Forum sulla Questione Maschile

Off Topic => Off Topic => Topic aperto da: Massimo - Luglio 28, 2016, 13:28:59 pm

Titolo: "Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Luglio 28, 2016, 13:28:59 pm
Alla ricerca di consensi femminili (e non solo di quelli), Obama (o, se preferite Obanana) ha ufficialmente proclamato alla Convention dei
Democratici Americani (che quanto a zerbinismo oramai  ricorda i "democratici" nostrani) che lui vale meno di Hillary Clinton e naturalmente
anche il marito Bill Clinton vale meno di lei. Non può essere diversamente, visto che entrambi sono maschi e quindi, pur essendo arrivati
alla Casa Bianca ed esservi stati riconfermati per un altro quadriennio, valgono sicuramente meno di Hillary Clinton la quale non è ancora
stata eletta Presidente degli States ma, essendo donna, merita sicuramente di esserlo. Questo è il pedaggio che oramai in Occidente si
deve pagare se si vuole andare avanti in politica: scappellarsi davanti alle donne e riconoscere la loro innata superiorità, possibilmente
scusarsi di essere nati maschi e promettere che si farà di tutto per espiare questa colpa genetica favorendo e aiutando le donne in ogni
modo. A questa suprema lex non è sfuggito neppure Obanana il quale, preoccupato per i sondaggi che vedono Trump in forte ascesa nei
consensi, ha pensato bene di lisciare l'elettorato femminile e dei zerbini di sesso maschile, oramai un esercito in Occidente. Ma basterà
tutto ciò per battere Trump? Ho i miei dubbi, visto l'impoverimento continuo della classe media, incazzata oramai anche con il femminismo.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: giuspal - Luglio 28, 2016, 13:40:35 pm
basterà tutto ciò per battere Trump? Ho i miei dubbi, visto l'impoverimento continuo della classe media, incazzata oramai anche con il femminismo.

Io purtroppo temo che ormai i giochi siano fatti. Hillary salirà al trono perché di Trump prevale l'immagine del "pistolero razzista intollerante" e anche perché la classe media, proprio in quanto impoverita, non ha più voce in capitolo. Ma tant'è... spero di essere smentito dai fatti.  :rolleyes:
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 28, 2016, 19:05:29 pm
Leggete le parole di questo coglione statunitense.

http://www.huffingtonpost.it/michael-moore/5-motivi-per-cui-donald-trump-vincera_b_11166616.html
Citazione
Amici,

Mi dispiace dover essere ambasciatore di cattive notizie, ma sono stato chiaro l'estate scorsa quando vi ho detto che Donald Trump sarebbe stato il candidato repubblicano alla presidenza. Ed ora vi porto notizie ancora più terribili e sconfortanti: Donald J. Trump vincerà a Novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Forza, pronuciate queste parole perché le ripeterete per i prossimi quattro anni: "PRESIDENTE TRUMP".

In vita mia non ho mai desiderato così tanto essere smentito.

Posso vedervi adesso. State scuotendo la testa convinti: "No, Mike, non succederà". Purtroppo, state vivendo in una campana di vetro dotata di camera dell'eco, dove voi ed i vostri amici siete convinti che gli Americani non eleggeranno un idiota come presidente. Passate dall'essere scioccati al ridere di lui per il suo ultimo commento folle o per la sua presa di posizione narcisistica su qualsivoglia questione, come se tutto girasse intorno a lui. Poi ascoltate Hillary e osservate il nostro primo presidente donna, qualcuno che il mondo rispetta, una persona estremamente intelligente che si preoccupa dei nostri ragazzi, che porterà avanti il lascito di Obama perché è questo che vogliono gli Americani! Per altri quattro anni!

Dovete uscire da quella campana, adesso. Dovete smetterla di vivere nella negazione e guardare in faccia una verità che sapete essere profondamente attuale. Cercate di consolarvi con i numeri "il 77% dell'elettorato è composto da donne, persone di colore, giovani adulti sotto i 35 e Trump non otterrà la loro maggioranza", o con la logica "le persone non voteranno per un buffone o contro i loro interessi": è il modo in cui il cervello cerca di proteggervi dal trauma. Come quando sentite un rumore molto forte in strada e pensate "Oh, è appena scoppiata una ruota" oppure "Chi sta giocando con i petardi?" perché non volete pensare che c'è appena stata una sparatoria. È lo stesso motivo per cui tutte le notizie iniziali e i testimoni oculari dell'undici settembre dicevano "un piccolo areo si è accidentalmente schiantato contro le Torri Gemelle". Vogliamo (ne abbiamo bisogno) sperare per il meglio perché, sinceramente, la vita è già uno schifo ed è piuttosto dura tirare avanti stipendio dopo stipendio. Non possiamo sopportare altre cattive notizie. Quindi la nostra mente attiva "un'impostazione predefinita" quando qualcosa di spaventoso accade davvero.

Le prime persone falciate da quel camion, a Nizza, hanno passato i loro ultimi momenti sulla terra a fare cenni al conducente, perché pensavano avesse semplicemente perso il controllo del veicolo. Cercavano di dirgli che aveva oltrepassato le recinzione: "Attento", gridavano. "C'è gente sul marciapiede".

Beh, amici, questo non è un incidente. Sta succedendo. E se pensate che Hillary Clinton batterà Trump con i fatti, l'intelligenza e la logica, be' vi siete persi l'ultimo anno: con 56 primarie e caucus, 16 candidati Repubblicani le hanno provate tutte per fermare Trump ma niente è servito ad arrestare la sua furia devastante. Ad oggi, allo stato attuale, credo che succederà davvero e, per poter affrontare la cosa, ho bisogno che prima ne prendiate coscienza e poi, forse, potremo trovare un modo per uscire dal caos in cui siamo finiti.

Non fraintendetemi. Nutro grandi speranze per il mio paese. Le cose sono migliorate. La sinistra ha vinto la guerra culturale. I gay e le lesbiche possono sposarsi. La maggioranza degli americani ora adotta posizioni liberali in quasi tutti i quesiti elettorali. Paga uguale per le donne. Legalizzazione dell'aborto. Leggi più severe in materia ambientale. Più controllo sulle armi. Legalizzazione della marijuana. Un enorme cambiamento ha avuto luogo: chiedete ai socialisti, che hanno conquistato 22 paesi quest'anno. E per me non c'è alcun dubbio: se le persone potessero votare dal loro divano, con le loro X-box o Playstation, la vittoria di Hillary sarebbe schiacciante.

Ma non funziona così in America. Le persone devono uscire di casa e fare la fila per votare. E se vivono nei quartieri poveri, neri o ispanici, troveranno una fila più lunga e, perdipiù, si sta facendo di tutto per impedire loro di votare. Nella maggior parte delle elezioni è difficile raggiungere il 50% dell'affluenza ai seggi. E qui sta il problema in vista del prossimo novembre: chi avrà gli elettori più motivati, più convinti, alle urne? Conoscete già la risposta a questa domanda. Chi è il candidato con i sostenitori più rabbiosi? Quali fan impazziti si sveglieranno alle cinque del mattino il giorno delle elezioni, incitando le persone per tutto il giorno finché l'ultimo seggio elettorale non sarà chiuso ed assicurandosi che tutti i Tom, i Dick e gli Harry avranno espresso il loro voto? Già, proprio così. È questo l'estremo pericolo che stiamo correndo. E non ingannatevi: non serviranno i convincenti spot di Hillary, o le sconfitte subite da Trump nei dibattiti, né gli ultraliberali che sottragono voti a Trump a fermare la sua corsa.

Ecco i cinque motivi per cui Trump vincerà:

1. La "matematica" del Midwest. Ovvero, benvenuti nella Brexit della Rust Belt. Credo che Trump concentrerà buona parte della sua attenzione sui quattro stati blu della cosiddetta "Rust Belt" a nord dei Grandi Laghi: Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Quattro stati tradizionalmente democratici che hanno eletto governatori repubblicani dal 2010 (solo la Pessylvania, adesso, ha finalmente eletto un democratico). In Michigan, alle primarie di Marzo, sono stati di più i voti per i Repubblicani (1,32 milioni), rispetto a quelli riservati ai Democratici (1,19 milioni). Trump è avanti ad Hillary negli ultimi sondaggi in Pennsylvania mentre ha pareggiato in Ohio. Pareggiato? Come può la corsa essere così ravvicinata dopo tutto quello che Trump ha detto e fatto? Be' forse perché ha detto (correttamente) che il sostegno dei Clinton al NAFTA ha contribuito a distruggere gli stati industriali dell'Upper Midwest.

Trump colpirà Clinton su questo punto e sul supporto che Hillary ha accordato al TPP e ad altre politiche commerciali che hanno sontuosamente fottuto gli abitanti di questi 4 stati. Durante le primarie in Michigan Trump, all'ombra di una fabbrica Ford, ha minacciato l'azienda che se, avesse portato avanti il piano di chiudere la fabbrica e trasferirla in Messico, lui avrebbe applicato una tariffa del 35% su ogni vettura fabbricata in Messico e rispedita agli Stati Uniti. È stata musica per le orecchie degli operai del Michigan. Inoltre, quando Trump ha minacciato i vertici della Apple che li avrebbe costretti a fermare la produzione di iPhone in China, per trasferirla esclusivamente in America, be' i cuori sono andati in estasi e Donald ne è uscito trionfante, una vittoria che sarebbe dovuta andare al governatore vicino, John Kasich.

Da Green Bay a Pittsburgh, questa America, amici miei , è come il centro dell'Inghilterra: al verde, depresso, in difficoltà, le ciminiere che punteggiano la campagna con la carcassa di quella che chiamiamo Middle Class. Lavoratori arrabbiati, amareggiati, ingannati dall'effetto a cascata di Reagan ed abbandonati dai Democratici che ancora cercano di predicare bene ma, in realtà, non vedono l'ora di flirtare con un lobbista della Goldman Sachs che firmerà un gran bell'assegno prima di uscire dalla stanza. Quello che è successo nel Regno Unito con la Brexit succederà anche qui. Elmer Gantry rivive nelle vesti di Boris Johnson e dice qualunque cazzata riesca ad inventarsi per convincere le masse che questa è loro occasione! L'occasione per opporsi a tutti loro, quelli che hanno distrutto il loro Sogno Americano! E ora l'Outsider, Donald Trump, è arrivato a dare una ripulita. Non dovete essere d'accordo con lui! Non deve nemmeno piacervi! È la vostra Molotov personale da lanciare ai bastardi che vi hanno fatto questo! Mandate un messaggio ! TRUMP è il vostro messaggero!

Ed ecco che arriva la matematica. Nel 2012, Mitt Romney è stato sconfitto per 64 voti. Sommate i voti espressi da Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Fa 64. Tutto quello che Trump deve fare per vincere è conquistare il supporto degli stati tradizionalmente rossi dall'Idaho alla Georgia (che non voteranno mai per la Clinton), poi avrà soltanto bisogno dei quattro stati della Rust Belt. Non ha bisogno della Florida, non ha bisogno del Colorado o della Virginia. Solo Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. E questo lo farà arrivare in cima. Ecco cosa succederà a Novembre.

2. L'ultimo baluardo del furioso uomo bianco. La nostra era patriarcale, durata 240 anni, sta arrivando alla fine. Una donna sta per prendere il sopravvento! Com'è successo? Sotto i nostri occhi. Ci sono stati segnali d'allarme, ma li abbiamo ignorati. Nixon, il traditore, che ci ha imposto il Titolo IX, legge che stabilisce pari opportunità nei programmi scolastici sportivi. Poi hanno lasciato che le donne guidassero jet commerciali. Prima che ce ne rendissimo conto, Beyoncé prendeva d'assalto il campo del Super Bowl (il nostro gioco) con un esercito di Donne nere, col pugno alzato, a dichiarare che la nostra supremazia è finita. Ah, l'umanità.

Questa era una rapida sbirciatina nella mente dell'Uomo Bianco, specie in via di estinzione. C'è la sensazione che il potere gli sia scivolato dalle mani, che il suo modus agendi non sia più seguito. Questo mostro, la "Feminazi", quella che Trump ha definito una "cosa debordante sangue dagli occhi e non solo" ci ha sconfitti. Ed ora dopo aver sopportato per otto anni un uomo nero che ci diceva cosa fare, dovremmo rilassarci e prepararci ad accogliere i prossimi otto anni con una donna a farla da padrone? Dopodiché, per i successivi otto anni ci sarà un gay alla Casa Bianca! Poi toccherà ai transgender! Vedete che piega abbiamo preso. Finiremo col riconoscere i diritti umani anche agli animali ed un fottuto criceto guiderà il paese. Tutto questo deve finire.

3. Il problema Hillary. Possiamo parlare onestamente, almeno tra noi? E prima di farlo, lasciate che lo dica, mi piace davvero Hillary e credo che le sia stata attribuita una cattiva reputazione che non merita. Ma dopo il voto per la guerra in Iraq, ho promesso che non avrei mai votato per lei un'alra volta. Fino ad oggi, non sono venuto meno alla promessa. Ma, per impedire ad un protofascista di diventare il nostro "comandante supremo" infrangerò la promessa. Putroppo, credo che la Clinton troverà il modo di coinvolgerci in una qualche azione militare. È un falco, alla destra di Obama. Ma il dito da psicopatico di Trump è pronto a premere Il Bottone. Questo è quanto.

Accettiamo la realtà dei fatti: il nostro problema principale non è Trump, è Hillary. È incredibilmente impopolare: quasi il 70% degli eletteori pensa che sia disonesta e inaffidabile. Rappresentante della vecchia politica, che non crede a niente se non alle cose utili a farsi eleggere. Ecco perché il momento prima si oppone al matrimonio gay e quello dopo ne celebra uno. Tra i suoi principali detrattori ci sono le giovani donne: questo deve far male condiderando i sacrifici e le battaglie che Hillary, e altre donne della sua generazione, hanno sopportato per far sì che le esponenti di questa nuova generazione non fossero più costrette a sentire le Barbara Bush del mondo dire loro di chiudere il becco e andare a sfornare biscotti. Ma i ragazzi non la amano, e non passa giorno senza che un millennial non mi dica che non voterà per lei. Nessun democratico, e di certo nessun indipendente, si sveglierà l'8 Novembre e vorrà precipitarsi a votare per Hillary, come invece hanno fatto il giorno dell'elelezione di Obama o quando Bernie ha corso per le primarie. Non c'è entusiasmo. Dal momento che questa elezione si riduce ad una cosa sola (chi tira più persone fuori di casa e le conduce ai seggi), Trump adesso è in testa.

4. "Il voto depresso" degli elettori di Sanders. Smettetela di preoccuparvi che i sostenitori di Bernie non voteranno per la Clinton. Voteremo per lei. I sondaggi già mostrano che ci saranno più elettori di Sanders pronti a votare Clinton quest'anno, rispetto al numero degli elettori di Hillary alle primarie del 2008, che allora votarono per Obama. Non è questo il problema. L'allarme dovrebbe scattare perché quando il sostenitore medio di Bernie si recherà alle urne quel giorno per votare, seppur con riluttanza, per Hillary, esprimerà il cosiddetto "voto depresso": significa che l'elettore non porta con sé a votare altre 5 persone. Non svolge attività di volontariato nel mese precedente alle elezioni. Non parla in toni entusiastici quando gli/le chiedono perché voterà per Hillary. Un elettore depresso. Perché, quando sei giovane, la tua tollerenza verso gli ipocriti e le stronzate è pari a zero. Ritornando all'era Clinton/Bush, per loro è come dover improvvisamente pagare per la musica, o usare MySpace o portarsi in giro uno di quei cellulari giganteschi.

Non voteranno per Trump, qualcuno voterà il terzo partito, molti se ne staranno a casa. Hillary Clinton dovrà fare qualcosa per fornire loro una valida ragione per sostenerela: e scegliere un ragazzo bianco, moderato, insipido e centrista come candidato alla vicepresidenza non è proprio la mossa vincente per dire ai millennial che il loro voto è importate. Avere due donne come candidate, quella sarebbe stata un'idea entusiasmante. Ma Hillary ha avuto paura e ha deciso di andare sul sicuro. E questo è solo uno degli esempi del modo in cui si sta alienando il favore dei più giovani.

5. L'effetto Jesse Ventura. Per non ignorare la capacità dell'elettorato di essere malizioso e non sottovalutare il fatto che milioni di elettori si considerano "ribelli segreti" una volta chiusa la tenda e rimasti soli nella cabina elettorale. È uno dei pochi luoghi della società dove non ci sono telecamere di sicurezza, nessun registratore, non ci sono coniugi, bambini, capi, poliziotti, non c'è neanche un limite di tempo. Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi lì dentro e nessuno può farti nulla. Puoi premere il bottone e votare una linea di partito, oppure scrivere Mickey Mouse e Donald Duck. Non ci sono regole. E per questo, e per la rabbia che molti sentono verso un sistema politico corrotto, milioni di persone voteranno per Trump: non perché siano d'accordo con lui, non perché ne adorino il fanatismo e l'ego, ma solo perché possono farlo.

Solo perché manderebbe tutto all'aria e farebbe arrabbiare mamma e papà. Un po' come quando osservi le cascate del Niagara e ti chiedi, per un attimo, come sarebbe oltrepassare quel limite. A tantissime persone piacerebbe interpretare il ruolo del burattinaio e "gettarsi nel vuoto" per Trump, solo per vedere cosa potrebbe succedere. Ricordate quando, negli anni '90, gli abitanti del Minnesota hanno eletto come governatore un wrestler professionista? Non l'hanno fatto perché sono stupidi, né perché pensavano che Jesse Ventura fosse un grande statista o un fine intellettuale politico. Lo hanno fatto solo perché potevano.

Il Minnesota è uno degli stati più intelligenti del paese. È anche pieno di persone con un senso dell'umorismo un po' tetro: votare per Ventura era il loro scherzo ad un sistema politico malato. La stessa cosa succederà con Trump.

Mentre tornavo in albergo, dopo aver partecipato allo speciale di Bill Maher sulla Convention repubblicana andata in onda sulla HBO, sono stato fermato da un uomo. "Mike", ha detto. "Dobbiamo votare per Trump. Dobbiamo stravolgere un po' le cose". Ed è finita lì. Per lui quella motivazione era sufficiente. "Stravolgere le cose". Il Presidente Trump lo farebbe sul serio. E ad una buona fetta dell'elettorato piacerebbe tanto sedere in tribuna e godersi il reality show.

(La settimana prossima posterò i miei pensieri sul "Tallone d'Achille" di Trump e su come ritengo possa essere sconfitto).

Il vostro
Michael Moore.

Questo post è apparso per la prima volta su Huffington Post Usa ed è stato tradotto dall'inglese da Milena Sanfilippo
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Warlordmaniac - Luglio 28, 2016, 19:42:22 pm
Due cose che ho scoperto: che Jessie the Body Ventura è diventato un politico di successo... e che Micheal Moore è un povero idiota.

Mi chiedo come come sia possibile che la sinistra accolga un numero così imponente  di cretini.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 28, 2016, 19:45:44 pm
Due cose che ho scoperto: che Jessie the Body Ventura è diventato un politico di successo... e che Micheal Moore è un povero idiota.

Mi chiedo come come sia possibile che la sinistra accolga un numero così imponente  di cretini.

Me lo chiedo pure io.
La sinistra è realmente popolata da autentici cerebrolesi, da pagliacci che uno col mio carattere non avrebbe problemi a prendere a calci in culo.
Per fortuna che certi ambienti non li frequento neppure di striscio, altrimenti mi comprometterei.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Luglio 28, 2016, 19:54:52 pm
Perché, Killary è di sinistra? :doh:
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 28, 2016, 19:56:22 pm
Perché, Killary è di sinistra? :doh:

Per quanto mi riguarda mi riferivo agli intellettuali, ai registi e a tutta la compagnia cantante.
http://www.lapresse.it/usa-da-michael-moore-a-moby-100-star-hollywood-contro-trump.html

@

Comunque a sinistra c'è sempre chi si augura una vittoria della Clinton (ovviamente...).

http://www.linterferenza.info/esteri/donald-trump-dal-neonazismo-allisraelocentrismo/

Citazione
Aliquis
28 luglio 2016 at 9:11

Vero, sia la Clinton che Trump sono due facce della stessa medaglia.
Tuttavia, dal punto di vista dei diritti civili, credo sia meglio che vinca Hyllary. Poi i sanderisti potranno continuare la lotta per democratizzare l’ America.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Jason - Luglio 28, 2016, 20:04:03 pm
Intellettualoidi tarati mentali , si professano di sinistra poi si augurano la vittoria di una razzista* neoliberista , conservatrice e distruttrice dei legittimi governi del medio oriente. Ovviamente tutti principi che si trovano nei libri di Marx o tutti principi del socialismo e del comunismo . Certamente .

'Israelocentrismo' . Perchè , la clinton non è israelocentrica ? Credono davvero che per i diritti civili lei sia più avanti . Poi si lamentano se li consideri dei tarati mentali , questi qua .

*Si , razzista . Una che ha contribuito alla distruzione della libia perchè a un governo imperialista non piacciono altri governi e fa a pezzi un popolo, è razzista .

Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Salar de Uyuni - Luglio 28, 2016, 20:21:21 pm
Hillary farà flop
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Luglio 28, 2016, 20:31:36 pm
Hillary farà flop


Lo credo anch'io. Ma credo anche un'altra cosa: che tra qui a Novembre capiterà qualcosa sulla scena mondiale che favorirà senz'altro Trump. Chi è al potere (i democratici) si prende sempre le colpe delle disgrazie che succedono nel mondo. A Trump basterà approfittarne.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: KasparHauser - Luglio 28, 2016, 20:34:13 pm
Ma poi qui si prefigura il paradosso del mentitore in chiave moderna. Infatti se Obama afferma che la Clinton è meglio di lui, allora 4 anni fa mentiva quando diceva che lui era meglio di lei. Oppure mente oggi e diceva la verità allora.
O più semplicemente è un cazzaro e la gente che lo ascolta è più cazzara di lui?
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 28, 2016, 20:34:57 pm
Hillary farà flop

Io lo spero: ma non ne sono così sicuro.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Luglio 28, 2016, 20:35:19 pm
Leggete le parole di questo coglione statunitense.

http://www.huffingtonpost.it/michael-moore/5-motivi-per-cui-donald-trump-vincera_b_11166616.html

Sarà anche un coglione ma in questo caso ha ragione. In ogni caso i fatti gliela daranno.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 28, 2016, 20:36:54 pm
Sarà anche un coglione ma in questo caso ha ragione. In ogni caso i fatti gliela daranno.

E' un coglione, non "sarà".  ;)
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Luglio 28, 2016, 20:49:25 pm
E' un coglione, non "sarà".  ;)

Anche i coglioni qualche volte ci azzeccano. Magari anche solo per un fatto statistico. :D :rolleyes:
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Warlordmaniac - Luglio 28, 2016, 22:27:58 pm
Intellettualoidi tarati mentali , si professano di sinistra poi si augurano la vittoria di una razzista* neoliberista , conservatrice e distruttrice dei legittimi governi del medio oriente. Ovviamente tutti principi che si trovano nei libri di Marx o tutti principi del socialismo e del comunismo . Certamente .

'Israelocentrismo' . Perchè , la clinton non è israelocentrica ? Credono davvero che per i diritti civili lei sia più avanti . Poi si lamentano se li consideri dei tarati mentali , questi qua .

*Si , razzista . Una che ha contribuito alla distruzione della libia perchè a un governo imperialista non piacciono altri governi e fa a pezzi un popolo, è razzista .
Ma io mi riferivo alla misandria di uomini di sinistra. Io non mi do pace quando fa un'analisi lucida sulle questioni lavorative, di distribuzione delle ricchezze e sui flussi di emigrazione, poi si perdono in un bicchiere d'acqua, quando ci sono due peli di fica in ballo. Micheal Moore lo apprezzavo, ma non si rende conto che il capitalismo ha un suo fratello gemello che agisce parallelamente nelle dinamiche di genere. Come cavolo si fa ad essere socialisti e femministi?
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Luglio 28, 2016, 23:18:55 pm
Lo credo anch'io. Ma credo anche un'altra cosa: che tra qui a Novembre capiterà qualcosa sulla scena mondiale che favorirà senz'altro Trump. Chi è al potere (i democratici) si prende sempre le colpe delle disgrazie che succedono nel mondo. A Trump basterà approfittarne.
Se ti riferisci alla nota October Surprise, sarà a favore di Killary.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 29, 2016, 00:49:34 am
Anche i coglioni qualche volte ci azzeccano. Magari anche solo per un fatto statistico. :D :rolleyes:

Massimo, solo a novembre sapremo se il coglione ci ha azzeccato.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: CLUBBER - Luglio 29, 2016, 01:44:12 am
Ma io mi riferivo alla misandria di uomini di sinistra. Io non mi do pace quando fa un'analisi lucida sulle questioni lavorative, di distribuzione delle ricchezze e sui flussi di emigrazione, poi si perdono in un bicchiere d'acqua, quando ci sono due peli di fica in ballo. Micheal Moore lo apprezzavo, ma non si rende conto che il capitalismo ha un suo fratello gemello che agisce parallelamente nelle dinamiche di genere. Come cavolo si fa ad essere socialisti e femministi?
Anch'io ho apprezzato Moore,ma poi ho notato spesso questa sua tendenza allo zerbinismo.
Per principio non si può essere socialisti e femministi:è una contraddizione in termini.
Il mio punto di vista è che attualmente al governo non sia seduto neanche un solo vero socialista.
Dicono di esserlo ma non sono un cazzo.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 31, 2016, 19:40:02 pm
http://www.internazionale.it/opinione/ida-dominijanni/2016/07/28/convention-filadelfia-clinton

Citazione
Ida Dominijanni, giornalista

Volano, gli anni. E non sembra vero che stia già per passare alla storia l’album fotografico della presidenza Obama che scorre sul palco della convention democratica di Filadelfia prima che lui, palesemente commosso, entri in scena. Sono volati anche per lui, era così giovane 12 anni fa alla sua prima convention a Boston e invece adesso, glielo dicono sempre Malia e Sasha, ha i capelli grigi, ma non si è ingrigita “la fede di allora nell’America grande e generosa, che ha reso possibile la mia storia”. Quell’America, “l’America che ho visto io, festeggiando e piangendo con voi”, non andrà a finire nelle mani e nelle paranoie di Trump. Perché in otto anni l’America è stata messa alla prova dalla peggiore recessione della sua storia e dagli eventi internazionali, molto è stato fatto e molto resta da fare, c’è ansia per le ingiustizie sociali e le divisioni razziali, “per la pazzia di Orlando e per quella di Nizza”; ma, Obama lo sa e lo rivendica, il paese che lui lascia è migliore di quello che aveva trovato nel 2008. E non merita quella marea di “pessimismo, risentimento, rabbia, odio” che s’è vista montare a Cleveland la settimana scorsa, e che alza la posta in gioco delle elezioni di novembre: una scelta, dice il presidente americano ma qui le sue parole non risuonano solo in America, non tanto fra destra e sinistra, quanto “fra un popolo che si autogoverna” e l’illusione della delega ad un uomo solo al comando. Fra lo “yes we can”, scandisce Obama, e lo “yes, he, o she, can”. Il punto è tutto lì: “l’America è già grande”, e la sua grandezza “non dipende da Trump, non dipende da una sola persona, dipende da noi, we the people, e dalla nostra capacità di forgiare il nostro destino”. Autogoverno, sindacati, partecipazione: è il vocabolario classico della democrazia che Obama snocciola contro l’avversario, chiamando a mobilitarsi l’America che dal palco di Filadelfia tutti invocano: l’America che sa che “tutti insieme siamo più forti, bianchi e neri, ispanici e asiatici, donne e uomini, eterosessuali e omosessuali”; l’America della classe media, l’ordinary people “capace di cose straordinarie” cui nel suo appassionato intervento di rivolge Joe Biden; l’America che non smette di sognare “un sogno che non si lascerà contenere da nessun muro”.

Passa da questo inno all’America “vera”, che fa tutt’uno con la rivendicazione della propria eredità, l’endorsement di Obama a Hillary. E qui non si tratta solo degli aggettivi che il presidente uscente spende per garantirne la competenza, l’intelligenza, la tenacia, la passione. Il fatto è che quando Obama finisce di parlare sommerso dalle ovazioni e lei, rompendo il copione, spunta dal backstage e lo raggiunge sul palco, nell’abbraccio fra il primo presidente afroamericano e la prima candidata donna si vede che qualcosa di profondo è cambiato davvero, nell’America degli ultimi anni, qualcosa che supera con la forza di un salto simbolico la messa in scena e la strategia comunicativa della convention democratica. La prima volta di una donna in viaggio verso la Casa Bianca è incorniciata infatti da una sceneggiatura che rappresenta il partito democratico americano come una famiglia unita malgrado i litigi, forte malgrado gli attacchi, serena malgrado le difficoltà, le paure e lo spettro di Trump che lucra sulle difficoltà e sulle paure. E però quella che va in onda non è la soap stucchevole di una famiglia tradizionale, è piuttosto una recita a soggetto che spariglia i giochi, rompe gli schemi, scompiglia i ruoli di una famiglia post-patriarcale.

Bisogna cogliere lo sguardo d’intesa fra Obama e Bill Clinton, quando Obama dice “spero che non ti dispiaccia, Bill, se dico che non c’è mai stato nessuno, né io né tu, più qualificato di Hillary per la presidenza”, per vedere materializzarsi quel passo a lato degli uomini dai ruoli di potere che l’altra metà del cielo aspetta da decenni, in America e ovunque. Bisogna ricordare il terremoto che fu per l’immaginario politico patriarcale il crollo del muro fra personale e politico ai tempi del sexgate clintoniano, e apprezzare l’eleganza con cui Obama ha saputo fare del suo stile personale la sua cifra presidenziale, per capire quali cambiamenti della soggettività maschile abbiano preparato quel passo a lato. Bisogna aver colto il ritmo e la verità dell’intervento di Michelle Obama per sentire la forza dell’autorizzazione di una donna che ne sorregge un’altra in una sfida così alta. Il cambiamento è tale che travolge, migliorandola, la stessa immagine della protagonista.

Sì che proprio Hillary, che durante la sua lunga e tenace carriera ha cercato in ogni modo di neutralizzare la differenza femminile perché non apparisse d’intralcio alla sua ambizione paritaria, si ritrova al centro di una scena che quella differenza non la riduce ma la esalta. Nella città dei padri fondatori non si celebra il rito dell’annessione di una donna al piano più alto del potere maschile: si celebra piuttosto, lo nota acutamente il New York Times, il rito della femminilizzazione della Presidenza. L’immaginario politico volta pagina: se per più di due secoli ha associato l’inquilino dellaCasa Bianca alle virtù virili per eccellenza, forza, coraggio, decisione, adesso c’è bisogno della sensibilità, dell’ascolto, della capacità di tessitura di una donna. E se l’immagine della donna in questione è apparsa fin qui troppo fredda ecco che ci pensano proprio gli uomini a riscaldarla: Bill per primo, il candidato First Gentleman, l’ex presidente più seduttivo della ex First Lady, il marito indisciplinato ma da sempre e per sempre innamorato, che la presenta non come un algido catalogo di competenze ma come un mai sopito oggetto del desiderio, regalandole così l’investitura erotica che le mancava e di cui si sa che un leader, donna o uomo che sia, oggi non può fare a meno.

Arrivata divisa a Filadelfia la famiglia democratica ne esce unita, e ne esce unita proprio in quanto non ha nascosto sotto il tappeto la polvere dei suoi conflitti interni. Non è la prima volta: otto anni fa, ricorda Obama, “Hillary e io eravamo rivali, ed è stata dura, ve lo dico, perché lei è tosta e non molla mai, ma poi abbiamo fatto squadra, perché entrambi sapevamo che in gioco c’era qualcosa di più grande di me e di lei”. Adesso c’è di nuovo in gioco qualcosa di più grande di tutti i giocatori in campo. È l’America plurale e post-razziale di Obama, che non si può lasciare alla revanche bianca e proprietaria di Trump; è il sempreverde American dream, che non si può rovesciare in un American nightmare alimentato dalla paura, e se a Filadelfia lo dice Bloomberg che diventò sindaco di New York dopo l’11 settembre ci si può credere; è l’America di Black Lives Matter, che i muri li vuole abbattere e non innalzare; è l’America di Occupy Wall street, che un formidabile Sanders ha saputo far pesare nella contrattazione con Hillary contro i lasciti neoliberali di Bill; è l’America delle donne che nella prima donna alla Casa Bianca vedono la dimostrazione che non ci sono limiti al desiderio di qualunque donna.

Da questa America un backlash sotto le insegne di Trump è possibile, ma per chiunque ne abbia respirato l’aria è altresì improbabile, salvo che il mondo sia davvero impazzito. Non è vero che le bombe emozionali della destra raggiungano sempre il cuore e la pancia del popolo più della razionalità della sinistra: per una volta, a Filadelphia il cuore ha battuto di più che a Cleveland. Barack Obama, che il suo vice saluta come “uno dei migliori presidenti della nostra storia”, esce di scena con la stessa eleganza con cui c’è entrato, e quando lascia il palco abbracciato a Hillary sembra di nuovo giovanissimo e con una vita davanti, come dodici anni fa.

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Ida Dominijanni
http://www.uomini3000.it/192.htm
Citazione
"La colpa di nascere maschi non è emendabile.
Tollerati saranno coloro che rinnegheranno l'appartenenza al loro sesso."


(Ida Dominijanni - 2002)

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Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Luglio 31, 2016, 20:17:56 pm
Leggete i commenti...

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mani-putin-sul-voto-america-cremlino-smentisce-tutto-1291524.html
Citazione
Clinton: "Gli agenti russi hanno rubato le mail dei democratici"

Tre attacchi hacker in pochi giorni contro i democratici. L'Fbi indaga. Il sospetto: Mosca vuole condizionare le elezioni americane. Ma la Russia nega. Hillary Clinton però rilancia l'accusa
Orlando Sacchelli - Dom, 31/07/2016 - 19:36

Hillary Clinton accusa i servizi di intelligence russi di avere hackerato i computer del Comitato nazionale democratico (Dnc).

"Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno hackerato il Dnc e sappiamo che hanno organizzato la diffusione di molte di quelle e-mail", ha detto la Clinton in un'intervista a Fox News Sunday, in cui ha anche accusato Donald Trump per aver mostrato il proprio sostegno al presidente russo Vladimir Putin. La politica americana si infiamma in vista del voto dell'8 novembre.
Le mani di Putin sul voto americano?

Tre attacchi informatici in pochi giorni. E la politica americana si scopre più vulnerabile che mai. Con accuse durissime di ingerenze esterne sulle elezioni, e piccate risposte. Dopo le dichiarazioni di Barack Obama, che in un'intervista a Nbc News non ha escluso che la Russia stia tentando di favorire Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, la risposta del Cremlino non si è fatta attendere. "Il presidente Putin - fa sapere il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov - ha detto ripetutamente che la Russia non ha mai interferito negli affari interni, in particolare nei processi elettorali di altri Paesi".

Intanto l'Fbi indaga. Secondo il New York Times, l’attacco ai sistemi informatici democratici sembra provenire da "FancyBear", collegato al servizio di intelligence militare russo (Gru). Una fonte interna alla polizia federale rivela che "sono coinvolti attori sofisticati". Ma quali segreti sarebbero stati violati? Non pochi, se si tiene conto che gli hacker hanno violato la posta elettronica del comitato nazionale del partito democratico, gli archivi dei finanziatori e persino il data-base elettorale della campagna di Hillary Clinton.

Il "caso" è scoppiato lo scorso 22 luglio (tre giorni prima dell'inizio della Convention di Philadelphia), quando Wikileaks ha pubblicato circ 20mila mail scambiate dai vertici del partito democratico nel corso della lunga campagna elettorale.

Ne è emerso il meticoloso lavoro messo in atto dal partito dell'asinello per ostacolare Bernie Sanders.

Qualche giorno fa Julian Assange ha fatto sapere di essere pronto a pubblicare nuovi documenti sulla Clinton. Qualcuno insinua: che rapporti ha il fondatore di Wukileaks con il'intelligence russa? Un altro nome famoso del mondo hacker, Edward Snowden (in esilio a Mosca), prende di mira Assange per l'assenza di qualsiasi filtro nel rivelare il materiale top secret. La replica è immediata: parla così perché spera di essare graziato.

Ma che interesse avrebbe la Russia di Putin a condizionare il voto americano? Di sicuro il Cremlino preferirebbe avere Trump come interlocutore a Washington. E non è solo una questione di simpatia. Il tycoon ha già fatto sapere di voler cambiare l'atteggiamento Usa nei confronti della Nato, eliminando le garanzie automatiche di mutua assistenza previste dai trattati in caso di attacco russo alle Repubbliche baltiche ("gli Usa aiuteranno chi è in regola con i conti"). Poi ha tolto dal programma repubblicano la promessa di fornire "armi difensive letali" all’Ucraina nella lotta contro i separatisti. Infine Putin non ha mai perdonato a Bill Clinton di aver esteso i confini della Nato fino ai confini russi, così come le guerre nei Balcani negli anni Novanta. E in passato il presidente russo ha polemizzato non poco con Hillary Clinton, quando era segretaria di Stato, accusandola di interferire negli affari interni della Russia.
La guerra degli hacker va avanti

Mentre negli Usa l’Fbi ha aperto un’indagine sulla violazione del sistema di mail del partito democratico e della campagna di Hillary Clinton, a sua volta alcune agenzie del governo di Mosca sarebbero state vittime di un cyber attacco. Lo riferisce la Bbc, secondo cui il controspionaggio Fsb (erede del Kgb) ha individuato un "virus" nelle reti di circa 20 organismi governativi. Fsb ha preferito non fare alcuna ipotesi su chi possano essere i responsabili dell’attacco.
Leon Panetta: Trump e la Russia? Inaccettabile

Trump non può essere il comandante in capo degli Stati Uniti, "non è qualificato" per diventare presidente. L'affondo di Leon Panetta, ex direttore della Cia ed ex segretario alla Difesa, è molto duro. Non ha mandato giù le dichiarazioni con cui il candidato repubblicano ha esortato la Russia a trovare le 30mila mail sparite dal server privato di Hillary Clinton. "Questo genere di dichiarazioni dimostra solo che non è realmente qualificato per essere il presidente degli Stati Uniti - tuona Panetta in un'intervista alla Cnn -. Va oltre la mia comprensione della responsabilità che i candidati debbano essere fedeli al loro Paese ed al loro Paese soltanto e non si mettano in comunicazione con qualcuno come Putin e la Russia, cercando di coinvolgerli in uno sforzo per tentare una cospirazione contro un altro partito". Invece, continua Panetta, qui c'è un candidato presidenziale che "chiede ai russi di entrare nella politica americana e io penso che questo sia inaccettabile, sono molto preoccupato per le sue qualità di leadership o per la mancanza di qualità".
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Luglio 31, 2016, 21:22:14 pm
"Hillary è la rappresentazione del principio che non ci sono limiti al desiderio di una donna". Il sogno del femminismo, in fondo. Del resto è
il principio cardine del capitalismo: non ci devono essere limiti al desiderio dell'uomo. Se volevamo una conferma dell'alleanza da tempo
stipulata tra capitalismo e femminismo, questa ne è la prova. Trump vorrebbe un accordo con Putin. La Clinton vuole invece uno scontro e
dietro a lei c'è tutto l'establishment politico e militare americano, La Clinton rischia davvero di far scatenare una Terza Guerra Mondiale e
sarà la fine del capitalismo femminista. Se vince Trump il capitalismo femminista potrebbe invece sopravvivere per un pò. Stai a vedere che
quasi quasi chi vuole la fine del sistema dovrebbe tifare per la Clinton.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 02, 2016, 20:32:28 pm
Ennesimo articolo anti-Trump scritto dal solito giornalista coglione.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/02/usa-2016-donald-trump-tutto-il-potere-agli-stupidi/2949817/
Citazione
Usa 2016: Donald Trump, tutto il potere agli stupidi

“We’ve got to stop being the stupid party“, dobbiamo smetterla di essere il partito degli stupidi. Questo disse Bobby Jindal, governatore della Louisiana, durante il tradizionale winter meeting, la riunione d’inverno del Republican National Commitee. Era il 25 gennaio del 2013 e la sonora sconfitta elettorale di Mitt Romney, il candidato repubblicano contrapposto al presidente uscente, Barack Obama, era vecchia d’appena un paio di mesi. Il che inevitabilmente trasformava quell’incontro dello Stato Maggiore del Gop (Grand Old Party) nel primo atto d’un processo di contrizione e revisione. O, più esattamente, come molti scrissero, nella prima puntata di quella che intendeva essere una spietata autopsia del proprio cadavere.

Di che cosa era “morto”, due mesi prima, il Partito Repubblicano? Per l’appunto: “di stupidità” aveva provocatoriamente risposto Bobby Jindal, primo governatore d’origine asiatica nella storia degli Stati Uniti. E, così dicendo, aveva affondato il coltello in quella che non solo lui percepiva, dopo la sconfitta di novembre, come una delle più infette piaghe della politica repubblicana. Vale a dire: l’ostentato antintellettualismo che – in dichiarata contrapposizione ad un ipotetico “establishment cultural-mediatico”, nonché, ovviamente, al vituperatissimo politically correct – era progressivamente divenuto una dei più visibili vessilli del Gop. E che, a sua volta, altro non era che uno dei risvolti della strategia d’un partito rimasto politicamente e demograficamente immobile in un paese che andava profondamente trasformandosi.

Appena tre mesi dopo quella riunione e quello stupid – un auto-insulto che, in realtà, non era che un grido di dolore – il Rnc aveva pubblicato un documento di quasi 100 pagine ufficialmente intitolato Growth and Opportunities Project. Ovvero: il risultato della “autopsia” di cui sopra, essenzialmente basata sull’impietosa analisi statistica dei voti perduti. Chi sono gli elettori che, dopo il 2008, hanno smesso di votare (o hanno scelto di non votare) repubblicano? E perché l’hanno fatto? Lo hanno fatto, rispondeva il rapporto citando una minuziosa inchiesta d’opinione, perché il Grand Old Party veniva da loro percepito come scary, narrow minded, out of touch. Ovvero: come il partito della paura, intellettualmente limitato e distaccato dalla realtà. In sintesi: come il partito degli stuffy old men, dei vecchi ammuffiti. Vecchi, maschi, bianchi e d’assai modesto curriculum scolastico (gli “stupidi”, per l’appunto).

Conclusione: per mantenere qualche seria possibilità di riconquistare la Casa bianca il Gop doveva ripulire la propria immagine ed allargare la propria base elettorale adattandola ad una realtà in rapida trasformazione. Doveva ristabilire, o rendere più visibili, i contatti con le élite intellettuali ed estendere il proprio messaggio a minoranze che, se valutate nel loro complesso, ormai da tempo non sono più tali: donne, latinos, afro-americani, immigrati di ogni origine. Doveva cessare d’essere – per tornare all’appello di Jindal – the stupid party: bianco, maschio e incolto.

Fine del flash-back. Dissolvenza. Giorni nostri. Primo piano sul volto rubizzo di Donald Trump che, dal podio della convention repubblicana di Cleveland, pronuncia il suo discorso d’accettazione della candidatura per il partito repubblicano. Un lungo (75 minuti), rabbioso e divagante rantolo sormontato – tra xenofobi e apocalittici accenti, false statistiche e frottole da circo – da un unico riconoscibile concetto: “I alone can fix it” solo io posso mettere a posto le cose.

Tre anni dopo, quello che il Growth and Opportunities Project ha prodotto è questo: la caricatura di un “uomo della provvidenza”, un candidato che si propone di costruire muri – di vero acciaio e cemento come quello che vuole innalzare, a spese del Messico, lungo la frontiera sud, o metaforici – laddove il progetto repubblicano prevedeva lanciare ponti e tendere mani.

Un maschio settantenne, bianco e incolto oltre immaginazione, che si burla dei disabili, insulta le donne, vuole deportare immigrati e bandire musulmani. Un garrulo e vanitoso carnival barker, un imbonitore da baraccone (come venne molto propriamente definito dal governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie) che, con l’arroganza e la grossolanità d’un bullo di periferia, divide il mondo in winners and losers, vincenti e perdenti, e incorre in sesquipedali errori ogniqualvolta il tema del discorso si sposta dall’esaltazione di sé medesimo a qualunque concreto tema di politica internazionale o domestica.

Bobby Jindal, presentatosi come candidato alle primarie presidenziali repubblicane, è uscito di corsa quasi subito, da autentico loser, senza mai avere sfiorato il 5 per cento dei consensi. E altrettanto hanno fatto, accompagnati dai frizzi e lazzi del vincitore, tutti i pesi massimi messi in campo dall’establishment repubblicano per contrastare l’ascesa di Trumpenstein, il mostro che andava trangugiandosi il partito: Jeb Bush (“low energy Jeb“), Marco Rubio (“Little Marco“) e da ultimo (un disperato e improbabile ultimo) Ted Cruz. E a Chris Christie,  (si, proprio il governatore del New Jersey che aveva coniato il termine carnival barker) è andata anche peggio, visto che è oggi uno dei più intimi e ossequienti collaboratori di Trumpenstein.

Il 31 luglio, sul New York Times, Max Boot, uno storico di chiara fede conservatrice, ha molto chiaramente spiegato come the stupid party created Donald Trump abbia, infine, creato Donald Trump e distrutto il Gop. O più semplicemente: come tutte le più sinistre forze dal Gop nel tempo evocate per conquistare il consenso dell’America bianca – dalla southern strategy di Richard Nixon in coda alla battaglia per i diritti civili, ai chiari sottintesi razzisti della politica reaganiana, piatti sempre serviti in salsa anti-intellettuale – abbiano finito, come nella ballata dell’apprendista stregone (der Zauberlehrling) di Wolfgang Goethe, per rivelarsi una irreversibile condanna.

Donald Trump si è in un solo boccone mangiato quel restava della intelligenza repubblicana, senza nulla risparmiare: dal poco che sopravviveva di Abraham Lincoln al compassionate conservatism, dal neoliberalismo di Milton Friedman all’antistatalismo di Friedrich Von Hayek, dall’esasperato individualismo oggettivista di Ayn Rand, all’ancor vivo e nefasto ricordo dei neocon che accompagnarono gli orrori della guerra infinita di George W. Bush. Tutto il potere agli stupidi, verrebbe da dire, invocando il perdono di Vladimir Ilic Lenin. Ma come è potuto accadere? E come andrà a finire?
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Agosto 02, 2016, 21:25:20 pm
Sempre meglio dare tutto il potere agli stupidi che tutto il potere alle donne. Io sono più tranquillo con Trump come Presidente degli USA
che con la Clinton come Presidentessa degli Stati Uniti (suona anche male).
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Angelo - Agosto 02, 2016, 22:58:22 pm
Questa lurida femminista, ACCLARATA GUERRAFONDAIA, passibile di galera per crimini contro l'umanità, sarebbe una disgrazia CERTA per l'umanità.

Cominciamo da questo video dove minaccia Cina e Russia di ritorsioni per il sostegno che questi due stati continuano a fornire ad Assad



Qui in questo video esprime la sua "umanità" --->

Qui invece fa le foto con i suoi amici tagliagole --> https://aurorasito.wordpress.com/2012/07/13/i-nervi-tesi-di-hillary-lallucinata/


Qui vediamo invece come i macellai finanziati dalla Clinton e compari (ANCHE ITALIANI) decapitano un ragazzino di 12 anni ---> ATTENZIONE IMMAGINI CRUDE ---->



https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/31/taqfiri-ditalia-2-0-come-il-pd-celebra-lo-squartamento-di-un-ragazzino/

http://www.occhidellaguerra.it/la-siria-i-leoni-e-i-cani/#
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Jason - Agosto 02, 2016, 23:16:52 pm
Questa lurida femminista, ACCLARATA GUERRAFONDAIA, passibile di galera per crimini contro l'umanità, sarebbe una disgrazia CERTA per l'umanità.

Cominciamo da questo video dove minaccia Cina e Russia di ritorsioni per il sostegno che questi due stati continuano a fornire ad Assad



Qui in questo video esprime la sua "umanità" --->

Qui invece fa le foto con i suoi amici tagliagole --> https://aurorasito.wordpress.com/2012/07/13/i-nervi-tesi-di-hillary-lallucinata/


Qui vediamo invece come i macellai finanziati dalla Clinton e compari (ANCHE ITALIANI) decapitano un ragazzino di 12 anni ---> ATTENZIONE IMMAGINI CRUDE ---->



https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/31/taqfiri-ditalia-2-0-come-il-pd-celebra-lo-squartamento-di-un-ragazzino/

http://www.occhidellaguerra.it/la-siria-i-leoni-e-i-cani/#

La femminista neocons neoliberista è quella che è - somiglia tanto alle prime femministe della storia , le più pericolose - , ma quelli che non posso digerire sono coloro che la sostengono solo per "vincere il sessismo" , nonostante gli siano state fornite le prove che lei è un pericolo per tutta l'umanità .

Letto sul serio su alcuni quotidiani, certa gente la voterebbe solo per andare contro Trump , ma in primis perchè "donna femminista" . Quindi delle sue idee, della sua mentalità guerrafondaia , poco importa , l'importante è che sia femminista e "antisessista" .
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Angelo - Agosto 02, 2016, 23:25:45 pm
La femminista neocons neoliberista è quella che è - somiglia tanto alle prime femministe della storia , le più pericolose - , ma quelli che non posso digerire sono coloro che la sostengono solo per "vincere il sessismo" , nonostante gli siano state fornite le prove che lei è un pericolo per tutta l'umanità .

Letto sul serio su alcuni quotidiani, certa gente la voterebbe solo per andare contro Trump , ma in primis perchè "donna femminista" . Quindi delle sue idee, della sua mentalità guerrafondaia , poco importa , l'importante è che sia femminista e "antisessista" .

Ho visto e letto anche io, purtroppo... Si tratta di gente ignorante (nella migliore delle ipotesi), o di lurido femministume (probabile), o di gente che ragiona con il culo (ipotesi che comprende anche la seconda) .
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Jason - Agosto 02, 2016, 23:33:58 pm
http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2016/07/27/hillary-clinton-donna-usa-2016-femminismo/

Appunto
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Angelo - Agosto 02, 2016, 23:44:26 pm
http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2016/07/27/hillary-clinton-donna-usa-2016-femminismo/

Appunto

http://www.ilpost.it/2016/07/27/guerra-siriana-disegni-giocattoli/

Notare come la topastra femminista esalti, a mezzo dei disegni dei bimbi, la stessa bandiera dei "ribelli moderati" siriani (gli stessi che hanno decapitato un dodicenne recentemente)...

Molto subdola come soggetto, del resto è una femminista.  :shifty:

E' anche a favore della Boldrini, insomma, un tipico esemplare femminista.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Angelo - Agosto 02, 2016, 23:49:24 pm
http://www.ilpost.it/2016/07/27/guerra-siriana-disegni-giocattoli/

Notare come la topastra femminista esalti, a mezzo dei disegni dei bimbi, la stessa bandiera dei "ribelli moderati" siriani (gli stessi che hanno decapitato un dodicenne recentemente)...

Molto subdola come soggetto, del resto è una femminista.  :shifty:

E' anche a favore della Boldrini, insomma, un tipico esemplare femminista.


Ed infatti, chi è "il compagno" di questa femminista?

Pippo Civati, il femminista che lottava per tagliare l'iva sugli assorbenti ----> http://mistrulli.photoshelter.com/image/I00002h84KwNNrmI

Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: ilmarmocchio - Agosto 03, 2016, 00:02:13 am
Me lo chiedo pure io.
La sinistra è realmente popolata da autentici cerebrolesi, da pagliacci che uno col mio carattere non avrebbe problemi a prendere a calci in culo.
Per fortuna che certi ambienti non li frequento neppure di striscio, altrimenti mi comprometterei.

la sinistra non può che essere imbecille, credendo, o dicendo di credere, a emerite assurdità
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 03, 2016, 00:27:39 am
Scrive la tal Giulia Siviero:
Citazione
Per ogni donna che lavora ci vorrebbe una moglie. Sono femminista e lavoro al Post. Su Twitter sono @glsiviero.

Ennesima dimostrazione dell'imbecillità femminile, acuita da un fortissima dose di femminismo.
Ce ne fosse una, tra queste mentecatte, in grado di buttar giù un ragionamento serio ed equilibrato.
Niente, nada, nisba: solo puttanate a go go.

Detto questo, va pure sottolineato che non potevano mancare i soliti commenti, dei soliti maschietti moderni, perennemente genuflessi di fronte alle donne.
Scrive il tal Mattia Valenti:
Citazione
Detto questo, attaccare la Clinton per il modo in cui si presenta(va) e' sicuramente stupido e maschilista, sopratutto alla luce della sua carriera politica: e' probabilmente il candidato piu' forte che si sia mai presentato, con l'unico vizietto di non trovarsi spesso dal lato giusto della storia...

Non è la prima volta, in questi ultimi mesi, che mi capita di leggere certe boiate.
Ma in base a cosa, a quali presunti meriti, la suddetta Hillary sarebbe "il candidato più forte che si sia mai presentato?"
Boh... roba da matti.
Questo mondo va sempre più alla rovescia.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Agosto 03, 2016, 00:30:58 am
Citazione
Per ogni donna che lavora ci vorrebbe una moglie. Sono femminista e lavoro al Post. Su Twitter sono @glsiviero.
Temo che debba scegliere. :lol:
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Jason - Agosto 03, 2016, 00:35:38 am
Temo che debba scegliere. :lol:

Leggo spesso su internet. Mi é tornato in mente una testimonianza, una ragazza (femminista e atea) che sta da tempo con un ragazzo con famiglia neocat (lui, dopo aver frequentato, ne é uscito agnostico :doh:), lei si lamenta dell'ingerenza familiare e dice che si vorrebbe sposare civilmente.

Ora, come fanno a non rendersi conto che il femminismo non puó conciliare con la vita familiare ? Ho i dubbi che le femministe che si sposano lo fanno solo per poi divorizare e fregarsi i bambini e i soldi.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 03, 2016, 00:36:47 am
Temo che debba scegliere. :lol:

A me quello che fa veramente girare le palle, quando leggo parole del genere scritte da una di queste femminucce moderne, è il fatto che chi le scrive fa parte di una generazione di viziatissime privilegiate, che non hanno mai dovuto faticare per davvero, che hanno regolarmente il culo parato da qualche uomo, ma che nonostante ciò si lamentano ad ogni pié sospinto degli uomini e della "sporca società maschilista-misogina che le opprime tantissimo".  :muro:
Io le spedirei tutte in Afghanistan o in Arabia Saudita.

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Ad esempio: quando mai un uomo scriverebbe o direbbe:
"Per ogni uomo che lavora ci vorrebbe una marito?"
Le femmine odierne sono di una superficialità, di una stupidità, a dir poco spaventosa.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 03, 2016, 00:53:31 am
Parole di uno statunitense:
Citazione
Johnny Gandy Obama is a disgrace to America! He supports Hillary Clinton the most corrupt person to ever run for president! This treasonous peice of trash should be impeached for his many criminal activity! And thrown in prison with Hillary! Vote Trump!
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Agosto 03, 2016, 01:16:15 am
A me quello che fa veramente girare le palle, quando leggo parole del genere scritte da una di queste femminucce moderne, è il fatto che chi le scrive fa parte di una generazione di viziatissime privilegiate, che non hanno mai dovuto faticare per davvero, che hanno regolarmente il culo parato da qualche uomo, ma che nonostante ciò si lamentano ad ogni pié sospinto degli uomini e della "sporca società maschilista-misogina che le opprime tantissimo".  :muro:
Io le spedirei tutte in Afghanistan o in Arabia Saudita.

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Ad esempio: quando mai un uomo scriverebbe o direbbe:
"Per ogni uomo che lavora ci vorrebbe una marito?"
Le femmine odierne sono di una superficialità, di una stupidità, a dir poco spaventosa.
Il sistema le vizia e le incoraggia a non pensare. Avete notato che le opinioni di una donna sono di un comformismo assoluto, quello che pensa una lo pensano tutte le altre?
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: CLUBBER - Agosto 03, 2016, 03:26:51 am
A me quello che fa veramente girare le palle, quando leggo parole del genere scritte da una di queste femminucce moderne, è il fatto che chi le scrive fa parte di una generazione di viziatissime privilegiate, che non hanno mai dovuto faticare per davvero, che hanno regolarmente il culo parato da qualche uomo, ma che nonostante ciò si lamentano ad ogni pié sospinto degli uomini e della "sporca società maschilista-misogina che le opprime tantissimo".  :muro:
Io le spedirei tutte in Afghanistan o in Arabia Saudita.

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Ad esempio: quando mai un uomo scriverebbe o direbbe:
"Per ogni uomo che lavora ci vorrebbe una marito?"
Le femmine odierne sono di una superficialità, di una stupidità, a dir poco spaventosa.
Esatto Frank.
Sono del parere che la maggior parte delle donne dovrebbe beccarsi un bel po' di calci in culo dalla vita
Niente di eccessivo,semplicemente fare quella vita che moltissimi uomini fanno,ovvero un lavoro estenuante fisicamente e poco redditizio e soprattutto uomini che non accorrono ad aiutarle e a sostenerle nei momenti di difficoltà.
Quando un uomo è in difficoltà non vengono frotte di donne ad aiutarlo(anzi il più delle volte infilano il coltello nella piaga) quindi deve essere così anche per loro.
Dopo un bel po' di anni a prendere calci sulle gengive e a sputare sangue senza ricevere nessun aiuto maschile vediamo se non abbassano la cresta.
La questione maschile può essere risolta solo dagli uomini.
Dice Max Stirner che il padrone può esistere solo perché esiste lo schiavo.
Il femminismo può esistere solo perché esiste lo zerbino.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Agosto 03, 2016, 03:35:24 am
Esatto Frank.
Sono del parere che la maggior parte delle donne dovrebbe beccarsi un bel po' di calci in culo dalla vita
Niente di eccessivo,semplicemente fare quella vita che moltissimi uomini fanno,ovvero un lavoro estenuante fisicamente e poco redditizio e soprattutto uomini che non accorrono ad aiutarle e a sostenerle nei momenti di difficoltà.
Quando un uomo è in difficoltà non vengono frotte di donne ad aiutarlo(anzi il più delle volte infilano il coltello nella piaga) quindi deve essere così anche per loro.
Dopo un bel po' di anni a prendere calci sulle gengive e a sputare sangue senza ricevere nessun aiuto maschile vediamo se non abbassano la cresta.
La questione maschile può essere risolta solo dagli uomini.
Dice Max Stirner che il padrone può esistere solo perché esiste lo schiavo.
Il femminismo può esistere solo perché esiste lo zerbino.
Ma è il sistema che le aiuta, non l'uomo della strada che cambia loro una gomma: studi e lavoro (più) facili, indipendenza economica e assistenza sociale.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: CLUBBER - Agosto 03, 2016, 04:54:34 am
ftp://
Ma è il sistema che le aiuta, non l'uomo della strada che cambia loro una gomma: studi e lavoro (più) facili, indipendenza economica e assistenza sociale.

Si certo.
Ma il sistema le aiuta perché la maggior parte dei votanti uomini non si indigna ad essere discriminato.
Noi in questo forum siamo una ristrettissima minoranza,nella vita di tutti i giorni quante persone conosciamo che sono indignati dalle quote rosa,dal fatto che le donne vanno in pensione prima e a tutte quelle stronzate nazifemministe?
Siamo pochissimi,siamo tenaci e incorruttibili ma siamo dannatamente pochi.
Luther King e Malcom X nelle loro battaglie sociali per l'uguaglianza del popolo nero hanno affermato spesso che solo se l'oppressore alza la testa può esserci un cambiamento,non si può attendere che lo sfruttatore abbia i rimorsi di coscienza, bisogna opporsi.
Lo schiavo che difende il padrone veniva chiamato in maniera dispregiativa Zio Tom o Nigger House(il negro di casa).
Ecco in questo momento noi e pochi altri siamo quelli che si oppongono ma la stragrande maggioranza degli uomini è fatta da Zio Maschio pentito e dallo Zerbino di casa.
La società femminista è solo un riflesso di questa apaticita' maschile e del suo servilismo.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: CLUBBER - Agosto 03, 2016, 05:02:28 am
Poi Vicus non sottovalutare quanto anche i singoli uomini siano utili alla donna.
Dove lavoro io ad esempio se il buon Clubber ha un grosso problema Clubber bestemmiando in aramaico raddrizza le cose storte a calci in culo..sbuffa,sbraita,suda ma tutto solo si risolve il problema altrimenti ne paga le conseguenze.
Se,sempre dove lavoro io, una donna ha un problema accorrono almeno 4-5 zerbini ad aiutarla,se è pure carina allora ne arrivano 10.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 03, 2016, 07:03:43 am
ftp://
Si certo.
Ma il sistema le aiuta perché la maggior parte dei votanti uomini non si indigna ad essere discriminato.
Noi in questo forum siamo una ristrettissima minoranza,nella vita di tutti i giorni quante persone conosciamo che sono indignati dalle quote rosa,dal fatto che le donne vanno in pensione prima e a tutte quelle stronzate nazifemministe?
Siamo pochissimi,siamo tenaci e incorruttibili ma siamo dannatamente pochi.
Luther King e Malcom X nelle loro battaglie sociali per l'uguaglianza del popolo nero hanno affermato spesso che solo se l'oppressore alza la testa può esserci un cambiamento,non si può attendere che lo sfruttatore abbia i rimorsi di coscienza, bisogna opporsi.
Lo schiavo che difende il padrone veniva chiamato in maniera dispregiativa Zio Tom o Nigger House(il negro di casa).
Ecco in questo momento noi e pochi altri siamo quelli che si oppongono ma la stragrande maggioranza degli uomini è fatta da Zio Maschio pentito e dallo Zerbino di casa.
La società femminista è solo un riflesso di questa apaticita' maschile e del suo servilismo.

E' così.


Citazione
Poi Vicus non sottovalutare quanto anche i singoli uomini siano utili alla donna.

Infatti.
Al contrario, invece, non si può dire altrettanto.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Vicus - Agosto 03, 2016, 09:24:55 am
Molti siti d'informazione alternativa diffondono la consapevolezza maschile. Non ci vorrà molto perché diventi maggioritaria.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Jason - Agosto 03, 2016, 09:41:21 am
Molti siti d'informazione alternativa diffondono la consapevolezza maschile. Non ci vorrà molto perché diventi maggioritaria.

Se escono articoli come questo , è un altro sintomo che siamo a buon punto :

http://27esimaora.corriere.it/16_luglio_28/donne-che-maltrattano-uomini-lite-atlantica-femministe-0cb198b8-54f0-11e6-b121-f0f6105424ab.shtml
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: krool - Agosto 03, 2016, 11:27:47 am
Esatto Frank.
Sono del parere che la maggior parte delle donne dovrebbe beccarsi un bel po' di calci in culo dalla vita
Niente di eccessivo,semplicemente fare quella vita che moltissimi uomini fanno,ovvero un lavoro estenuante fisicamente e poco redditizio e soprattutto uomini che non accorrono ad aiutarle e a sostenerle nei momenti di difficoltà.
Quando un uomo è in difficoltà non vengono frotte di donne ad aiutarlo(anzi il più delle volte infilano il coltello nella piaga) quindi deve essere così anche per loro.
Dopo un bel po' di anni a prendere calci sulle gengive e a sputare sangue senza ricevere nessun aiuto maschile vediamo se non abbassano la cresta.
La questione maschile può essere risolta solo dagli uomini.
Dice Max Stirner che il padrone può esistere solo perché esiste lo schiavo.
Il femminismo può esistere solo perché esiste lo zerbino.
Ottimo post, da incorniciare.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 05, 2016, 19:03:45 pm
http://www.linkiesta.it/it/article/2016/08/05/la-coerenza-di-clint-eastwood-non-e-roba-da-fighette/31402/

Citazione
La coerenza di Clint Eastwood non è roba da fighette
Il regista americano, ormai 86enne, ha rilasciato un'intervista che ha fatto indignare mezzo mondo. Ma non c'è nulla di cui indignarsi, Clint è sempre Clint, siamo noi che ci siamo spostati
di Andrea Coccia
5 Agosto 2016 - 13:11

La questione Eastwood è proprio molto semplice: Clint è sempre Clint, siamo noi che abbiamo perso la brocca. Per capirlo basta leggerla veramente quell'intervista di Michael Hainey pubblicata su Esquire che in queste ore sta facendo indignare ogni anima bella e professoressa democratica del Belpaese. Anzi, probabilmente non serve nemmeno andare oltre la prima domanda, quando il giornalista di Esquire gli chiede se, per i tempi che stiamo vivendo, necessitiamo di uomini integri come il Sully, pilota eroe protagonista del suo ultimo film.

«Be', certo», risponde Eastwood, «se ne sente parecchio la mancanza oggi. Qua fuori è proprio una casa di matti. Come fai a stupirti? Ma che cazzo! Sully dovrebbe correre per la presidenza, mica questa gente». E quando Eastwood dice questa gente, intende sia Trump che Clinton. È per questo che, qualche domanda più in là, è molto esplicito nel negare l'endorsement a entrambi: «I haven't endorsed anybody. I haven't talked to Trump. I haven't talked to anybody».

L'unica cosa di cui c'è da stupirsi, se proprio non ci riesce di star calmi nemmeno ad agosto, al limite è proprio il mancato endorsement ufficiale e la diserzione della convention repubblicana da parte del più repubblicano dei registi americani, quello stesso Clint Eastwood che sostenne Nixon e Eisenhower e che, nel 2012, mise in piedi lo spettacolino della sedia vuota per perculare Obama. Spettacolino che, altro motivo di potenziale scoop, se proprio ne siete in cerca, in questa stessa intervista Eastwood rinnega in parte e bolla come “silly thing”, una cazzata, insomma.

Non c'è niente in questa intervista che faccia emergere un Clint Eastwood diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere negli anni. Al contrario, è tutto talmente eastwoodiano che verrebbe voglia di alzarsi e andargli a stringere la mano, a Clint, per quanto riesca sempre ad essere coerente con se stesso.

Insomma, Clint è sempre Clint, ed è sempre rimasto lì, seduto sulla robusta sedia a dondolo della sua coerenza, con le sue idee e il suo winchester a portata di carezza, a scrutare i confini della sua proprietà e ad aspettare la notte.

Forse siamo noi, quelli che si stupiscono e si indignano, che nel frattempo ci siamo spostati. Siamo noi che siamo ormai consumati da anni di faide da tastiera. Siamo noi ad essere in piena sindrome traumatica da flame, con i nervi ormai scoperti a furia di quotidiane scaramucce contro l'esercito invisibile dei viet-troll. Siamo noi che non riusciamo più a toglierci di dosso la divisa da professionisti dell'indignazione, o, per dirla come la dice Eastwood con un linguaggio preso in prestito da Gunny, una “kiss-ass pussy generation”, una generazione di fighette e di baciaculi.

«Vedi», diceva un impolverato e Biondo Clint Eastwood a un altrettanto impolverato e Brutto Eli Wallach alla fine di quel capolavoro de Il buono, il brutto, il cattivo, «il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi». Sono passati cinquant'anni da quei giorni, il mondo si divide ancora nelle stesse due parti, la pistola ce l'ha sempre lui e a scavare sono sempre gli stessi minchioni.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Sebastiano - Agosto 05, 2016, 20:06:10 pm
Clint Eastwood era, è e sempre sarà un grande!!!
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: freethinker - Agosto 06, 2016, 10:48:20 am
Clint Eastwood era, è e sempre sarà un grande!!!

E non ha paura di dire cose politicamente scorrette.
Ma ce ne sono altri, ad esempio Charlton Heston; metto un link ad un suo discorso ad Harward, al quale vale la pena di dare un'occhiata, anche per certe tematiche sui rapporti M/F:
http://www.americanrhetoric.com/speeches/charltonhestonculturalwar.htm
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Agosto 07, 2016, 10:06:49 am
Uomini di altri tempi.
Oggi è più facile trovare un ago in un pagliaio che uomini simili.
Perlomeno qui, in questa parte di mondo.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Agosto 14, 2016, 19:25:28 pm
CLINT EASTWOOD ha avuto il coraggio di dire quello che la maggior parte degli americani medi pensano e che faranno valere a novembre.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Dicembre 06, 2016, 14:18:51 pm
Massimo, solo a novembre sapremo se il coglione ci ha azzeccato.

Il coglione ci ha azzeccato.
Quindi forse andrebbe rivalutato.
Magari anche da noi.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Frank - Dicembre 06, 2016, 19:28:45 pm
Il coglione ci ha azzeccato.
Quindi forse andrebbe rivalutato.
Magari anche da noi.

Non ci penso neppure: sempre coglione rimane.

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ps: tuttavia, e come già sapevamo, a Trump non hanno ancora finito di rompere le palle.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/complotto-contro-trump-gruppo-grandi-elettori-bloccher-1339539.html
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Sardus_Pater - Dicembre 07, 2016, 10:52:30 am
Personalmente io preferirei un Pence a Trump sulla poltrona più importante degli USA :unsure: .
Più esperto e più posato.
Titolo: Re:"Hillary è meglio di me e di Bill". Lo zerbinismo che deve pagare in politica.
Inserito da: Massimo - Dicembre 17, 2016, 13:42:02 pm
L'ennesimo zerbino che esalta l'elemento femminile e che adesso morde la polvere e deve ricredersi sul duello Clinton-Trump.