Forum sulla Questione Maschile

Dialoghi => L'Angolo degli Utenti => Topic aperto da: Faust - Marzo 18, 2017, 21:43:53 pm

Titolo: L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 18, 2017, 21:43:53 pm
Il topic sull'Islam mi ha fatto tornare in mente un vecchio brano tratto da "L'anticristo" di Nietzsche, un'opera che tratta l'origine della corruzione in Occidente, del declino degli istinti... Un'opera che dà da pensare, e molto. L'origine del declino degli istinti, di quello stesso declino che ha portato al femminismo, non si trova in altro che nel cristianesimo.
L'esempio più calzante sta nel paragone fra cristianesimo e buddhismo. Il Buddhismo è semplice, pulito: ci sono 4 nobili verità. La verità del dolore, la verità dell'origine del dolore, la verità della cessazione del dolore, la verità della via che porta alla cessazione del dolore. Il buddhismo si basa così sulla conoscenza, senza fare promesse ultraterrene. Le 4 nobili verità sono sufficienti alla ricerca che l'uomo può fare. Il cristianesimo, invece, vaneggiando di un al di là post-mortem, già si appresta a compiere un danno psichico - il cristianesimo dice quanto segue: "non avrete nulla di buono in questa vita e se volete qualcosa di buono affrettatevi a morire.". Primo inganno. Subito dopo, però, minaccia con l'inferno e dice: se in questa vita non vi procurerete il dolore terreno (ma non era, appunto, una cosa naturale?), il dolore di un Dio messo in croce, non otterrete nulla di buono nemmeno poi.
Da dove altro può avere origine lo zerbinismo, sia individuale, sia in seno alla società, se non da questo? Da cos'altro può avere origine il femminismo se non da una simile dottrina del travaglio? L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Cito il brano in questione:

L'intero lavoro del mondo antico per nulla: non trovo parole per esprimere il mio sentimento davanti a qualcosa di così mostruoso. - E in considerazione del fatto che il suo era lavoro preparatorio, che quella gettata con granitica presunzione era appunto solo l'infrastruttura di un lavoro millenario, l'intero senso del mondo antico fu vano!... A che scopo i Greci? A che scopo i Romani? - Tutte le premesse per una civiltà colta, tutti i metodi scientifici erano già là, si era già affermata la grande, l'incomparabile arte di ben leggere - questo presupposto per la tradizione della cultura, per l'unità della scienza; la scienza della natura, unita con la matematica e la meccanica, era sulla migliore delle strade - il senso dei fatti, l'ultimo e più prezioso di tutti i sensi, aveva le sue scuole, la sua tradizione vecchia ormai di secoli! Ci rendiamo conto di ciò? Tutto l'essenziale era trovato, per potersi accingere al lavoro: i metodi, si deve dirlo dieci volte, sono l'essenziale, anche la cosa più difficile, anche quella che ha più a lungo contro di sé abitudini e pigrizie. Ciò che noi oggi, con assoluto autodominio, - poiché noi tutti abbiamo ancora in qualche modo nel nostro sangue i cattivi istinti, quelli cristiani - ci siamo riconquistati, lo sguardo aperto alla realtà, la mano prudente, la pazienza e la serietà nelle più piccole cose, l'intera rettitudine della conoscenza - esisteva già! già più di duemila anni fa! E per di più il tatto e il gusto buono e fine!

 Non come addestramento mentale! Non come educazione "tedesca", con maniere da villani! Ma come corpo, come gesto, come istinto - in una parola, come realtà... Tutto invano Nel giro di una notte, nulla più che un ricordo! - Greci! Romani! La nobiltà dell'istinto, il gusto, la ricerca metodica, il genio dell'organizzazione e dell'amministrazione, la fede, la volontà d'avvenire umano, il grande sì a tutte le cose visibile nella forma di imperiimi romanum, visibile a tutti i sensi, lo stile grande non più solo arte, ma diventato realtà, verità, vita...

 E non seppellito nel giro di una notte per un evento naturale! Non calpestato da Germani e altri plantigradi! Devastato invece da astuti, occulti, invisibili, anemici vampiri! Non vinto - solo dissanguato!... La nascosta sete di vendetta, l'invidia piccina diventa padrona! Tutto ciò che è miserevole, che soffre di sé, che è travagliato da cattivi senti­menti, l'intero mondo da ghetto dell'anima, d'un colpo portato in alto. - Non v'è che da leggere un qualsiasi agitatore cristiano, sant'Agostino per esempio, per capire, per fiutare che razza di immondi compari sono in tal modo venuti a galla. C'inganneremmo in tutto e per tutto se si presumesse nei capi del movimento cristiano un qualche difetto d'intelletto: sono avveduti, oh se sono avveduti fino alla santità, i signori Padri della Chiesa! Ciò che manca loro è ben altro. La natura li ha trascurati - essa dimenticò di donar loro una dote modesta di istinti rispettabili, decenti, puliti...

Detto in confidenza, questi non sono nemmeno dei maschi... Quando l'Islam disprezza il cristianesimo, ha mille volte ragione di farlo: l'Islam ha dei maschi per presupposto...
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: giuspal - Marzo 18, 2017, 21:56:37 pm
il cristianesimo dice quanto segue: "non avrete nulla di buono in questa vita e se volete qualcosa di buono affrettatevi a morire.". Primo inganno. Subito dopo, però, minaccia con l'inferno e dice: se in questa vita non vi procurerete il dolore terreno (ma non era, appunto, una cosa naturale?), il dolore di un Dio messo in croce, non otterrete nulla di buono nemmeno poi.

In quale "bibbia" o "vangelo" hai letto queste cose? Puoi citarmi qualche versetto?
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 18, 2017, 22:09:37 pm
In quale "bibbia" o "vangelo" hai letto queste cose? Puoi citarmi qualche versetto?

E' un altro tentativo di attribuire al cristianesimo la condizione degli uomini .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: freethinker - Marzo 19, 2017, 06:45:11 am
Ma non era proprio l'Islam a promettere, nell'aldilà, 72 vergini per ogni uomo e roba simile?
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 19, 2017, 07:35:29 am
Chi sei un discepolo di Animus?  :P

Scherzi a parte, non ho ben capito se punti il dito contro il cristianesimo in generale o specificatamente contro il cristianesimo cattolico. Perchè l'idea che il femminismo sia la conseguenza diretta del cristianesimo (inteso nella forma originaria) e che quest'ultimo sia la causa di tutti i mali odierni, è, a mio avviso, una cavolata. La mia umile opinione è che nella forma più pura ed originale, il cristianesimo non sia stato affatto femminista (si pensi, ad esempio, al cristianesimo ortodosso della Chiesa Russa, che si rifà alla forma più pura ed antica del cristianesimo). Discorso diverso lo possiamo fare per ciò che si sono rivelati essere i suoi sottoprodotti ( anglicani, evangelici, protestanti, ecc.) dove la natura femminista si è oramai palesata anche con l'approvazione di sacerdoti donna. Il cattolicesimo, ha certamente anch'esso le sue pesanti responsabilità (non solo per quanto riguarda il femminismo), soprattutto con la svolta "progressista" subita nei recenti decenni e che è bruscamente accelerata con questa sorta di Papa. Di questo passo, il cattolicesimo andrà, sicuramente, a fare compagnia al resto della combriccola.
Per cui, concludendo, credo che il cristianesimo "originale" non abbia nulla da spartire con quello che è il cristianesimo occidentale odierno. E te lo dico io che non sono certo un fan di ideologie e dottrine buone solo ad offuscare le menti (compreso l'ateismo, che è una vera e propria religione a se).

Poi per carità: libero di pensarla come vuoi. Ma guarda anche i mali che hanno prodotto e producono anche le altre religioni (Islam in primis).
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 08:49:35 am
Nemmeno il cristianesimo stesso ha mai interpretato in senso letterale la Bibbia. Non avrebbe senso.

Quanto invece al messaggio castratista/castrante contenuto nel vangelo, ci sono dei passi che è possibile citare precisamente: "Se il tuo occhio ti dà scandalo, strappalo; è meglio per te entrare, con un occhio solo, nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nel fuoco dell'inferno; dove il verme non muore e il fuoco non si spegne mai (Marco 9, 47)". Commento celebre Nietzscheano: Non è precisamente all'occhio che si allude... .

Quanto all'imposizione della sofferenza terrena, così come alla predica di abnegazione, che secondo me è un moralismo che sta alla base dello zerbinaggio, c'è un passo piuttosto esplicito in Marco 8, 34, il quale recita: ""Chi mi vuol seguire, rinneghi se stesso e prenda la sua croce sopra di sé e mi segua.".

Quanto all'Islam, non so bene cosa prometta nell'al di là, ma il passo citato da "l'Anticristo" si riferisce più ai "padri fondatori" che alle dottrine.

Il cristianesimo sta all'origine della condizione maschile in quanto sta all'origine del femminismo stesso? Potremmo dire che il femminismo sia una continuazione del moralismo cristiano a partire da dogmi diversi?
Se le cose stanno così, allora l'antifemminismo abbisogna di una configurazione anticristiana?

Ho letto ora il post di -Alberto86- (stavo per inviare il messaggio ed è comparso).

Fai una domanda "Che sei un discepolo di Animus?" che è favolosa, perché fa venire in mente subito questo aforisma di Animus, rimastomi impresso sin da quando sono entrato in questo forum l'anno scorso: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=159.msg1418#msg1418

Citazione
Gli eredi del cristianesimo

I veri eredi della tradizione cristiana non sono quelli di destra come si vorrebbe far credere, ma bensì coloro che stanno a sinistra, comunisti e progressisti.
Sono loro infatti che proseguono il cammino intrapreso dal cristianesimo due millenni fa e al quale la Chiesa stessa sta facendo opposizione già da secoli per la semplice ragione che se lo appoggiasse, in quanto ormai nettamente superata dai suoi figli, verrebbe pensionata.

E' la sinistra infatti, e non la destra, che come i cristiani delle origini, genera valori dal "ressentiment" e chiama diritti il sentimento degli "impotenti, degli oppressi, degli esulcerati da sentimenti velenosi e astiosi".

Ce lo ricorda Nietzsche, non la politica, chi sono i veri eredi della morale cristiana, e dunque, del cristianesimo.

All'odio infatti non si contrappone affatto l'amore, in quanto sinonimi, ma bensì l'indifferenza.

Animus

Non tutto l'aforisma è condivisibile, ma sulla continuità fra progressismo/sinistra/femminismo e cristianesimo, centra pienamente il punto.

Per risponderti, centra il punto anche quando dice che la Chiesa fa opposizione al progressismo già da secoli. E basta guardarsi intorno per constatare che, salvo rare eccezioni, le persone che oggi stanno meglio dal punto di vista della salute mentale e fisica sono, senza generalizzare, proprio i cattolici. Però che la dottrina cristiana si porti dietro, come si evince dai passi evangelici citati, tutto il moralismo castratista, è una cosa che approfondendo la dottrina cristiana in generale senza essere accecato dalla fede, lentamente comprendo.
Il cristianesimo si innestò nel mondo romano: la Chiesa cattolica non è altro che un'istituzione romana, e la chiesa ortodossa era un'istituzione bizantina. Se il cattolicesimo romano e quello bizantino furono portatori di valori sani, ciò avvenne solo grazie alla romanizzazione. Il cristianesimo originario, quello della rivoluzione cristiana in Occidente, fu invece il cristianesimo del libro dell'Apocalisse, un testo che dire fondato sui valori degli (citando Animus) impotenti, degli oppressi, degli esulcerati da sentimenti velenosi e astiosi è dir poco.

Sulle altre religioni, Islam in primis, ci sarebbe molto da scrivere. Comunque è certo che l'Islam non è d'aiuto al miglioramento della condizione maschile in Occidente. Per non parlare della parola "Islam", che significa "sottomissione"... Nulla che provochi maggior repulsione. Ma ciò che per un bianco può essere repellente, non è detto che danneggi altrettanto i mori. L'Islam i danni li fa in Occidente, non certo in terra moresca. Del rimanente ho già detto nel topic sull'Islam.




Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Frank - Marzo 19, 2017, 09:13:20 am
Faust

Citazione
Ma ciò che per un bianco può essere repellente, non è detto che danneggi altrettanto i mori. L'Islam i danni li fa in Occidente, non certo in terra moresca. Del rimanente ho già detto nel topic sull'Islam.

Mah... io non ne sarei così sicuro.
L'islam i danni li fa pure là e non solo qua.

Ascolta, io non sono credente e non ho nulla a che spartire con alcuna religione, ma se c'è un particolare che noto da tempo è quello relativo al fatto che chi generalmente critica ferocemente il cristianesimo, si guarda bene dal fare altrettanto con l'islam.

E se lo fa, la sua critica non è comunque altrettanto feroce.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Alberto1986 - Marzo 19, 2017, 09:29:09 am
Capisco il tuo punto di vista e le tue argomentazioni. Però, ti faccio notare che il sacrificio come fulcro della dottrina, non è esclusiva della religione cristiana. L'errore principale è, a mio avviso, che voi vedete il male solo in una direzione, cioè solo nelle parte in cui volete guardare. E questo non vi dà, a mio avviso, la dignità morale per poter fare nessuna forma di critica religiosa nè di poter dare giudizi.


Citazione da: Frank
...Ascolta, io non sono credente e non ho nulla a che spartire con alcuna religione, ma se c'è un particolare che noto da tempo è quello relativo al fatto che chi generalmente critica ferocemente il cristianesimo, si guarda bene dal fare altrettanto con l'islam.

E se lo fa, la sua critica non è comunque altrettanto feroce...

Esattamente. E questo si che è tipico del modo di "pensare" femminista.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Frank - Marzo 19, 2017, 09:34:47 am
Capisco il tuo punto di vista e le tue argomentazioni. Però, ti faccio notare che il sacrificio come fulcro della dottrina, non è esclusiva della religione cristiana. L'errore principale è, a mio avviso, che voi vedete il male solo in una direzione, cioè solo nelle parte in cui volete guardare. E questo non vi dà, a mio avviso, la dignità morale per poter fare nessuna forma di critica religiosa nè di poter dare giudizi.

@

Esattamente. E questo si che è tipico del modo di "pensare" femminista.

Sono assolutamente d'accordo.
Al pari delle femministe vedono il male solo in una direzione.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Red- - Marzo 19, 2017, 10:11:01 am
Commento celebre Nietzscheano
...Molti dicono che, per causa della sifilide, Nice avesse problemi di mente. E comunque, se si tenta di leggere i suoi libri, in un primo momento non si capisce nulla, in un secondo momento si capisce un pò e si pensa che costui fosse poco sano di mente, appunto. Uno che cmq sapeva scrivere molto bene, ma scriveva cose poco sensate. E' pieno il mondo.
E del resto un grande pensatore, tale K. Kraus, ironicamente, diceva che in molti casi non importa avere un pensiero, importa scriverlo bene.
Ovvio che è solo il mio punto di vista.
Il cristianesmo casusa del femminismo?
Si, più o meno come la beatles mania, l'alluce valgo, la periartite scapolo-omerale.
Essere anticristiani aiuta contro il femminismo?
Più o meno quanto curare la periartrite scapolo omerale
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 10:57:30 am
Citazione
Quanto invece al messaggio castratista/castrante contenuto nel vangelo, ci sono dei passi che è possibile citare precisamente: "Se il tuo occhio ti dà scandalo, strappalo; è meglio per te entrare, con un occhio solo, nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nel fuoco dell'inferno; dove il verme non muore e il fuoco non si spegne mai (Marco 9, 47)". Commento celebre Nietzscheano: Non è precisamente all'occhio che si allude... .

Quanto all'imposizione della sofferenza terrena, così come alla predica di abnegazione, che secondo me è un moralismo che sta alla base dello zerbinaggio, c'è un passo piuttosto esplicito in Marco 8, 34, il quale recita: ""Chi mi vuol seguire, rinneghi se stesso e prenda la sua croce sopra di sé e mi segua.".

Questa è una mal interpretazione . Nessun padre della Chiesa, nemmeno Cristo stesso , ha mai invitato all'azzerbinamento nè ad autocastrarsi. Il significato di quella frase è quello di invitare gli uomini ad evitare di frequentare cattive compagnie che possono destare scandalo . E se ogni volta che le si frequenta scoppia qualcosa, è meglio tagliarle fuori .

Sul fatto di "rinnegare se stessi", si riferisce agli "uomini di mondo" , quindi si riferisce a chi segue solamente i suoi istinti ed i suoi piaceri .


Citazione
Potremmo dire che il femminismo sia una continuazione del moralismo cristiano a partire da dogmi diversi?

Essendo il cristianesimo non protestante il primo nemico del femminismo, direi proprio di no .

Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 11:03:21 am
...Molti dicono che, per causa della sifilide, Nice avesse problemi di mente. E comunque, se si tenta di leggere i suoi libri, in un primo momento non si capisce nulla, in un secondo momento si capisce un pò e si pensa che costui fosse poco sano di mente, appunto. Uno che cmq sapeva scrivere molto bene, ma scriveva cose poco sensate. E' pieno il mondo.
E del resto un grande pensatore, tale K. Kraus, ironicamente, diceva che in molti casi non importa avere un pensiero, importa scriverlo bene.
Ovvio che è solo il mio punto di vista.
Il cristianesmo casusa del femminismo?
Si, più o meno come la beatles mania, l'alluce valgo, la periartite scapolo-omerale.
Essere anticristiani aiuta contro il femminismo?
Più o meno quanto curare la periartrite scapolo omerale

Però hai citato proprio quel celebre commento che tanto folle non era. "Se l'occhio tuo ti dà fastidio, toglitelo": se non è castratismo questo, le femministe sono buone madri. E quello è castratismo. Se anche uno volesse dare un'interpretazione letterale, che razza di norma medica è l'invito a togliersi un occhio se esso dà fastidio? Ma è chiaro che quella è un'allegoria psicologica, un invito alla castrazione mentale, a non vedere le cose così come le si vede.
Non dice mica: "se l'occhio tuo ti dà fastidio, guarda altrove" oppure "agisci di conseguenza". Dice proprio di cavarsi l'occhio.

Se la ragione guida veramente il corpo e l'istinto, non conduce a "rinnegare se stessi", ma ad accettare pienamente se stessi. Chi rinnega se stesso eccede nei piaceri e anzi, essendo incapace di prendere in esame i suoi piaceri, spesso i suoi eccessi non sono eccessi di "piacere" e provocano sofferenza.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 11:25:05 am
Faccio un UP perché non ho modificato in tempo il topic.

Penso al consumare marijuana: una droga dolorosa, che stordisce, che riempie di sensazioni sgradevoli, che provoca confusione, disorientamento... Soltanto qualcuno che non conosce ragionevolmente il proprio piacere, cioè che rinnega se stesso, può considerarne piacevole l'effetto.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Red- - Marzo 19, 2017, 12:58:07 pm
Faust, nella bibbia ci sono scritte tante cose, penso che vadano interpretate in un certo modo, cioè con buon senso. E poi penso che sia necessario guardare anche o soprattutto all'insieme, non tanto al singolo dettaglio che, peraltro, se estrapolato dal contesto generale può essere equivocato.
L'individuo in linea di massima, per me, deve fare ciò che gli fa bene e cavarsi un occhio certo non gli fa bene.
Ma non è automatico che quel che l'individuo "sente" che gli fa bene, nella realtà gli fa bene veramente.
Non è vera la diceria secondo cui se fai quel che senti (agire d'istinto) ti fa sempre bene.
Anche l'istinto va istruito e funziona che prima sei tu che devi insegnare all'istinto, successivamente sarà l'istinto ad insegnare a te.
In altre parole, se usi di più la mente razionale, con ragionamenti lucidi e corretti,  istruisci l'istinto ad insegnarti cose corrette.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 12:59:29 pm

Non dice mica: "se l'occhio tuo ti dà fastidio, guarda altrove" oppure "agisci di conseguenza". Dice proprio di cavarsi l'occhio.

Se la ragione guida veramente il corpo e l'istinto, non conduce a "rinnegare se stessi", ma ad accettare pienamente se stessi. Chi rinnega se stesso eccede nei piaceri e anzi, essendo incapace di prendere in esame i suoi piaceri, spesso i suoi eccessi non sono eccessi di "piacere" e provocano sofferenza.


Faust ho già risposto io in merito al significato del "cavarsi l'occhio" , invito anche a leggere meglio tutta la bibbia , se vuoi fare citazioni sulla bibbia, altrimenti nascono incomprensioni come questa , visto che interpretare alla lettera è un errore madornale .

Non  capisco perchè chi "rinnega" se stesso eccede nei suoi piaceri .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 15:59:46 pm
Per quanto il buon senso e la Chiesa stessa possano metterci sopra una pezza, il "cavarsi l'occhio" non significherà mai "guardare altrove". Piuttosto c'è da chiedersi quanto sia salutare considerare le due cose come uguali: quanto cioè questa sintesi di due espressioni antinomiche (e sono antinomiche perché senza l'occhio non si guarda altrove) abbia un qualche senso. Non ci vedo un senso.

Chi "rinnega" se stesso pensa a se stesso come a qualcosa di sbagliato, o da correggere. La salute mentale vuole che invece, attraverso la sua ragione, l'uomo sappia conoscere ed accettare se stesso, così da agire nel modo che gli è più congeniale.

Citazione
Non  capisco perchè chi "rinnega" se stesso eccede nei suoi piaceri .

Perché chi non rinnega se stesso sa riconoscere il suo piacere e sa evitare gli eccessi. Chi rinnega se stesso, in quanto considera cattivo il suo piacere, tende a considerare buono il suo dispiacere e cioè a sfociare nell'eccesso. Questo punto deriva da quello che ho detto sopra sul significato generale del rinnegare se stessi.

Un esempio, quello di prima sulla marijuana:

C'è un problema, alcune persone consumano marijuana e si danneggiano il cervello; a questo fatto ci sono due spiegazioni possibili:

1)Chi consuma marijuana trova piacevole il suo consumo: ossia l'istinto lo porta a ricercare il suo proprio danno; 2)Chi consuma marijuana non riesce a rendersi conto del danno che fa a se stesso perché crede (cioè vi entra in gioco la fede) che il consumo di marijuana sia piacevole.

La prima spiegazione è applicabile solo a casi rari (se non in nessun caso). Generalmente nessuno trova piacevole ciò che gli è nocivo, al punto che talvolta "nocivo" e "spiacevole" vengono usati come sinonimi. Che l'istinto conduca al proprio danneggiamento è un controsenso.

La seconda spiegazione ha più senso. Perché i ragazzini fumano marijuana? Non perché a loro piaccia, ma perché pur avendo scritto nel loro naturale istinto "a me la marijuana non piace, mi è nociva", si sentono costretti dalla moda sfacciata a rinnegare questo loro istinto, ed hanno fede nell'innocuità della droga a causa di molta disinformazione.

Solo la spiegazione numero 2 è quella vera ed esatta.

A questo problema ci sono due possibili soluzioni:

1)La prima è quella cristiana, di rinnegare se stessi. Affidare la gente alla fede. Si dice: la marijuana è piacevole - prima bugia, che allontana dall'istinto di autoconservazione -; poi si dice: anche se la marijuana è piacevole, è cattiva - mezza bugia, dato che racchiude in una sintesi il concetto di piacere, che è naturale pensare come qualcosa di buono, ed il concetto di cattiveria, che è naturale pensare come qualcosa di spiacevole o doloroso -; e infine dice: la soluzione sta nel rinnegare (parola più forte di "rinunciare", perché implica il non-riconoscere) il proprio piacere - la bugia finale, che è la logica conseguenza di una premessa ("la marijuana è piacevole") falsa -. Questa soluzione cristiana allontana dall'istinto di autoconservazione, quello che spinge a cercare il piacere e fuggire il dolore.

2)La seconda soluzione consiste nell'uso della ragione, la quale consente all'uomo di discernere le cose per quelle che sono: ciò che è piacevole come piacevole, ciò che è spiacevole come spiacevole. Un uomo che sappia riconoscere la spiacevolezza nel consumo di marijuana, non la consuma, perché il suo istinto lo porta a scegliere ciò che è piacevole (e la marijuana non lo è), portandolo a fuggire ciò che è spiacevole (e la marijuana lo è). Ammesso, certo, che i suoi istinti non siano stati inibiti.

Cos'è che spinge i giovani consumatori di marijuana a dar retta alla moda sfacciata e a credere alla disinformazione, invece che dar retta al proprio istinto immediato? Il fatto che nell'uomo, come in tutti gli animali, salvo rare eccezioni, l'istinto della specie, della collettività (la socialità umana), prevale sempre su quello dell'individuo singolo, isolato.
Come invece queste malattie collettive, come ad esempio il consumo di marijuana, ma vale anche per il femminismo, facciano la loro comparsa, è un tema molto profondo che preferirei non trattare qui, dato che sfocia nella metafisica.

Ho parlato di consumo di marijuana un po' per semplicità, un po' per non urtare la sensibilità di chi ha avuto problemi con il femminismo. Tuttavia ciò che ho detto vale a maggior ragione per il femminismo e per la questione dei suoi rapporti con il cristianesimo.


Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 16:07:39 pm
Faust hai scritto un papiro di 100mila giri di parole per tentare di dimostrare del gombloddhho del  cristianesimo che va a braccetto col femminismo .
Nulla di più falso, ed è la storia a smentirti . Il femminismo è nemico del cristianesimo . Punto .

Citazione
Questa soluzione cristiana allontana dall'istinto di autoconservazione, quello che spinge a cercare il piacere e fuggire il dolore

L'autoconservazione non implica cercare sempre e solo i propri piaceri , ma dice di affrontare al meglio il dolore, se arriva, fare di tutto per sconfiggerlo e cercare il piacere con moderazione e sottomettendolo alla ragione . Cosa che dice il cristianesimo.

Il femminismo invece dice che la donna ( e solo lei) deve ricercare solo ed esclusivamente il proprio piacere ed interessi . Sono due cose completamente contraddittorie.

O sei femminista , oppure non hai capito molto del cristianesimo .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 16:09:43 pm
Per carità, nessun complotto. Il cristianesimo è stato una fatalità: lungi da me avercela coi singoli, e ancor meno con i cristiani di oggi.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 16:12:19 pm
Non ci siamo capiti . A me non interessa se ce l'hai col cristianesimo o coi cristiani ( sono scelte tue personali e libere) , mi interessa che non si faccia disinformazione facendo paragoni errati fra cristianesimo e femminismo tentando di assimilarli .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 17:19:49 pm
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Queste femministe sono praticamente come discepole di Paolo: "Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti". Nella loro tecnica, che consiste nel creare confusione, e nella loro stoltezza, nel disprezzo per la scienza e per la cultura (il patriarcato) e per i forti (i "maskietti", così li chiamano) si comportano proprio come vorrebbe il Paolo della prima lettera ai Corinzi, nel tentativo "divino" di umiliare la ragione umana:
"Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."

Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 17:41:57 pm
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Queste femministe sono praticamente come discepole di Paolo: "Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti". Nella loro tecnica, che consiste nel creare confusione, e nella loro stoltezza, nel disprezzo per la scienza e per la cultura (il patriarcato) e per i forti (i "maskietti", così li chiamano) si comportano proprio come vorrebbe il Paolo della prima lettera ai Corinzi, nel tentativo "divino" di umiliare la ragione umana:
"Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."

No , ti sbagli ancora una volta ( dimostrazione ennesima che interpreti la bibbia a tuo piacimento ).
Il dogma del peccato non dice che "uomini e donne sono tutti cattivi" , il peccato è la dimostrazione che Dio ti dà libertà di scelta . La Bibbia dice che esiste il peccato nel mondo e che l'uomo può scegliere di peccare (quindi di allontanarsi da Dio) o di non farlo .

Le femministe non si comportano come vorrebbe il Paolo , i padri della Chiesa non hanno mai detto di disprezzare la scienza e la cultura, ma di non esaltare la scienza a divinità assoluta .
La sintesi di fede e ragione operata da san Tommaso e dalla Scolastica sono sufficienti per smentire quello che stai dicendo .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 18:02:53 pm
Secondo la dottrina della Chiesa dopo il peccato l'uomo è cattivo - non posse non peccare -: è solo dopo essersi redento, dopo aver preso su di sé la Croce (cioè aver sofferto), che ottiene la libertà di scelta - posse non peccare -. Avevo scritto giusto sopra.

"come sta scritto: Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno." (Romani: 3:10-12) Mi ricorda, nel modo di disprezzare l'umanità, il libro di Telmo Pievani "Il maschio è inutile", solo che quest'ultimo disprezza in primis gli uomini.

"poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23).

"Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio." (Rom 7:18-19) Questa è la descrizione di un essere umano intrinsecamente cattivo.

Dirò di più, la stessa ideologia del progresso, quella che "giustifica" tutte le malefatte femministe, ha origini cristiane: "Anche noi, dunque, circondati da questa grande folla di testimoni, dobbiamo sbarazzarci di tutto ciò che ci ostacola, specialmente del peccato che ostacola il nostro progresso e correre con decisione la corsa che ci è stata messa davanti (Ebr 12:1)"








Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 19, 2017, 18:12:25 pm
Secondo la dottrina della Chiesa dopo il peccato l'uomo è cattivo - non posse non peccare -: è solo dopo essersi redento, dopo aver preso su di sé la Croce (cioè aver sofferto), che ottiene la libertà di scelta - posse non peccare -. Avevo scritto giusto sopra.

"come sta scritto: Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno." (Romani: 3:10-12) Mi ricorda, nel modo di disprezzare l'umanità, il libro di Telmo Pievani "Il maschio è inutile", solo che quest'ultimo disprezza in primis gli uomini.

"poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23).

Faust se vuoi discutere di Bibbia sei pregato di non fare citazioni a caso e soprattutto incomplete , stai continuando a fare citazioni a caso incomplete e non stai rispondendo invece correttamente . E soprattutto non in questo topic , visto che non è oggetto di antifemminismo .

Il "non posso non peccare" non è dottrina della chiesa , perlomeno non quella cattolica . LA Chiesa parla di "libero arbitrio", che è tutto l'opposto di "non posso non peccare" .
Dire che siamo sotto il dominio del peccato non significa che inevitabilmente pecchiamo, ma che , non essendo direttamente sotto la gloria divina ( lo sei solo se vai in paradiso) , siamo soggetti alle tentazioni che dobbiamo respingere , infatti sta scritto "dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda" .

Anche i santi peccavano, figuriamoci noi che non lo siamo .

Chiudo qui la questione , anche perchè siamo da tempo in off topic e discutere di Bibbia non è argomento di antifemminismo o Mra .

L'argomento è se l'antifemminismo deve essere anticristiano, e io credo di aver dimostrato a sufficenza che il cristianesimo non è in alcun modo correlato al femminismo .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 19, 2017, 18:39:47 pm
No, non è off topic. Finché parliamo di peccato ci stiamo riferendo a questo discorso qua:

Citazione
Il femminismo, così come il gender, dice che gli uomini sono tutti cattivi (il dogma del peccato originale dice lo stesso, ma estende la cosa alle donne), che devono redimersi (stessa cosa del cristianesimo) dal loro essere maschi (peccatori), e dice infine che per gli uomini è piacevole subire violenza dalle donne - quando invece non lo è, è una condizione mostruosa di sofferenza con la quale la società non vuol fare i conti (e nel messaggio che ho scritto sopra ho spiegato come nel cristianesimo si sia voluto confondere le acque in merito a ciò che è piacevole).

Agostino non è un riferimento, come Tommaso, della dottrina cattolica ufficiale? Mi sembrava di sì. In effetti è Padre e dottore.

Dire che siamo sotto il dominio del peccato significa che siamo nati con una colpa da espiare. Tant'è che pure la morte è da considerarsi una pena inflitta per via del peccato originale, sempre secondo la dottrina. Questo discorso c'entra così tanto con l'antifemminismo, che nella home page del forum c'è scritto: "Osservatorio sui femministi. I maschiopentiti [...] cresciuti con una colpa nella testa da espiare".
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: TheDarkSider - Marzo 19, 2017, 21:59:51 pm
A livello puramente concettuale, il concetto di "colpa per nascita" che il femminismo accolla agli uomini trova un pararellismo con il dogma cristiano del peccato originale.

Da qui a dire che il femminismo e' colpa o prodotto del cristianesimo ce ne passa. I fatti dicono altro: come ha scritto bene Alberto86, solo alcune sette protestanti sono tacciabili concretamente di promozione del femminismo, mentre la dottrina morale e sociale delle chiese cattolica e ortodossa e' in aperta opposizione ai principi femministi.

Francamente non bastano un paio di citazioni altisonanti e un apparente parallelismo di concetti per stabilire un nesso causale tra due fenomeni cosi' complessi. Anche perche' con questo metodo si potrebbe dare la colpa, o viceversa il merito, al cristianesimo di qualunque fenomeno storico: dal marxismo alla rivoluzione scientifica, dall'umanesimo al rinascimento, dalle organizzazioni mafiose al capitalismo, ecc.
Tutto e il contrario di tutto, insomma.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Sardus_Pater - Marzo 20, 2017, 00:03:13 am
Scusa, Faust, il tuo discorso si appoggia su tesi talmente bislacche che anch'io, non credente ma che si è letto tutto il Vangelo e ampie parti del Vecchio Testamento, potrei cominciare a criticartele punto per punto.
La cosa comica è che i tuoi discorsi non sono nuovi in questo forum, anche se l'utente che li faceva in precedenza aveva comunque uno spessore ben superiore...

E sul discorso sull'erba, beh, siamo totalmente agli antipodi e, al di là che non bisogna abusarne  (come col cibo, gli alcoolici eccetera) il resto che hai detto è un cumulo di c... ;)
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 20, 2017, 00:08:28 am
No, non è off topic. Finché parliamo di peccato ci stiamo riferendo a questo discorso qua:

Agostino non è un riferimento, come Tommaso, della dottrina cattolica ufficiale? Mi sembrava di sì. In effetti è Padre e dottore.

Dire che siamo sotto il dominio del peccato significa che siamo nati con una colpa da espiare. Tant'è che pure la morte è da considerarsi una pena inflitta per via del peccato originale, sempre secondo la dottrina. Questo discorso c'entra così tanto con l'antifemminismo, che nella home page del forum c'è scritto: "Osservatorio sui femministi. I maschiopentiti [...] cresciuti con una colpa nella testa da espiare".

La colpa da espiare sarebbe il peccato originale , che viene lavato via tramite il battesimo , che è un sacramento introdotto appunto contro il peccato originale .
La morte è stata vinta da Cristo, infatti dopo la morte c'è la risurrezione .

Ti ribadisco che è offtopic perchè stai ancora una volta tentando di comparare il cristianesimo al femminismo .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 20, 2017, 08:14:34 am
A livello puramente concettuale, il concetto di "colpa per nascita" che il femminismo accolla agli uomini trova un pararellismo con il dogma cristiano del peccato originale.

Da qui a dire che il femminismo e' colpa o prodotto del cristianesimo ce ne passa. I fatti dicono altro: come ha scritto bene Alberto86, solo alcune sette protestanti sono tacciabili concretamente di promozione del femminismo, mentre la dottrina morale e sociale delle chiese cattolica e ortodossa e' in aperta opposizione ai principi femministi.

Francamente non bastano un paio di citazioni altisonanti e un apparente parallelismo di concetti per stabilire un nesso causale tra due fenomeni cosi' complessi. Anche perche' con questo metodo si potrebbe dare la colpa, o viceversa il merito, al cristianesimo di qualunque fenomeno storico: dal marxismo alla rivoluzione scientifica, dall'umanesimo al rinascimento, dalle organizzazioni mafiose al capitalismo, ecc.
Tutto e il contrario di tutto, insomma.

Il marxismo è parzialmente responsabile del femminismo se non altro perché è una filosofia tutta fissata con la moneta. Come le femministe.

Cerco di precisare. La Chiesa come fenomeno storico è un fatto variegato, così come lo è la storia del cristianesimo. Non saprei trovare uno scenario più florido, più ricco d'aspettative, più consacrato alla scienza, del basso medioevo europeo.
Proprio a livello puramente concettuale (che non è un livello da trascurare) questo parallelismo è fin troppo influente. Da un punto di vista fisiologico, per combattere il moralismo femminista bisogna opporre qualcosa che sia antitetico rispetto a quel moralismo là. Nel concetto cristiano di colpa e in altri concetti di origine cristiana io individuo quella specie di moralismo che fa il gioco del femminismo.

Partendo dal presupposto che lo scopo del femminismo sia quello di annientare la civiltà, credo che la Chiesa si sia opposta al femminismo solo perché è l'istituzione più esperta al mondo nell'annientare le civiltà (una volta annientò la civiltà occidentale, pur senza riuscirci del tutto) e quindi l'unica istituzione che avesse i mezzi per farlo.

@Jason: non è off topic perché la comparazione storico-concettuale fra cristianesimo e femminismo è fondamentale per rispondere al quesito: l'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano? Non basta mica un "sì" o un "no". Poi mi sembra evidente che: antifemminismo(relazione)anticristianesimo <----> femminismo(relazione)cristianesimo.

Comunque bisogna prendere atto del fatto che la risposta complessiva sia stata proprio "no". Nemmeno un "sì" o un "forse". Lo scopo del topic si può dire, grossomodo, salvo altri interventi, ottenuto. Si è risposto "no".
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 20, 2017, 11:29:05 am
potrei cominciare a criticartele punto per punto.

Nessuno lo vieta.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: COSMOS1 - Marzo 20, 2017, 20:17:41 pm
scusate ma ... come si fa a negare l'amplesso tra cristianesimo e femminismo?
il problema è solo mettersi d'accordo sul cristianesimo di cui parliamo
per il cristianesimo moderno basta guardare le chierichette, le donne prete, le lettrici, etc etc
di fatto la cosa al momento mi sembra pacifica
poi se qualcuno dice che questo è un cattolicesimo già sepolto, sono d'accordo: Il Quebec nel 1950 aveva il 95% della popolazione che andava a messa, nel 2015 il 10%.
la cosa buffa è che attorno alla QM si coagulano sorprendentemente modalità di essere cristiani contro-corrente, alternative, minoritarie, questo sorprende e mi pare ingiusto fare di questi e di quelli un solo fascio
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 21, 2017, 06:32:33 am
scusate ma ... come si fa a negare l'amplesso tra cristianesimo e femminismo?
il problema è solo mettersi d'accordo sul cristianesimo di cui parliamo
per il cristianesimo moderno basta guardare le chierichette, le donne prete, le lettrici, etc etc
di fatto la cosa al momento mi sembra pacifica
poi se qualcuno dice che questo è un cattolicesimo già sepolto, sono d'accordo: Il Quebec nel 1950 aveva il 95% della popolazione che andava a messa, nel 2015 il 10%.
la cosa buffa è che attorno alla QM si coagulano sorprendentemente modalità di essere cristiani contro-corrente, alternative, minoritarie, questo sorprende e mi pare ingiusto fare di questi e di quelli un solo fascio

(http://2.bp.blogspot.com/-vakMwUw5O1w/U3ZE17ZL1AI/AAAAAAAAAk4/uVHdT5hQFSo/s1600/her-2013-joaquin-phoenix-gladiatore.jpeg)

Un giorno il Papa dichiarerà ex cathedra che il femminismo è dottrina della chiesa, poiché parola marianica attraverso la quale viene compiuta l'opera di redenzione dal peccato originale schiacciando la testa del serpente. Dopodiché istituirà il sacerdozio femminile e abdicherà. Verrà poi eletta la prima papessa la quale dichiarerà ex cathedra che per eliminare il peccato dal mondo bisognerà eliminare i maschi dal mondo.

Ovviamente sono ironico, visto che il futuro è incerto, ma neanche tanto, considerata la situazione. Se penso alla genesi del femminismo, la trovo tutta in dottrine cristiane. Forse il cattolicesimo ha bollato molte di queste dottrine come eresie, ma anch'esso oggi appare soffrire una crisi gerarchica (il luteranesimo non fu che una crisi gerarchica all'interno della Chiesa). Il retroscena della nascita del femminismo moderno è situato nelle logge massoniche, e non bisogna dimenticare che in quei luoghi la Bibbia è considerata il "Libro della Legge", né che fino a qualche tempo fa non era concesso entrare in massoneria senza essere cristiani.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 21, 2017, 07:28:06 am
Segnalo che il CCC ha espressamente scomunicato la massoneria .

La genesi del femminismo non è nelle dottrine cristiane . Esse non parlano di "privilegi di un genere (quello maschile) sull'altro", e soprattutto non dice che la donna può fare ciò che vuole e quando vuole per i suoi piaceri ed interessi . Ma la cosa fondamentale che mette agli antipodi le dottrine cristiane da quelle femministe è l'Etica . Il femminismo è la "notte dell'etica" .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: COSMOS1 - Marzo 21, 2017, 08:36:48 am
Faust, il discorso è lungo
dovremmo prima chiarire di chi stiamo parlando, e questo è un discorso che si sa da dove comincia e non si sa dove finisce. La storia del cristianesimo è la storia di lotte dottrinali, cioè di definizioni di ortodossia ed eresia. Ovvio che chiunque ha una propria concezione di cosa è ortodosso e di cosa sia eretico, tuttavia il fatto che ci siano tanti punti di vista quante le teste, e che tutti pretendano di avere ragione, non significa che nessuno abbia ragione. Questo è un ragionamento debole, consentimi.

Cosa farà e cosa non farà il papa, non lo so. Vedremo. La cosa che vedo io è che nei secoli i papi hanno sempre camminato sul filo del rasoio, sembrava che dicessero eresie assurde, o che stessero per dirle, ma un attimo prima si fermavano. Che ne sappia io nessuna eresia, nessuna affermazione che io considero eretica, è mai diventata insegnamento ex-cattedra.

Ti faccio un esempio. La Chiesa sostiene che la frase di Gesù: "nessuno può ripudiare la moglie eccetto in caso di ..." andava interpretato "in caso di adulterio". Perciò dal XIII secolo o anche prima (confermato nel Codice di Diritto Canonico vigente) la Chiesa riconosce il diritto al coniuge tradito di chiedere la separazione (con una serie di limitazioni). Tuttavia questa possibilità non è mai stata riconosciuta ex-cattedra, non c'è alcun concilio, alcuna presa di posizione irreversibile della Chiesa al riguardo. Il Codice di Diritto Canonico è una posizione ufficiale, ma non assoluta. Può cambiare e cambia con tempo e col mutare dei costumi.

Recentemente si è scoperto che quel porneia tradotto con adulterio in realtà significava un'altra cosa: si riferiva al fatto che Gesù doveva tenere conto che tra i suoi ascoltatori c'erano anche i discepoli di San Giovanni, decapitato perchè aveva detto ad Erode di ripudiare la moglie che era in realtà la moglie del fratello. Perciò la frase dovrebbe suonare così: nessuno può ripudiare la moglie eccetto in caso di unione illegittima.

Un altro esempio. Innocenzo III fece il seguente ragionamento: in linea di principio è vero che quando uno dei due coniugi abiura la fede cristiana e abbandona l'altro, pretendere che il cristiano gli resti fedele è schiavitù. Tuttavia concedere l'annullamento in caso di abiura di uno dei due aprirebbe la strada a troppi abusi, per cui non se ne fa nulla. Va bene: ma questa affermazione di Innocenzo III non è mai divenuta verità di fede, dogma, non c'è mai stato un pronunciamento ex-cattedra. OK, l'ha detto, ne prendiamo atto, ma se non ne siamo convinti non vuol dire che dobbiamo accettarlo per fede.

Questi esempi per dare l'idea che l'idea di ortodossia ed eresia è elastica, muta, ma non è relativa. Ciascuno deve decidere con estrema serietà dove collocarsi, perchè ciascuno risponde delle proprie convinzioni. Ciascuno andrà tutto intero là dove ha mandato la sua intelligenza.

perciò se noi diciamo che femminismo e cristianesimo sono antitetici e possiamo portare una infinità di argomenti al proposito, ciò non significa che gli altri cristiani condivideranno il nostro punto di vista. Sono convinto anzi che la stragrande maggioranza non le condivida affatto. Noi siamo una esigua minoranza, uno zero virgola.

Ma noi siamo nella verità.

Loro no!

 :lol:
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Sebastiano - Marzo 21, 2017, 09:28:02 am
Io credo che faust abbia capito poco del messaggio di Gesù...
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 21, 2017, 10:06:42 am
Il messaggio di fondo resta quello delle origini e "la buona ermeneutica" ecclesiastica conduce inesorabilmente ad assimilare quel messaggio delle origini - che riemerge nel femminismo di oggi (e nella sinistra in generale) - alle (poche) posizioni antifemministe che la Chiesa ha dovuto, per contrastare con forza sufficiente gli altri cristianesimi, contrapporre a quel messaggio delle origini.

C'è alla base una diversa posizione in merito all'interpretazione delle Scritture. Interpretarle secondo il buon senso muove da questo pregiudizio, ossia dalla fede: "il messaggio del vangelo è buono" la conseguenza è che quindi l'interpretazione del messaggio evangelico deve rendere buono quel messaggio.
Interpretarle per quel che sono (il che non significa non poter sbagliare, eh), che può voler dire anche interpretarle secondo il buon senso, laddove sia consentito dal testo stesso, porta invece a pensare: "Il messaggio evangelico va interpretato in base a quel che dice e vuol dire", non in base ad una sua pregiudiziale bontà, né in base ad una sua pregiudiziale cattiveria.

L'ermeneutica della Chiesa si occupa infatti di comprendere in che modo il testo vada interpretato ai fini della fede in esso.

Da un punto di vista storico, stiamo assistendo in Occidente ad una situazione del tutto analoga a quella che venne in luce con il cristianesimo e che portò alla caduta dell'Impero. La "donna" ed il suo "amore verso tutti" senza differenziazioni - allora fu l'amore abnegante del Redentore e al posto della donna venne innalzata la Vergine -, con l'Inferno per chi non si conforma ad esso, innalzata contro le gerarchie di una civiltà virile e conquistatrice - all'epoca fu, come oggi, l'Occidente -.
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 21, 2017, 18:56:19 pm
Il messaggio delle origini non è in alcun modo femminista , come ho già avuto modo di spiegare, poichè si contrappone con la mentalità edonistica del femminismo, tutta declinata al femminile.
Da sempre la Chiesa ha insegnato che il piacere va sottomesso a fede e ragione, il che non significa che non ne puoi usufruirne o godere .

Citazione
il luteranesimo non fu che una crisi gerarchica all'interno della Chiesa

Piccola parendesi, Lutero era un monaco agostiniano (entrato in monastero per sfuggire a una vendetta privata) che trasse pretesto da una pretesa "corruzione" della Chiesa per fondare una religione completamente nuova. Per questo è inesatto parlare di "Riforma".
Infatti se il problema fosse stato davvero costituito dalla vendita delle indulgenze, delle cariche ecclesiastiche e dalla non osservanza del celibato ecclesiastico, si sarebbe potuto benissimo ovviare a tali abusi semplicemente eliminandoli . Venne invitato a Trento ma rifiutò , a lui interessava ben altro.

Non è un caso che il femminismo, le prime guerre , l'edonismo sfrenato e l'individualismo sono tutti prodotti protestanti . Non ha senso quindi associare l'antifemminismo con l'anticristianesimo .
Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Faust - Marzo 30, 2017, 01:49:25 am
"Salus", la "salvezza", ormai non esiste più. Smise di esistere quando divenne diversa dalla salute: troppo diversa, fino a diventare malattia.

Si riconosce che c'è una condizione maschile di sofferenza, castrazione, azzerbinamento. Si comprende che questa condizione, appunto maschile, dipende da un'esasperazione del concetto di emancipazione femminile - se non da quel concetto stesso -. Cosa si fa invece di contrastare il problema, invece di guarire? Si asseconda la malattia.
Invece di contrastare la violenza femminile, ci si offre come martiri.
Invece di opporsi alla femminilizzazione, ci si fa "tutori dei costumi", compito femminile per eccellenza.
Invece di liberare gli uomini dal lavorare per le donne, si suggerisce loro di trovarsi un lavoro.
Invece di tutelare il diritto maschile ad una libera sessualità, si inventano schemi "di riferimento" in cui, per un motivo o per un altro, la sessualità maschile è consegnata al "giudizio" femminile, priva di una sua specificità ed autonomia.
Invece di tutelare la famiglia, si sponsorizza la sacra famiglia: quella della madre vergine, del marito cornuto e del figlio sacrificato.
Insomma, si fa di tutto affinché non decada la cavalleria, l'adorazione ed il vezzeggiamento della donna, affinché non decada il culto della Vergine. Si fa di tutto per mantenere vivo l'imperativo femminista che guardacaso è anche l'imperativo cristiano: "guai a te se tocchi una donna".

Come recita il finale della seguente canzone: In nomine Libertatis vincula edificamus. In nomine veritatis mendacia efferimus.

Non sarà la cavalleria a guarire la società dal femminismo, né il cristianesimo, che del femminismo è l'origine.

C'è un solo passo, un solo progresso da compiere per curare la società occidentale dal femminismo. Uno solo, una premessa.

LEGGE CONTRO IL CRISTIANESIMO

Data nel dì della salute, nel primo giorno dell'anno
uno (- il 30 settembre 1888 della falsa cronologia)

Guerra mortale contro il vizio:
il vizio è il Cristianesimo

  Prima proposizione.

 - Viziosa è ogni specie di contronatura. La più viziosa specie d'uomo è il prete; egli insegna la contronatura. Contro il prete non si hanno motivi, si ha la prigione.

  Seconda proposizione.

 - Partecipare ad un ufficio divino è un attentato alla pubblica moralità. Si deve essere più severi contro i protestanti che contro i cattolici, più severi contro i protestanti liberati che contro quelli di stretta osservanza. Il delittuoso dell'esser cristiani cresce vieppiù ci si avvicini alla scienza. Il criminale dei criminali è quindi il filosofo.

  Terza proposizione.

 - Il luogo esecrando in cui il cristianesimo ha covato le sue uova di basilisco sia distrutto pietra su pietra e sia il terrore di tutta la posterità quale luogo abominevole della terra. Su di esso si allevino serpenti velenosi.

  Quarta proposizione.

 - La predicazione della castità è istigazione pubblica alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante la nozione di "impurità" è vero e proprio peccato contro il sacro spirito della vita.

  Quinta proposizione.

 - Chi mangia alla stessa tavola di un prete sia proscritto: con ciò egli si scomunica dalla retta società. Il prete è il nostro Ciandala - lo si deve mettere al bando, affamare, menare in ogni specie di deserto.
 

  Sesta proposizione.

Si chiami la storia "sacra" col nome che merita in quanto storia maledetta; le parole "Dio", "salvatore", "redentore", "santo" siano usate come oltraggi, come epiteti da criminali.
 
Settima proposizione.

Il resto è conseguenza.


Addio.



Titolo: Re:L'antifemminismo ha bisogno di essere anticristiano?
Inserito da: Jason - Marzo 30, 2017, 08:30:28 am
Quindi praticamente per risolvere il femminismo vanno fatte leggi contro il cristianesimo . Un pó come voler curare i tumori con il tallio, insomma .

Dire che asseconda la malattia é un'altro errore fuorviante. Come pure quello dove dicono "guai a te se tocchi una donna". Hai di nuovo interpretato erroneamente , distorcendo completamente i messaggi, con un papiro che non ha dimostrato nulla.

La cantonata principale che hai preso quella del libero sesso. É il femminismo quello che sponsorizza il libertinaggio sessuale, applicando il liberismo nel cqmpo del sesso, ossia fanno sesso solo coloro che lo meritano .

Il "tutori dei costumi" significa chiedere sobrietá nei costumi, cosa che il femminismo detesta. Altro che compito femminile.

La frase "si suggerisce loro di trovarsi un lavoro" non ha senso, praticamente per te nessuno dovrebbe lavorare ? Guarda che il cristianesimo che tu tiri sempre in ballo non ha mai detto di lavorare per le donne, ma di lavorare e basta .

Sulla cavalleria, tu confondi cavalleria con i "white knight". Non si parla del concetto sessista di "prima donne e bambini" ma di ruoli.


Hai tentato di dimostrare che il cristianesimo é origine del femminismo ma hai toppato ancora una volta. Ragion per cui rinnovo il mio invito a studiarlo meglio.