Forum sulla Questione Maschile
In rilievo => Leggi, sentenze e doppi standard antimaschili => Topic aperto da: Cancellato - Luglio 18, 2011, 16:13:09 pm
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Da notare che anche l'Avvocatessa commenta con un "sorprendentemente" posto tra virgole. Da questo si denota la deformazione mentale che ci hanno inculcato e che hanno le femmine addette ai lavori.
Ormai siamo totalemente assuefatti a Sentenze ed angherie legalizzate femministe !!!
http://www.ami-avvocati.it/leggi_articolo.asp?id_articolo=993
Con la sentenza n.15986/10 la Corte di Cassazione III Sezione ha posto l’attenzione sull’annoso tema del diritto di permanenza nella casa coniugale concessa in comodato dai genitori di uno dei due sposi in caso di separazione degli stessi e di assegnazione dell’immobile al coniuge affidatario dei figli.
La Suprema Corte, ribaltando il precedente orientamento giurisprudenziale ( Cass.17.07.1996, n.6458; Cass. 21.07.2004n.13603), si è pronunciata a favore della restituzione della casa coniugale ai legittimi proprietari.
La questione si è nuovamente presentata all’esame della Suprema Corte con il ricorso di una coppia di suoceri che aveva concesso in comodato precario (cioè senza la previsione di un termine) la casa di proprietà al figlio sposato affinché venisse adibita ad abitazione familiare.
Dopo la separazione del figlio, però, la casa veniva assegnata dal giudice alla nuora affidataria dei figli.
I suoceri, a questo punto, chiedevano la restituzione immediata dell’immobile.
I giudici di legittimità hanno statuito, sorprendentemente, che è nella facoltà dei suoceri proprietari chiedere alla nuora di lasciare l’immobile libero nonostante le sia stato assegnato dal giudice della separazione, sul principio che nel caso di comodato precario la determinazione di efficacia del vincolo è rimessa alla sola volontà del comodante /proprietario.
La recente pronuncia è sicuramente interessante e sarà spunto per numerosi dibattiti. L’unica perplessità deriva dal fatto che la Suprema Corte non abbia tenuto conto del preminente interesse del minore alla conservazione del proprio habitat domestico inteso come centro della vita e degli affetti medesimi.
Avv. Claudia Depalma
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Latina
(scritto il 09/09/2010 - 19.16.53)
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ma poi quando è la madre a portarsi via il figlio a 800 km di distanza, (continuando a ricevere i "comodissimi bollettini postali") per sapararlo dal padre, "il supremo interesse del minore" a mantenere il suo abitat (assieme al rapporto equilibrato e continuativo con entrambi genitori) va a farsi benedire.
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ma poi quando è la madre a portarsi via il figlio a 800 km di distanza, (continuando a ricevere i "comodissimi bollettini postali") per sapararlo dal padre, "il supremo interesse del minore" a mantenere il suo abitat (assieme al rapporto equilibrato e continuativo con entrambi genitori) va a farsi benedire.
Non è proprio così automatico, portare i figli a 800 km di distanza significa di rischiare di perdere il.... "collocatario", leggi sotto:
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_9184.asp
Cassazione: multa al genitore che non rispetta regole dell'affido condiviso
Giro di vite della Cassazione contro i genitori che non rispettano le regole fissate dall'affidamento condiviso. Il giudice, secondo la Corte, può infatti multare i genitore indisciplinato che tiene un comportamento "inadempiente o pregiudizievole" nei confronti dei figli. La decisione è della prima sezione civile della Cassazione (sentenza 21718/2010) chiamata a intervenire nel caso di una coppia che continuava a litigare su dove dovesse abitare il figlio affidato ad entrambi ma collocarto presso la madre. La donna aveva poi cambiato la sua residenza e la Corte d'appello di Napoli aveva così disposto il collocamento del minore presso il padre ammonendo la madre e richiamandola "ad attenersi alle modalita' di gestione dell'affidamento". Il caso finiva in cassazione dove i supremi Giudici hanno respinto il ricorso della madre ricordando che l'articolo 709 introdotto dalla legge 54 del 2006 sull'affido condiviso ha l'obiettivo di "fornire uno strumento per la soluzione dei conflitti tra genitori, riguardo ai figli, che, a seguito della nuova normativa, potrebbero presentarsi piu' frequentemente". Per questo se i genitori continuano a litigare su chi deve tenere il figlio il giudice deve intervenire e fare da arbitro. In caso di gravi inadempienze o di "atti che arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto esercizio delle modalita' di affidamento" il Giudice può "modificare i provvedimenti in vigore". E ove occorra "puo' ammonire il genitore inadempiente o condannarlo al pagamento di una sanzione amministrativa, nonche' disporre il risarcimento dei danni nei confronti del minore o dell'altro genitore". (Data: 23/10/2010 11.27.00 - Autore: Roberto Cataldi)
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a me pare sorprendente che si possa discutere che caio e tizia non possano riavere la loro proprietà quando chi ne usufruisce non è più la persona alla quale la avevano ceduta in comodato :w00t:
è perchè siamo abituati all'illegalità, ma in un paese normale questa dovrebbe essere una sentenza normale!
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E' proprio questo il guaio:una sentenza logica viene definita SORPRENDENTE. Ma in effetti tutte le
sentenze non femministe lo sono, sorprendenti.
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ma in un paese normale questa dovrebbe essere una sentenza normale!
Infatti ! In un Paese normale. Ma non siamo un Paese "normale", soprattutto in queste situazioni. Vi ricordo che in un caso esattamente uguale, nel 2004, quindi solo 6 anni prima, la stessa Corte di Cassazione si era pronunciata in senso diametralmente opposto continuando ad assegnare la casa familiare alla ex-moglie.
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Pensa un pò, caro uomoinnocente, non siamo sicuri nemmeno delle nostre ingiustizie!
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Pensa un pò, caro uomoinnocente, non siamo sicuri nemmeno delle nostre ingiustizie!
Terribile !!! :hmm:
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A me pare sorprendente che un avvocato non sappoia l'italiano. L'habitat può essere di una specie, non di un bambino.
A questo punto , non mi stupisco che ella si sorprenda per una sentenza ovvia :
i legittimi proprietari tornano in possesso della loro abitazione.
Che c'entra il minore ? Mica lo hanno generato loro.
Se la troia donna lo ha messo al mondo, veda anche di provvedere al suo habitat ( un parco nazionale ?) :doh:
Questa sentenza sottolinea anche un punto molto importante :
quello dell'interesse del minore.
E' questo un punto sul quale i padri separati stanno commettendo un errore strategico.
Ammettere la superiorità del diritto del minore significa ammettere il grimaldello attraverso il quale la cricca femminista opprimerà i padri e gli uomini in generale.
I padri si ritroveranno sempre a mendicare quello che spetta loro di diritto
I diritti vanno considerati equivalenti : quello materno, paterno, filiale.
Solo da qui si potrà arrivare a sentenze giuste, come indubbiamente è stata questa.
Infatti, i giudici non hanno tirato in ballo un ipotetico e totalizzante interesse del minore, ma hanno giustamente considerato che c'era l'ovvio diritto dei proprietari che non poteva essere calpestato.
Infatti, l'ecologica avvocatessa, subito si è " perplessizzata " ( fa il paio con l'habitat del minore :D ), sul diritto del minore calpestato.
Stiamo molto attenti a questo dogma dell'interesse del minore :
esso sarà sempre a scapito di quello paterno e mai di quello materno
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Stiamo molto attenti a questo dogma dell'interesse del minore :
esso sarà sempre a scapito di quello paterno e mai di quello materno
già :sick:
a me resta solo un dubbio: ma quand'è che finisce la minore età? sembra che se si discute delle catene del padre non finisca mai ...
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E' questo un punto sul quale i padri separati stanno commettendo un errore strategico.
Ammettere la superiorità del diritto del minore significa ammettere il grimaldello attraverso il quale la cricca femminista opprimerà i padri e gli uomini in generale.
I padri si ritroveranno sempre a mendicare quello che spetta loro di diritto
I diritti vanno considerati equivalenti : quello materno, paterno, filiale.
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Stiamo molto attenti a questo dogma dell'interesse del minore :
esso sarà sempre a scapito di quello paterno e mai di quello materno
Mi trovo perfettamente d'accordo con quanto hai scritto.
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già :sick:
a me resta solo un dubbio: ma quand'è che finisce la minore età? sembra che se si discute delle catene del padre non finisca mai ...
"L'obbligato in solido" ci vuole sempre...
Però dipende anche dai padri e dai tempi oltre che dalle leggi.
Il mio mi mise un badile in mano che ero ancora bambino dicendomi:
" Chi non lavora non mangia." :cool:
Certo che è una tristezza anche per i genitori doversi ridurre a vari escamotage per tutelare i figli maschi dalle rapine legalizzate ad opera delle figlie femmine di qualcun'altro.
L'avvocato a quanto pare è sorpreso del fatto che la casa sia ritornata ai legittimi proprietari, e non dal fatto che i genitori dello sposo abbiamo pensato bene di tutelare sia il figlio che sé stessi in questo modo.
E' Un po' come se Tizio tirando un secondo schiaffone a Caio si "sorprenda" se questo lo schivi e cerchi anche di restituirglielo:
-" Osa schivarlo o tentare di difendersi?? Ma come cazzo si permette!!" :mad: :mad:
La cosa veramente sorprendente e senza virgolette invece, è il fatto che in occidente negli ultimi 50-60 anni una quantità SMISURATA di ricchezze, denaro, proprietà, beni mobili ed immobili, creati dagli uomini sia finito nelle disponibilità e proprietà delle donne senza che (Finora..) nessuno o quasi abbia visto la cosa per quello che esattamente è:
-" La più gigantesca rapina ed esproprio della storia, a danno di una metà della popolazione, e a vantaggio dell'altra metà"...
Forse perché come credo abbia detto animus una volta:
" Gli uomini pensano che i soldi che guadagnano siano i loro, CHE COGLIONI!"
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-" La più gigantesca rapina ed esproprio della storia, a danno di una metà della popolazione, e a vantaggio dell'altra metà"...
mah... anche qui... le donne, per quanto favorite, non sono immortali.
Anche ammettendo che diano il frutto della loro "rapina" ai figli, statisticamente
le rapine ritorneranno, al 50%, ai maschi (figli delle donne rapinatrici).
Come tutte le piramidi stile multilevel anche questa rapina sta per mostrare i suoi punti deboli.
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già :sick:
a me resta solo un dubbio: ma quand'è che finisce la minore età? sembra che se si discute delle catene del padre non finisca mai ...
Dubbio cruciale : infatti, non solo è stato abolito un preciso riferimento temporale ( i 18 anni ), ma si tende a estendere nebulosamente la minorità. Il tutto per controllarci meglio. Un gregge di minori sui quali veglia il giudice.
naturalmente nell'interesse dei minori, cioè dei controllati .
Il tutto mentre invece io media ci dicono che i giovani sono più maturi , intelligenti, ecc.
veramente strano, se non lo si guarda alla luce di un autoritarismo morbido, intriso della menzogna del politicamente corretto, cancro intelletuale della post modernità
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mah... anche qui... le donne, per quanto favorite, non sono immortali.
Anche ammettendo che diano il frutto della loro "rapina" ai figli, statisticamente
le rapine ritorneranno, al 50%, ai maschi (figli delle donne rapinatrici).
Come tutte le piramidi stile multilevel anche questa rapina sta per mostrare i suoi punti deboli.
Si, però siamo sempre alla mercè delle donne.
Allora, a mio avviso, la questione può risolversi solo ponendo i diritti degli uomini alla pari degli altri, e togliendo di mezzo il finto dogma dell'interesse supremo del minore : intanto perchè assurdo che il minore venga prima dei maggiori, secondo perchè in realtà, quando in contrasto con quello della madre, il minore va a farsi friggere.
Allora : 3 attori sullo stesso piano, oppure ognun per se e Dio per tutti
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... intanto perchè assurdo che il minore venga prima dei maggiori, secondo perchè in realtà, quando in contrasto con quello della madre, il minore va a farsi friggere.
Allora : 3 attori sullo stesso piano, oppure ognun per se e Dio per tutti
Che si tolga dalle aule dei tribunali il cartello: "la legge è uguale per tutti".
Si scriva che:
"Prima viene il diritto delle femmine, poi quello dei minori o non autosufficenti economicamente".
Per i diritti e doveri, la legge è uguale per tutti....... i maschi.
A cominciare da quell'articolo " ogni genitore ha il diritto ed il dovere di mantenere ed educare i figli"..... si, come no, nella pratica:" ... le madri hanno il diritto di educare, e gli uomini il dovere di mantenere."
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Allora : 3 attori sullo stesso piano, oppure ognun per se e Dio per tutti
Visto che non sono messi, i 3 attori, sullo stesso piano, sta valendo la seconda; ognun per se e Dio per tutti. E credo sia giusto così, in definitiva.
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Che si tolga dalle aule dei tribunali il cartello: "la legge è uguale per tutti".
Si scriva che:
"Prima viene il diritto delle femmine, poi quello dei minori o non autosufficenti economicamente".
Per i diritti e doveri, la legge è uguale per tutti....... i maschi.
A cominciare da quell'articolo " ogni genitore ha il diritto ed il dovere di mantenere ed educare i figli"..... si, come no, nella pratica:" ... le madri hanno il diritto di educare, e gli uomini il dovere di mantenere."
devo putroppo quotare al 100% quanto scrivi. E' una situazione vergognosa e credo che Uomo Innocente sia nel giusto dicendo che la reazione a questo stato di cose va nel senso da lui indicato