Forum sulla Questione Maschile

Presentazioni => Presentazioni => Topic aperto da: twentyh - Dicembre 06, 2009, 03:25:35 am

Titolo: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 06, 2009, 03:25:35 am
Salve, mi ero già presentato tempo fa nel vecchio forum ma non avevo partecipato molto.
Rispetto a qualche mese fa mi sono formato qualche convincimento più solido, credo, anche se la mia partecipazione al dibattito è più dovuta alle sensazioni che provo nell'apprendere nuove informazioni su questo argomento piuttosto che da un mio personale riscontro empirico.
Non sono ancora certo di aver capito del tutto le implicazioni derivanti dal femminismo, devo pensare e conoscere di più, e forse anche questo sarà del tutto vano.
Mi è arrivato due giorni fa il libro:" Questa metà della terra", sono arrivato a poco più di un quarto del libro.
Stasera leggevo e, non lo so, cresceva dentro di me la rabbia, il risentimento. Un sentire vivido, mai riscontrato leggendo un libro di saggistica.
Forse perché mi riguarda e sono egoista, non saprei, comunque il problema è che si tratta di una rabbia che non so dove indirizzare.
Cioè, cerco di farvi capire cosa intendo dire.
Accetto la tesi dell'autore quando afferma che non si debba provare risentimento verso le donne in quanto non si può colpevolizzare un genere  perché non può avere una sua coscienza ed inoltre perché le azioni sia del genere che delle donne che lo compongono sono inconsapevoli, esistono ma non derivano da una volontà avente come scopo quello di farle derivare. Almeno credo intendesse questo, comunque io la penso così oggi.
E poi se facessi questo alla fine non finirei per fare quello a cui mi oppongo?
Però rimane il fatto che la realtà esiste come esiste, indipendentemente dalle responsabilità, ed io sento quel che sento.
Quindi la rabbia derivante dalla particolare condizione in cui sono riusciti/riescono/riusciranno a collocare il maschile deve rimanere impotente in se stessa?
Può solo trasformarsi in qualcos'altro? Qualcos'altro che? E finché non ci sarà quel qualcos'altro o in tutti quei momenti in cui non vorrò/potrò agire in funzione di quel qualcos'altro che me ne faccio del rancore? Passerà da solo?
Finché non sapevo e mi limitavo a vivere davo per scontato certe dinamiche ed al massimo potevo essere indifferente, spaventato o mi credevo in difetto.
Ora, da un anno, mi pongo più domande e più passa il tempo più tento di capire, e più tento di capire più passo dalla confusione all'arrabbiatura.
Io ultimamente ho difficoltà, a volte, a relazionarmi con alcune opinioni diffuse tra le ragazze, nella vita come in luoghi net dichiaratamente rosa, nel controbattere ad esse, pur tentando di essere sempre ragionevole, non credo di riuscire a nascondere un certo fastidio.
Fastidio che però io per primo ritengo non giustificato razionalmente.
Mi dispiacerebbe far prendere il sopravvento all'emotività, o meglio mi dispiacerebbe rinunciare al confronto con elementi che comunque ritengo, in qualche dimensione (etica, intellettuale, ecc... ) meritevole del mio tempo e del mio interagire.
Vorrei domandarvi un'altra cosa, siete più esperti di me ed avete credo tutti una vita più lunga alle spalle:
Voi come avete fatto, se siete riusciti a farlo, ad andar oltre al rancore e alla rabbia?
E se poi questo rancore ponderato si consolida creandomi una sorta d'imperativo morale che mi costringe a non legarmi sentimentalmente più a delle donne?
Cioè, non ho nulla contro chi chiede il divorzio o verso chi fa scelte diverse, ma venendo da una famiglia che più tradizionale non si può quando vado oltre all'occasionale penso a lungo termine.
Come faccio a vivere con serenità imbarcandomi in una situazione del genere sapendo che

la sessualità potrebbe diventare un'arma puntata in bocca; il clima psicologico potrebbe degenerare non in funzione di mie mancanze affettive ma piuttosto per ragioni economiche, morali, o per vere e proprie discriminazioni di genere (accuse, commenti, pestaggi ideologici) alle quali dovrei per forza di cose rispondere; per quel che riguarda la paternità potrei non avere voce in capitolo; il mio dovere di contribuire all'educazione dei figli potrebbe esser messo in discussione; qualora mi sposassi lei potrebbe lasciarmi togliendomi figli, soldi ed ostacolandomi, di fatto, nel mio diritto di ricrearmi una vita, mi si potrebbe imputare ogni azione e il suo contrario e ciò comporterebbe che avessi mai la volontà di plasmare il mio comportamento per salvaguardare il mio futuro sarebbe comunque inutile ogni mia attuazione

e oltretutto non potrei nemmeno imputare tutto questo direttamente alla mia compagna perché il suo agire è la risultante di un condizionamento ambientale?

Come si fa a volersi consciamente cacciare in una situazione del genere? E oltre a questo, se per vari motivi ci si ritrova in mezzo, aldilà delle qualità della propria donna, poi come la si vive?
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere e, per il resto, sono contento di esser tornato da queste parti ...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Warlordmaniac - Dicembre 06, 2009, 08:47:58 am
Bentornato

La rabbia derivante dalla particolare condizione in cui sono riusciti/riescono/riusciranno a collocare il maschile deve rimanere impotente in se stessa?
Può solo trasformarsi in qualcos'altro? Qualcos'altro che? E finché non ci sarà quel qualcos'altro o in tutti quei momenti in cui non vorrò/potrò agire in funzione di quel qualcos'altro che me ne faccio del rancore? Passerà da solo?

La rabbia fa parte di noi; in questo caso pare che senti rabbia a causa del senso di giustizia. Probabilmente passerà quando incontrerai una ragazza adatta a te, altrimenti dipende tutto dall'equilibrio tra i tuoi bisogni primari, quello di appartenenza e quello di individuazione.


Citazione
Finché non sapevo e mi limitavo a vivere davo per scontato certe dinamiche ed al massimo potevo essere indifferente, spaventato o mi credevo in difetto.
Ora, da un anno, mi pongo più domande e più passa il tempo più tento di capire, e più tento di capire più passo dalla confusione all'arrabbiatura.
Io ultimamente ho difficoltà, a volte, a relazionarmi con alcune opinioni diffuse tra le ragazze, nella vita come in luoghi net dichiaratamente rosa, nel controbattere ad esse, pur tentando di essere sempre ragionevole, non credo di riuscire a nascondere un certo fastidio.
Fastidio che però io per primo ritengo non giustificato razionalmente.
Mi dispiacerebbe far prendere il sopravvento all'emotività, o meglio mi dispiacerebbe rinunciare al confronto con elementi che comunque ritengo, in qualche dimensione (etica, intellettuale, ecc... ) meritevole del mio tempo e del mio interagire.
Vorrei domandarvi un'altra cosa, siete più esperti di me ed avete credo tutti una vita più lunga alle spalle:
Voi come avete fatto, se siete riusciti a farlo, ad andar oltre al rancore e alla rabbia?

Non ce l'ho fatta, ma so che il modo è capire la storia del mondo che ha portato le donne ad essere così.

 
E se poi questo rancore ponderato si consolida creandomi una sorta d'imperativo morale che mi costringe a non legarmi sentimentalmente più a delle donne?

Essere diffidenti è un atteggiamento molto attuale.


Citazione
Cioè, non ho nulla contro chi chiede il divorzio o verso chi fa scelte diverse, ma venendo da una famiglia che più tradizionale non si può quando vado oltre all'occasionale penso a lungo termine.
Come faccio a vivere con serenità imbarcandomi in una situazione del genere sapendo che
la sessualità potrebbe diventare un'arma puntata in bocca; il clima psicologico potrebbe degenerare non in funzione di mie mancanze affettive ma piuttosto per ragioni economiche, morali, o per vere e proprie discriminazioni di genere (accuse, commenti, pestaggi ideologici) alle quali dovrei per forza di cose rispondere; per quel che riguarda la paternità potrei non avere voce in capitolo; il mio dovere di contribuire all'educazione dei figli potrebbe esser messo in discussione; qualora mi sposassi lei potrebbe lasciarmi togliendomi figli, soldi ed ostacolandomi, di fatto, nel mio diritto di ricrearmi una vita, mi si potrebbe imputare ogni azione e il suo contrario e ciò comporterebbe che avessi mai la volontà di plasmare il mio comportamento per salvaguardare il mio futuro sarebbe comunque inutile ogni mia attuazione e oltretutto non potrei nemmeno imputare tutto questo direttamente alla mia compagna perché il suo agire è la risultante di un condizionamento ambientale?

Quando ti piacerà veramente una persona non farai (è meglio? è peggio? ne potremmo discutere una vita) tutti questi pensieri. O almeno credo.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Animus - Dicembre 06, 2009, 14:21:13 pm
Voi come avete fatto, se siete riusciti a farlo, ad andar oltre al rancore e alla rabbia?

Il tempo e' un gran dottore.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Red- - Dicembre 06, 2009, 14:40:10 pm
Citazione
Voi come avete fatto, se siete riusciti a farlo, ad andar oltre al rancore e alla rabbia?
E se poi questo rancore ponderato si consolida creandomi una sorta d'imperativo morale che mi costringe a non legarmi sentimentalmente più a delle donne?
twentyh, la situazione nuda e cruda è questa: l'uomo dovrebbe cercare di intrattenere relazioni con le donne, per una infinità di motivi. Ma l'ambiente, oggi, è decisamente sfavorevole per l'uomo. Sarebba a dire che nelle suddette relazioni, l'uomo oggi rischia molto più di quanto rischiava un tempo (ed ha benefici molto minori) , e rischia molto di più per via delle regole sociali e legali.
Ci piace, non ci piace? Poco importa, le cose stanno in quel modo.
Allora, il solo fatto di esserne consapevole rende l'uomo più forte. Non è che non si debbano più intrattenere realzioni, ma si deve essere consapevoli di quello cui si va incontro. Punto, per me è questa la cosa giusta.

.. e se l'ambiente oggi è sfavorevole, e visto che chiudere gli occhi non aiuta, allora posso decidere di impegnarmi attivamente per modificare quell'ambiente. Sinchè sono in democrazia lo posso fare, e lo faccio secondo le mie capacità e secondo quanto ritengo giusto.

In alternativa, perchè no, posso decidere di nascondere la testa sotto la sabbia, di negare tutto a me stesso e rischiare. Magari mi va bene, chi lo sa.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 06, 2009, 14:59:34 pm
Io la penso come Red.
Ho trovato un buon rimedio al rancore frequentando e confrontandomi qui sul forum. Ci sono uomini e donne. E poi c'è lo studio. Sul sito di U3, alcuni libri; vedi tra i classici. Anche qui sul forum c'è una Bibliografia, ma solo di saggistica, e non è neanche ben curata (mea culpa). Mi sarebbe piaciuto (avessi tempo!) una discussione simile ma con libri di letteratura. Romanzi e poesia servono al cuore. Non solo saggistica, cioè. Si vedrà...

Bentornato.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 06, 2009, 15:12:00 pm
Di letteratura, che in qualche modo, abbia a che fare con la q.m., o comunque col rapporto uomo-donna, vedro' di citare qualche titolo. Tra l'altro , io sono sempre stato convinto che la letteratura e' una chiave di lettura delle dinamiche umane non scientifica, ma molto efficace
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 04:53:42 am
Grazie per le risposte, mi sembrano tutti buoni consigli.
Sicuramente mi butterò sulla saggistica e sulla letteratura anche se, essendo un rancore che, come dice Warlordmaniac, probabilmente nasce dal riconoscimento di un'ingiustizia, l'essere più consapevole della natura dell'ingiustizia potrebbe essere un arma insieme favorevole e sfavorevole a seconda dei punti di vista, credo.
Comunque la bibliografia consigliata l'avevo vista e vi stupireste (o anche no) di sapere cosa vi trovereste davanti cercando i titoli dellla categoria:" Rinascenza" nel catalogo IBS, e da quel che so si tratta del più grosso ed utilizzato store italiano.
Esempi:
Se cerchi "Il mito del potere maschile" compare"Sarti d'Abruzzo. Le botteghe di ieri e oggi protagoniste del vestire maschile"
Magari cercando Warren Farrell o viceversa ... no, esce il poliziesco "Down. Più in basso", "Vampirella" e "Fare soldi con Warren Buffett", a soli venti euro.
"La questione maschile" si traduce in quattro risultati:
1 "Questione di stile. 100 anni di abbigliamento maschile"
2 "Uomini e padri. L'oscura questione maschile", di Giuditta Lo Russo
3 "Che pena... Questo pene! L'orgoglio maschile e le sue molteplici virtù" ovvero Lena Nova che ci narra delle sue legittime e sciagurate fornicazioni, se non ho capito male.
4 "Come se Dio non fosse. La questione dell'ateismo, il nichilismo e il problema del male"  :ohmy:

Niente Monik Eugene.
Scrivendo Mitscherlich mi esce un risultato, solo che non è Alexander ma Margarete e si chiama:"La donna non aggressiva. Una ricerca psicoanalitica sull'aggressività nell'uomo e nella donna".
"I sette errori maschili" si possono comprare, in generale del genere da voi denominato:" Saggistica dell'incertezza" nulla da dire. D'altronde è incerta.
Gli ideologi del metrosexual ovviamente non possono mancare. Come farseli mancare?
Ora non ho tempo per ricercare tutto ma mi ricordo che in passato mi ero molto divertito.
Sarebbe interessante fare un confronto cercando sul sito la biblografia consigliata di un sito femminista. I capisaldi teorici da quel che ricordo ci sono tutti.

Ma tornando a noi, vorrei chiedervi:
Secondo voi come si vive, passato il periodo semi-incosciente, quando ci si rende conto della situazione in cui ci si trova (intendo matrimonio adesso)?
Non dico debba questo diventare un pensiero fisso però ...
quanto spesso diventa una preoccupazione ricorrente o almeno non così sporadica, provocando così variazioni significative nella percezione e/o nella natura del rapporto?
Sono curioso di sentire la vostra opinione.

Nel caso riteneste che questa divagazione sia preferibile spostarla altrove fatelo ... va beh l'avreste fatto lo stesso, era per dire.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: fabriziopiludu - Dicembre 07, 2009, 11:37:39 am
Ciao da Fabrizio Piludu, antifemminista fin dalla più tenera età, quasi 41 anni, vergine, mai baciato una donna.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Animus - Dicembre 07, 2009, 12:06:24 pm
Ciao da Fabrizio Piludu, antifemminista fin dalla più tenera età, quasi 41 anni, vergine, mai baciato una donna.

Beh, la mamma si pero'?
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 12:43:51 pm
Ciao da Fabrizio Piludu, antifemminista fin dalla più tenera età, quasi 41 anni, vergine, mai baciato una donna.

Ma per scelta o per necessità?
Perché se è per scelta wow, e come si vive?
Se è per necessità invece è tutto più chiaro, e va bene uguale.
Ciao ...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 07, 2009, 12:48:52 pm
Anch'io ho notato che i libri pubblicati sulla Questione Maschile sono tutti ideologicamente ispirati. Immagino che se non ti adegui non ti pubblicano. Oggi va di moda la reazione maschile violenta e sessuale alla perdita del potere.

Ah, un Lucidissimo del forum ti fa sapere che lui ha risolto così:

Citazione
Smettendo di idealizzare gli uoimini.

Chissà cosa intende. Forse che essendo che donne e uomini fanno schifo uguali non prendertela più di tanto. Banalmente così. E' una mia interpretazione, comunque. Boh?
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 07, 2009, 12:51:25 pm
Anzi, secondo me, lui pensa che le donne sono un po' meglio.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 13:14:47 pm
Potrebbe essere una soluzione in effetti. Di certo non bisogna idealizzare gli uomini, forse viene naturale farlo dopo anni di male-bashing ma rimanendo razionali bisognerebbe ricordarsi che gli uomini sono molto meglio di come li dipingono ma peggio del contrario di come li dipingono.
... Insomma, avete capito ...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 07, 2009, 13:31:07 pm
L'uomo maschio di eric Zemmour lo trovi su IBS : E' scritto benissimo ed e' importante. Un piccolo-grande saggio
per qualche opera / classico di letteratura vedro' di  aprire un thread apposito
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 13:38:43 pm
grazie ilmarmocchio, aggiorno il mio ordine di Natale.  :)
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 07, 2009, 14:22:09 pm
Aspe'... per Natale ordina anche questo:

http://www.ibs.it/code/9788876151682/soral-alain/sociologia-del-rimorchione.html

E' uno spasso. Lo consiglio. Non vi fate ingannare dal titolo e/o recensioni. E' un libro intelligente.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 14:35:47 pm
ok Milo. Grazie anche a te.  :)
Per quel che riguarda il libro di Zemmour è attualmente non disponibile, ma mi arriverà un e-mail non appena tornerà ad esserlo.
Oppure lo prendo da Libreria Universitaria o Unilibro, vediamo cosa trovo.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: ilmarmocchio - Dicembre 07, 2009, 15:31:09 pm
Mettici pure le  "  affinita' elettive" di Goethe. E' un romanzo che sull'attrazione uomo-donna dice piuu' di montagne di libri di psicologia. Puo' richiedere un certo impegno, insomma e' un classico, non una storiella.E' uno di quei libri che ti arricchiscono.
Per una carrellata storica di donne di potere, molto interessante e' " la perfidia  delle donne " di Valeria Palumbo. Su IBS  li trovi
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 07, 2009, 18:14:54 pm
O.T. (scusate)

twentyh, posso chiederti se hai avuto difficoltà nell'operazione di registrazione?
Quando hai cliccato sul link nella e-mail che dovrebbe esserti arrivata per l'attivazione dell'account.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 07, 2009, 19:18:20 pm
Ok aggiunti ...
Sì milo, in effetti sì.
Mi è arrivata la mail, ho aperto il link per attivarla mi è apparsa una schermata bianca per un po poi un messaggio, tipo:" problemi tecnici" o "impossibile attivare l'account perché ci sono problemi tecnici", allora ho aggiornato la pagina o riaperto il link e mi ha detto: Questo account è già stato attivato.
Ora non ricordo con esattezza quale delle due cose abbia effettivamente fatto (più probabile il ricliccare il link piuttosto del refresh), ero stanco quando l'ho fatto.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: milo - Dicembre 07, 2009, 20:02:49 pm
Grazie twentyh, è quello che temevo.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: e-manuel - Dicembre 07, 2009, 23:10:23 pm
Twentyh,
grosso modo mi pare di capire che stai chiedendo come fare a sublimare -o almeno controllare- il rancore e al tempo stesso ruscire a rapportarsi in modo più o normale con una donna, pur tenendo presenti certi meccanismi che non operano a nostro favore. Per rispondere a questo dovrei tenere conto di varie variabili, ad es. il tuo carattere, i tuoi hobby, ambiente, livello socio-economico (importante perchè può essere sia un' arma che ritorcersi contro come un boomerang) e forse altro ancora.
Indicativamente, ti suggerisco solo -a titolo puramente personale- di sentirti libero di portare avanti le tue idee e impressioni una volta che queste si saranno sufficientemente formate, e in caso di un confronto (sia con donne che con altri uomini) di non mettere le mani avanti come a giustificarti, dato che d' istinto verrai criticato a priori dalla maggioranza, la loro sarà una reazione di puro riflesso. Se ti si chiede il perchè, esponilo nei limiti della loro recepibilità, altrimenti se vedi solo chiusura evita inutili polemiche in modo da non farli sentire forti delle loro pseudo-certezze.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: TMan075 - Dicembre 08, 2009, 00:59:26 am
Citazione
a sessualità potrebbe diventare un'arma puntata in bocca; il clima psicologico potrebbe degenerare non in funzione di mie mancanze affettive ma piuttosto per ragioni economiche, morali, o per vere e proprie discriminazioni di genere (accuse, commenti, pestaggi ideologici) alle quali dovrei per forza di cose rispondere; per quel che riguarda la paternità potrei non avere voce in capitolo; il mio dovere di contribuire all'educazione dei figli potrebbe esser messo in discussione; qualora mi sposassi lei potrebbe lasciarmi togliendomi figli, soldi ed ostacolandomi, di fatto, nel mio diritto di ricrearmi una vita, mi si potrebbe imputare ogni azione e il suo contrario e ciò comporterebbe che avessi mai la volontà di plasmare il mio comportamento per salvaguardare il mio futuro sarebbe comunque inutile ogni mia attuazione
Il tuo dubbio è sano e me lo sono posto anche io.
Condividere la vita con una creatura che da un momento all'altro potrebbe sconvolgersi e distruggere quello che fino al giorno prima si era costruito... bè ... è pericoloso.
Fortunatamente non sono mai sceso in rapporti matrimoniali e mi sono fermato prima. Ma giuro che da quanto ho potuto vedere in merito a follie (sì, FOLLIE) alle quali ho dovuto assistere in prima e seconda persona (amici vittime di matrimoni falliti e cause in tribunali) ho cambiato le mie considerazioni riguardo al genere femminile parecchie volte. Delle mie vecchie compagnie sono stato stato accusato di essere maschilista più volte. Non mi pento di quanto ho fatto e soffro quando amici mi sono stati portati via dalle rispettive compagne che poi li hanno usati e gettati. Alcune delle loro mogli che spavaldamente cercavano il sottoscritto perchè erano "sole".. e volevano qualcuno con cui "parlare". Guarda caso la sera quando lui non c'era ... che vergogna.  :sick: quei tizi manco lo sanno ma mi devono un grosso favore. O forse sono stupido io che non ne ho approfittato. Bo?!? (una quando l'ho rifiutata m ha pure dato del finocchio  :D)

Non è facile. Credo che il farsi attrarre dalle sirene omeriane (non simpson!) significa andare a sbattere sugli scogli della vita. Troppe ho volte ho visto che l'iinamoramento di turno ha portato a distruzione di amicizie e famiglie. E sempre più mi rendo conto che tra i due il l'iinnamorato è più probabilmente l'uomo... la donna calcola a tavolino e sa mentire bene.

Forse è un rapporto di potere e la donna capisce solo "la legge del piu forte" (che in molti casi è dannatamente vero). Oppure sta a noi cercare quella giusta tra le tante "bacate". Bisogna magari farsi "legare" al palo(l'esempio di Ulisse abbozzato sopra) dei propri ideali e principi (qualità che la donna non ha) e vedere in mezzo alle sirene ipnotiche se esiste la persona giusta. Io suggerisco sempre che la morale in quanto tale è un appiglio che impedisce alla nave della nostra vita di spiaccicarsi sugli scogli...
La donna giusta magari arriva... o forse no... ma credo che rimanere saldi nelle proprie idee e nella "fede" sicuramente ci eleva un po' più in alto e ci fa vedere i pericoli con leggero anticipo rispetto ai beoti che si sono costruiti la vita a pallone, cesaroni e pieraccioni.

In ogni caso il fatto che noi tutti siamo qui vuol dire che abbiamo la piena consapevolezza di noi stessi e di quanto ci circonda. Gli altri vivono ancora in "matrix" e non si rendono conto della loro triste condizione.
Credo altresì che anche alcune donne un po più sane probabilmente siano stufe di questa situazione che le rende comunque sole... ai 40 anni la festa finisce e i giochi terminano. E si ritrovano con il nulla in mano. L'uomo con l'età mantiene uno standard piu elevato. Pertanto sulla durata "ce le mangiamo a colazione"  :cool:

E' una battaglia... e non bisogna cedere palmo al nemico (che io identifico piu nel substrato culturale che non nella donna in quanto tale - lei è solo manipolata dal sistema) dato che molti uomini lo hanno fatto prima di noi con i risultati che vediamo.

Un caro saluto e buona fortuna.  :drinks:
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Ethans - Dicembre 08, 2009, 01:47:30 am
Grande Tman, veramente... piena empatia ogni volta che ti leggo...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Ethans - Dicembre 08, 2009, 01:49:01 am
*
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: TMan075 - Dicembre 08, 2009, 02:01:36 am
Grande Tman, veramente... piena empatia ogni volta che ti leggo...
grazie mille... ma non sono così grande fidati...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Ethans - Dicembre 08, 2009, 02:09:20 am
grazie mille... ma non sono così grande fidati...

Neanch'io credimi... e forse è proprio questo il motivo che mi suscita uno scarto di empatia ogni volta che ti leggo...

Lo dico senza piaggeria, sia chiaro...
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Animus - Dicembre 08, 2009, 12:31:06 pm
Si, Tman non e' affatto male, per me e' riabilitato. :cool:
Certo, a condizione che non tessa piu' le lodi alla donna Made in USA. ;)
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: Warlordmaniac - Dicembre 08, 2009, 12:54:30 pm
Guarda caso la sera quando lui non c'era ... che vergogna.  :sick: quei tizi manco lo sanno ma mi devono un grosso favore. O forse sono stupido io che non ne ho approfittato. Bo?!? (una quando l'ho rifiutata m ha pure dato del finocchio  :D)

Hai fatto benissimo. Certa gente non merita di avere conferme della propria piacevolezza.
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: twentyh - Dicembre 08, 2009, 14:38:18 pm
Grazie a tutti, focalizzandovi su aspetti diversi avete comunque tutti risposto alla mia domanda di fondo in maniera costruttiva, realista.
Intrattenersi con donne impegnate è comunque alimentare una legittimazione culturale che potrebbe ritorcersi contro di noi e che a fronte della soddisfazione di un nostro bisogno punisce un innocente. Certo non è sempre facile rimanere irreprensibili, i vissuti sono diversi, gli ormoni sono ormoni, ma  direi che andare con una libera professionista sia una soluzione moralmente più adeguata, più consigliabile.
Poi ci sono anche le single, gli androidi giapponesi, le bambole, teenburg.com ...  non so
 
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: TMan075 - Dicembre 08, 2009, 22:01:03 pm
Si, Tman non e' affatto male, per me e' riabilitato. :cool:
Certo, a condizione che non tessa piu' le lodi alla donna Made in USA. ;)

Grazie animus... cerchero di trattenermi!
Un abbraccio   :cool:
Titolo: Re: twentyh
Inserito da: fabriziopiludu - Dicembre 09, 2009, 17:50:15 pm
Beh, la mamma si pero'?
Per "baciare", si intende un bacio appassionato sulla bocca,
come si vede ne "I Cesaroni".