ho inviato alla Pijola...
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Gentile signora Pijola,
ho terminato poco fa di leggere la seconda parte della sua indagine sulla violenza al femminile e devo dire anzitutto che, come al solito, certe presunte "esperte in materia", vogliono continuare a far passare il messaggio secondo cui le ragazze più giovani sarebbero "contaminate dalla violenza che viene proposta continuamente e in ogni sede come modello vincente".

Non solo: la psicologa Marinelli aggiunge altresì che "... così le donne, da sempre abusate, preferiscono adesso identificarsi con l'aggressore".
(Trattasi delle "famose" reminiscenze genetiche di cui parlavo nell'altra mail, forse...?)
E riguardo alla perfidia, aggiunge:"... Anche in quella, come in tutto il resto, rispetto ai maschi hanno una marcia in più: più sottili, funeste, devastanti".


Cara signora, definire simili tesi senza senso è un eufemismo, mi creda.
Io non sono un ragazzo e nemmeno uno psicologo, ma ho più di 42 anni - quindi provengo da un'epoca ben diversa -, ho frequentato l'Itis (una scuola ancor oggi quasi esclusivamente maschile) nel periodo che va dal 1979 al 1984 e in cui gli episodi di bullismo erano la norma; diciamo pure che la differenza fra oggi e ieri sta nel fatto che un tempo se ne parlava molto di meno e che la morale era diversa. Per esempio, io da bambino venivo picchiato spesso con la cinghia da mia madre, cosa impensabile oggi, fra "telefono azzurro" e simili...
Per non parlare dell'altro "piccolo particolare" relativo al fatto che negli anni Settanta-Ottanta i cellulari per filmare gli episodi di bullismo da spedire poi sul web, non esistevano (così come il web che conosciamo oggi).
Quindi ho alle spalle una certa esperienza di vita, fra le quali alcune risse fra uomini, in gioventù.

Ecco, come ho già avuto modo di farle notare la settimana scorsa, solo chi non ha mai conosciuto realmente "la strada" - come la signora psicologa, che si basa solo su pregiudiziali e quindi viziati, deformati, studi clinici... - può affermare simili assurdità.
Signora, si ricorda della storia del "canaro" ? Ecco, quello è un esempio estremo di quel che è capace di fare un uomo incazzato ed esasperato... sia a un altro uomo che a una donna.
Ripeto: in una guerra fra i due sessi le femmine sarebbero sterminate dai maschi.
Sicché, mi fanno veramente ridere affermazioni del tipo "le femmine hanno una marcia in più dei maschi".

Per esempio, è al corrente di quel gravissimo episodio accaduto ieri a Savona, in cui degli albanesi hanno ucciso a calci e pugni un uomo italiano di 37 anni?
Secondo lei, cosa potrebbero mai fare delle "bulle" contro simili tipi?
Oppure vuole che le racconti la storia di quella cecchina serba, durante la guerra nell'ex Jugolasvia, che era solita ammazzare dei soldati russi e che a un certo punto fu "beccata" dagli stessi?
Vuol sapere che fine fece quella donna?

Mi ascolti: faccia notare alle "esperte in materia", che continuare a parlare di "femmine con una marcia in più rispetto ai maschi", è altamente controproducente per le suddette.
E' controproducente perché le illude di poter scendere sullo stesso terreno degli uomini, rischiando così, un giorno, di imbattersi in soggetti simili a quegli albanesi e quindi di pagarne un prezzo veramente salato.
Capisce cosa intendo...?

Riguardo alla questione della violenza delle femmine sulle stesse femmine, torno a farle notare che i mass media c'entrano relativamente. Semmai c'entra molto il '68, il Femminismo e la distruzione della famiglia patriarcale, quindi del ruolo del padre.
Ovvero, crollato il Patriarcato (in Occidente, ovvio, perché altrove è vivo e vegeto; basti pensare ai musulmani, anche estremisti, che avanzano sempre più e che di sicuro non sono "teneri" come gli uomini italiani...), è emersa la vera natura femminile, per secoli "ingabbiata" dal suddetto Patriarcato, il quale oltre a "opprimere" le donne le ha anche "salvate", nel senso che le ha rese
"innocenti" di fronte alla Storia.
La società capitalista e il Femminismo, le stanno ora rendendo colpevoli...

chlobbygarl 11-02-2008 11.54.44

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
http://www.repubblica.it/2008/02/sez...ne-lavoro.html

>Pagate un quarto meno degli uomini. Anche quando arrivano, ce la fanno e sfondano quel benedetto "tetto di cristallo", alle donne è comunque destinato uno stipendio inferiore di un quarto di quello del collega maschio. I dati della Presidenza del Consiglio dicono che una dirigente guadagna il 26,3 per cento in meno di un collega maschio. Lo chiamano "differenziale retributivo di genere", è pari al 23,3 per cento: una donna percepisce, a parità di posizione professionale, tre quarti di uno stipendio di un uomo. E questo nel pubblico. Nel privato la situazione peggiora. Si legge in "Iniziative per l'occupazione e la qualità del lavoro femminile nel quadro degli obiettivi europei di Lisbona", sintesi delle cose da fare e su cui si era impegnato il governo: "I dati mostrano che il differenziale di reddito tra uomini e donne è maggiore nelle professioni più qualificate e meglio retribuite e nelle aree geografiche dove il reddito medio è più elevato che sono anche quelle in cui il tasso di attività femminile è già a livello degli obiettivi di Lisbona 2010. In conclusione non sembra che il mercato del lavoro, sia nel pubblico che nel privato, offra alle donne un ambiente che garantisce criteri meritocratici né un'adeguata motivazione. Sicuramente non offre pari opportunità".

Solo il 5% nei board delle aziende. Trovare una donna nei consigli di amministrazione e nei board delle aziende è impresa per persone molto determinate. Nel testo messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio si legge che "nel 63,1 per cento delle aziende quotate, escluse banche e assicurazioni, non c'è una donna nel consiglio di amministrazione". Su 2.217 consiglieri solo 110 sono donne, il 5%. Va ancora peggio nelle banche dove su un campione di 133 istituti di credito, il 72,2 per cento dei consigli di amministrazione non conta neppure una donna. Benché il 40 per cento dei dipendenti delle banche siano donne, solo lo 0,36 per cento ha la qualifica di dirigente contro il 3,11% degli uomini. C'è qualcosa che non torna visto che a scuola, all'università e nei concorsi le votazioni migliori sono quasi sempre delle studentesse.

Le percentuali crescono nelle aziende sanitarie nazionali dove sono donne l'8 per cento dei direttori generali, il 9% dei direttori amministrativi e il 20 per cento dei direttori sanitari. In politica la situazione è nota: ministre e sottosegretarie solo il 20 per cento; le deputate solo il 17 per cento. "Lo sbilanciamento di genere riscontrato in quasi tutte le aziende italiane - si legge nella Nota della Presidenza del Consiglio - può essere un indicatore di scarsa meritocrazia e di processi di valutazione e promozione poco trasparenti. Le pari opportunità sono in Italia un problema evidente come denunciano le statistiche".>


riflettete sui dati secchi, torno a ripetervi, e proponete interpretazioni dei medesimi che siano plausibili e non grottesche.

espert37 11-02-2008 13.58.46

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Citazione: postato da Clobbygarl,
>Pagate un quarto meno degli uomini. Anche quando arrivano, ce la fanno e sfondano quel benedetto "tetto di cristallo", alle donne è comunque destinato uno stipendio inferiore di un quarto di quello del collega maschio.

Carissima Clobbygarl, Condivido pienamente con te l'opinione che la donna dovrebbe avere la parità di diritti dell'uomo, anzi la donna ha senzaltro maggior importanza dell'uomo nella società per il motivo che sta a lei l'importante compito donatogli dalla natura di poter partorire e procreare per la continuazione della specie.Per questo motivo la donna dovrebbe essere elevata agli altari,e sempre tenuta in grande considerazione. Nelle attività da sempre destinate al maschio,purtroppo lei si trova (Naturalmente) andicappata,se non altro per detto importante motivo, perchè da che momdo è mondo,la remunerazione per un lavoro,è sempre stata e sarà direttamente proporzionale alla produttività,( o questa vogliamo completamente ignorarla?) per cui i pregi che la natura ha dato alla donna relativi alla sua specifica costituzione, la privano in parte delle capacità che ha l'uomo in certe altre attività. In oltre,desidero fare quì un piccolo esempio in un differente campo:
La settimana scorsa sono entrato in una officina per fare il tagliando alla vettura,ebbene,appeso alla parete ho notato un grande cartello che pubblicizzava l'olio per il motore,e chi c'era in primo piano? Una bellissima donna nuda. Per i pneumatici un'altra nuda, per i pistoni la stessa cosa. Da tutto questo ne deduco,(e dimmi se sbaglio) che fino a che la donna continuerà volontariamente a proporsi come merce di scambio,annullando così il suo primario grande valore,non farà altro,anche se in piccole dosi,ad incrementare il fenomeno del maschilismo.
La donna ha un grande ed importante valore nella società io auspico con tutto il cuore che torni ad appropriarsene,comprendendo quale è il modo giusto.
Con stima,che ti raggiunga il mio amichevole Ciao. espert37

misterxy 11-02-2008 14.01.23

Riferimento: Cos'e' veramente Il maschilismo?
 
Tratto da un libro del quale, in questa sede, non sono autorizzato a fare pubblicità.
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Che gli uni lavorino per dovere e le altre perché ne hanno il diritto è una disimmetria che nessuno vede tanto che persino i più duri maschilisti, generosamente, riconoscono che anche le donne hanno il diritto di conquistare l'indipendenza economica come se essi stessi l'avessero.
Si è portati a pensare che, se non il coniugato, almeno il single sia interamente proprietario del suo reddito ma si tratta di una verità parziale perché, come ognuno sa, la relazione tra i due impone sempre ai maschi un costo economico che non grava sulle femmine. Come non ci sono donne con un impiego che sposino disoccupati, né mogli che mantengano i mariti, né divorziate che facciano lo stesso verso i loro ex, così non ci sono donne che corteggino gli uomini, che spendano per avvicinarli, che li spesino nel vestire, che paghino per essi al ristorante. Non esistono donne sole che acquistino una macchina più grande per rimorchiare meglio né si trovano di quelle che, per quanto innamorate, paghino le ferie ai rispettivi.
Una single che sia interessata ad un uomo non deve per questo metter mano al portafogli, perciò, mentre il reddito della donna le appartiene interamente anche se entra in relazione con un uomo, quello dell'uomo gli appartiene completamente se e solo se non entra mai in relazione con una donna.
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente.
In tutto ciò non vi è nulla di notabile se non il fatto che questa verità, che appartiene al racconto maschile, viene del tutto occultata per poter rivendicare alle donne quel diritto che gli uomini non hanno e non possono avere. All'origine della ricerca maschile del reddito, oltre al fatto banale che non vi è per i maschi altro modo per sostentarsi, vi è la certezza che senza di esso non potranno avvicinare nessuna e dietro gli sforzi per il suo illimitato incremento vi è anche l'aspettativa delle maggiori opportunità sessuali che crescono parallelamente al crescere di quello. Per le donne vale quasi il contrario nel senso che, oltre una certa soglia, più sono ricche e più difficile diventa trovare qualcuno cui legarsi che non sia ad esse inferiore, condizione cui i maschi possono sopperire solamente mettendo sul piatto del valore fama, potere, prestigio. Se li possiedono. Tutte queste banali verità traggono origine nella differenza di valore sessuale tra i due, nel fatto che per l'uomo la donna rappresenta lo scopo mentre per essa l'altro è uno strumento. Le donne, e solamente esse, sono perciò economicamente indipendenti sia quando non hanno reddito proprio, perché il marito ha l'obbligo di mantenerle, sia quando si guadagnano direttamente uno stipendio.
E' un privilegio che perdono solamente quando le parti si invertono ed esse vengono a trovarsi nella condizione usuale di ogni uomo. Si tratta però di un rovesciamento del tutto virtuale come prova il fatto che mentre milioni di uomini in Occidente pagano gli assegni alle ex mogli, non esistono divorziate, per quanto ricche, che paghino assegni agli ex mariti. Per quanto possano essere innamorate le donne non trascurano mai l'aspetto economico del legame che si apprestano a stabilire in coppia. Si è scoperto (con meraviglia) che quando la donna percepisce un reddito il regime di comunione dei beni tra i coniugi, che è la condizione normale, viene sostituito dalla separazione.
E' vero che anche le donne si innamorano e perdono la testa ma a quanto pare non smarriscono mai la calcolatrice.
Dietro la corsa maschile al reddito ed al suo incremento si cela in realtà un grandioso ed invisibile corteggiamento che quel reddito presuppone. Se gli uomini fossero al governo tutti i costi di avvicinamento alle donne, tutti gli oneri economici affrontati per rendersi graditi, tutte le spese di corteggiamento sarebbero detraibili dalle imposte e non è azzardato immaginare che tale disposizione comporterebbe forse l'azzeramento pluridecennale del loro carico fiscale. Quando la donna occidentale ritira il suo stipendio sa che quel reddito le appartiene integralmente e può gloriarsi di aver raggiunto finalmente quella indipendenza che è da sempre privilegio maschile. In cosa esso consista nessun maschio con gli ormoni l'ha mai saputo.


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