Forum sulla Questione Maschile
Dialoghi => Pars Construens => Verso una Nuova Alleanza => Topic aperto da: Utente cancellato - Ottobre 25, 2009, 08:21:42 am
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secondo voi, che ruolo dovrebbero avere i trans (donne che diventano uomini) e le trans (uomini che diventano donne) nella QM ?
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Nessuno, visto che non sono né uomini né donne.
E poi, guardacaso, i transgender e i gay di ogni tipo sanno lottare solo per la causa dei transgender e dei gay.
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secondo voi, che ruolo dovrebbero avere i trans (donne che diventano uomini) e le trans (uomini che diventano donne) nella QM ?
secondo me, al contrario, dimostrano l'esistenza di due generi divisi con specifiche caratteristiche: se fosse vera la teoria dei "mille sessi" perchè mai una piccola percentuale di uomini vorrebbe diventare donna e una ancora più piccola percentuale di donne vorrebbe diventare uomo? Perchè cioè tutti "tendono" ad essere o l'uno o l'altro?
Per quanto riguarda gli omosessuali penso che siano uomini e donne con preferenze sessuali diverse, molto semplicemente. Che possono essere naturali oppure anche indotte dall'ambiente.
Non vedo quindi perchè, se realmente interessati, non possano avere un ruolo nella QM.
Mi sembra anche normale che abbiano lottato in primis per sè stessi e per il loro diritto all'esistenza: al contrario delle donne, che sono circa il 50% della popolazione mondiale, sono realmente una minoranza in termini numerici. Non escluderei a priori che possano interessarsi della QM, risolti i loro problemi di "esistenza".
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Per quanto riguarda gli omosessuali penso che siano uomini e donne con preferenze sessuali diverse, molto semplicemente.
Ah sì? Un gay è un vir? Una lesbicona è proprio una femmina, una madre?
Per me sono solo... quello che sono, una roba indefinibile e sterile.
Non escluderei a priori che possano interessarsi della QM, risolti i loro problemi di "esistenza".
Hai mai sentito come parlano le lesbiche degli uomini?
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Ah sì? Un gay è un vir? Una lesbicona è proprio una femmina, una madre?
Per me sono solo... quello che sono, una roba indefinibile e sterile.
Hai mai sentito come parlano le lesbiche degli uomini?
Ti dirò: frequento un forum in cui l'unica donna che, in qualche modo, ha condiviso alcuni temi della QM, e in particolare l'eccessivo vittimismo femminile e l'errata considerazone dell'innocenza femminile a priori è proprio un'omosessuale...da sempre, da quanto ho capito, una donna che sessualmente non è mai stata attratta dagli uomini. Io credo che, anche in questo campo, dovremmo evitare la generalizzazione.
Un omosessuale è un uomo, comunque, un vir, pare che pure Alessandro Magno lo fosse 8)
E, a parte, i frequentatori del Gay Pride, è generalmente indistinguibile da un uomo eterosessuale e quindi vivrà gli stessi problemi a livello sociale. Con l'esclusione dei problemi che vivono i padri separati che non vivono nemmeno però gli eterosessuali senza figli :unknown:
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Un omosessuale è un uomo, comunque, un vir, pare che pure Alessandro Magno lo fosse 8)
E, a parte, i frequentatori del Gay Pride, è generalmente indistinguibile da un uomo eterosessuale e quindi vivrà gli stessi problemi a livello sociale. Con l'esclusione dei problemi che vivono i padri separati che non vivono nemmeno però gli eterosessuali senza figli :unknown:
Mah, non ci giurerei.
Lo stesso Rino dopo anni in cui aveva creduto del movimento gay come movimento di uomini (cioè senza pregiudizi), col tempo (cioè a posteriori) si è dovuto pesantemente ricredere:
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E’ certamente vero che è esistita (ed esiste ancora in forma residuale) la convinzione che la virilità deve aborrire l’omosessualità ed è vero che quella condizione è stata condannata e vituperata e coloro che la vivevano isolati e perseguitati. Ma non è sempre stato così. Come tu ben sai vi sono state epoche in cui le cose andarono diversamente, nelle quali la condizione omo (o almeno la relazione omo in certe stagioni della vita) era del tutto legittima e socialmente ammessa. Tralasciamo (perché non è la sede) le analisi sul quando, il dove ed il perché sia nata l’omofobia e si sia diffusa tra gli uomini la vergogna di essere omo.
Guardiamo al presente, a quel che è accaduto negli ultimi decenni in Occidente. E’ una verità innegabile (perché tutti la affermano) che la liberazione gay è andata di pari passo con l’espandersi del femminismo tanto che tra le glorie che quest’ultimo si attribuisce vi è anche quella di aver aperto la strada alla libertà degli omosessuali.
Femmine e gay si sarebbero liberati insieme in una guerra comune contro i creatori ed i difensori della misoginia e dell’omofobia: i maschi eterosessuali.
La posizione del movimento gay internazionale (MGI) nei confronti dei maschi etero è precisamente quella femminista. Assolutamente indistinguibile. L’origine dei crimini universali viene individuata nei maschi etero, causa originaria di tutto il male esistito, esistente e possibile. Contro gli etero combatte tanto il femminismo quanto l’universo gay in una condanna radicale, sistematica e capillare di tutto quel che è maschile al punto che termini come “virilità” e “maschilità” hanno assunto un significato derogatorio, dileggiante e ingiurioso.
Individuata nel mondo etero la causa del male universale, assegnata a questa condizione prevalente del sesso maschile la colpa storica e irredimibile di tutti i misfatti di tutta la storia, agli etero è stato tolto il diritto morale (e quindi quello fattuale) di parlare ed ogni maschio che si azzardi a farlo è subito bollato come un maschilista impenitente. Gentaglia alla ricerca della rivalsa, priva di ragioni e senza titoli per parlare.
Così mentre per le donne noi non saremmo altro che una banda di maschilisti, per i gay non siamo che una lega di omofobi.
Tu ti sei accorto che non è vero ed hai visto giusto.
D'altra parte è un fatto che la Grande Coalizione del Bene (donne etero, gay, lesbiche, trans, queer) ha un unico referente positivo, la femminilità, ed uno del tutto negativo, la maschilità. Mi si indichi il nome di un gay che si sia distaccato da questo coro e che abbia riconosciuto un valore positivo alla componente maschile che pure c’è in lui.
Accade così questo sconcertante fenomeno. Mentre le lesbiche (ed è del tutto ragionevole) valorizzano la femminilità sino al parossismo, i gay… fanno la stessa cosa ed anziché stare dalla parte degli uomini stanno contro di essi. Contro tutto ciò che appartiene al maschile. Il disprezzo lesbico (e femminista) per la maschilità è del tutto comprensibile, risulta invece stupefacente e tragico dover notare che quello stesso sentimento presiede alla filosofia ed alla prassi politica del MGI.
Purtroppo anche gli esponenti gay italiani per lo più collaborano al pestaggio antimaschile e la posizione dell’intero MGI è avversa alle ragioni della maschilità. E' amaro dirlo ma è così.
Tu dirai che ci sbagliamo. E’ possibile, ma se è così c'è modo di dimostrarlo e da qui nasce la sfida che ti lancio.
E’ giunta l’ora che il MGI si distacchi dalla corrente femminista, abbandoni la misandrìa e passi dalla parte degli etero così come le lesbiche stanno dalla parte delle etero. E’ giunta l’ora di dichiarare che anche il maschi etero hanno il diritto morale all’esistenza, che la virilità non è un abominio, che lo sperma non è un escremento (come insinuava Simone de Beauvoir), che il coito non è uno stupro, che la maschilità è cosa grande ed onorevole e che senza di essa il mondo non può esistere.
E’ giunta l’ora nella quale gli omo devono stare dalla parte degli uomini, contro la misandrìa e l’ideologia che la coltiva e l’alimenta: il femminismo.
E’ giunta l’ora di una grande sfida per il MGI. Uscire dalla sudditanza intellettuale, psicologica e morale al femminismo e dalla subordinazione all’universo femminile; elaborare una nuova visione del mondo diversa e opposta a quella femminista perché fondata sul valore della maschilità e non mirante alla sua liquidazione.
Scelta dirompente e scandalosa che sembra quasi impossibile e che esige un terribile coraggio ed una grande fantasia.
E' questa la sfida che attende l'universo omo.
Noi stiamo dalla parte degli uomini, etero e omo, priapisti e impotenti, fertili e sterili. Dalla parte del genere maschile.
http://www.uomini3000.it/406.htm
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Noi stiamo dalla parte degli uomini, etero e omo, priapisti e impotenti, fertili e sterili. Dalla parte del genere maschile.
http://www.uomini3000.it/406.htm
non mi pare che gli omosessuali vengano esclusi a priori in quanto "roba indefinibile" e non appartenenti al genere maschile.
E' vero che non avendo il problema delle relazioni con le donne, sentano meno il problema, cio' non vuol dire che non si possano avvicinare e non possano comprenderne in parte le istanze.
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sull'universo gay ed il rapporto con il maschile forse interessa questo:
http://www.portorso.net/
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personalmente vedo sia trans donna-uomo che trans uomo-donna come potenziali alleati perchè entrambi hanno vissuto , per condizioni di partenza o condizioni di arrivo, il disagio maschile.
certo bisogna che si liberino dalle influenze femministe.
in quanto alle lesbiche... non saprei mi pare che l'odio anti-maschile sia piuttosto diffuso tra loro, certo se non ci odiassero sarebbero delle formidabili alleati (perchè sarebbero donne che devono sorbirsi altre donne)
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è un fatto che la Grande Coalizione del Bene (donne etero, gay, lesbiche, trans, queer) ha un unico referente positivo, la femminilità, ed uno del tutto negativo, la maschilità. Mi si indichi il nome di un gay che si sia distaccato da questo coro e che abbia riconosciuto un valore positivo alla componente maschile che pure c’è in lui.
Sì, è un fatto, e non cambierà.
Comunque Rita, per me i gay sono sì una roba indefinibile, perché non riesco a vederli né come uomini né come donne; con questo non è che gli sputo addosso se li vedo o li internerei.
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Noi stiamo dalla parte degli uomini, etero e omo, priapisti e impotenti,fertili e sterili. Dalla parte del genere maschile.
non mi pare che gli omosessuali vengano esclusi a priori in quanto "roba indefinibile" e non appartenenti al genere maschile.
E' vero che non avendo il problema delle relazioni con le donne, sentano meno il problema, cio' non vuol dire che non si possano avvicinare e non possano comprenderne in parte le istanze.
Ovviamente io mi dissocio da questa posizione. >:)
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Sì, è un fatto, e non cambierà.
Comunque Rita, per me i gay sono sì una roba indefinibile, perché non riesco a vederli né come uomini né come donne; con questo non è che gli sputo addosso se li vedo o li internerei.
no no è chiaro il concetto, è che io la vedo un po' una conferma delle teorie queer (quelle che sostengono che i sessi sono cinque-sei non si sa bene quanti)
.
http://www.culturagay.it/cg/saggio.php?id=90
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i sessi sono cinque-sei non si sa bene quanti
E tutto fa brodo... :lol:
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(quelle che sostengono che i sessi sono cinque-sei non si sa bene quanti)
1.000. :rofl1:
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http://www.culturagay.it/cg/saggio.php?id=90
Ricordo un articolo che postò Rino in lista ormai diversi anni fa, preso da una rivista filosofica, e dunque ben fatto (il tema era proprio che i sessi hanno infinite sfumature, ma come ogni cosa al mondo del resto, e dunque il significato è un altro), al quale contrappose, non una controargomentazione, ma che liquidò con una sola frase di sintesi: Il filosofare del pensiero pentito.
Un Genio.
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Ci sono anche i Furry se è per questo! :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1:
http://www.7yearwinter.com/2006/06/furry/
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Ci sono anche i Furry se è per questo! :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1: :bad: :rofl1:
http://www.7yearwinter.com/2006/06/furry/
Se sono infiniti sono infiniti... :rofl1:
Ma perchè, i colori quanti sono?
Dove finisce il rosso ed inizia l'arancione?
E' impossibile dirlo.
>:)
Il diavoletto è rosso.
No aspetta, non è rosso perchè quello sicuramente non è esattamente il rosso, ma è una variante, e allora come si chiama? :unknown:
E' arancione?
No.
Non è il colore esatto dell'arancione. :unknown:
Allora è una variante del rosso.
Si ma è anche una variante dell'arancione. (non ne parliamo poi se ho il monitor con colori alterati, virati verso il rosso o il ciano)
Ed una volta che gli ho dato un nome, che cosa succede se lo cambio di uno sputo, di una virgola? :shok:
E che faccio allora, devo avere 12.435.345 nomi per tutte le sfumature di colore percepibili dall'occhio? (eppure i nomi dei colori sono nell'ordine di qualche decina, almeno per la gente che non ne fa una professione, e sembrano bastare benissimo)
Come detto, il significato è dunque un altro.
Quale?
Perchè inizia solo ora a porsi il problema della suddivisione dei sessi, in 3/4/5/6..40 tonalità, quando da sempre sono stati due?
La risposta è ovvia, perchè la riproduzione (i sessi servono a quello) non si basa più sui due sessi denominati M/F.
http://www.culturagay.it/cg/saggio.php?id=90
Il filosofare del pensiero pentito. :rofl1:
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Perchè inizia solo ora a porsi il problema della suddivisione dei sessi, in 3/4/5/6..40 tonalità, quando da sempre sono stati due?
Per chi ancora non lo sapesse anche l'omosessualità come concetto/categoria (non come pratica) è decisamente recente, risale all'ottocento.
Prima di allora, il termine non esisteva.
(documentato da foucault in storia della sessualità)
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Lo stesso Rino dopo anni in cui aveva creduto del movimento gay come movimento di uomini (cioè senza pregiudizi), col tempo (cioè a posteriori) si è dovuto pesantemente ricredere:
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Guardiamo al presente, a quel che è accaduto negli ultimi decenni in Occidente. E’ una verità innegabile (perché tutti la affermano) che la liberazione gay è andata di pari passo con l’espandersi del femminismo tanto che tra le glorie che quest’ultimo si attribuisce vi è anche quella di aver aperto la strada alla libertà degli omosessuali.
Femmine e gay si sarebbero liberati insieme in una guerra comune contro i creatori ed i difensori della misoginia e dell’omofobia: i maschi eterosessuali.
Aggiungo una mia annotazione , lo svirilimento e la liberazione gay/femminista è andata di pari passo con la perdita di autorità della Chiesa e della morale cattolica.
Sia le femministe che i gay hanno in odio la morale cattolica e l'identità tradizionale di famiglia promossa dalla Chiesa , coppia etero con figli e moglie sottomessa al marito.
Per il resto l'unica nota "positiva" che vedo nelle trans è questa , che l'uomo che va a trans , come del resto il gay , è immune all'idolatria della passera , non la calcola proprio.
Per quel che vedo poi le trans sono molto attirate da tutto ciò che è maschile e mascolino , a differenza di certi gay che adorano avere amiche femmine , fare le cose "da femmina" e passare il tempo con le amiche del cuore , alle trans piace proprio il maschio maschio , anzi forse i maschi piacciono più alle trans che a certe donne etero.
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Per quel che vedo poi le trans sono molto attirate da tutto ciò che è maschile e mascolino , a differenza di certi gay che adorano avere amiche femmine , fare le cose "da femmina" e passare il tempo con le amiche del cuore , alle trans piace proprio il maschio maschio , anzi forse i maschi piacciono più alle trans che a certe donne etero.
Un po' il concetto del "gay come migliore amico delle donne"? Per me è mediamente una forzatura visto che per i gay per un mondo senza donne metterebbero la firma ;)
D'altra parte è un fatto che la Grande Coalizione del Bene (donne etero, gay, lesbiche, trans, queer) ha un unico referente positivo, la femminilità, ed uno del tutto negativo, la maschilità. Mi si indichi il nome di un gay che si sia distaccato da questo coro e che abbia riconosciuto un valore positivo alla componente maschile che pure c’è in lui.
Accade così questo sconcertante fenomeno. Mentre le lesbiche (ed è del tutto ragionevole) valorizzano la femminilità sino al parossismo, i gay… fanno la stessa cosa ed anziché stare dalla parte degli uomini stanno contro di essi. Contro tutto ciò che appartiene al maschile. Il disprezzo lesbico (e femminista) per la maschilità è del tutto comprensibile, risulta invece stupefacente e tragico dover notare che quello stesso sentimento presiede alla filosofia ed alla prassi politica del MGI.
Purtroppo anche gli esponenti gay italiani per lo più collaborano al pestaggio antimaschile e la posizione dell’intero MGI è avversa alle ragioni della maschilità. E' amaro dirlo ma è così.
Tu dirai che ci sbagliamo. E’ possibile, ma se è così c'è modo di dimostrarlo e da qui nasce la sfida che ti lancio.
E’ giunta l’ora che il MGI si distacchi dalla corrente femminista, abbandoni la misandrìa e passi dalla parte degli etero così come le lesbiche stanno dalla parte delle etero. E’ giunta l’ora di dichiarare che anche il maschi etero hanno il diritto morale all’esistenza, che la virilità non è un abominio, che lo sperma non è un escremento (come insinuava Simone de Beauvoir), che il coito non è uno stupro, che la maschilità è cosa grande ed onorevole e che senza di essa il mondo non può esistere.
Vero non si vedono gay che difendono valori maschili in tv, ma se è per questo non se ne vedono quasi nemmeno di etero... Cmq resto dell'idea che al gay l'uomo [inteso come caratteristiche maschili virili] piaccia molto di più rispetto a quanto piaccia ad una donna.
Inoltre una volta non c'era solamente un movimento che ricalcava le femministe, c'era una sorta di corrente di liberazione gay attraverso la liberazione sessuale. Poi è arrivato l'aids e ciao ciao sesso libero.
P.S. Mentre le lesbiche (ed è del tutto ragionevole) valorizzano la femminilità sino al parossismo: no guarda, questo proprio no. Basta fare un giro in uno dei pochi locali per lesbiche per vedere che la femminilità la spingono in ben poche. Le uniche risse che ho visto in locali gay sono stati tra... donne.
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Hai mai sentito come parlano le lesbiche degli uomini?
Le lesbiche sono le femministe più sfegatate. Definiscono il pene: "strumento di tortura"
Un esame dell' omosessualità femminile è stata compiuta dal regista Spyke Lee, nel film "Lei mi odia".
L'uomo indigente viene proprio sfruttato da loro; diventate padrone dello sperma di questo sventurato, sono orgogliosissime di essere donne, e lesbiche. :sick:
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Un po' il concetto del "gay come migliore amico delle donne"? Per me è mediamente una forzatura visto che per i gay per un mondo senza donne metterebbero la firma.
Nel telefilm "Baretta", c'è la figura del "pappone" gay.
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Credo che il gay fondamentalmente sia un misogino inconscio,a un certo punto della sua esistenza PRIMA DI RAGGIUNGERE UN CERTO LIVELLO DI COSCIENZA E DI ESSERE IN GRADO DI CONCETTUALIZZARE,sente dentro di sè che essere femmina presenta dei vantaggi rispetto al suo essere maschio,che essere maschio significa una cosa non solo perdente ma anche colpevole,per questo rifiuta in sè tutto ciò che è maschile ma al tempo stesso non riesce più a cercare l'invidiato genere femminile,perchè per l'appunto lo riconosce come privilegiato e dominante e non si sente di poter avere una relazione con esso.
E' una persona che se avesse avuto questa sensazione dopo una certa età semplicemente sarebbe qui a scrivere su questo forum e a lamentarsi dei privilegi e dei vantaggi dell'essere femmina,avendo invece ricevuto tali impressioni da piccolo reagisce in modo infantile espellendo da sè tutto ciò che c'è di maschile,ma al tempo stesso detestando ed evitando colei che lo ha costretto a ciò.
Suppongo sia vero che i gay capiscono meglio le donne degli etero,suppongo anche che sia per quello che non ci vanno. :P
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Vero non si vedono gay che difendono valori maschili in tv, ma se è per questo non se ne vedono quasi nemmeno di etero...
vero.
Cmq resto dell'idea che al gay l'uomo [inteso come caratteristiche maschili virili] piaccia molto di più rispetto a quanto piaccia ad una donna.
ovvio la "vostra" è una "conquista", quella femminile è una "debolezza" ... o peggio una "condanna". quindi la si rifiuta ... o almeno oggi si spinge per far credere questo. risultato: molte donne nonostante siano etero, rifiutano la loro identità femminile e la loro naturale attrazione per il maschile..
per quanto riguarda il ruolo delle trans e dei trans nella QM secondo me dipende dal trans, stessa cosa per l'etero o gay ...