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Off Topic => Off Topic => Topic aperto da: Vicus - Giugno 01, 2024, 17:48:50 pm

Titolo: Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 01, 2024, 17:48:50 pm
Dopo una serie di topic in cui si suggerisce che la Chiesa è una secolare impostura ordita da una cricca di sodomiti, e la fede cattolica un sottoprodotto politico della Lega di Smalcalda, un assaggio di VERO cattolicesimo (grassetti per chi va di corsa):

FONTE: www.edificatisullaroccia.it

All’indomani della canonizzazione di John Henry Newman (1801-1890) viene spontaneo affacciarsi furtivamente al di là della storia, chiedendosi se la straordinaria figura di questo convertito non segni una sorta di misterioso passaggio dall’era dei martiri a un’era dei confessori nella prospettiva di una nuova fioritura spirituale e culturale del cattolicesimo inglese, che nel secolo appena trascorso ha espresso nomi di grande risonanza come John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973) o di un certo peso (in tutti i sensi) quale Gilbert Keith Chesterton (1874-1936).
Duramente perseguitati dall’età della Riforma, considerati a lungo pericolosi eversivi, nemici di uno Stato che tuttora ha nel sovrano il vertice insieme politico e religioso della nazione anglicana, privati della gerarchia, costretti a celebrare la messa di nascosto, i cattolici inglesi e irlandesi hanno versato fiumi di sangue tra i secoli XVI e XVII. Probabilmente lo stesso poeta e drammaturgo William Shakespeare (1564-1616) era tra quei «papisti» che vivevano e trasmettevano furtivamente la propria fede, all’ombra dei patiboli su cui si spargevano sangue e viscere dei loro correligionari, in un clima ben ricostruito dalla studiosa Elisabetta Sala (cfr., tra gli altri, L’enigma di Shakespeare. Cortigiano o dissidente?, Ares, Milano 2011; L’esecuzione della giustizia, D’Ettoris, Crotone 2017; L’ira del re è morte. Enrico VIII e lo scisma che divise il mondo, Ares, Milano 2018). La carneficina fu avviata già sotto Enrico VIII (1491-1547), primo sovrano ad arrogarsi la supremazia sulla Chiesa inglese, mietendo illustri vittime tra cui il suo stesso consigliere e già Lord Chancellor Thomas More (1478-1535) e il cardinale John Fisher (1469-1535), entrambi decapitati per ordine del re a breve distanza l’uno dall’altro. Persino le loro teste si diedero il cambio: quella di Fisher fu esposta fino all’esecuzione di More, quando fu gettata nel Tamigi e sostituita da quest’ultima. La Chiesa cattolica li ha elevati agli altari con la beatificazione nel 1886 e la canonizzazione avvenuta nel 1935. A onor del vero, occorre ricordare che dal 1980 sono inclusi e celebrati anche nel martirologio anglicano. Sono solo i nomi più illustri di un elenco che include centinaia di martiri, una quarantina dei quali formalmente canonizzati. L’ultimo a salire sul patibolo è il vescovo di Armagh e primate irlandese sant’Oliver Plunkett (1629-1681). L’Act of Toleration del 1689 ferma le esecuzioni ma non l’emarginazione sociale dei cattolici che giunge fino al Novecento, ben oltre il pur incisivo Roman Catholic Relief Act del 1829.
Nel secolo XIX, tuttavia, sul suolo britannico fecondato da tanto sangue, spuntano i primi potenti germogli della fioritura di là da venire. Una «luce gentile» rischiara il futuro dei cattolici inglesi, ma comincia a splendere di nascosto, nella notte oscura dell’anima di uno studioso e pastore anglicano che il 9 ottobre 1845 viene accolto nella Chiesa cattolica e poi sarà ordinato prete nella congregazione dell’Oratorio fondata da san Filippo Neri (1515-1595) e, ormai vecchio, riceverà la porpora cardinalizia (senza per questo superare le incomprensioni di parte romana oltre che, naturalmente, anglicana). Molti anni dopo verrà beatificato da un pontefice recatosi appositamente in terra britannica e poi, qualche anno dopo ancora, canonizzato con tanto di erede al trono presente in San Pietro. Chi sono i punti di riferimento di un popolo, di ogni popolo? Il culto e l’epica, quindi un pastore e un aedo. Verranno l’uno e l’altro, anzi l’altro all’ombra dell’uno. L’Ottocento ha donato all’Inghilterra un dottore della Chiesa, almeno de facto: san John Henry Newman. Il Novecento le ha donato un’epica nell’opera di un noto docente di Oxford, proprio quel professor Tolkien che si dilettava di storie di elfi, di anelli misteriosi e strani linguaggi, cresciuto all’Oratorio sotto la guida di uno dei primi discepoli di Newman.

All’ombra di Newman

A poca distanza cronologica e geografica, anzi sarebbe meglio dire a pochi passi da Newman si svolgeva la breve ma feconda parabola di una giovane donna che ha incarnato, per così dire, il lato femminile di quel passaggio dall’era dei martiri a quella dei confessori nel cattolicesimo inglese. Libera al punto da vincere le perplessità familiari e raggiungere il futuro marito all’altro capo del mondo. Forte al punto da affrontare un’improvvisa e precoce vedovanza, crescendo da sola i due bambini senza far loro mancare nulla. Libera e forte insieme, al punto da perseverare nella fede cattolica contro tutto e tutti, preoccupandosi di non privare i figli di quella fede appena scoperta come una perla preziosa per la quale si dà in cambio tutto. Anche le comodità, anche la salute, morendo a soli 34 anni.
È un martirio incruento ma non meno eroico, quello di Mabel Suffield (1870-1904). Un martirio che forse sarebbe rimasto ignoto, perdendosi col passare degli anni, sbiadendosi insieme alle rare foto superstiti e alla scritta che ne orna la semplice croce nel cimitero di Bromsgrove. Una scritta che riporta il suo cognome da sposata: «Mabel Tolkien died at Rednal november 14th 1904».
Sarà lo stesso professor Tolkien a rievocare il profondo legame tra la figura della madre e la Chiesa cattolica, un legame scolpito indelebilmente in lui dall’infanzia e suggellato dal martirio di Mabel. Ma questo legame ancestrale non si risolve nella vaga memoria di qualche pratica religiosa o, peggio ancora, solo nei tristi ricordi della malattia e della morte. Per lui e per il fratello minore Hilary Arthur Reuel (1894-1976) quegli anni di ristrettezze per i «postumi» sociali della conversione materna, sono segnati dall’allegria di Mabel, dalle passeggiate con lei, dalla cultura di questa mamma che li istruisce personalmente trasmettendo – soprattutto al maggiore – l’amore per le lingue e per il disegno. Ne sappiamo poco, eppure le non molte pagine che le dedica Humphrey Carpenter (La vita di J. R. R. Tolkien, trad. it., Ares, Milano 1991) sono più che sufficienti a restituire vita a questa vicenda di oltre cent’anni fa, mostrandoci una Mabel tutt’altro che «baciapile», persino un po’ scavezzacollo, che rifiuta comodità e appoggi familiari e si trasferisce all’ombra dell’Oratorio, ingegnandosi come può ed educando i figli meglio che può. Infine affidandoli a un sacerdote altrettanto brillante e simpatico (ma non certo di manica larga), quel padre Francis Xavier Morgan (1857-1935) che sarà un vero padre per i fratelli Tolkien rimasti soli al mondo.

Mab e Arthur

Mabel Suffield, detta «Mab», nasce nel gennaio 1870 da John (1833-1930) e da Emily Jane Sparrow (1837-1914) a King’s Heath, un sobborgo meridionale di Birmingham. È la quarta di sette fratelli: il primo è John (1859-1927), che ha lo stesso nome del padre; seguono Roland (1864-1952), Edith Mary, detta «May» (1865-1936) e, appunto, Mab. I più giovani sono Jane (1872-1963), William (1874-1904) e la piccola Rose (1879-1886). Il capofamiglia John Suffield, già mercante di stoffe, ha visto fallire la sua attività e deve ora guadagnarsi da vivere facendo il rappresentante. Destino simile a quello della famiglia di John Benjamin Tolkien (1807-1896), già costruttori di pianoforti, che ora devono guardarsi intorno, anche molto lontano: il figlio Arthur Reuel (1857-1896) si spinge fino in Sudafrica, dalle cui miniere emergono nuove possibilità per la sua carriera in banca. Tanta distanza può costituire persino un ostacolo minore della disapprovazione di Suffield per il legame che sboccia tra il (non troppo) giovane Tolkien e sua figlia Mab: tredici anni di differenza tra i due, decisamente troppi, e poi questi Tolkien sono immigrati tedeschi che mal si conciliano col suo orgoglio patrio.
Tuttavia, Arthur e Mab riescono a trovare le occasioni per vedersi (sotto l’occhio vigile di Suffield) e scambiarsi lettere (con la complicità di Jane, la sorella minore di lei). Nel frattempo la posizione di Arthur si va consolidando e Suffield, che pure ha imposto un rinvio del fidanzamento, deve cedere. Appena compiuti 21 anni, Mab si imbarca alla volta del Sudafrica per andare incontro ad Arthur: si sposeranno di lì a poco, il 16 aprile 1891, nella cattedrale anglicana di Città del Capo e andranno a vivere a Bloemfontein, capitale dello Stato Libero dell’Orange. Lontani mille miglia dalla patria, dalla casa, dall’occhio vigile di John Suffield: niente male per essere alla fine dell’Ottocento. Arthur ha una buona posizione, fa carriera, anche troppa, al punto che questo breve matrimonio vive il contrasto tra i sentimenti appassionati che legano i novelli sposi e le troppe separazioni imposte dall’attività bancaria. La principale diversità di vedute consiste nella nostalgia di Birmingham che Mab sperimenta, in quel luogo dal clima troppo inospitale, dove invece Arthur si trasferirebbe per sempre. Di certo non potranno tornare in patria troppo presto. Ciononostante Mab è al settimo cielo ogni volta che riesce a sottrarre Arthur al duro lavoro. Insomma, al di là dei sacrifici imposti dalla distanza e dal clima sudafricano (ma in fondo a quante coppie il lavoro impone nei primi anni di adattarsi a un nido non del tutto in linea con i propri sogni?), sembrano due persone baciate dalla vita. Mab è una ragazza carina e colta, Arthur è elegantissimo, con baffi folti e curati. Amano passeggiare, leggere, giocare a tennis e a golf. Hanno una buona posizione, una casa e persino la servitù con cui instaurano rapporti davvero affettuosi.
Cosa manca a tanta prosperità? Niente, perché Mab scopre ben presto di essere incinta e il 3 gennaio 1892 nasce il loro primogenito John Ronald Reuel Tolkien (sì, proprio lui), che papà Arthur, colmo di gioia, in una lettera a sua madre descrive con «occhi alla Tolkien e una bocca chiaramente “Suffield”». Il nome stesso è un compromesso: «Il primo nome del bambino sarà John, come suo nonno [eh già, ma quale dei due nonni: quello paterno (John Benjamin Tolkien) o quello materno (John Suffield)? n.d.r.] e probabilmente lo chiameremo John Ronald Reuel. Mab, infatti, vorrebbe chiamarlo Ronald, mentre io preferirei John e Reuel» (Carpenter, p. 53). Ancora più suggestive – profetiche? – sono alcune espressioni contenute nelle lettere di Mab, che paragona il piccolo a «un essere fatato» o addirittura a «un elfo»!
Cartolina di auguri natalizi della famiglia Tolkien (1892)
L’anno seguente giunge sua sorella May col marito Walter Incledon (1860-1950), anch’egli in Sudafrica per lavoro. È un grande conforto per Mab, che non vede l’ora di tornare in Inghilterra, mentre Arthur si sente sempre più a suo agio a Blomfontein. In ogni caso il viaggio è temporaneamente rinviato perché è di nuovo incinta. Il secondogenito Hilary Arthur Reuel nasce il 17 febbraio 1894, più sano e robusto del primo che invece comincia ad accusare gli effetti del clima locale.
Alla fine dell’anno viene programmato il viaggio in nave per tornare a Birmingham. Arthur, sempre intrappolato dal lavoro, raggiungerà appena possibile la moglie e i due bambini. Non li vedrà mai più. Hilary è troppo piccolo, ma nella memoria di Ronald resta impresso un ultimo ricordo del padre che prepara i loro bauli per il viaggio. Giungeranno in Inghilterra nella primavera del 1895, ma il sollievo di essere di nuovo a casa durerà poco. A partire dalla fine dell’anno dal Sudafrica giungono notizie preoccupanti sulla salute di Arthur, che morirà il 15 febbraio 1896. Ronald non farà in tempo a spedirgli l’ultima letterina.

Martirio incruento

È il primo sconvolgimento nella vita di Mabel, che si ritrova vedova a soli 26 anni, con due bambini di 4 e di 2. Trascorrono i primi mesi in casa dei Suffield, mentre Mab gradualmente supera la disperazione prendendo in mano la propria vita. Sono anche i mesi in cui Ronald, che come il fratellino non aveva mai visto la patria, acquisisce familiarità con le storie di famiglia, tanto dei Suffield quanto dei Tolkien, e con il paesaggio inglese: il villaggio di Sarehole è la prima destinazione della giovane vedova che affitta una casetta accanto a un prato, un ruscello e un vecchio mulino che diventano teatro dei giochi dei due bambini. Un luogo idilliaco, se non fosse per la paura che incutono loro i due mugnai – quando non è Mabel a divertirsi camuffando la voce per spaventare i figli. Li istruisce, legge loro dei racconti e intanto trova grande conforto nella religione cristiana. Frequenta la High Church – la «Chiesa alta» anglicana che conserva alcuni elementi di continuità col cattolicesimo medievale, a differenza della Low Church, più radicalmente protestante. Dal punto di vista religioso ci troviamo in un vero mosaico: Mab e Arthur si erano sposati e avevano battezzato i figli nell’anglicanesimo; il vecchio John Suffield è unitariano, in precedenza metodista; i Tolkien sono battisti. Entrambe le famiglie d’origine sono comunque anticattoliche. Una vera complicazione quando Mab, la domenica, comincerà a portare i bambini in una nuova chiesa, St. Anne: una parrocchia cattolica, fondata mezzo secolo prima da Newman che qui radunava la prima comunità oratoriana.
Con lei inizialmente si converte anche sua sorella May. La Chiesa romana le accoglie entrambe nel giugno 1900 proprio a St. Anne. Però May non reggerà alla pressione e alle proibizioni del marito. Finirà per dedicarsi allo spiritismo.
Mabel invece resiste, nonostante la disapprovazione e l’abbandono dei familiari – con conseguenze anche economiche – senza temere qualsiasi sacrificio pur di educare i bambini alla fede cattolica. A questa prova si aggiunge anche l’abbandono del «paradiso» bucolico di Sarehole, perché Ronald è stato ammesso alla King Edward’s School. Tornano a Birmingham, la città influisce negativamente sull’umore e sulla salute del primogenito e Mabel continua a guardarsi intorno cercando un posto dove potessero vivere meglio e possibilmente vicini a una chiesa cattolica. All’inizio del 1902 si trasferiscono nei pressi dell’Oratorio di Birmingham, ancora saturo della presenza di Newman, morto pochi anni prima. Tra i suoi discepoli c’è padre Francis, che sopperisce all’emarginazione familiare subita da Mabel e provvede anche materialmente a Ronald e Hilary. Con grande franchezza e libertà di spirito – cioè senza tagliare i ponti ma senza doversi scusare di nulla – Mab continua ad aggiornare la suocera sui progressi dei figli e anche sul loro itinerario di fede: «Ronald a Natale [1903] farà la sua prima comunione […]. Non dico questo per rattristarla, ma solo perché lei sappia tutto di noi» (Carpenter, p. 74).
È il suo ultimo Natale, poiché le preoccupazioni e i sacrifici seguiti alla vedovanza e alla conversione ne stanno minando la salute. Trascorre alcuni mesi in ospedale, dove le viene diagnosticato il diabete, mentre i figli vengono mandati dai nonni e da una zia. In estate viene dimessa e, su proposta di padre Francis, riunita insieme ai figli si trasferisce a Rednal, nella dependance di una casa di riposo per i padri oratoriani voluta da Newman, sepolto proprio nel cimitero del parco che circonda la casa. Condivide l’abitazione col postino e con sua moglie, mentre i bambini, con tutto quello spazio, rivivono l’idilllio di Sarehole, almeno fino all’inizio delle scuole. Tuttavia non è il ritorno tra i banchi a segnare la fine della spensieratezza, ma l’aggravarsi e infine la morte di Mab, il 14 novembre 1904. Prima di morire affida a padre Francis – che la assiste insieme alla sorella May – il compito di tutore dei figli, ruolo che il sacerdote onorerà fino in fondo, sul piano economico, educativo e religioso, senza far mancare loro né rimproveri né affetto.
Quella di Mabel Tolkien, nata Suffield, è una tragedia a viste umane, tanto più dolorosa pensando che pochi anni prima c’erano tutte le premesse di una vita felice e realizzata. Eppure nelle parole di Ronald traspare la riconoscenza e anche una punta di orgoglio per essere il figlio di Mabel: «Mia madre è stata veramente una martire; non a tutti Gesù concede di percorrere una strada così facile, per arrivare ai suoi grandi doni, come ha concesso a Hilary e a me, dandoci una madre che si uccise con la fatica e le preoccupazioni per assicurarci che noi crescessimo nella fede».
E benché lo stesso Tolkien rifuggisse da allegorie forzate, di fronte alla leggiadria, all’eroismo, alle scelte anche dolorose delle grandi figure femminili della Terra di Mezzo, viene spontaneo chiedersi se non ci sia in tutte loro un po’ di Mabel.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 01, 2024, 20:14:08 pm
E' vero, ci sono anche i pederasti!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 01, 2024, 21:40:28 pm
Mi aspettavo una sparata di cattivo gusto!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 02, 2024, 14:46:47 pm
Mi aspettavo una sparata di cattivo gusto!

Ed è puntualmente arrivata  :lol: E ci sono anche gli invertiti.  :lol:
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 02, 2024, 15:22:23 pm
Su questi argomenti non puoi far nulla e ti brucia!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 03, 2024, 00:07:28 am
Su questi argomenti non puoi far nulla e ti brucia!

Non mi brucia nulla. Nemmeno l'impazienza di risponderti. Ad ogni modo, ogni religione ha le sue figure ed esempi esaltanti. Ma il numero di praticanti lo stile di vita alternativo nel clero cattolico è astronomico. Ci sono anche loro, nella Chiesa, non solo i froci.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 03, 2024, 03:55:53 am
E' astronomico anche il numero dei santi, magari non scritti nel martirologio come Mabel Tolkien
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 03, 2024, 09:29:16 am
E' astronomico anche il nuero dei santi, magari non scritti nel martirologio come Mabel Tolkien

Tanti santi e tanti froci, dunque. La Chiesa, come il mondo, è bella perchè è varia!  :lol:
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 03, 2024, 14:49:20 pm
Tanti froci solo nella tua testa. Prima del Concilio si sa solo di Don Milani (che a quanto pare, comunque, non "consumava") e non fu certo premiato, fu mandato in uno sperduto villaggio mondano mentre OGGI è additato ad esempio anche dal solito Bergoglio.
Le tue insinuazioni si basano solo su affermazioni apodittiche ("la Storia") o su fatti limitati nel tempo (la vita di San Bernardo), di cui fai il paradigma dell'intera storia della Chiesa.
In realtà non serve molto a capire che la santità non può fiorire in un bordello, per cui non è possibile che tutti questi Santi fossero accerchiati da mentecatti e sodomiti alla Nome della Rosa (altro clamoroso falso storico)
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 03, 2024, 19:58:21 pm
Bonifacio VIII e Alessandro VI° non sono invenzioni, caro Vicus: sono personaggi storici. E rimane sempre la testimonianza dell'Arcivescovo di Magonza che si lamentava che Gregorio VII° invece di colpire i preti sodomiti (froci), si preoccupava solo di penalizzare i preti sposati. E siamo nell'XI° secolo, appena dopo l'anno Mille. La frociaggine nel clero cattolico è un male secolare, antico e te lo confermano gli storici. E questo mi spinge a dire che nella Chiesa non ci sono solo froci; ci sono anche i kulandra. Per differenziarsi da loro, basta essere normali. E già sembri un santo. Per questo non è difficile che nella Chiesa ci siano anche dei santi.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 03, 2024, 21:42:22 pm
Alessandro VI era UNO SOLO, pochi anni dopo è venuto S. Pio V per esempio.
Citazione
Per differenziarsi da loro, basta essere normali. E già sembri un santo. Per questo non è difficile che nella Chiesa ci siano anche dei santi.
Tutte proposizioni iperboliche e poco serie, a sentirti facevano Santi tutti i normali. Invece i Santi sono figure eccezionali, basta leggere i loro scritti di altissima contemplazione, il resto è la solita propaganda laicista-ideologica prete non sposato=sodomita ma neanche tu sei sposato, eppure a nessuno viene in mente di darti del sodomita
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 04, 2024, 13:10:48 pm
Devo farti anche l'esempio di Sergio III° che si è scopato, da Papa, madre e figlia (Teodora e Marozia dei conti del Tuscolo) e di Giovanni XII che passava da un lupanare all'altro e di Bonifacio VIII° che (sempre da Papa), era bisessuale? Quanto al "Santo" Ghislieri Pio V°, prima di diventare papa era un inquisitore che si divertiva ad arrostire gli "eretici". Begli esempi di "santità" stai illustrando! Quanto ai preti, essi potevano sposarsi fino all'anno Mille. Come mai Gregorio VII° ebbe la balzana idea di costringerli al celibato? Io e te conosciamo la risposta 
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 04, 2024, 14:31:06 pm
Fai l'inventario dei peggiori papi, estendendo come sempre il loro comportamento all'intera storia del papato. Molti di questi pettegolezzi però sono dubbi: per esempio Bonifacio VIII era inviso ai soliti francesi, che da sempre sognavano un papa-fantoccio cappellano del re (possibilmente ad Avignone, se ne vagheggia anche oggi) e in un conciliabolo degli Stati generali tenuto al Louvre con l'appoggio del re, montarono l'accusa di sodomia e addirittura l'accusarono di aver ucciso Celestino V per cercare di destituirlo.
La Storia è piena di pettegolezzi messi in giro dai soliti noti. Da Pio XII che "non disse nulla" e invece disse, alla radio per di più, "di gente messa a morte per ragioni di razza o stirpe" e oltre a "dire" salvò migliaia di persone, mentre gli Alleati nulla facevano, al punto che il rabbino capo di Roma, alla fine della guerra si fece cristiano assumendo il nome del Papa (Eugenio). Notizia accuratamente taciuta dai media laicisti.
L'ultima trovata è San Giovanni Bosco bollato come omopedofilo, arrampicandosi su specchi scivolosissimi (una discutibile analisi grafologica che di "froceria" neppure parla) quando non solo aveva eccellente reputazione ma era benvoluto da tutti (tranne che da Cavour e massoni vari, subì vari attentati ma nessuno lo dice), ma aveva notoriamente carismi soprannaturali (conoscenza del pensiero altrui, come di fatti remoti o futuri). Però di Don Milani, che quelle tendenze (pare inattuate per fortuna) le aveva davvero nessuno parla come mai?
Di Padre Pio, uno tra i più grandi santi della Storia, si è detto di tutto: che si procurava le stimmate con l'acido, che era l'amante delle sue figlie spirituali ecc. Tutti pettegolezzi poi - vien da dire miracolosamente - caduti. E chi gli mise i microfoni nel confessionale? Ma il "papa buono" (altro papa di cui la stampa laicista parla solo bene), che se non fu lui a farlo quantomeno non rimproverò la profanazione del Sacramento. Però era massone (FONTE: Gran Maestro Di Bernardo, con ampi dettagli) per cui semaforo verde su tutto e ampie agiografie su stampa e TV. Altro che Papa Ghisleri, che ebbe il merito di respingere l'invasione islamica (arrivata quasi in Italia) creando una coalizione, contenere l'arroganza protestante (i protestanti, ricchi e potenti, angariavano apertamente i cattolici in Francia ma NESSUNO LO DICE. E mandavano al rogo MOLTA più gente dei cattolici, senza processo e per futili motivi ma non si dice neppure questo.) E soprattutto promulgare la Messa Tridentina (sotto pena di scomunica per chi l'avesse abolita...) che ancor oggi sostiene spiritualmente decine di migliaia di fedeli, probabilmente i soli cattolici (e forse i soli occidentali) che rimarranno in Europa
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 04, 2024, 16:06:38 pm
Le azioni o meglio i misfatti di Alessandro VI° Borgia, di Innocenzo VIII°, di Sergio III°, di Giovanni XII°, di Bonifacio VIII° non sono dei pettegolezzi, caro Vicus. Sono STORIA. E incisi a lettere di fuoco sulla Storia (per nulla edificante) della Chiesa.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 04, 2024, 18:54:14 pm
https://mtm.infocronacanera.it/r/eNpVUduOokAQ%2FRr2jQW6ubQPkw3IoIwKyqzM6Mumb2AboJGLMH79tpN92aSSOpVz6lSqShjIRgiaBlHZQZaLTQYs4jkepdSFHoSmhzkhnmEh6BiuuYAGMU3sOZSghesATIFp8gUxGQGuzTijjgEN25DGr%2FHlMgxtr0FfA5GKhk99LRsmf4pBlRbkTcN1TMYeD1LvMeUdkwPXmWz0StyF1MsOPwRupE5xz7sBqy7ayQbTJ9JgNA71n16OHeUaDCdeUVlzDbi4bjUYPMmaMzHWinzOrvgw8O4%2FniqIRdkoxT%2Fjhnf4B6MvaYg0EKzF8ZDE8ZF%2FvoEyeN0t26RYteM%2Bq5bzlKMtdMKzktG3Sx9nvMwvOKySqkyX2M5H%2B7ras7liCSnwKMs28LcxnMo1LnaBW%2B%2Br86b4ej2xbHWLstPXu%2FJJt1MdPnNeXDftAoBbc%2FNv870%2Bt9f4d%2B2aPplhGFX0s%2Byd4w4lWX7Ihe8fhLpHyyxOq1Q8EN994HLNPoLN5UFZeBrX3w8IRIzmJFplade3dwAPamsVfwHVLadF

In effetti, è vero che non ci sono solo froci. Ci sono anche i pedofili.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 04, 2024, 19:32:39 pm
Posto che pedofilia e "froceria" molto spesso coincidono, hai nuovamente risposto con la tiritera (di dubbia validità, come nel caso di Bonifacio) di 5 papi su 266. Molti papi sono Santi (anche quelli che non piacciono a te), altri ottimi, altri dignitosi ma quelli davvero cattivi sono pochi. Perfino il Borgia non si sognò di corrompere la dottrina.
Tuttavia POCHI parlano dei secolari tentativi di infiltrare la Chiesa, cominciati sin dai primi secoli (vedasi Atti degli Apostoli e Lettere di S. Paolo) e divenuti incessanti da 2 secoli da parte di sette e influenze d'ogni tipo. Passando per il Medioevo in cui eresie esplodevano in coincidenza con l'elezione di antipapi
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 04, 2024, 23:41:56 pm
Papa Borgia non corruppe la dottrina semplicemente perchè se ne infischiava. E poi i papi fatti "Santi" dalla Chiesa stessa è lo stesso fenomeno dell'oste che dice che il suo vino è buono. Proclamare "Santo" un Papa che ha fatto un'ottima carriera come Inquisitore, cioè come arrostitore di eretici mi suscita grasse risate. La Chiesa era GIA' infiltrata da dottrine e dogmi di origine NON biblica prima che ci provasse qualche setta che semmai voleva "riformare" la Chiesa e contestarla se non voleva riformarsi, non "infiltrarla". Il fenomeno degli antipapi è interno alla Chiesa e fu spesso una reazione alla manifestà indegnità dei detentori del soglio pontificio che scandalizzava gli stessi cattolici. All'ìinizio del Quattrocento ci furono persino TRE papi contemporaneamente, ognuno dei quali ebbe i suoi sostenitori nel gregge cattolico e persino nelle potenze secolari della cristianità. Il cattolicissimo ex Duca di Savoia, Amedeo VIII, ebbe la brillante idea di proporsi come antipapa con il nome di Felice V, anche se il suo tentativo non ebbe largo seguito e fallì. Infelicemente.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 05, 2024, 01:31:09 am
Papa Borgia non corruppe la dottrina semplicemente perchè se ne infischiava.
Altra illazione senza fondamento.
Citazione
E poi i papi fatti "Santi" dalla Chiesa stessa è lo stesso fenomeno dell'oste che dice che il suo vino è buono.
E' da sciocchi additare ai fedeli pessimi esempi
Citazione
Proclamare "Santo" un Papa che ha fatto un'ottima carriera come Inquisitore, cioè come arrostitore di eretici
Sui falsi storici sull'Inquisizione vedi qui:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,17926.msg205020.html#msg205020
e qui:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,17699.msg200856.html#msg200856
Citazione
La Chiesa era GIA' infiltrata da dottrine e dogmi di origine NON biblica
La Chiesa è l'unica religione monoteista che usò i migliori strumenti del pensiero umano (antica Grecia) e del diritto (antica Roma) per RENDERE CHIARE le idee prima di proporle come verità. Lo stesso Maometto che ha scritto un coacervo di contraddizioni avverte di non discutere coi cattolici: "Vi metteranno nel sacco!" Temeva
Citazione
prima che ci provasse qualche setta che semmai voleva "riformare" la Chiesa e contestarla se non voleva riformarsi, non "infiltrarla".
Ora stai a vedere che la Chiesa si riforma con l'eresia
Citazione
Il fenomeno degli antipapi è interno alla Chiesa e fu spesso una reazione alla manifestà indegnità dei detentori del soglio pontificio che scandalizzava gli stessi cattolici.
Come l'antipapa Pierleoni (Anacleto II) che comprò l'elezione, durante il suo anti-pontificato fiorì ogni sorta di eresie. Però non se ne parla mai, chissà perché.
Per non parlare dell'inviso ai buoni Giovanni XXIII, nome che fu assunto dal papa... "buono", che però era stato (FONTE: Gran Maestro) "iniziato a Parigi": "Ricordo un suo discorso sull'uomo al centro dell'universo che mi fece venire le lacrime agli occhi". Ohibò, l'uomo al centro dell'universo è l'uomo che si fa dio, la più diabolica delle dottrine. Gemiamo, gemiamo... direbbero in certi scantinati col cappuccio infilato sul capo, tanto più che la frase fu ripresa da Paolo VI: "Noi più di tutti abbiamo il CULTO DELL'UOMO!" Se non è infiltrazione questa, non so cosa lo sia! Però di Giovanni XXIII che ascoltò le confessioni di Padre Pio, profanate dai microfoni nessuno parla male, COME MAI?
E come mai con tutti questi froci e Borgia non si parla mai della tomba della famiglia di Paolo VI? Tu cosa ne pensi?

(https://i.imgflip.com/8ssvnp.jpg)
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 05, 2024, 08:54:03 am
Tu dici che le mie sono illazioni senza fondamento, ma non stai dimostrando nulla. Quanto ad usare la logica greca e il diritto romano per spiegare e rendere "chiari" gli astrusi dogmi cattolici come la Trinità e il concetto di Maria "Madre di Dio" sono così chiari che dopo mille anni la gente non li comprende. Ergo, dopo ben DUEMILA anni la Chiesa non è riuscita a spiegare un bel niente.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 05, 2024, 11:01:44 am
Veramente i miei post sono pieni di argomenti e fonti. I tuoi no. A me non sembra difficile comprendere un dogma come quello della Madre di Dio
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 05, 2024, 12:09:09 pm
I tuoi sono solo i tuoi argomenti e le tue sono fonti di parte. Io cito i fatti storici. Tu li interpreti. Beato tu se riesci a comprendere dogmi astrusi come quello di "Maria Madre di Dio". Io non li comprendo. E insieme a me, tanti.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 05, 2024, 12:33:53 pm
I tuoi sono solo i tuoi argomenti e le tue sono fonti di parte.
Come Wikipedia. Tu le fonti non le citi mai e spesso vieni preso in castagna a narrare fatti non veri o esagerati. Come il papa che fa sterminare i catari, cosa assolutamente falsa
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 05, 2024, 13:26:23 pm
Come Wikipedia. Tule fonti non le citi mai e spesso vieni preso in castagna a narrare fatti non veri o esagerati. Come il papa che fa sterminare i catari, cosa assolutamente falsa

I catari vennero effettivamente sterminati dalla crociata di Simone di Montfort. E Innocenzo III° non ne sapeva nulla? Certamente non la impedì. E fu soddisfattissimo del risultato finale.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 05, 2024, 17:42:16 pm
Simone di Montfort era un vescovo?
E cosa poteva saperne Innocenzo III di come si sarebbero svolte battaglie a settimane di cammino su mulattiere medievali?
I catari che bruciavano chiese sono rimasti inermi a farsi massacrare o ammazzavano anche loro?
E cosa hanno raccontato al papa, che i catari erano sconfitti o che "il genocidio da lui ordinato era stato compiuto"? E su...
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 05, 2024, 19:51:53 pm
Simone di Montfort era un vescovo?
E cosa poteva saperne Innocenzo III di come si sarebbero svolte battaglie a settimane di cammino su mulattiere medievali?
I catari che bruciavano chiese sono rimasti inermi a farsi massacrare o ammazzavano anche loro?
E cosa hanno raccontato al papa, che i catari erano sconfitti o che "il genocidio da lui ordinato era stato compiuto"? E su...

Simone di Montfort era un nobile appartenente all'aristocrazia guerriera francese incaricato di fare il lavoro sporco. Innocenzo III° aveva più e più volte anatemizzato i catari. C'è da stupirsi che qualche nobile impaziente di menare le mani e di arricchirsi abbia colto al volo l'occasione per compiere saccheggi e arricchirsi con il bottino che si sarebbe fatto attaccando città della Provenza a maggioranza catara?
Innocenzo III° era di origine nobile e sapeva benissimo cosa accadeva alle città attaccate e prese. Aveva saputo dei massacri compiuti dai "crociati" francesi e veneziani alla cattolica Zara (che aveva avuto il torto di ribellarsi a Venezia) e all'ortodossa Costantinopoli. Non poteva certo ignorare cosa sarebbe di certo accaduto alle città abitate dai catari: quei borghi eretici non meritavano niente di meno. Per quanto riguarda le azioni belliche dei catari, è ovvio che chi viene aggredito si difenda. Anche un eretico ha il diritto di difendersi. O no?
Certo che al Papa hanno poi raccontato che i catari erano stati sconfitti con l'aiuto di Dio (cioè delle armi dei crociati) ma tu pensi che il Papa sia stato così imbecille da ignorare che la sconfitta per i catari significava anche stupri, sgozzamenti, torture e roghi? E su, Vicus,....
 
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 05, 2024, 22:52:02 pm
Simone di Montfort era un nobile appartenente all'aristocrazia guerriera francese incaricato di fare il lavoro sporco.
Chi lo dice, Massimo Bruno Guerri? Wikipedia non è certo filocattolica eppure (repetita iuvant):

"Inizialmente la gerarchia cattolica tollerò l'eresia, cercando di contrastarla con la predicazione e l'educazione catechistica. I primi atti di repressione violenta furono invece praticati dal potere politico (re e feudatari) che tentarono di bloccare la diffusione dell'eresia che scardinava le basi sociali (famiglia e società civile) oltre che punire gli eretici violenti che devastavano chiese e monasteri creando grave disordine sociale."

Quindi se le parole hanno un senso: l'iniziativa fu presa dal potere politico perché i catari devastavano i loro territori e le loro comunità.
E' davvero assurdo immaginare un passaggio dalla tolleranza e dalla predicazione catechistica a un ordine di sterminio che è anti-evangelico e di cui non c'è alcuna prova storica se non nella tua fantasia che spacci per verità assodata.

Parlando di massacri, è noto che i protestanti vi indulgevano molto di più già in Età Moderna. Altrimenti, chi sganciò le atomiche, il "papa buono"?  Chi sterminò i pellerossa, Pio IX? Nel cattolico Sudamerica gli indios non solo esistono ancora e in gran numero, ma si sono perfettamente integrati con la popolazione europea.
Chi scongiurò la guerra nucleare durante la crisi di Cuba, Nixon o il cattolico Kennedy, che aveva contro tutto lo Stato Maggiore W4SP e guerrafondaio? Chi vuole la guerra oggi, la CEI?
Della Vandea decimata dal potere "laico & illuminato" vogliamo parlare? Mica si limitavano ad obiettivi militari, gettavano intere famiglie INERMI nel fiume e in questo caso ci sono le prove che gli ordini vennero dall'alto.
Tralasciando il presidente dell'Ecuador assassinato dai laicisti, non si parla mai della cruenta repressione anticristiana in Messico (https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_cristera). La Chiesa - così cattiva - disse di cercare un'intesa col governo che fu regolarmente tradita. E chi c'era dietro il governo messicano? I soliti protestanti, come conferma l'insospettabile Wikipedia:

"Dalla metà del XIX secolo il Messico, che dall'epoca della colonizzazione spagnola (XVI secolo) era un paese dalla fortissima tradizione cattolica, cadde sotto l'influenza politica degli St4ti Uniti, paese a maggioranza protestante, e fu governato (salvo l'effimera parentesi dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo) da un'élite politica i cui membri erano in gran parte m4ssoni[2]."
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 06, 2024, 00:46:54 am
In Provenza la situazione degenerò in fretta con l'arrivo degli Inquisitori che avevano carta bianca con gli eretici. Appena ne venne ucciso uno (che avrebbe di lì a poco ordinato una spietata repressione), si scatenò la crociata che si risolse, come tutte le crociate, nei soliti massacri. E l'Inquisitore non l'avevano mandato i feudatari, caro Vicus. L'aveva mandato il Papa con il compito preciso di estirpare l'eresia. Ovviamente con le cattive, non certo con le buone, visto che i catari volevano restare tali. Poi è vero che nell'America Latina non ci fu un massacro sistematico dei nativi come nell' America del Nord. Ma solo perchè l'interno del Sud America, costellato di foreste impenetrabili non si prestava facilmente ad uno sterminio di massa, come le praterie del Nord America. I coloni nordamericani inoltre, a differenza di spagnoli e portoghesi, ebbero abbastanza presto i mezzi tecnici per operare lo sterminio sistematico. La religione c'entra poco o nulla. La CEI non ha certo la possibilità di fare nessuna guerra e i paesi cattolici, anche per colpa loro, oggi politicamente contano una beata fava. Le due superpotenze nucleari sono una protestante e l'altra ortodossa. La Cina, poi, non appartiene neppure alla cristianità. Quanto ai massoni diffusissimi nei paesi cattolici, fatti una domanda: come mai molti che hanno ricevuto un'educazione e una formazione cattolica poi decidono di diventare massoni? Forse perchè non hanno trovato delle risposte soddisfacienti nel cattolicesimo.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 06, 2024, 01:10:26 am
Citazione
Appena ne venne ucciso uno si scatenò la crociata
Cosa dovevano fare, restare a guardare? Dopo aver provato ogni soluzione pacifica, fu guerra. Del resto i catari non erano pacifici monacelli, come sappiamo.
Ma le PRIME repressioni armate avvennero d'iniziativa del potere politico perché (Wikipedia) i catari scardinavano la società e distruggevano le chiese.
Citazione
Poi è vero che nell'America Latina non ci fu un massacro sistematico dei nativi come nell' America del Nord. Ma solo perchè l'interno del Sud America, costellato di foreste impenetrabili non si prestava facilmente ad uno sterminio di massa,
Ora stai a vedere che sono state le praterie. Dura arrampicarsi sugli specchi. I messicani si convertirono spontaneamente a MILIONI grazie alle apparizioni della Madonna di Guadalupe. Tutte le popolazioni amerindie si MISCHIARONO agli europei, come vediamo incontestabilmente oggi, certo non potevano farlo arroccati sulle rupi delle Ande.
Citazione
i paesi cattolici, anche per colpa loro, oggi politicamente contano una beata fava. Le due superpotenze nucleari
Qui l'hai detta giusta: i cattolici (quindi la Chiesa) non ambiscono a essere una superpotenza. Neppure nucleare. Leggo nelle tue parole una implicita glorificazione del potere e una giustificazione dell'uso dell'atomica, sbaglio?
Citazione
Forse perchè non hanno trovato delle risposte soddisfacenti nel cattolicesimo.
O forse non vi hanno trovato abbastanza POTERE. O vuoi darci a intendere che si entra in m4ssoneria per interesse nelle loro fumisterie esoteriche? O per filantropia magari? Quella c'è anche nella Chiesa...

PS Mi permetto di notare che si scrive soddisfacente. Poi errori di battitura li facciamo tutti
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 06, 2024, 02:38:13 am
La guerra ci fu per estirpare il catarismo: nn per reagire alle "provocazioni" dei catari. Dura arrampcarsi sugli specchi.
I messicani si convertivano "spontaneamente"? Si convertivano sotto minaccia di sterminio. La Chiesa fu poi abbastanza furba da presentare la Madonna di Guadalupe con sembianze di una dea azteca, tanto per rendere più facile e attraente la "conversione".
I cattolici non SONO RIUSCITI a diventare una superpotenza. E ora dicono che non vi ambiscono. Come la volpe che dice che l'uva è acerba
Nella massoneria vi entravano generali, nobili, politici, persino membri della famiglia reale, gente che potere ne aveva già. Evidentemente vi trovavano un surrogato dell'impegno di coscienza che nella Chiesa non trovavano. Forse perchè non c'era.

E, infine, mi permetto di farti notare che da anni scrivo su un giornale (e quindi sono un articolista) su vari temi storici e culturali. Se dopo anni non mi hanno ancora revocato l'incarico nonostante qualche mio "errore di battitura" un motivo sicuramente ci sarà. Mi cadi proprio in basso a farmi simili contestazioni, caro Vicus.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 06, 2024, 04:13:56 am
Citazione
Evidentemente vi trovavano un surrogato dell'impegno di coscienza
Questa è la più grossa di tutte, a parte i massoni - solo quando parlano in pubblico - sei l'unico in Italia (a meno che non lo sia anche tu) a descrivere la Muratoria come "un impegno di coscienza", dopo gli scandali P2 e gli altri intrighi di potere che hanno sconvolto il Paese.
No dico leggete bene: la Chiesa sarebbe un soggetto politico, la Massoneria un impegno di coscienza.

La parola surrogato non cambia la sostanza perché presuppone che chi entra in Massoneria lo faccia per impegno di coscienza, :blink: chi va in chiesa per motivi politici. Il mondo al rovescio.
E' la sintesi del tuo pensiero e della tua ideologia


La guerra ci fu per estirpare il catarismo: nn per reagire alle "provocazioni" dei catari.
Non ho detto questo. Ho detto che i catari non erano innocenti poveri fraticelli, ma scardinavano l'ordine sociale, per loro la procreazione era il massimo peccato (un po' come oggi), distruggevano chiese e monasteri. I cristiani dovevano stare a guardare? Prima provarono con la predicazione, vista l'inutilità ricorsero ad altri mezzi per sopravvivere come cristiani e come europei. Oggi invece la popolazione e la civiltà europee (quel che ne resta) hanno i giorni contati. Però viviamo in uno stato laico-tollerante (solo a parole), che meraviglia! Chi fa figli finisce a dormire sotto i ponti, cosa si può volere di più?
Citazione
I messicani si convertivano "spontaneamente"? Si convertivano sotto minaccia di sterminio.
La parola sterminio compare nell'Antico Testamento (che ne pensi? Lì va bene?) e torna dopo una lunga pausa nell'era contemporanea, dalla Vandea al nazismo a Pol Pot (e non solo). Non c'è nessun documento papale o ecclesiastico che ordini lo sterminio o il genocidio di chicchessia. Fossi in te mi occuperei di genocidi reali di oggi, a partire da quelli dei cristiani in Medio Oriente.
In Sudamerica la Chiesa:
1. Si oppose alla schiavitù degli indios, che vari governi (soggetti politici, appunto) giustificavano col fatto che "non avevano anima"
2. Invece di "sterminarli" tentò di convertire i messicani con infaticabile predicazione, ma con magri risultati finché non apparve la Madonna a Guadalupe. O davvero vuoi sostenere che, dopo tanti inutili sforzi, l'immagine di un'india cucita su stoffa sarebbe bastata a convertire milioni di messicani?! Neanche G. B. G. oserebbe sparare una sciocchezza simile (o forse sì).
Citazione
Nella massoneria vi entravano generali, nobili, politici, persino membri della famiglia reale, gente che potere ne aveva già.
Ne aveva già e ne voleva ancora di più (o si illudeva di mantenere quello che aveva). Poi la maggior parte sono persone insignificanti (che si credono il sale della Terra) e non generali e monarchi.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 06, 2024, 09:31:00 am
- sicuramente si entrava in Massoneria ANCHE per ambizione ma anche per impegno di coscienza. Nalla Massoneria c'era un pò di tutto e di tutto c'era in coloro che vi entravano tranne i casi estremi di pura ambizione e di puro idealismo. Credi che oggi i cattolici siano tali solo per convinzione? Quelli così sono una risicata minoranza; gli altri lo sono per abitudine, per opportunismo o per quieto vivere.
- finchè i catari erano una minoranza, la Chiesa non se ne preoccupò più di tanto; quando crebbero e rischiarono di diventare maggioranza anche per colpa degli abusi del clero e della sfrontata ricchezza e mondanità dei prelati allora la Chiesa decise di estirpare il bubbone e non perchè il comportamento degli aderenti al credo cataro era socialmente "destabilizzante".
- Alcuni sacerdoti cattolici come Las Casas si opposero allo sterminio degli indios, altri lo avvallavano appunto con l'idea che "non avevano un'anima". Giusto per compiacere gli "encomenderos", cioè i proprietari terrieri che sullo sfruttamento bestiale degli indios campavano e si arricchivano. I missionari cattolici non furono in grado di convertire in massa i nativi perchè non ne parlavano la lingua e non ne capivano la mentalità. Allora ricorsero alla Madonna di Guadalupe, agghindata opportunamente con l'aspetto di una dea azteca. Successo assicurato.
- La Massoneria comprende personaggi insignificanti, ma fin da subito ebbe tra le sue fila gente di potere. Vedere e studiare la Storia!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 06, 2024, 13:24:26 pm
- sicuramente si entrava in Massoneria anche per impegno di coscienza.
Allora confermi! Nessuno entra in Massoneria per filantropia. Al massimo qualche strampalato per fisime esoteriche, ma il resto ha uno scopo preciso: l'ambizione. D'altra parte il livello medio è molto basso, il che esclude l'idealismo: giornalistucoli, avvocaticchi, probabilmente admin di forum maschili (non QM) con ambizioni politiche (che anche se cambi discorso ti fanno 40 min. di tiritera sulla Massoneria che proviene da antiche tradizioni)...
Citazione
- La Massoneria comprende personaggi insignificanti, ma fin da subito ebbe tra le sue fila gente di potere
E secondo te ci sarebbero entrati per impegno di coscienza, o per consolidare e accrescere il loro potere? Ma la conosci la storia (anzi la cronaca) della P2?
Citazione
non perchè il comportamento degli aderenti al credo cataro era socialmente "destabilizzante".
E' solo la tua opinione (non corroborata da fatti) se permetti considero più affidabile Wikipedia, se non altro perché non è sospettabile di essere filocristiana. D'altra parte una setta che considera la procreazione un peccato e pratica il suicidio è sufficientemente destabilizzante, o no?
Citazione
- Alcuni sacerdoti cattolici come Las Casas si opposero allo sterminio degli indios, altri lo avvallavano appunto con l'idea che "non avevano un'anima". Giusto per compiacere gli "encomenderos", cioè i proprietari terrieri che sullo sfruttamento bestiale degli indios campavano e si arricchivano
Stiamo parlando di schiavitù (praticata dal potere POLITICO) non di sterminio. MAI la Chiesa ordinò lo sterminio di chicchessia, troviamo la parola nell'era contemporanea ormai non più cristiana.
Citazione
Allora ricorsero alla Madonna di Guadalupe, agghindata opportunamente con l'aspetto di una dea azteca. Successo assicurato.
Ah sì? Prova tu ad agghindare un'immagine di stoffa e mostrarla a nativi che non hanno mai visto l'uomo bianco e di cui non conosci la lingua. Come minimo ti cuociono nel pentolone (come infatti avvenne a molti missionari in diverse parti del mondo, America Latina inclusa).
Ovviamente non tieni conto della indefessa quanto inutile predicazione che aveva preceduto le apparizioni di Guadalupe. Ma la stessa Wikipedia parla di un miracolo (il padre moribondo guarì improvvisamente e almeno questo non viene messo in discussione), e dell'apparizione improvvisa di quell'immagine davanti a sette testimoni:

"Alcuni autori, che hanno eseguito degli studi scientifici sul mantello, sostengono che effettivamente l'immagine non sarebbe dipinta, ma acheropita (non realizzata da mano umana); essa presenterebbe inoltre caratteristiche particolari difficili da spiegare naturalmente.
Nonostante in Messico il clima (caratterizzato da un'atmosfera ricca di salnitro) causi il rapido deterioramento dei tessuti (specialmente di quelli in fibra vegetale), la tilma [il mantello con l'immafine] invece si è conservata pressoché intatta per circa cinquecento anni.
L'immagine non ha alcun tipo di fondo, tanto che si può guardare da parte a parte del telo (questo è un elemento a sostegno dell'ipotesi che si tratti di un'immagine acheropita). Già nel 1666 la tilma fu esaminata da un gruppo di pittori e di medici per osservarne la composizione: essi asserirono che era impossibile che l'immagine, così nitida, fosse stata dipinta sulla tela senza alcuna preparazione di fondo, e inoltre che nei 135 anni trascorsi dall'apparizione, nell'ambiente caldo e umido in cui era conservata, essa avrebbe dovuto distruggersi. Nel 1788, per provare sperimentalmente questo fatto, venne eseguita una copia sullo stesso tipo di tessuto: esposta sull'altare del santuario, già dopo soli otto anni era rovinata. Al contrario l'immagine originale, a distanza di quasi 500 anni, è ancora sostanzialmente intatta.
Gli Aztechi dipingevano i volti in modo elementare usando la prospettiva frontale o quella di profilo. La figura presente sulla tilma è, invece, rappresentata con la prospettiva di un volto leggermente piegato in avanti e visto di tre quarti. La realizzazione dell'immagine (se fosse stata realizzata da mano umana) richiede capacità superiori a quelle esistenti all'epoca in Messico; parimenti, nessun artista occidentale era attivo nella regione in quegli anni
I caratteri somatici della donna raffigurata sono quelli tipici di una persona di sangue misto, meticcia. L'immagine risale a pochi anni dopo la conquista del Messico, quando il tipo meticcio era assolutamente minoritario. La Madonna di Guadalupe prefigura un tipo di popolazione che diverrà maggioritario solo dopo alcune generazioni.
La disposizione delle stelle sul manto azzurro che copre la Vergine non sembra casuale ma rispecchierebbe l'area del cielo che era possibile vedere da Città del Messico durante il solstizio d'inverno[13]. Se ne accorsero per primi gli astronomi messicani dell'epoca.
Particolarità singolari presenti e riscontrate sugli occhi dell'immagine sono assolutamente inspiegabili.
Nel 1791 si rovesciò accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, si sarebbe ricostituito miracolosamente il tessuto danneggiato.
Nel 1936 il chimico Richard Kuhn esaminò due fibre di colore diverso prelevate dal mantello: analizzate, non mostrarono la presenza di alcun pigmento.
Nel 1979 Philip Serna Callahan scattò una serie di fotografie all'infrarosso. L'esame di queste foto rivelò che, mentre alcune parti dell'immagine erano dipinte (potrebbero essere state aggiunte in un secondo momento), la figura di Maria era impressa direttamente sulle fibre del tessuto; solo le dita delle mani apparivano ritoccate per ridurne la lunghezza.
Nel 1951 il fotografo José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite, si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann analizzò al computer le fotografie ingrandite 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure: Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini (uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro delle pupille si vedrebbe inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi. Nella puntata di Voyager del 12 ottobre 2009, viene detto che i personaggi fino a quel momento trovati sono 13.
La tilma mantiene sempre una temperatura costante di 36,6 °C, corrispondente alla temperatura media del corpo umano.

Quanto sopra non è un dogma di fede ma rimane il fatto che, dopo anni di predicazione, un semplice mantello dipinto non avrebbe potuto convertire l'intero Messico.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 06, 2024, 14:09:33 pm
- Certo che conosco la Storia della P2: c'era dento anche Maurizio Costanzo, ricordi? Che non era precisamente un essere insignificante. Forse dal punto di vista fisico. Ma non dal punto di vista del potere mediatico che aveva!
- I Catari furono attaccati non tanto per il loro credo, ma perchè la Chiesa non tollerava "concorrenti". Anche i movimenti "ereticali" come i Poveri di Lione e i Patari che non consideravano la procreazione un peccato e non praticavano il suicidio furono attaccati e distrutti. Anche i Valdesi furono periodicamente massacrati da francesi e piemontesi. Tuttavia riuscirono a sopravvivere.
- La Chiesa non predicava lo sterminio ma lo praticava quando riteneva opportuno praticarlo: ovviamente incaricava il laici e il potere secolare del "lavoro sporco". E quando era il potere politico a praticare stermini, se la Chiesa vi trovava un tornaconto, li avvallava.
- Se gli aztechi fossero rimasti indipendenti, non avrebbero scambiato Huitzilopochtli, il loro dio colibrì e Tlaloc il loro dio della pioggia per la Madonna di Guadalupe. Anzi, avrebbero volentieri sacrificato i missionari cattolici ai loro dei, aprendo il loro torace con coltelli di selce e poi offrendo i loro cuori alle loro divinità. Sconfitti dagli spagnoli e costretti a rinunciare ai loro dei, accettarono giocoforza la religione dei loro vincitori prendendosi la Madonna di Guadalupe, del resto agghindata secondo la moda azteca. E' un pò quello che è successo oggi, in ambito laico, ai poveri comunisti in Occidente, molti dei quali sono divenuti entusiasti cantori e sostenitori della sistema politico USA, della democrazia a stelle e a strisce e della società americana. Ogni riferimento al nostro Federico Rampini è puramente VOLUTO.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 06, 2024, 23:47:33 pm
- Certo che conosco la Storia della P2: c'era dento anche Maurizio Costanzo, ricordi? Che non era precisamente un essere insignificante. Forse dal punto di vista fisico. Ma non dal punto di vista del potere mediatico che aveva!
E CHI ha dato il potere mediatico a un tizio con la faccia da salumiere?
Citazione
Anche i Valdesi furono periodicamente massacrati da francesi e piemontesi.
Dici bene, nessun papa ordinò mai nessun massacro. E non venirmi a dire che ne era contento. Non dimentichiamo neppure che i protestanti non erano una presenza pacifica, vedevano la Chiesa e i cattolici come il fumo negli occhi, in Francia erano potentissimi e arroganti e angariavano i cattolici di ceto modesto, senza contare il progetto di lungo corso di cancellare ogni traccia di cattolicesimo nei Paesi che occupavano. Insomma erano INVASORI e anche se non l'uccisione di civili, una guerra era giustificata.
Se però leggiamo un po' di storia vediamo che simili eccessi erano molto più frequenti tra i protestanti e i massoni che tra i cattolici. Ma perché dico erano, SONO. I Valdesi uccisi furono 1700 (non bambini però, secondo fonti valdesi), sempre troppi anche se ricordiamolo, era una guerra ma non c'è da far paragoni con i 165mila vandeani, coi 250mila Cristeros messicani metodicamente trucidati, o coi cristiani d'Oriente che erano 80 MILIONI e stanno scomparendo dalla regione. Ho conosciuto dei rifugiati iracheni: famiglie, neonati. Non dimenticherò MAI quelle facce
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 00:26:01 am
- Forse qualche alto prelato romano a sua volta massone con la stessa faccia da salumiere
- per contestare una visione (che non è la mia) che vede nei protestanti degli angioletti (e non lo erano affatto), tu ne opponi una uguale e contraria secondo la quale gli angioletti erano i cattolici i quali, SOLO SE PROVOCATI e OPPRESSI reagivano rendendo pan per focaccia. E il povero Papa, apostolico successore di Pietro non ne sapeva nulla e quindi non poteva autorizzare nulla. Francamente, permettimi grasse risate!   :lol: :lol: :lol:
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 00:30:24 am
Don Giacomo Ruggeri era stato arrestato il 12 luglio 2012 dalla polizia mentre molestava una ragazzina di 12 anni su una spiaggia di Torrette di Fano. A denunciare gli abusi un bagnino, la polizia aveva ripreso i suoi comportamenti ed era scattata la misura cautelare. Il sacerdote, già portavoce del precedente vescovo di Fano e direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, era stato condannato a 2 anni e sei mesi, scontati in appello a un anno, undici mesi e dieci giorni. Ora il prete, come racconta il Quotidiano Nazionale, tornerà nella sua diocesi a lavorare. Una scelta incomprensibile per la famiglia della vittima. “È una cosa che ci preoccupa e ci fa soffrire. Per questo, ho deciso di dire pubblicamente che così ci fanno ripiombare nel dramma che da 12 anni a questa parte cerchiamo, con fatica, di allontanare. La trovo una enorme ingiustizia. Con tutte le diocesi che ci sono in Italia è necessario farlo venire nella nostra? Se vuol continuare a fare il sacerdote non è meglio, per tutti, che lo faccia da un’altra parte?”.

La vittima frequentava con famiglia la sua parrocchia e la incontrava al lido delle Torrette dove gli investigatori avevano piazzato le telecamere che avevano ripreso gli abusi. Dopo essere stato a Perugia e Pordenone è tornata a “casa” dove il vescovo Andrea Andreozzi lo destinerà a un ruolo. Ad informare la famiglia della scelta di reintegrare Don Ruggeri, è stato proprio il prelato, decisione presa in base al principio cristiano del perdono.

“Lì per lì siamo rimasti allibiti, poi gli abbiamo detto cosa provavamo e che non potevamo accettarlo – ha raccontato il padre della vittima – .Ma abbiamo capito che difficilmente cambieranno idea. Così ho preso la decisione di dire a tutti che questa cosa per noi è devastante e spero di cuore che la gente comprenda il nostro stato d’animo e condivida ciò che pensiamo. Vivere con l’ansia perenne di poterlo incontrare o che, peggio ancora, possa incontrarlo mia figlia, equivale a una condanna, che certo non meritiamo”. La giovane vittima ora è una donna che ha apparentemente superato, dopo un lungo percorso anche con gli psicoterapeuti, il trauma e ha una vita piena d’amore. “Con la gioia della maternità e l’amore della sua famiglia sembra aver riacquistato fiducia e una certa serenità e io non posso accettare che la nuova situazione che si sta prospettando rischi di mandare tutto in frantumi”.
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Preti Pedofili
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Questa è notizia di oggi: è tornato a fare il prete nella sua diocesi dopo la condanna. Complimentoni alla struttura ecclesiastica!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 00:32:05 am
Non ci sono solo froci: c'è anche Don Giacomo Ruggeri!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 01:34:59 am
- Forse qualche alto prelato romano a sua volta massone con la stessa faccia da salumiere
Perché te la prendi se ti toccano Maurizio costanzo della P2?
Citazione
- per contestare una visione (che non è la mia) che vede nei protestanti degli angioletti (e non lo erano affatto)
Meno male qualche risultato l'abbiamo raggiunto. I cattolici non sono degli angioletti ma hanno più senso del limite: Mattei e Moro, Kennedy e Herrausen, lo stesso Lima. Non si trattava di stinchi di santo, lo sappiamo: ma indoviniamo che un politico cattolico, anche se mascalzone, lo sarà in modo diverso da un politico “bianco, anglosassone, protestante”. Sarà diversa la sua visione del mondo, dello sviluppo dell’economia, della solidarietà che deve accompagnare il processo di sviluppo, e della partecipazione (democratica, si sarebbe tentati di dire) a questo sviluppo. Mattei fu ucciso proprio per questo: perché faceva partecipare i Paesi petroliferi ai benefici del commercio del petrolio, al contrario delle Sette Sorelle che si limitavano allo sfruttamento.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 01:45:57 am
Nonsolopreti, anche faccedivelluto (pedofilia tra i valdesi parte 2)

New entry nella tonnara: col post sulla pedofilia valdese ho pescato il sedicente intellettuale rosso Sergio Velluto, un finto-libertario ammanicato e permaloso, perfetto erede dei barbetti sussiegosi e ipocriti che condussero l’indagine sulla pedofilia nel Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice, negli anni ’60 (vedi post del 23/3/10). Così lo presenta Oyoyoy, il “Festival Internazionale di cultura ebraica” fondato nel 2006 fra Torino e Casale Monferrato, nella sua edizione del 2008 (in neretto i miei commenti): «Sergio Velluto, nato a Taranto nel 1958 da una famiglia convertita al Valdismo nel secolo scorso (cazzo, un cattolico rinnegato! Neanche valdese originale! Quando si dice avere il tradimento nel sangue…) ha frequentato sin da piccolo, seppure controvoglia (controvoglia? Ci credo! Se a cavallo del ’68 un bimbo bazzicava dalle parti del Convitto correva dei bei rischi…) le attività della chiesa. Negli anni ’80, con altri giovani valdesi, ha partecipato all’improbabile idea di creare una comune (eccallà, ‘a comune! L’idea fissa dei rossi intrippati e spinelloni degli anni ’70 e ’80! Quasi un must della sinistra extraparlamentare di allora) in Sicilia. È l’ideatore e curatore del sito web di satira teologica il Peccato (www.peccato.org, un sito-rivista che con la scusa della ‘satira teologica’ insulta i preti e in generale i cattolici in modo becero e unidirezionale, senza mai toccare mussulmani o ebrei…) e coautore e interprete dello spettacolo teatrale “Non c’è più religione, viaggio comico sulle strade della fede”. Ha inoltre ricoperto ruoli quali animatore giovanile, membro di Concistoro, sovrintendente di Circuito, più volte deputato al Sinodo, nella Chiesa valdese (è ben incistato nelle gerarchie della chiesa barbetta, il nostro ‘laico’…). Ha collaborato per circa dieci anni alla rubrica televisiva Protestantesimo (ecco il risultato…). Da quattro anni cura la creatività delle campagne otto per mille della Chiesa valdese (non ne dubitavo…). Attualmente vive tra Torino e Angrogna nel tentativo di occuparsi di Information and Communication Technologies e di Turismo ecocompatibile (anche ecotalebano! Le ha proprio tutte!) sulle montagne dei valdesi». Lui, invece, si presenta come un catalogo. Ecco la biografia che ha dettato per il dépliant del festival internazionale della satira: «Sergio Velluto ha collaborato per 10 anni alla rubrica di Rai 2 ‘Protestantesimo’. Negli anni ’80 è l’ideatore, assieme ad un futuro Ministro della Repubblica e a un futuro pastore valdese (guai a far nomi, tra i rossi: Gelli era obbligato a fornire le liste della P2, ma loro possono giocare a nascondino finché vogliono…) della rivista di satira teologica «Il Peccato». Nel 2003 scrive il libro “Valdesi, guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù”. Il volume è stato affiancato dal recentissimo “Valdesi d’Italia” l’unico testo umoristico pubblicato in otto secoli di storia dei Valdesi (affermazione che non stupisce chi conosce i valdesi, ma stupisce chi conosce il significato di “umoristico”). Nel 2006, in occasione degli eventi legati alla pubblicazione di “vignette sataniche”, è ospite della trasmissione radiofonica Fahrenheit. Nel 2007 è autore con Luisella Tamietto e Cristiana Voglino del testo teatrale “Non c’è più religione – donne sull’orlo di una crisi mistica ” una performance in cui si percorre un viaggio umoristico attraverso le vie della fede».

prete-carezza

Come avete potuto constatare dal suo curriculum, la collocazione politica ‘corretta’ di Velluto non ha mancato di dare i suoi frutti. Il giro è quello giusto, quello che ruota intorno al Pci-Pds-Ds-Pd, quello dei De Benedetti e dei Gad Lerner, della Rai e dei fondi pubblici per lo spettacolo… Non a caso il nostro si occupa con ‘mano di Velluto’ dell’otto per mille ai valdesi… Ma leggete come presenta sul web la sua “rivista”. Mi limiterò, qui, a evidenziare in corsivo neretto le affermazioni che stridono più ipocritamente con la sua odierna richiesta di cancellare la “sua” foto dal mio blog.  «La testata “Il Peccato” – scrive Velluto – è una rivista di satira teologica on-line che satireggia soprattutto la tendenza a mercanteggiare la religione, a fare della spiritualità un commercio facile, e appunto ridicolo. Nella satira religiosa della rivista c’è una elegante, raffinata riflessione sugli aspetti beceri del consumismo…». Capito? E nel presentare il suo parto teatrale (finanziato dalla Regione Piemonte) scrive: «In un’epoca in cui sembra crescere l’intolleranza religiosa, la conoscenza della fede e della cultura dell’altro è il primo passo per la creazione di una società multireligiosa e multiculturale. Per poter conoscere senza pregiudizi e preconcetti è necessario essere consapevoli di non essere in possesso della verità assoluta: essere disposti a mettere in discussione, senza per questo abdicarle, le proprie tradizioni, i propri credi, la propria cultura. E le chiese protestanti, esenti dal principio della scomunica, sono davvero aperte all’ironia e all’autocritica?»
prete

Bon, ragazzi. Fin qui il bollettino di pesca, dalla tonnara. Sia chiaro che Velluto si è limitato a chiedermi di togliere la “sua” foto dal blog. Se è davvero sua – e dovrà dimostramelo – è un suo diritto, anche se non essendo lui un fotografo di professione cadrebbe in uno di quegli aspetti beceri del consumismo che dice di sfottere nella sua webzine. Ma il fatto è un altro: è che la foto che dovrei togliere non ritrae volti, dettagli privati o avvenimenti: solo case.  Velluto l’ha rivendicata soltanto per farmi dispetto, ed è lì che ha compiuto il suo errore fatale. Con questo impercettibile morso all’esca il pescione mi ha fatto capire che c’è. E dietro lui c’è il branco. Hanno tutti letto il post, irritandosi per le mie critiche al macrocosmo rosso, al microcosmo valdese e al loro velenoso impasto. Altro che “autocritica” altro che “satira” altro che “ironia”!! Forse il “Calvinus” che cerca di deridere il post del 23/3 è Velluto stesso, e se non è lui è uno del suo branco, un suo compagnuccio di merende. Non la tolgo apposta, la foto. So che il pescione gira intorno all’esca, e non mi scappa. Basta che morda fino in fondo. Da una parte ha la Chiesa Valdese che lo cazzia: “ma ‘t ses fòl, Velluto? Proprio adesso che eravamo riusciti a mettere all’angolo Ratzinger con la pedofilia, salti fuori? Proprio tu che nel tuo sito te la prendi coi preti culattoni, dài corda ad uno che riesuma una storia di pederastia che riguarda noi? Proprio tu che sei membro della Chiesa Valdese fai sì che si riparli di una vicenda ancor oggi imbarazzante, ma che era addirittura ustionante quando i tuoi predecessori negli anni ’60 la insabbiarono? Ma at manca ‘n giòbia?”. I vecchi barbetti lo trattengono, ma lui, pesce-Velluto, sente ancora nel sangue la libidine giovanile del rosso che spranga i neri, del compagno che non può farla passare liscia a ‘un fascista come Collino’. Velluto ha 52 anni, e quando il climaterio avanza è difficile resistere agli amarcord che fanno sangue… Come se non bastasse, a far bollire quel po’ che resta di ormoni nelle sue balle c’è il Velluto “valdese di fresca nomina”, ansioso di mostrarsi zelante (i neoconvertiti sono sempre i più fanatici, in tutte le sette), c’è il Velluto ‘membro del concistoro e deputato al Sinodo’, il nipotino di Arnaud voglioso di fargliela pagare a quel Collino che mette sullo stesso piano (come osa?) l’ipocrisia delle due chiese di fronte alla pedofilia. Se avete visitato il suo letamaio (pardon, la sua rivista on line di ‘satira teologica’) avrete visto cosa fa il compagno dietro la scusa della satira: porta avanti una stupida guerra di religione anticattolica basata sulla denigrazione (goffa, aggressiva e volgare) del “nemico”. E’ il tipico stile di lotta dei rossi, quello di demonizzare l’avversario e cercare di demolirne l’immagine. Glie l’abbiamo visto fare in Italia con Degasperi, Scelba, Moro, Craxi, Andreotti, Kossiga… Oggi glie lo vediamo fare con Berlusconi, mentre gli ‘specialisti religiosi’ alla Velluto si occupano di Ratzi e della Cei. Distruggere il nemico è il sogno segreto anche dei barbetti, che lo individuano da sempre nel Vaticano. Al Papa e ai Savoia i valdesi non hanno mai perdonato le persecuzioni, anche se sono passati più di due secoli dalla loro fine. Chi avrà la meglio fra questi Velluti? Riuscirò a trascinare il nostro guitto in tribunale, in modo da far rimbombare ben bene la storia di pederastia valdese che lui e la sua Chiesa vorrebbero nascondere? Il seguito alle prossime puntate.

https://manliocollino.wordpress.com/2010/04/14/faccia-di-velluto/
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 13:00:55 pm
Maurizio Costanzo, untuoso con i potenti, sarcastico con i deboli, mi ha sempre suscitato antipatia. Ergo, prenditela pure con lui.
Il mascalzone, cattolico, caro Vicus, sa fare solo il mascalzone e basta. E non sa fare nemmeno il cattolico, ammesso che fare il cattolico abbia un senso. La sua visione del mondo inclusiva e solidale lo è solo dichiarata per fare colpo. Nei fatti è solidale al massimo con i sodali, i familiari, con gli amici, gli amici degli amici o con chi lì per lì gli è simpatico. Il che è più umano e preferibile, lo riconosco alla posizione anglo sassone protestante che non ha nemmeno il concetto della solidarietà. Secondo questa concezione, ognuno dve aiutarsi da sè, se vuole essere aiutato dagli altri. Anche perchè se ti aiuti da te stesso e le cose ti vanno bene, allora questo significa che Dio ti ama e quindi ti posso amare anch'io. Se invece non ce la fai, allora Dio non ti ama, visto che non ti aiuta e quindi, se Dio non ti ama perchè devo amarti io?
Quanto a Moro, dovendo arrivare a competere con soggetti più potenti e che erano arrivati prima, era per lui giocoforza offrire ai paesi produttori di petrolio condizioni più favorevoli per poter stipulare contratti. La concezione "solidaristica" cattolica c'entrava poco o punto.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 13:25:47 pm
Quanto alla pedofilia nei Valdesi fai benissimo a denunciarla. La pedofilia va stigmatizzata ovunque e da chiunque praticata. Ma ammetterai che tra il clero cattolico il fenomeno della pedofilia è ben più vasto che tra i valdesi. Se non altro per motivi numerici e statistici.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 14:16:14 pm
Nei fatti è solidale al massimo con i sodali, i familiari, con gli amici, gli amici degli amici o con chi lì per lì gli è simpatico.
Stai praticamente descrivendo i mafiosi che sono scomunicati ipso facto. Io parlo di cattolici praticanti, e per praticanti non intendo solo quelli che vanno in chiesa. I mediorientali per esempio, che sono cristiani veri e stanno subendo una mattanza nell'indifferenza generale. Perché quando il genocidio colpisce i cattolici, i media tacciono.
Citazione
Secondo questa concezione, ognuno dve aiutarsi da sè, se vuole essere aiutato dagli altri. Anche perchè se ti aiuti da te stesso e le cose ti vanno bene, allora questo significa che Dio ti ama e quindi ti posso amare anch'io. Se invece non ce la fai, allora Dio non ti ama, visto che non ti aiuta e quindi, se Dio non ti ama perchè devo amarti io?
Tradotto (non sono idee mie) se hai i soldi vali come essere umano altrimenti meriti di schiattare in uno scolo cittadino abbandonato da tutti. Senza contare (cit. Ezra Pound che non era cattolico) che l'unico vero peccato conosciuto dai protestanti è quello del sesso (infatti il loro battesimo invalido insiste sul lavaggio dei corpi).
Ma sentiamolo direttamente da un convertito:

Lascia che ti dica che la religione non è una bella cosa comoda che possa essere esplorata da persone colte come i Pidgeon. È piuttosto qualcosa che, se potesse essere presentata in un'immagine, ti farebbe drizzare i capelli. Da ciò deriva il destino di quei poveri diavoli privi di istruzione e di disciplina che inciampano sui suoi « orrori » (non possono somministrare i sacramenti né a sé né ai loro seguaci) mentre le sue risorse rimangono per loro inaccessibili. Tali furono Bunyan e innumerevoli altri. Non c'è da meravigliarsi se uomini così incapaci di vedere Dio e di vivere razionalizzano immediatamente le proprie credenze come è avvenuto nelle sette protestanti. Gli uomini devono sentirsi a proprio agio in Sion se devono farvi una visita che non sia soltanto fuggevole. I protestanti del XVII secolo hanno abbandonato il mondo e la carne al Diavolo e hanno fatto i bagagli per Sion. Qui hanno trovato un clima impossibile e sono ritornati sulla terra soltanto per scoprire che il Diavolo aveva mietuto il grano. Questa è l'origine del rapace principio del laissez-faire in campo commerciale.
L'industrializzazione instaura uno stato di schiavitù più corruttore di qualunque altro precedentemente conosciuto nel mondo perché il padrone non è un uomo ma un sistema, e la sferza è una macchina invisibile. Con questa è impossibile stabilire un rapporto che non sia inumano, e in un tale sovvertimento dell'umanità tutti gli istinti divengono pervertiti alla loro origine

In questo testo c'è tutta la superbia protestante, il sentirsi "eletti" e bollare i poveri (da loro creati) come reprobi. Max Weber l'hai letto, non c'è bisogno di aggiungere altro.

Citazione
Quanto a Moro, dovendo arrivare a competere con soggetti più potenti e che erano arrivati prima, era per lui giocoforza offrire ai paesi produttori di petrolio condizioni più favorevoli per poter stipulare contratti. La concezione "solidaristica" cattolica c'entrava poco o punto.
Prima di tutto era Mattei, e la tua è un'opinione insostenibile per mille motivi. Il sostegno ai Paesi produtttori fu estremamente generoso e non si limitava alle condizioni economiche
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 15:18:41 pm
(https://i0.wp.com/www.marcotosatti.com/wp-content/uploads/2024/06/voltaire-e-chartres.jpg?w=720&ssl=1)
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 15:43:41 pm
Il mio era un lapsus, ma solo fino ad un certo punto: Moro e Mattei la pensavano allo stesso modo per quanto riguarda i rapporti con i paesi arabi. Per trovare e mantenere spazio economico in quei paesi, bisognava essere più generosi delle multinazionali americane. Le quali poi la fecero pagare cara sia a Mattei che a Moro (l'attentato in via Fani, con tutta la professionalità dimostrata, era roba da CIA, non da quei quattro scappati di casa di Moretti e kompagni). 
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 16:00:33 pm
Non era solo una questione di concorrenza
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 16:03:01 pm
Non era solo una questione di concorrenza

Agli americani interessa solo (non avere) la concorrenza. Di tutto il resto frega loro un accidente!
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 16:15:09 pm
Mattei aveva programmi più vasti che battere la concorrenza
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 19:37:01 pm
Mattei aveva programmi più vasti che battere la concorrenza

Il contratto Fifty- fifty dei proventi petroliferi tra l'Agip e i paesi produttori di petrolio, mentre le Sette Sorelle si beccavano il 75%. Lo sapevi? Questo era il suo programma. Ed ecco perchè le Sette Sorelle lo fecero fuori. Letteralmente, non metaforicamente.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 21:08:15 pm
In realtà offrì il 75% ai Paesi produttori
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 07, 2024, 21:56:15 pm
Al 75% ci si arrivò dopo la morte di Mattei. Il 75% se lo beccavano le multinazionali. Allora Mattei offrì ai paesi produttori il 50%. Se si fosse permesso di offrire la stessa percentuale delle multinazionali, le Sette Sorelle non gli avrebbero messo dopo anni una bomba sull'aereo: lo avrebbero impalato. E subito.
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Vicus - Giugno 07, 2024, 23:42:43 pm
Quindi per te Mattei voleva solo battere la concorrenza e non fece altro per i Paesi produttori. Il lettore attento cercherà in giro e scoprirà che è assolutamente falso
Titolo: Re:Non ci sono solo froci
Inserito da: Massimo - Giugno 08, 2024, 00:10:14 am
Quindi per te Mattei voleva solo battere la concorrenza e non fece altro per i Paesi produttori. Il lettore attento cercherà in giro e scoprirà che è assolutamente falso
Il lettore attento farà delle ricerche a darà ragione a me. Ergo, tu non sei un lettore attento!  :lol: :w00t: