In Siria hanno prima messo la merda nel ventilatore acceso, e poi invece di spegnerlo sono passati da velocità uno a velocità due. Qualcuno si credeva che avessero sbagliato pulsante e invece no, perché oggi salta fuori Susan Rice che chiede velocità tre. Gli schizzi di merda oltrepasseranno il confine. A quel punto mancherà solo velocità quattro: la più alta. Chi ha il rifugio antiatomico e negli ultimi vent'anni lo aveva usato come magazzino inizi a pensare a dove mettere le cose e a fare scorte di carta da culo prima che finisca. Gli altri si godano pure gli ultimi anni di crisi nella spensieratezza.
non concordo, la Siria ormai e' perduta per la Nato tanto piu' ora che Putin ha spostato la flotta del mediterraneo in Siria e da li' non si schiodera' mai, e ovviamente si tratta di navi e sommergibili armati di testate nucleari.
ora gli yankee stanno cercando di aizzare i ribelli in Libano contro Hezbollah ma anche li' gli andra' male come gli sta andando male in Afghanistan e Iraq checche' nessuno ne parli li' la situazione e' fuori dal loro controllo ormai esattamente come lo era in vietnam e in somalia.
non conta che loro abbiano un piano di terza mondiale perche' se gli altri non glielo permetteranno non ci sara' nessuna terza guerra mondiale ma semplicemente altri decenni di "stallo" e di guerra fredda con tutte le solite guerricciole "by proxy" e le varie "rivoluzioni colorate" che ormai sono un'arma spuntata come gia' visto in siria e turchia.
e non credano di essere in posizione privilegiata, hanno sempre Cuba e Venezuela a due passi.
e' da 30 anni che gli USA e Israele hanno un piano di destabilizzazione per l'intero medio oriente, il cosiddetto "spezzatino" su base etnica per ridurlo a un ammasso di staterelli impotenti.
ma finora gli sta andando male, e hanno solo scatenato la reazione russa e il riarmo di tutti i gruppi militari islamici specie Hezbollah e non solo.
l'ultima invasione del Libano ordinata da Olmert era prevista come una "passeggiata" e invece sono stati ricacciati indietro.
come vedi tra la teoria e la realta' c'e' sempre da fare i conti con gli imprevisti ...
Esatto. Ma questo è sempre secondo me proprio il maggior motivo di preoccupazione. Una guerra su vasta scala è evitabile solo lasciando fare all'Occidente tutto ciò che vuole. Perchè, anche di fronte a rallentamenti imprevisti, il programma deve andare avanti. Maggiore la difficoltà maggiore la risposta. Adesso la difficoltà non è più un gruppo armato regionale o la resistenza di uno stato politicamente isolato, bensì un intero blocco geopolitico.
non puo' esserci pace per il blocco Nato, e' fuori discussione perche' il modello capitalista implica la continua conquista di nuovi "mercati" e nuove risorse, non puo' stare troppo a lungo nel suo piccolo recinto o si raggiunge il punto dove e' composto solo da monopoli e cartelli industriali e quindi muore per via delle decrescita e dell'inflazione e dell'accumulo di debiti, come era appunto l'america fino al 1938.
e non a caso la risposta e' sempre far nuove guerre e rubare territori e risorse altrui oltre al fatto che gia' la guerra in se' crea miliardi per l'industria bellica e milioni di posti di lavoro e indotto e tutto il resto quindi a molti va benissimo anche la guerra fatta "per sport" fine a se' stessa e se dura per decenni decenni tanto meglio perche' c'e' da mangiare per tutti !
se mai l'imperialismo attuale conquistasse tutto il pianeta sarebbe la fine per il modello stesso imperialista, e' un modello che cozza contro tutte le leggi naturali, ha solo come unico scopo arricchire l'1% di ricchi e schiavizzare il rimanente 99%, lo si e' visto da secoli ormai che quando si arriva ai monopoli si crea una polarizzazione insostenibile tra ricchi e poveri, la classe media e' solo una cosa temporanea in questi processi socio-economici, basta un nulla per distruggere la classe media e renderla povera, basta guardare a grecia e spagna sono bastati 5 anni !
io vedo sono solo due modelli sostenibili : quello delle vecchie nazioni cristiane con la "decima" (10% di tasse flat) e quello di alcuni paesi islamici dove ci sono leggi che settano lo standard in base alla famiglia normale intesa come monoreddito e con 3-4 figli a carico, vedasi Malaysia, Indonesia, e molti altri.
Per forza propria il modello di sviluppo occidentale deve conquistare altri mondi e altri mercati.
Altrimenti implode. Ma il punto è che quando raggiungerà la conquista totale del mondo e di ogni
spazio occupabile imploderà ugualmente su se stesso per mancanza di crescita e per eccesso di
spinta e carenza di opposizione (come lo è stato il sistema sovietico). Oggi, crollata l'URSS, la
vera opposizione (quella della Russia e della Cina non è opposizione al modello occidentale: è
solo rivalità politica e strategica, come la Germania dell'anteguerra era rivale della Gran Bretagna)
è costituita da gruppi islamici che rigettano totalmente il modello di sviluppo, la cultura del mondo
occidentale e vogliono opporre ad esse il LORO modello e la LORO cultura proprio perchè l'identità
islamica è molto forte. E lo dico da persona che non ha affatto simpatia per la cupa religione e la
cultura restrittiva dell'Islam. Ma opponendosi, gli islamici ritardano paradossalmente la fine del
modello di sviluppo occidentale. E quindi, altrettando paradossalmente, li dobbiamo ringraziare.
Forse non avete capito: gli Stati Uniti stanno entrando in guerra con un coinvolgimento sempre più diretto e palese. Però stavolta la Siria non è un paese canaglia isolato, e la Russia sarà il nemico proxy degli USA. All'inizio.
Poi man mano l'intensità della guerra aumenterà. L'Iran non resterà a guardare, come del resto non fa nemmeno adesso. Quindi l'offensiva si allargherà progressivamente all'Iran e probabilmente riuscirà a coinvolgere anche Israele, che in questo momento è paradossalmente quello che sembra nutrire maggiori dubbi. A quel punto anche la Cina romperà gli indugi a favore dell'Iran.
La cosa più probabile è che stiamo assistendo all'esplosione della terza guerra mondiale tra Occidente ed Eurasia con gli islamici che fanno da detonatore.
Probabilmente sarà l'ultima.
Poi il pianeta pian piano coi secoli si riprenderà, magari ripartendo dagli scarafaggi e dai ragni; finalmente guarito dal parassita umano e nella speranza che non si sviluppi mai più una nuova forma di vita intelligente.
....
comunque io resto dell'idea si sopravvalutino gli effetti di una bomab atomica, guardiamo ad esempio a Nagasaki, Hiroshima, Chernobyl, e il recente incidente in jappone ... ok .. intere aree off limits e lo saranno per secoli magari con conseguente inquinamento radioattivo delle falde acquifere etc etc .. PERO' ... una volta che la zona e' recintata non e' che intere nazioni cessino di esistere, anzi !
io direi che han fatto piu' danni l'Agent Orange in Vietnam casomai dove ancora nel 2013 nascono feti deformati nel Delta del Mekong oltre poi che ancora oggi saltano per aria sulle mine inesplose messe negli '60 e '70.
e i militari Nato ridotti a zombie per l'uranio impoverito, altra cosa scandalosa.
ho letto vari reportage riguardo Chernobyl e non direi proprio che la vita cessi di esistere, al contrario e' zeppo di animali selvatici, cani, gatti, ovunque, ma appunto hanno tutti mutazioni genetiche e vita breve ma a parte questo non e' che le zone contaminate siano un inferno in terra come si dice, se ci vivi semplicemente morirai a breve di leucemia o altri tumori e cancri alcuni non ancora neanche studiati, ma non e' detto la cosa sia di pochi mesi o settimane, i soldati Nato all'uranio e' da anni che hanno problemi ma non e' che muoiano come mosche da un giorno all'altro.
Un ipotetico moderno conflitto atomico sarebbe qualcosa di apocalittico e catastrofico. Non mi pare si possano fare minimi confronti con ciò che questo mondo ha sperimentato in passato, siano esse bombe belliche od incidenti alle centrali nucleari.
Quello che non verrebbe distrutto dalle esplosioni, dalla relativa onda d'urto e dai terremoti vari, verrebbe annientato dalla radioattività.
Le esplosioni nucleari oltre a distruggere le cellule umane, renderebbero impossibili le comunicazioni, farebbero saltare le linee elettriche, inquinerebbero terra, aria ed acqua...
Quei pochi che dovessero riuscire a sopravvivere in qualche modo (magari in un bunker anti-atomico) morirebbero presto di fame e di stenti, sempre che in atroci sofferenze, non non arrivi prima la morte per l'esposizione alle forti radiazioni...
Non credo che la vita come la conosciamo avrebbe scampo....
Normalmente in un bunker anti-atomico da n posti, si mettono pure n-1 bare.
Il Mercato come assioma politico non risolve niente. Russia e Cina sono paesi con cui si può fare scambio, ciò malgrado sono paesi politicamente antagonisti all'Occidente del libero mercato.
C'è qualcos'altro che l'economia, economia come principio morale e politico, non risolve. Al limite c'è l'interesse privato. Ma l'interesse privato egemone non è un meccanismo economico bensì un meccanismo politico oligarchico.
Cosa c'entra l'economia avulsa con quello che sta succedendo? L'economia di mercato è un postulato politico, che può essere realizzato in mille modi possibili, socialmente e antropologicamente in conflitto tra loro al punto da scatenare una guerra.
Sotto Pechino, è Rifugio Antiatomico che dovrebbe accogliere tutti i Pechinesi.
Almeno, questo ho letto in libro degli anni '70.
il problema chiave sono le risorse naturale e soprattutto energetiche.Si! Linea Navi Mercantili per le primizie: dal Delta del Nilo, al Porto di Rimini.
un paese che ad esempio non ha riserve idriche a sufficenza, o che e' ridotto a usare centrali a carbone perche' non ha il petrolio o il gas (vedi la china), o paesi come l'italia che proprio non hanno un cazzo e sono tenuti per le palle dai fornitori stranieri.
arabia e paesi del golfo avevano solo sabbia e cammelli ma ora scambiano il petrolio con tutto il resto, si sono fatti costruire i desalinizzatori per l'acqua potabile, nonche' centrali elettriche diesel, gasdotti, e tutto il resto.
l'italia non ha un cacchio e puo' solo vendere prodotti finiti e lavorati, una volta esportava anche frutta e verdura ma ora e' troppo cara e il mercato se l'e' preso la spagna e la greecia e pure altri paesi mediterranei.
ci resta il turismo, i vini, l'olio, il fashion ma quanto durera' ? il turismo e' in calo da anni, troppo caro rispetto agli altri paesi, e servizi di merda.
il problema chiave sono le risorse naturale e soprattutto energetiche.Mancano i Servizi! Albisola neanche ha più una Stazione Ferroviaria, fa solo Fermata.
un paese che ad esempio non ha riserve idriche a sufficenza, o che e' ridotto a usare centrali a carbone perche' non ha il petrolio o il gas (vedi la china), o paesi come l'italia che proprio non hanno un cazzo e sono tenuti per le palle dai fornitori stranieri.
arabia e paesi del golfo avevano solo sabbia e cammelli ma ora scambiano il petrolio con tutto il resto, si sono fatti costruire i desalinizzatori per l'acqua potabile, nonche' centrali elettriche diesel, gasdotti, e tutto il resto.
l'italia non ha un cacchio e puo' solo vendere prodotti finiti e lavorati, una volta esportava anche frutta e verdura ma ora e' troppo cara e il mercato se l'e' preso la spagna e la greecia e pure altri paesi mediterranei.
ci resta il turismo, i vini, l'olio, il fashion ma quanto durera' ? il turismo e' in calo da anni, troppo caro rispetto agli altri paesi, e servizi di merda.
Caveat lector: una guerra potrebbe coincidere con una crisi economica rilevante, con eventuali fallimenti bancari. Notizia in (quasi) esclusiva su questo forum ;)
Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di martellante propaganda mediatica contro il "criminale" regime
di Assad (come se gli alleati arabi occidentali non avessero regimi simili) si è ora pronti all'attacco.
Io sono invece convinto che qualcosa oramai si faccia, nonostante le personali esitazioni di Obama.
Il quale non è precisamente Bush ma sta facendo la stessa politica di Bush solo in modo ipocrita.
All'azione USA spingono gli alleati "moderati" sunniti che non ne possono più di un regime siriano
che continua a discriminare e maltrattare i loro correligionari: la minoranza alawita scita governa
con il pugno di ferro e non può essere altrimenti, trattandosi di una minoranza in un paese arabo.
Il problema degli americani è che come fanno rischiano di fare male: in Iraq hanno rafforzato gli
sciti e quindi l'Iran. Adesso, per contrappasso, devono fare il contrario in Siria: abbattere gli sciti e
aiutare i sunniti. Ma con quali conseguenze e per mettere al governo chi? La Storia insegna niente.
Buon articolo di Massimo Fini:
http://www.massimofini.it/articoli/difesa-dei-diritti-umani-il-pretesto-degli-usa-per-intervenire-in-siria
Sostanzialmente sono d'accordo con lui (tranne il pezzo su Hiroshima e Nagasaki, in quel caso il bombardamento nucleare ha avuto l'utilità di accorciare sensibilmente la seconda guerra mondiale), in questo caso l'intervento potrebbe essere molto pericoloso, e avere ripercussioni negative a livello globale!
la guerra era già quasi finita, era inutile la bomba nucleareIl Giappone s'è arreso a causa delle bombe nucleari, altrimenti la guerra sarebbe potuta continuare anche per altri mesi, con un bilancio di vittime anche peggiore!
la guerra era già quasi finita, era inutile la bomba nucleareI giapponesi erano tipi cocciuti. Per il discusso comandante MacArthur, capo degli alleati nel pacifico, sarebbero servite almeno 200 bombe atomiche per farli smettere. Meno male che c'era qualcuno con più testa. :blink:
Per la mentalità giapponese la via d'uscita non esisteva: la sconfitta era vergognosa, la resa lo eraEsatto, secondo alcune testimonianze storiche una parte della società civile giapponese(che voleva la pace, a differenza dei militari e della monarchia) ha addirittura visto con favore l'attacco atomico
altrettanto. Il vicolo cieco che avevano imboccato non poteva portare che all'annientamento totale
del loro popolo. Come uscirne? Solo avendo contro una nuova arma, terribile e micidiale. Quella
era l'occasione da cogliere. L'imperatore Hirohito la colse annunciando al popolo nipponico che si
doveva a questo punto "sopportare l'insopportabile" cioè arrendersi. Per questo forse la bomba
atomica è servita più ai giapponesi che agli americani.
"Siria, ribelli: «Abbiamo fatto esplodere noi per sbaglio le armi chimiche». Il reportage che nessuno cita
Settembre 3, 2013 Leone Grotti
Un clamoroso reportage da Ghouta, dove si sarebbe verificato l’attacco chimico, di Mint Press News raccoglie le testimonianze dei ribelli: «Le armi venivano dall’Arabia Saudita»
siria-ghouta-armi-chimicheIn Siria, a Ghouta, sono esplose armi chimiche ma secondo ribelli locali non è stato il dittatore Bashar al-Assad ad utilizzarle ma i ribelli stessi, per errore. La notizia è contenuta in un reportage pubblicato lo scorso 29 agosto su Mint Press News, che non è stato ripreso dai quotidiani italiani, firmato da Dale Gavlak (che dalla Giordania collabora da anni con Associated Press) e Yahya Ababneh, che ha condotto interviste e ricerche sul campo in Siria. Interviste che hanno dell’incredibile (e suscitano qualche sospetto) dal momento che le dichiarazioni dei ribelli contenute vanno contro il loro stesso interesse, scagionando di fatto Assad.
«UN QUADRO MOLTO DIVERSO». «Da numerose interviste con dottori, residenti di Ghouta, ribelli e le loro famiglie, emerge un quadro molto diverso» rispetto a quello prospettato da Barack Obama, Regno Unito e Francia, secondo cui Assad avrebbe ucciso con un attacco a base di armi chimiche il 21 agosto tra le 355 e le 1700 persone a Ghouta, un sobborgo della capitale Damasco. Il reportage cita l’intervista a Abu Abdel-Moneim, padre di un combattente ribelle: «Mio figlio è venuto da me due settimane fa chiedendomi se sapevo che armi fossero quelle che gli avevano chiesto di trasportare», armi«con una struttura a forma di tubo» e altre simili a «grandi bombole di gas».
ARMI CHIMICHE USATE DAI RIBELLI. Abdel-Moneim rivela che suo figlio insieme ad altri 12 ribelli è morto per i gas chimici in un tunnel dove erano soliti stoccare le armi che un militante dell’Arabia Saudita, che guida una fazione ribelle, portava da Riyad. Un’altra combattente ribelle, soprannominata solo “K” per non farsi identificare, afferma: «[I sauditi] non ci avevano detto che cos’erano queste armi o come usarle. Non sapevamo fossero armi chimiche, non potevamo neanche immaginarlo». Secondo un altro ribelle di Ghouta, “J”, «queste armi hanno subito destato la nostra curiosità. Sfortunatamente, alcuni dei combattenti le hanno maneggiate con leggerezza e le hanno fatte esplodere».
RUOLO DELL’ARABIA SAUDITA. Secondo i reporter, dunque, delle armi chimiche sono effettivamente esplose in Siria ma non per mano del regime di Assad, bensì per mano dei ribelli, che le hanno ottenute dall’Arabia Saudita. «Oltre una dozzina di ribelli intervistati ci ha detto di essere stipendiato dal governo saudita», continua l’articolo.
«CHI HA USATO LE ARMI?». Dopo una disamina attenta del coinvolgimento a fianco dei ribelli dell’Arabia Saudita nel conflitto siriano, l’articolo riprende, condividendola, anche una considerazione di Peter Oborne per il Daily Telegraph: «Gli unici che hanno tratto benefici dalle atrocità sono stati i ribelli, che stavano perdendo la guerra e che ora hanno l’America e la Gran Bretagna pronte a intervenire al loro fianco. Mentre sembrano esserci pochi dubbi che le armi chimiche siano state usate, non è ancora certo chi le abbia usate. È importante ricordare che Assad è già stato accusato in precedenza di aver usato gas velenoso contro i civili. Ma allora, Carla del Ponte, commissario delle Nazioni Unite in Siria, ha concluso che i ribelli, non Assad, erano probabilmente responsabili».
Una nostra vecchia conoscenza(quello che scriveva che gli uomini sono mostri per natura):
http://massimodelpapa.blogspot.it/2013/09/bimbi-perdere.html
Questo è convinto che gli USA vogliono intervenire perché sono tanto buoni, e vogliono salvare i poveri bambini siriani, "gassati sa Assad"(non si sa ancora bene se sono state usate armi chimiche, e soprattutto chi l'ha usate, ma lui è sicuro al 200%, non ha dubbi, i bambini muoiono per colpa di Assad. Eliminato Assad in i bambini Siriani potranno vivere felici e contenti- tranne i cristiani, che saranno bruciati vivi dagli islamisti fanatici, ma di quelli chissenefrega!).
Che dire, questo non ne azzecca una, e quel che è peggio non ha mai dubbi e non cambia mai idea(nemmeno di fronte all'evidenza. Se gli citi una statistica sul "femminicidio" , lui sfancula anche i numeri, e ti dice che non significano nulla!)
SOLO GLI IMBECILLI NON HANNO DUBBI!
... non si sa ancora bene se sono state usate armi chimiche, e soprattutto chi l'ha usate ...
Quella in Siria secondo me non è una guerra locale tra fazioni religiose, etniche o tribali. Quella in Siria è una guerra provocata dall'esterno per l'accerchiamento progressivo dell'Iran e poi via via di Russia e Cina. Il 95% percento dei combattenti pare siano stranieri e provenienti da 84 paesi diversi. Fa parte del piano di destabilizzazione globale. La campagna poi si sposa con altri interessi, alcuni locali come l'espansione israeliana, altri energetici. Ma la convergenza si realizza perché c'è una volontà mondialista.Nell'islam religione e politica sono un tutt'uno, praticamente la stessa cosa, mentre nel cristianesimo c'è una certa separazione tra fede e stato(DATE A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE, E A DIO QUEL CHE E' DI DIO), ISLAM è politica al 2000%!
La Siria è uno dei pochi paesi rimasti ad avere una banca centrale indipendente ed era un paese multireligioso, multietnico e civile, fino a quando la "primavera" non l'ha colpita.
Una situazione come quella che hai appena descritto, pur se vera, non può costituire una premessa per un conflitto mondiale. Se c'è il rischio di conflitto mondiale c'è evidentemente in gioco ben altro. Quindi: il blocco eurasiatico si oppone all'egemonia espansionista occidentale che lo sta accerchiando. Quindi quella in Siria viene letta da Russia e Cina come un guerra di espansione e non solo come un conflitto regionale.Secondo me è iniziato come conflitto locale, poi visti i molteplici interessi economici e geopolitici di Russia, Cina, Sud America, Iran vs USA, Francia & company in tanti hanno iniziato a buttare benzina sul fuoco. Probabilmente senza interventi esteri(o con un intervento internazionale coerente) il conflitto locale si sarebbe risolto in tempi brevi, mentre così si è incancrenito, e con l'entrata in gioco di grandi potenze contrapposte USA+ alleati VS Russia+ alleati, potrebbe trasformarsi in una guerra mondiale.
Una situazione come quella che hai appena descritto, pur se vera, non può costituire una premessa per un conflitto mondiale. Se c'è il rischio di conflitto mondiale c'è evidentemente in gioco ben altro. Quindi: il blocco eurasiatico si oppone all'egemonia espansionista occidentale che lo sta accerchiando. Quindi quella in Siria viene letta da Russia e Cina come un guerra di espansione e non solo come un conflitto regionale.Guit, ma da quel poco che ci fanno sapere, cmq nn ci sarebbero gli spunti nè le condizioni per una guerra mondiale, sappiamo bene tutti che questa sarebbe quella definitiva; ci fanno sapere che gli USA in realtà punterebbero a guadagnare posizioni strategiche per quanto riguarda i gasdotti et similia, ma non si scatena una guerra mondiale e definitiva per una tale ragione. Insomma, non mi pare esistano i presupposti; i due capi di USA e Russia si sono persino incontrati e non sembrano guardarsi in cagnesco
Navi da guerra e truppe russe e cinesi si dirigono verso la acque siriane.
http://www.examiner.com/article/chinese-russian-warships-and-marines-heading-to-syrian-waters
(http://cdn2-b.examiner.com/sites/default/files/styles/image_content_width/hash/2b/be/2bbe89c1c4a2817a214dbefdcc9629cd.jpg?itok=Y7b3lVpp)
... A questo punto la Storia rischia di ripetersi di brutto. Obama parla di "intervento limitato". Chi ci garantisce che lo resti?
Premesso che tutto è possibile, io continuo a pensare che i grandi in questione si siano già messi d'accordo: "questo a me e quello a te, e ricorda comunque che sono io il più forte".
Premesso che tutto è possibile, io continuo a pensare che i grandi in questione si siano già messi d'accordo: "questo a me e quello a te, e ricorda comunque che sono io il più forte".
A rimetterci saranno "solo", o soprattutto, quei poveretti disgraziati che si troveranno sotto le bombe.
Sono giochi che si svolgono in alto sulle nostre teste e che noi non vediamo se non nei loro effetti più eclatanti ed immediati. Per me.
....
confermano che noi,come itaGlia, non siamo altro che una base tattica u.s.a. alle porte dell' Oriente.
....
Del resto la nostra nazione cause geografiche è sempre stata storicamente punto d'approdo e conquista.
Sicuramente e siamo anche tra le prime colonie USA sempre pronti a metterci a 90°.
Ma ahimè la presenza militare americana extra-territoriale è un problema che riguarda tutta la UE nonchè altre zone del mondo.
Paghiamo a caro prezzo la passata sconfitta in guerra.
... In questo scenario, la guerra all'inizio sarà, quindi, prettamente aerea e confinata in quelle zone ...
Non c'è dubbio che la situazione che si può venire a creare dopo un attacco americano può diventare grave per tutti, ma secondo me vedete un pericolo immediato per noi tutti che per ora (per nostra fortuna) non esiste.A mio personale avviso, vista la contrapposizione tra "ribelli" e lealisti, l'intervento americano avrà l'obiettivo di favorire i primi, ergo saranno colpiti solo i punti sensibili allo scopo.
Mi spiego meglio: gli americani oramai fanno continue guerre lampo con gli UAV armati (vedasi i continui attacchi in Pakistan). Loro hanno dichiarato che in un probabile attacco alla Siria non ci saranno interventi con truppe di terra. Questo mi fa presupporre che useranno anche questa volta degli UAV dotati di missili aria-superficie ed al massimo aggiungeranno qualche attacco "mordi e fuggi" con dei caccia F-22 raptor per colpire obiettivi militari siriani, usando basi militari vicine (Arabia Saudita, Israele, Turchia,ecc.)
Ora, come giustamente avete detto, la Russia ha notevoli interessi affinchè questi terroristi (da noi li chiamano "ribelli") non prendano il controllo. La Cina invece credo stia schierando semplicemente truppe di terra con il solo scopo di difendere i suoi confini da un'eventuale immigrazione massiccia.
La Russia ha già consegnato qualche mese fa ad Assad delle batterie SAM S-300 in previsione di un attacco aereo occidentale, nonchè fornisce armamento individuale all'esercito siriano (questo in via ufficiale, in via ufficiosa probabilmente altro).
Nell'ipotesi, quindi, che l'attacco avvenga e che i velivoli americani violino lo spazio aereo siriano, questi non avranno vita facile come ce l'hanno avuta in Afghanistan, Libia, Iraq, ecc.
Per di più se davvero i Russi decideranno di difendere la Siria usando il loro armamento, per gli americani non la vedo proprio bene.
In questo scenario, la guerra all'inizio sarà, quindi, prettamente aerea e confinata in quelle zone.
Il problema vero verrà dopo, nel caso in cui il conflitto degeneri in altro. Perchè a differenza delle puttanate che dice il premio nobel per la pace Obama, in uno scenario come è stato ipotizzato, non può esistere nessuna guerra lampo, a meno che una delle parti non decida di ritirarsi ( ma la vedo dura una volta intrapresa quella strada).
A mio personale avviso, vista la contrapposizione tra "ribelli" e lealisti, l'intervento americano avrà l'obiettivo di favorire i primi, ergo saranno colpiti solo i punti sensibili allo scopo.E la Russia e l'Iran? pensi che rimarrebbero a guardare?
Ad es. si colpiranno le varie (eventuali) batterie di missili terra-terra, poi gli aerei per togliere ai lealisti la possibilità di colpire dall'alto, etc, etc. Fatto questo la palla passerà ai "ribelli", ai quali toccherà il lavoro di fanteria.
Gli USA potrebbero incontrare serie difficoltà solo se i loro missili o i loro aerei saranno intercettati o se saranno utilizzati scudi umani, ma penso che questo sia già stato valutato. Poi chissà come andrà.
A mio personale avviso, vista la contrapposizione tra "ribelli" e lealisti, l'intervento americano avrà l'obiettivo di favorire i primi, ergo saranno colpiti solo i punti sensibili allo scopo.
Ad es. si colpiranno le varie (eventuali) batterie di missili terra-terra, poi gli aerei per togliere ai lealisti la possibilità di colpire dall'alto, etc, etc. Fatto questo la palla passerà ai "ribelli", ai quali toccherà il lavoro di fanteria.
Gli USA potrebbero incontrare serie difficoltà solo se i loro missili o i loro aerei saranno intercettati o se saranno utilizzati scudi umani, ma penso che questo sia già stato valutato. Poi chissà come andrà.
E la Russia e l'Iran? pensi che rimarrebbero a guardare?L'Iran è praticamente da non considerare, viste le forze in campo. Giusto per farci un'idea, nel '67, Egitto, Siria e Giordania, fecero la voce grossa nei confronti di Israele, dissero che l'avrebbero disintegrato tutti insieme, in sostanza. Ebbene, nel giro di 6 giorni 6, Israele annientò gli eserciti di Egitto, Siria e Giordania, si spinse molto dentro il loro territorio e li costrinse tutti alla resa (guerra dei sei giorni). Ora però non stiamo parlando solo di Israele (tra l'altro alleato USA), ma degli americani, cioè il primo esercito al mondo, che stacca il secondo (la Russia) di alcune misure. Israele non era e non è nemmeno ai primissimi posti. Giusto per renderci conto delle forze in campo. Un'unghia della potenza militare americana è in grado di schiacciare l'Iran quando vuole.
... I regimi di stampo "nazista" come quello di Assad non si arrendono facilmente, piuttosto portano alla distruzione l'intero Paese!
Iron Dome cannot intercept the Scud missiles so loved by the Syrians and Iranians. It can only intercept missiles that carry smaller warheads, such as the Fajr, used by Hamas and possessed in abundance by Hezbollah. Therefore it's likely that the relocation of the Iron Dome battery from Tel Aviv to Jerusalem this week was presumably intended to meet primarily psychological needs, in other words - to reassure the public.
...
Poi certo, in pratica sarebbe una follia, perché la reazione israeliana sarebbe feroce e distruttiva, a quel punto potrebbero ricorrere alle bombe atomiche, e sarebbero cazzi amari per la Siria e l'Iran!
Se volete fare il tifo per Nabucco fatelo, ma smettetela di invocare dittatori e diritti umani, sennò siete come i femministi. Non vi bevete il media main-stream sul femminicidio ma ve lo bevete su Assad. Bene sono gli stessi. La Boldrini è favorevole all'attacco.Io non faccio il tifo per nessuno, AlQaeda è peggio di Assad!
Io non faccio il tifo per nessuno, AlQaeda è peggio di Assad!
Ma che Baath è un partito nazista, lo sanno tutti, è palese, non vedo perché lo si debba negare!
Leggiti questo ottimo articolo di Carlo Panella:
http://www.carlopanella.it/web/dett-art.asp?ID=27
O magari per il mondo. Veramente voi pensate che se sulla Siria cadono testate nucleari la Russia sta a guardare? In tal caso scusatemi, ma secondo me non avete capito niente di quello che sta succedendo.Certo, potrebbe intervenire anche la Russia, ma anche NO. Assad potrebbe attaccare Israele per disperazione, se arrivasse al punto in cui non avrebbe più niente da perdere(non a caso i vertici militari israeliani, sono contro l'abbattimento di Assad. Vorrebbero intervenire solo per togliergli le armi più potenti e pericolose). Mentre Putin e la Russia, entrando in guerra direttamente, avrebbero molto da perdere, e dovrebbero sempre valutare i pro e i contro di ogni mossa strategica!
Certo, potrebbe intervenire anche la Russia, ma anche NO. Assad potrebbe attaccare Israele per disperazione, se arrivasse al punto in cui non avrebbe più niente da perdere(non a caso i vertici militari israeliani, sono contro l'abbattimento di Assad. Vorrebbero intervenire solo per togliergli le armi più potenti e pericolose). Mentre Putin e la Russia, entrando in guerra direttamente, hanno molto da perdere, e devono sempre valutare i pro e i contro di ogni mossa strategica!
Non capisco da dove trai queste informazioni. Gli USA potrebbero incontrare serie difficoltà perché hanno di fronte una superpotenza militare che resterà al fianco della Siria. I russi hanno la tecnologia per affondare la Nimitz. Tanto è vero che le navi statunitensi ingaggiano a 200 miglia, da quello che ho capito anche per tenersi fuori dalla portata degli Yakhont, che però in caso di guerra possono essere avvicinati alla flotta con vari mezzi. Inoltre non è chiaro se i russi posseggono una versione con raggio superiore ai 300 km, che mi pare sia il limite di quelli consegnati alla Siria. Qualsiasi unità navale sotto questa distanza dalla costa è a rischio di ritorsione. Gli israeliani pare abbiano provato a colpire i depositi di queste armi (e degli S300) perché sanno che sono un cosiddetto game changer, ma gli attacchi non hanno prodotto i risultati attesi perché ho letto che i siriani avevano già spostato i depositi.
Non ti preoccupare che stavolta da perdere ce l'hanno tutti.Già, proprio per questo credo(e spero) che alla fine l'attacco diretto contro Assad non si farà, o si farà in maniera molto soft!
Guit non capisco,
chiaro che sei un esperto di tattica militare
ma l'eventualità d'una guerra globale u.sa. - Russia ( ev. Cina) la vedo abbastanza remota.
Sempre che non sia una guerra silente informatica, fatta d'intercettazioni,satelliti e quant'altro..probabilmente c'è già specie nelle Coree e in Medio Oriente (vabbè lì ancora saltano crani): toccare testate nucleari/batteriologiche metterebbe fine alla vita sulla terra nel giro di pochi anni, lo sanno, del resto scelgono ordigni nucleari/chimici a bassa potenzialità, sia per testarli che ottenerne scopi militari.
Guit il resto mi sa da fantaguerra.
ALe
Alla tua analisi manca l'elemento della rappresaglia. La Siria e/o l'Iran risponderanno al fuoco. La prima nave statunitense colpita o il primo ordigno su Israele causeranno l'escalation. Gli occidentali mi sembra si siano recentemente abituati a tirare bombe senza riceverne. Stavolta non sarà così.
Comunque a molti risulta che abbiano anche gli Iskander. Io so che sono talmente difficili da fermare che si possono utilizzare per neutralizzare le batterie Patriot ...
.....
I regimi di stampo "nazista" come quello di Assad non si arrendono facilmente, piuttosto portano alla distruzione l'intero Paese!
Cavolo, belle notizie
Gli Iskander sono sono stati piazzati recentemente dai russi a Kaliningrad (insieme ad una postazione radar di allarme) come deterrente ad un avanzamento del progetto di "scudo spaziale anti-missile" americano in Europa. Non ho idea se i russi abbiano consegnato ad Assad una delle versioni da vendita, ma essendo missili balistici a corta gittata potrebbero tornargli utili solo in caso decidesse di attaccare postazioni e istallazioni più o meno fisse. Quindi al massimo dovrebbero essere temuti da Israele nel caso decidesse di attaccare la Siria.
Credo tu sappia bene che la parola "nazismo" deriva dal nazionalismo tedesco .
Cosa c'entra con Assad?
In quell'area il primo paese ad avere idee e politiche di tipo prettamente nazionalista o "nazista" è Israele.
Credo tu sappia bene che la parola "nazismo" deriva dal nazionalismo tedesco .Per nazismo si intende anche un'ideologia, e l'ideologia del partito Baath( http://en.wikipedia.org/wiki/Ba'athism ) è nata proprio su ispirazione del nazi-fascismo. Ovviamente è un nazismo adattato alla cultura araba, ma i principi di fondo rimangono sempre gli stessi!
Cosa c'entra con Assad?
In quell'area il primo paese ad avere idee e politiche di tipo prettamente nazionalista o "nazista" è Israele.
Per nazismo si intende anche un'ideologia, e l'ideologia del partito Baath( http://en.wikipedia.org/wiki/Ba'athism ) è nata proprio su ispirazione del nazi-fascismo. Ovviamente è un nazismo adattato alla cultura araba, ma i principi di fondo rimangono sempre gli stessi!
http://digilander.libero.it/asdfghj2/dossier/Quando%20hitler%20divenne%20abu%20ali.htm
Capisco che parlar male di Israele, anche quando non ce n'è alcun motivo, va sempre di moda, ma Israele non c'entra assolutamente nulla col nazismo, è l'unico stato veramente democratico, moderno e civilmente evoluto di tutto il medio-oriente. Potrà non piacere ai cattolici, che da sempre odiano gli ebrei, ma io che sono ateo, non ho proprio alcun motivo per odiare Israele!
... soprattutto nella sciagurata ipotesi che a questi idioti non venga in mente di usare missili nucleari tattici ...
Tipo questo?
http://www.veteranstoday.com/2013/05/11/was-syria-nuked/
NAZIONALISMO= Insieme delle dottrine e dei movimenti che attribuiscono un ruolo centrale all'idea di nazione e alle identità nazionali. Il n. si è storicamente manifestato in due forme: come ideologia di liberazione delle nazioni oppresse e come ideologia della supremazia di una nazione sulle altre.Nazionalismo e Nazional-socialismo, non sono la stessa cosa! Il partito di Assad è NAZISTA a tutti gli effetti
http://www.treccani.it/enciclopedia/nazionalismo/
Esattamente la politica israeliana. Sei tu Kautostar che, classificando il nazionalismo come un male assoluto ed associando la parola al "nazismo" e al "fascismo", la reputi un'offesa.
Io critico la politica estera israeliana, non quella interna.
Nazionalismo e Nazismo non sono la stessa cosa!
Nazionalismo e Nazional-socialismo, non sono la stessa cosa! Il partito di Assad è NAZISTA a tutti gli effetti
Io invece capisco che per te tutti i paesi che emanano leggi pro- gay e che supportano la moderna sporcizia sociale occidentale, sono tutti paesi "evoluti e democratici".Ma chi ha parlato di gay? la tua è una fissa!
Per te la democrazia si basa esclusivamente su questo parametro.
Inoltre ti faccio presente che "nazionalismo" per me non è un'offesa. Anzi tutt'altro. Israele segue una politica prettamente nazionalista, cosi come altri paesi. Sapevi che per ottenere la cittadinanza israeliana devi dimostrare di avere una discendenza ebrea?
Nella Germania nazista si faceva più o meno la stessa cosa. Quindi informati adeguatamente prima di dire fesserie.Nella Germania nazista c'erano le leggi razziali. In Israele NO, gli ebrei sono favoriti nell'ottenimento della cittadinanza, ma ci sono anche cittadini israeliani NON EBREI, e questi non subiscono nessuna discriminazione particolare rispetto agli israeliani ebrei
E comunque nessuno mette in dubbio che Israele sia un paese avanzato ed un'oasi in quelle terre. Ma ti sei mai chiesto come Israele, similmente agli USA, ottiene tutto ciò? Bhè se non l'hai fatto prova a farlo.Tecnologia (anche militare) e ricerca scientifica all'avanguardia!
Meglio wikipedia che certi siti di complottari deliranti
See vabbè mo hai pure cambiato il messaggio! :D
Ma che fai leggi wikipedia e poi torni a scrivere? :D
Alberto
A mio avviso Siria e Iran dispongono di tecnologia russa in grado di fare notevoli danni agli USA, ma sono dell'idea che solo la Russia può rappresentare un vero e grosso pericolo per l'attuale tecnologia militare americana di difesa avanzata come quella presente a bordo di portaerei, incrociatori, cacciatorpedinieri, ecc.
Tutto dipende da cosa possiede di russo realmente Assad.
Tanto per fare un esempio, L'Iran l'anno scorso riuscì, grazie a tecnologia russa, a far andare in jamming il più avanzato drone statunitense esistente conosciuto e cioè l' RQ-170 Sentinel, riuscendo a farlo atterrare nei loro confini e riuscendo a catturalo INTATTO (pare che ci siano stati precedenti episodi simili con altri droni americani meno avanzati).
Secondo me, tra i pericoli che hai ipotizzato, quello più concreto è un possibile attacco, con la solita scusante della difesa, da parte di Israele sull'Iran, soprattutto nella sciagurata ipotesi che a questi idioti non venga in mente di usare missili nucleari tattici. Ma in questo caso, nonostante la nota sudditanza occidentale, credo che Israele rimarrebbe isolato e subirebbe grosse ritorsioni in attentati nei futuri anni.
Per come la vedo io, se l'attacco andrà in porto rimarrà una guerra di tipo aerea dove gli americani attaccheranno obiettivi militari siriani prestabiliti, i siriani a loro volta si difenderanno con la contraerea a disposizione, i russi forniranno loro supporto logistico attraverso la loro strumentazione radar e satellitare nonchè continueranno a rifornirli di equipaggiamento e Israele rimarrà in difesa magari attaccando con i caccia luoghi e postazioni vicino al suo confine (cosa che fa spesso su tutti i confini) Non è da escludere che le navi americane potrebbero lanciare qualche missile di supporto, come non è da escludere che i russi potrebbero intervenire in modo diretto per abbatterli. Nonostante ciò, dubito che ci sarà uno scontro diretto di livello importante, tra russi e americani.
Questo è quello che dovrebbe succedere con maggiore probabilità in caso di attacco, ma giustamente le variabili sono pericolosamente tante.
Rimane il fatto che gli americani si stanno dimostrando nuovamente un grosso pericolo mondiale e pare che questa volta l'abbiano capito in parecchi.
Personalmente sono dell'idea che questa volta i russi dovrebbero fare di più che fornire mero aiuto militare e logistico.
Credo che in questo mondo l'equilibrio (o chiamatelo pure "pace") ci possa essere solo quando la presenza di una "forza" sia contrastata adeguatamente da un'altra "forza" uguale e opposta che riequilibri la situazione.
Ma chi ha parlato di gay? la tua è una fissa!
Ma lo sai che per ottenere la cittadinanza italiana, devi avere genitori italiani, o risiedere legalmente in italia da almeno 10 anni? Funziona così in quasi tutto il mondo, la cittadinanza non te la regala nessuno(solo la Kyenge vorrebbe regalarla a cani e porci). L'unica differenza di Israele, è che c'è una corsia preferenziale per gli ebrei. Cioè se sei ebreo, è facile diventare cittadino israeliano, mentre se non sei ebreo, devi prima trovare un lavoro fisso, in modo tale da ottenere un pemesso di soggiorno per almeno 10 anni. Oppure sposarti un'israeliana!
Questo non è nazionalismo, ma semplice routine, semplice tutela degli interessi nazionali(il nazionalismo va molto oltre)
Tecnologia (anche militare) e ricerca scientifica all'avanguardia!
Meglio wikipedia che certi siti di complottari deliranti
Tu kautostar non vuoi proprio capire. Parlare con te è come parlare con un bambino di 10 anni.
Stai completamente vaneggiando giusto per ripicca a quello che ti ho detto precedentemente.
Tu hai affermato che quello di Assad è uno stato "nazista"... Ma che cazzo significa?
Ma sai cos'è il "nazismo" ???
Inoltre il fatto che uno stato sia nazionalista, come lo è in modo assoluto Israele, non presuppone mica che abbia leggi razziali!!!! :doh:
Ma poi sai quanti modi ci sono per essere come dici tu "razzisti" senza avere delle palesi leggi razziali?? :rolleyes:
E comunque, in passato,anche durante la seconda guerra mondiale, le leggi razziali le hanno avute molti stati per necessità di sicurezza interna, anche quelli dichiaratamente contrari ai "regimi nazionalisti".
Sapevi ad esempio che in USA durante la seconda guerra mondiale erano in vigore leggi razziali contro i giapponesi? Il motivo mi pare ovvio senza stare qui a spiegarlo...
La questione della cittadinanza di cui parli si rifà ad un discorso di identità nazionale, ereditato dell' ideologia nazionalista.
Non a caso sono le sinistre che si oppongono a tale concetto.
Per il resto non so davvero come spiegarmi.
Kautostar sono un appassionato di ciò che riguarda il settore militare, quindi vedi di farti due conti....
E comunque sappi caro Kautostar, che gli israeliani devono ringraziare gli americani se hanno avuto tale sviluppo tecnologico nel tempo (anche se il loro merito nel settore militare è indiscusso e va sicuramente riconosciuto).
Ma qui il discorso è lungo...
Ok perfetto continua pure ad informarti da wikipedia per quanto riguarda certi temi. :ok:
E magari tra una pagina e l'altra un giretto infromativo sul corriere della sera me lo farei. :D
Il tuo è il classico stile del cosiddetto "anti-complottista" e e rilevatore di bufale alla Roberto Giacobbo.
Magari se fai domanda ti prendono pure alla rai :D
a cosa serve la tua ricerca scientifica se non per uccidere qualche migliaio di disgraziati in più...pensa io sono molto meno filantropo di te
Dimmi, dov'è la tua coerenza di Uomo?
ALe
OTTIMO spunto di discorso per un lungo pomeriggio a Coamcchio.
Vabbè non esageriamo....
Tu sei un anti-militarista per partito preso....
Credo che tu sappia che tutta l'attuale tecnologia civile deriva da quella militare...
I problemi derivano dall'uso distorto e distruttivo che si fanno delle tecnologie sia militari che civili....
Esistono i pro come esistono i contro, ma non per questo la si può ritenere sbagliata a priori.
Eh ma sai caro Kautostar, io ti ho capito da subito come ragioni. :rolleyes:Io in questo topic i gay non l'ho manco nominati, quindi direi che è una tua OSSESSIONE!
Tu hai affermato che quello di Assad è uno stato "nazista"... Ma che cazzo significa?
Ma sai cos'è il "nazismo" ???
Nazista è qualsiasi ideologia che unisce SUPREMAZISMO ETNICO, RELIGIOSO O RAZZIALE(la convinzione che ci sia una razza, etnia o religione intrinsecamente superiore), RAZZISMO(la convinzione che ci sia una razza, etnia o religione, intrinsecamente inferiore e nemica), AUTORITARISMO(cioè niente democrazia, comandano solo leader e gerarchi), e ambizioni di EGEMONIA ed ESPANSIONISMO( cioè la razza, etnia, o religione superiore, deve ambire a sottomettere il mondo intero. Poi il fatto che non ci riesca, non vuol dire che non ci sia questa ambizione). L'ideologia Islamica è per sua natura molto affine allo schema ideologico nazista, e molti regimi mediorientali sono nazisti a tutti gli effetti!
Per fare un esempio anche il Ku Klux Klan(quei 4 gatti rimasti) o WHITE POWER sono movimenti NAZISTI, e STORMFRONT è un forum NAZI
Chiaro? o ti devo fare pure un disegnino?
Meglio wikipedia che certi siti di complottari deliranti
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Per fare un esempio anche il Ku Klux Klan(quei 4 gatti rimasti) o WHITE POWER sono movimenti NAZISTI, e STORMFRONT è un forum NAZI
Chiaro? o ti devo fare pure un disegnino?
Non saprei che dirti Guit. Io mi aspetto davvero che possano fare di tutto, ma i filmati cosi non li reputo prova attendibile.
Bisognerebbe prima di tutto capire che cazzo hanno realmente lanciato, chi li ha lanciati, ed analizzare i livelli di radiazioni dell'area.
Quello che so è che i russi, come gli americani, hanno in orbita dei satelliti che sono in grado di intercettare esplosioni di tipo nucleare.
Non credo che un'esplosione del genere, anche se limitata come quella dei missili tattici, oggi riesca a passare inosservata.
Una politica nazionalista non presuppone assolutamente la presenza di leggi di persecuzione razziale, ma mira alla salvaguardia e alla tutela della nazione nel suo insieme, generalmente attraverso politiche di salvaguardia dell'identità e della cultura nazionale, della difesa dei confini e della tutela delle proprio popolo.
After Israel's victory in the 1967 Six-Day War, restrictions were further tightened, and 57 Jews in Qamishli may have been killed in a pogrom.[44] The communities of Damascus, Aleppo, and Qamishli were under house arrest for eight months. Jewish freedom of movement was restricted, Jews were not allowed to work for the government or banks, could not acquire drivers' licenses, and were banned from purchasing property. Many Jewish workers were laid off following the Six-Day War. Jews were generally banned from leaving, but were sometimes allowed abroad for commercial or medical reasons. Any Jew allowed to leave the country had to leave behind a bond of $300-$1,000 and family members to be used as hostages. Jewish bank accounts were frozen, an airport road was paved over the Jewish cemetery in Damascus, and Jewish schools were closed and handed over to Muslims. The Jewish Quarter of Damascus was under constant surveillance by the secret police, who were present at synagogue services, weddings, bar mitzvahs, and other Jewish gatherings. The secret police closely monitored contact between Syrian Jews and foreigners and kept a file on every member of the Jewish community. Jews also had their phones tapped and their mail read by the secret police.[45][46]
The Zeibak sisters: Four Syrian-Jewish girls (three sisters and their cousin) who were raped, killed, and mutilated while trying to flee to Israel in 1974
Over the next few decades, many Syrian Jews escaped the country. In the early days of the State of Israel, Lebanon allowed escaping Syrian Jews free passage through its territory on the way to Israel. This ended when the Syrian government began confiscating the passports of Jews, and Lebanon announced that it could not allow persons through its borders without documents.[47] Supporters abroad helped smuggle Jews out of Syria, and Syrian Jews already living abroad often bribed officials to help Jews escape. Judy Feld Carr, a Canadian-Jewish activist, helped smuggle 3,228 Jews out of Syria to Israel and the United States. Carr recalled that Syrian-Jewish parents were "desperate" to get their children out of the country.[48] Those who were caught attempting to escape faced execution or forced labor. If an escape was successful, family members could be imprisoned and stripped of their property. Often with the help of smugglers, escapees attempted to sneak across the border into Lebanon or Turkey, where they were assisted by undercover Israeli agents or local Jewish communities. Most escapees were young and single men. Many single men decided to put off marriage until they escaped, as they wanted to raise their children in freedom. As a result, the ratio of single men and women became heavily imbalanced, and Syrian Jewish women were often unable to find husbands. In 1977, Syrian President Hafez al-Assad, as a gesture to US President Jimmy Carter, began allowing limited numbers of young women to leave the country, and some 300 left in total under this program.[46][49][50]
In 1974, four Syrian Jewish girls were raped, murdered and mutilated after attempting to flee to Israel. Their bodies were discovered by border police in a cave in the Zabdani Mountains northwest of Damascus along with the remains of two Jewish boys, Natan Shaya 18 and Kassem Abadi 20, victims of an earlier massacre.[51] Syrian authorities deposited the bodies of all six in sacks before the homes of their parents in the Jewish ghetto in Damascus.[52]
In 1970, the Israeli government began receiving intelligence of the situation Jews faced in Syria, and the efforts of many Jewish youths to flee in spite of the danger. That year, Israel launched Operation Blanket, a series of individual attempts to bring Jews to Israel, during which Israeli naval commandos and Mossad operatives made dozens of incursions into Syria. The operation only succeeded in bringing a few dozen young Jews to Israel. During a 10-year period in the 1980s, a collection of Jewish holy objects was smuggled out of Syria through the efforts of Chief Rabbi Avraham Hamra. The collection included nine bible manuscripts, each between 700 and 900 years old, 40 Torah scrolls, and 32 decorative boxes where the Torahs were held. The items were taken to Israel and placed in the Jewish National and University Library of the Hebrew University of Jerusalem.[53][54]
In November 1989, the Syrian government agreed to facilitate the emigration of 500 single Jewish women, who greatly outnumbered eligible Jewish men. During the 1991 Madrid peace conference, the United States pressured Syria to ease restriction on its Jewish population following heavy lobbying from Americans of Syrian-Jewish descent. As a result, Syria lifted many restrictions on its Jewish community, and allowed Jews to leave on condition that they not emigrate to Israel. Beginning on the Passover Holiday of 1992, 4,000 remaining members of the Damascus Jewish community (Arabic Yehud ash-Sham) as well as the Aleppo community and the Jews of Qamishli, were granted exit permits. Within a few months, thousands of Syrian Jews left for the United States, France or Turkey with the help of philanthropic leaders of the Syrian Jewish community.[55] Some 300 remained in Syria, most of them elderly.[56]
Of the Syrian Jews who left for the United States, 1,262 were brought to Israel in a two-year covert operation. Most of them settled in Tel Aviv, Holon, and Bat Yam. More than 2,400 others stayed in the U.S. and settled in New York.[56][46] Israel initially kept the news of their emigration censored, fearing that it would imperil the rights of the remaining Syrian Jews to leave if they wished. After concluding that the Jews remaining wanted to stay and would not leave, Israeli authorities cleared the story for publication.
The Jews who stayed in the United States initially faced many difficulties. To save face, President Assad had demanded that the departures not be called emigration, forcing the Jews to purchase round-trip tickets, and the United States agreed to officially admit them as tourists. As a result, they were granted political asylum and received temporary non-immigrant visas, rather than being admitted as refugees with a view to full citizenship. Therefore, they were unable to obtain U.S. citizenship or permanent residency, and thus could not leave the country, work in their chosen professions, obtain licenses, or apply for public assistance. In 2000, a bill was proposed in Congress that granted them citizenship.[45]
Anche la QM è considerata da molti una teoria complottista. Sei un complottista kautostar ;)Senza offesa, ma alcune fonti che hai pubblicato mi sembrano poco attendibili.
Non si sa perché ma da dopo il 9/11 ogni volta che c'è un'evidenza contraria a quello che dicono i media di massa e provi a raccontarla, allora sei un complottista. Pure con tanto di prove, pure se la fonte è autorevole. Sei un complottista significa che non sei un fesso che crede a tutto quello che dice la televisione, come l'attacco chimico di Assad e il femminicidio. C'è gente che crede a tutto e rosica quando scopre che qualcuno non se la beve.
Anche la QM è considerata da molti una teoria complottista. Sei un complottista kautostar ;)
Non si sa perché ma da dopo il 9/11 ogni volta che c'è un'evidenza contraria a quello che dicono i media di massa e provi a raccontarla, allora sei un complottista. Pure con tanto di prove, pure se la fonte è autorevole. Sei un complottista significa che non sei un fesso che crede a tutto quello che dice la televisione, come l'attacco chimico di Assad e il femminicidio. C'è gente che crede a tutto e rosica quando scopre che qualcuno non se la beve.
Prescindendo dal tipo di esplosione non c'è stata ritorsione, perché ritengo che tutti, compresa la Siria su suggerimento russo, abbiano preferito non fare uscire questa faccenda per motivi strategici sia interni che esterni. Il fatto che non ne abbiano parlato in main-stream non significa che nessuno se n'è accorto, significa solo che si è preferito non renderlo pubblico ...
Pensaci: c'è convenienza a dire al proprio popolo di essere stati attaccati con un ordigno anti-bunker atomico e non reagire? E reagire, cioè rispondere a Israele, sarebbe stata una scelta saggia?
Io uso la parola NAZISMO come termine convenzionale per intendere movimenti politici e ideologie, simili(ovviamente non uguali in tutto e per tutto) al Nazismo tedesco. Se preferisci usare altre parole, fa pure, ma la sostanza non cambia!
Tu continui a mischiare tutto senza renderti conto delle fesserie che stai dicendo.
Non so come hai fatto ad arrivare al Ku Klux Klan dato che stavamo parlando del fatto che il "nazismo" con Assad non c'entra nulla e che Israele ha una politica prettamente nazionalista. :unknown:
Di gente pericolosa e da curare n'è sempre esistita: una volta c'era il Ku Klux Klan, oggi ci sono le femministe e i femministi.
Ma rimane il fatto che la parola "nazismo" con Assad non c'entra nulla e che Israele segue una politica prettamente nazionalista di tipo espansionista e non prettamente difensiva ma di attacco.
... Il femminismo è un "complotto" palese, alla luce del sole ...
:muro: :muro: :muro: :muro:
http://en.wikipedia.org/wiki/History_of_the_Jews_in_Syria#French_Mandate_and_independence_era
Leggiti la storia degli ebrei siriani.
In particolare questo pezzo di storia recente, sotto il regime della dinastia Assad:
Se mi dici che questo non è nazismo, non ti rispondo più!
Inutile perdere tempo con uno che non vuole capire(o non c'arriva proprio)
Io uso la parola NAZISMO come termine convenzionale per intendere movimenti politici e ideologie, simili(ovviamente non uguali in tutto e per tutto) al Nazismo tedesco. Se preferisci usare altre parole, fa pure, ma la sostanza non cambia!
Si parlava di Siria, e ti ho consigliato di leggerti un po' di storia Siriana. Dove sarebbe l'OT?
Questo è un bel topic di discussione che stai trasformando in un mega OT solo per avere ragione sul torto.
Si parlava di Siria, e ti ho consigliato di leggerti un po' di storia Siriana. Dove sarebbe l'OT?
E' tornata la Clinton: "... la Russia deve sostenere gli sforzi della comunità internazionale oppure sarà ritenuta responsabile del contrario ...".
Bhè è una cazzata se ancora non l'hai capito. I motivi te li ho spiegati.
E' un termine idiota, privo di valore, soprattutto se lo usi come aggettivo per classificare Assad.
Se poi, come fanno i media, lo usi per il solo scopo di dispregiare una persona o uno Stato attribuendoli in malafede le stesse caratteristiche del terzo reich tedesco, dovresti fare, per ragioni di coerenza, la stessa cosa con Israele, dato che possiede molte delle caratteristiche che aveva la germania nazista.
Chiaro?
Ora penso che la situazione sia palese anche al più sordo dei sordi.
...
Capita che in questo contesto, chi difende ancora lo stato sovrano, venga accusato di nazionalismo.
E pensare che poco tempo fa la stessa etichetta di "nazista" fu incollata a Orban e all'Ungheria nell'ultimo loro tentativo di divincolarsi dai tentacoli del FMI.
Se ci pensi sembra di rileggere sempre più o meno lo stesso copione.
Kautostar fino adesso ti ho visto citare solo wp. E' troppo poco. Personalmente su wp sono stato diffamato e cacciato solo per aver sostenuto che la "violenza di genere" è un'espressione che può valere sia per uomini che per donne. Figurati quanto sono neutrali.Su wikipedia c'è tanta spazzatura, ma ci sono anche pagine scritte decentemente, perciò quando una pagina mi sembra scritta abbastanza bene, non ci vedo nulla di male a citarla. Poi se uno vuole approfondire, può farsi tutte le ricerche che vuole, sia su siti internet più seri, che su libri di storia ed enciclopedie più autorevoli e credibili
Su wikipedia c'è tanta spazzatura, ma ci sono anche pagine scritte decentemente, perciò quando una pagina mi sembra scritta abbastanza bene, non ci vedo nulla di male a citarla. Poi se uno vuole approfondire, può farsi tutte le ricerche che vuole, sia su siti internet più seri, che su libri di storia ed enciclopedie più autorevoli e credibili
Non proprio, la rivolta è partita anche dall'interno.
La tua puntualizzazione è inutile: la Siria, anche se non ha un governo di santi, è stata attaccata dall'esterno, contro ogni legalità internazionale.
Ma ciò non toglie che il regime di Assad sia "nazista", o se preferite una feroce tirannia dinastica, che si basa su ideologia panaraba(per chi non conoscesse il significato: http://it.wikipedia.org/wiki/Panarabismo) , e anti-ebraica(In Siria ci sono ancora le leggi razziali contro gli ebrei)!
Io sono contro l'intervento americano, perché penso che in caso di caduta del regime di Assad, potrebbero salire al potere leader e gruppi politici anche peggiori; di sicuro la svolta democratica è pura utopia, andrebbe a finire peggio che in Iraq.
Ma nel conflitto non ci sono buoni e non ci sono "santi", il regime di Assad è comunque merda allo stato puro. Non cadiamo nel paradosso di considerare Assad una "povera vittima", o il suo regime come una forza politica positiva, perché non è affatto tale!
La Siria è divisa al suo interno, e una buona fetta di popolazione civile è ostile al regime di Assad. Se il popolo fosse stato unito e compatto a favore di Assad, la guerra non sarebbe mai iniziata!
Fonti?Ti rinfresco un po' la memoria.
Perché in Siria si combattono 3 o 4 guerre diverse
Non è questa la rivoluzione laica che avevo conosciuto ad Aleppo, ha detto a caldo Domenico Quirico dopo la sua liberazione: non lo è da almeno due anni, da quando Bashar Assad respinse le offerte dei Paesi del Golfo di rompere l'alleanza storica del regime alauita con quello sciita di Teheran. Le monarchie arabe sunnite, con lo stile consueto che le contraddistingue, misero sul piatto decine di miliardi di dollari nel luglio 2011, qualche mese dopo l'esplosione in marzo della rivolta, per incoraggiare Damasco a recidere i legami con Teheran.
L'emissario sunnnita in Siria, nel luglio di quell'anno, era il ministro degli Esteri degli Emirati ma non ebbe fortuna: Bashar ribadì la sua fedeltà al patto con la repubblica islamica che il padre Hafez aveva appoggiato quando fu attaccata dall'Iraq di Saddam Hussein nel 1980.
Una fedeltà che ha motivazioni profonde. Furono gli ayatollah sciiti negli anni '70 a proclamare che la setta alauita degli Assad, osteggiata e ritenuta eretica dai musulmani sunniti, apparteneva all'Islam sciita e quindi alla religione di Maometto. Si trattava di una legittimazione religiosa ma con una forte connotazione politica del potere alauita a Damasco.
Il gran rifiuto di Bashar Assad nell'estate di due anni fa venne seguito da un massiccio aiuto finanziario e logistico delle monarchie sunnite alla guerriglia islamica, di marca salafita e jihadista. Questo ebbe due conseguenze 1) la rivoluzione laica fu sopravanzata da quella di matrice radicale religiosa 2) si inasprì lo scontro settario che divideva già il Paese e che era stato anche sfruttato e manovrato dal regime.
Si è così disgregata la società civile siriana, soffocata tra repressione del regime e islamisti armati. E la guerra siriana è stata sempre più condizionata dai sostegni esterni degli arabi sunniti e della Turchia ai ribelli, dell'Iran e degli Hezbollah al regime. La Russia appoggia Damasco per ragioni strategiche: è l'unico alleato arabo di Mosca nella regione e mantiene a Tartous una base navale e condivide con Assad un comune nemico, i jihadisti islamici.
Una rivolta interna è diventata una guerra per procura con una partecipazione di elementi esterni che hanno trasformato un conflitto locale in regionale e internazionale. La ex Siria, perché soltanto così ormai si può definire, è precipitata in un gorgo dove si combattano tre o quattro guerre diverse che avevano inghiottito anche la vita di Domenico Quirico
Fammi capire Kautostar, io dovrei prendere per affidabile un testo dove il governo siriano viene chiamato regime?E come dovrebbero chiamarlo? democrazia? il governo siriano E' UN REGIME DINASTICO a tutti gli effetti, come l'Arabia Saudita!
E come dovrebbero chiamarlo? democrazia? il governo siriano E' UN REGIME DINASTICO a tutti gli effetti, come l'Arabia Saudita!
Ma tu non puoi spiegare l'esistenza di un regime con testi che lo chiamano regime. L'analisi "in context" non si fa così.Ma perché? ma come dovrebbero chiamarlo scusa? Le dittature vanno chiamate DITTATURE, REGIMI, se le chiami DEMOCRAZIE sei un bugiardo!
Ma perché? ma come dovrebbero chiamarlo scusa? Le dittature vanno chiamate DITTATURE, REGIMI, se le chiami DEMOCRAZIE sei un bugiardo!
La realtà siriana multireligiosa non c'entra niente con la realtà saudita. La Siria è un socialismo pan-arabo e non è di fatto una dittatura.:rofl2: :rofl2: :rofl2: :rofl2:
Se partiamo da queste premesse FALSE, è impossibile qualsiasi discussione. STAI NEGANDO L'EVIDENZA!
No. La forma di uno stato non è rappresentativa del rispetto per i diritti umani. Non è garantito che una sedicente democrazia sia più pluralista di un socialismo oligarchico, così come non è garantito il contrario. Se vuoi descrivere lo stato dei diritti umani in Siria, come uno stato tanto grave da giustificare la distruzione dell'intero paese su commissione esterna, allora lo devi descrivere senza ricorrere a espressioni pregiudiziali, che intendono porre un parallelo tra forma dello stato e diritti umani.Ma non è solo questione di diritti umani!
A quanto pare l'opposizione ha un dna meno democratico del partito: "... Around the same time, Syrian exiles in Europe founded the Movement for Justice and Development, openly calling for the overthrow of the Ba’athist government. The Movement was one of the key recipients of US lucre. The leader of the organization, Anas Al-Abdah, is a member of the Syrian National Council, the main exile opposition group, which French Foreign Minister Alain Juppé and UK Foreign Secretary William Hague have designated a legitimate representative of the Syrian people [5] –a matter one would think should be decided by Syrians, not outsiders, and least of all not former colonial powers. The group “has a significant contingent of Islamists.” [6] ..."
...
Il partito Baath ha vinto le elezioni? Assad è stato eletto?il popolo siriano è mai stato chiamato alle urne? ha mai potuto scegliere di mandare a casa il partito Baath?esiste la libertà di fondare nuovi partiti, senza il permesso di Baath?la risposta a tutte queste domande è NO!
...
Il popolo siriano non ha mai potuto decidere un cazzo di niente, non ha mai potuto influire democraticamente sulla politica. L'unico strumento politico disponibile per chi si è rotto i coglioni di Assad, è il colpo di stato, o la guerra civile!
E invece dichiari il falso. Le riforme prevedevano esattamente questo.
"... Assad then enacted a Media Law that would allow more freedom of expression and the establishment of new independent media outlets. Assad eased requirements on the formation of political parties, excluding sectarian based parties. We now have at least nine new political parties ..."
Falso. La maggioranza è con Assad e vengono uccisi dalle forze ribelli in ritorsione. La maggioranza dei morti è accreditata nelle fila dell'esercito siriano, ed è un paradosso che l'esercito che sta vincendo sia quello che riporta il maggior numero di vittime. Il motivo è un altro e i media di massa non lo dicono: i ribelli uccidono civili e li registrano come militari.
Teniamoci le nostre opinioni Kautostar e non facciamoci la guerra pure noi. In ogni caso anche se ti dessi ragione su tutta la linea, non è abbastanza per distruggere un paese.
La Siria andava accompagnata nel processo di trasformazione già iniziato e non attaccata brutalmente. Assad, colui che aveva dato inizio alle riforme, doveva essere ammesso come interlocutore e non cancellato come pretendevano gli Stati Uniti.
E come dovrebbero chiamarlo? democrazia? il governo siriano E' UN REGIME DINASTICO a tutti gli effetti, come l'Arabia Saudita!
Ma perché? ma come dovrebbero chiamarlo scusa? Le dittature vanno chiamate DITTATURE, REGIMI, se le chiami DEMOCRAZIE sei un bugiardo!
Oppure classifichi, fondamentalmente, gli USA come una grande democrazia liberale mentre la Russia come una "democrazia non compiuta" comandata da uno zar.
Io sono contrario all'intervento USA, perché in questi casi si sa già come va a finire(vedi Iraq), le democrazie non sono esportabili (soprattutto da un paese come gli USA, che sono democratici più a livello formale, che a livello concreto!) in quei paesi in cui non esiste la cultura della democrazia.
Ma attenzione: analizza bene chi è a scatenare questi conflitti interni ed analizza i motivi per cui questi conflitti vengono soffocati cosi duramente. In Siria questi "ribelli" non sono altro che terroristi islamici che i nostri media mascherano per "ribelli". Tu pensa che anche dei marines americani hanno protestato pubblicamente per un possibile loro coinvolgimento al fianco di questi "ribelli".Certo, i ribelli non sono solo i comuni cittadini siriani che si sono stufati di Assad, ma sono anche gruppi islamisti ostili al regime per motivi ideologici ed economici. Gli stessi gruppi che quando fanno scoppiare bombe a Tel Aviv, a Londra o a Boston sono considerati TERRORISTI ISLAMICI!
Io sono contrario all'intervento USA, perché in questi casi si sa già come va a finire(vedi Iraq), le democrazie non sono esportabili (soprattutto da un paese come gli USA, che sono democratici più a livello formale, che a livello concreto!) in quei paesi in cui non esiste la cultura della democrazia.
Però considero Assad un criminale politico, e quindi non me la sento nemmeno di parteggiare per lui!
L'ideale sarebbe trovare un accordo diplomatico a livello internazionale per disarmare sia Assad che i ribelli(cioè convincere Russia, Iran, Arabia Saudita e Usa, a non fornire più armi ai contendenti). Ma mi rendo conto che non c'è nessuna volontà in questo senso, la diplomazia internazionale non esiste!
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Forse democrazie perfette non esistono(anche l'Italia di oggi, per i motivi che tutti conosciamo, a livello democratico è un paese molto imperfetto!) ma senza dubbio ci sono paesi e popoli che si avvicinano molto di più all'ideale democratico di altri.
Bisogna riconoscere che i paesi del Nord Europa(anche quelli che per cultura possono non piacerci, come la Svezia) mediamente si possono considerare i paesi più democratici a livello mondiale!
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Sbagli. Quello che tu dici è dall'inizio la richiesta russa ed è un po' la traccia del trattato di Ginevra, che l'occidente ha sempre boicottato perché "con Assad non si tratta". E con Assad non si tratta non perché è un dittatore bensì perché è stato deciso da fuori che deve andare via, e non l'ha deciso il popolo siriano.
Qui fanno una, tutto sommato, buona analisi (trovato per caso) http://www.libreidee.org/2013/09/damasco-abbattuti-missili-e-un-f-22-usa-sotto-choc/
Questo riporta la stessa notizia citando come fonte un articolo serbo: http://lenewsdiangeloiervolino.altervista.org/blog/1125
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Da alcuni commenti che ho letto, si vocifera che quei 2 missili dichiarati qualche giorno fa "da esercitazione" da Israele e USA dopo che i radar russi li avevano intercettati, altro non fossero che 2 ICBM lanciati verso la Siria ma abbattuti dai russi. Ma ripeto, per ora sono solo pure speculazioni.
Alcuni dicono che da quel momento gli USA sono in DEFCON 3....
La quantità di gas usato, le armi utilizzate, le traiettorie dei razzi: tutto indica che dietro il massacro ci siano le forze lealiste siriane. Come ha spiegato il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki Moon, per "lanciare il peggior attacco con le armi chimiche dai tempi di Saddam Hussein" sono state utilizzati 350 litri di gas sarin, sparati in mezzo a donne e bambini con dei razzi terra - terra.
La quantità di gas usato, le armi utilizzate, le traiettorie dei razzi: tutto indica che dietro il massacro ci siano le forze lealiste siriane. Come ha spiegato il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki Moon ...
Lessi tempo fa che alcune email tra alti funzionari occidentali chiedevano la fornitura di involucri simili a quelli russi (caratteri cirillici) per la provocazione chimica.
Forse non avete capito: gli Stati Uniti stanno entrando in guerra con un coinvolgimento sempre più diretto e palese. Però stavolta la Siria non è un paese canaglia isolato, e la Russia sarà il nemico proxy degli USA. All'inizio.
OTTIMO spunto di discorso per un lungo pomeriggio a Comacchio.
A presto
Ciao
ALe
Teniamo alla tua presenza,
Alberto Io in primo luogo vorrei che tu ci fossi a questo appuntamento.
Se hai difficoltà a venire facce sapè
risolveremo di sicuro, abbiamo pure una navetta aggratis...ahahah
ALe
Bambini rapiti uccisi e non identificati ...
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Quindi il sistema di lancio del '51 che non è più usato dall'esercito siriano, ma è stato usato dai talebani, sarebbe un'evidenza a favore di quale tesi?
buona parte e' crollato dopo il terremoto del '75 se non erro, il resto e chiuso e una parte e' aperto come museo per i turisti ma cade a pezzi.
se realmente lo usassero come bunker mi sa che gli crollerebbe in testa hahaha !
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Un solo battello, la domanda potrebbe essere lecita per i non addetti ai lavori, potrebbe davvero scoraggiare i caccia della coalizione a guida USA? La risposta è si, perché il Moskva porta con se 64 missili terra aria S-300 PMU-1/2. Quei 64 missili di ultima generazione, in grado di abbattere sia caccia che missili balistici fanno del vettore classe Slava un incubo per la coalizione. Se a questo aggiungiamo che quella dinanzi le coste siriane è la nave più potente mai realizzata dalla Marina sovietica, pensata espressamente per devastare le portaerei USA (non per nulla le Slava sono soprannominate “carrier-killer” con i suoi SS-N-12 Sandbox lanciati a sciami), il quadro appare ancora più sinistro.
Putin, appare evidente, è riuscito dove l’amministrazione Obama ha fallito. La Casa Bianca fin dal 2012 ha proposto più volte l’istituzione di una no-fly zone in Siria, ma l’intenzione verbale non ha mai avuto un risvolto operativo. Mosca, invece, l’ha già imposta in pochissime ore (facendosi beffe dell’Occidente: non ha consegnato gli S-300 ai siriani, ma ne ha schierati 64 a protezione di Damasco su una nave da guerra).
Ma ragioniamo ancora per assurdo (assurdo?). Se Putin comunicasse al mondo di avere instaurato una no-fly zone con il pretesto del corridoio aereo sicuro per colpire l’Isis, la coalizione dovrebbe rivedere l’intera sua strategia perché sarà costretta a coordinare ogni operazione con Siria, Russia e Libano.
L’alternativa? Esiste, certo. L’unico rischio è quello di volare in uno spazio aereo protetto da batterie missilistiche di ultima generazione. Se Putin davvero comunicasse l’entrata in vigore della no-fly zone – commentano dal sito di intelligence DEBKA – nessuna forza aerea presente nella Regione potrebbe alzarsi perché sarebbe alla mercé degli S-300. Quei 150 km di autonomia sono un incubo per i caccia israeliani, inglesi, giordani e turchi. Gli stessi americani, hanno per lo più caccia F-16 nella Regione che non avrebbero scampo contro una schermatura simile.
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La guerra in Siria è finita: vincitori e vinti.
I bombardieri Tu-22M3 decollati dal suolo russo hanno continuato a colpire anche ieri le ultime postazioni dello Stato Islamico nella provincia siriana di Deir Ezzor a sostegno delle truppe governative impegnate nell’offensiva nell’est del Paese ma si tratta degli ultimi bagliori di una guerra che, in Siria come in Iraq, è ormai conclusa con la sconfitta del Califfato.
In Siria la vittoria di Bashar Assad e dei suoi alleati russi e iraniani si afferma anche sulle altre milizie armate, dai qaedisti del Fronte al-Nusra alle altre milizie jihadiste che hanno rifiutato di negoziare con Damasco.
Certo alcune aree, come quella di Idlib, restano sotto il controllo di milizie di insorti ma sono circondate e prive di rifornimenti, incapaci di sovvertire l’esito del conflitto. Russia e Iran, insieme alla Turchia, stanno gestendo anche il processo negoziale per la pacificazione del Paese come conferma il summit di Sochi, sul Mar Nero mentre in Arabia Saudita si sono riuniti una trentina di gruppi di opposizione ad Assad (presente anche l’inviato speciale Onu per la Siria Staffan de Mistura) nel tentativo di formare un fronte unito in vista dei prossimi colloqui di pace a Ginevra.
Una dura confitta per l0asse filo ribelli guidato da Riad e dalle altre monarchie sunnite.
“La soluzione politica in Siria non può essere né iraniana, né turca” ha dichiarato il ministro degli Affari Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Anwar Gargash, in un tweet postato su Twitter. “La soluzione politica in Siria è l’unica via alla luce della grave e sanguinosa crisi”, ha scritto Gargash, aggiungendo come “realisticamente, non può essere una soluzione turca o iraniana, così come non possono mancare il ruolo e la prospettiva araba”. Il ministro ha sottolineato come sia “spiacevole, rispetto agli sviluppi internazionali della crisi siriana, la marginalizzazione del ruolo arabo. Ad eccezione degli sforzi di Riad nell’unire le file dell’opposizione – ha concluso – vediamo come il consenso russo-turco-iraniano prevalga su un ruolo arabo secondario”.
L’opposizione si è riunita la settimana scorsa a Riad per una conferenza di due giorni nel corso della quale ha eletto un nuovo Alto comitato per i negoziati che parteciperà a Ginevra 8, prevista domani, con una delegazione unificata presieduta da Nasr al-Hariri.
Riad sembra voler digerire il dato di fatto della sconfitta e per la prima volta ha accettato che Assad resti al potere durante una fase di transizione di 18 mesi, in contrasto con la richiesta di dimissioni immediate del presidente siriano formulata dai gruppi di opposizione e ribadita anche al recente summit in Arabia Saudita.
Del resto è difficile immaginare l’uscita di scena del leader siriano, che ha vinto la guerra sul campo di battaglia impedendo che il suo Paese cadesse in mano ai jihadisti, mentre è probabile anche un suo successo nelle prossime elezioni.
Putin ha sottolineato che per raggiungere un eventuale accordo politico serviranno “concessioni” da parte di tutti, incluso il governo del presidente siriano Bashar al-Assad che nei giorni scorsi ha avuto un vertice proprio col presidente russo in cui è stata proclamata ufficialmente la vittoria nel conflitto che ha provocato in sei anni e mezzo almeno 400 mila morti ma in cui è stata anche espressa la determinazione a effettuare riforme costituzionali e lo svolgimento di nuove elezioni sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Nella nota congiunta diffusa a margine dell’incontro di Sochi di Russia, Iran e Turchia hanno sottolineato la necessità di liberare tutti gli ostaggi e i prigionieri, di entrambi i fronti in lotta.
A questo si aggiunge la ricerca dei dispersi e la creazione delle condizioni per un cessate il fuoco di lungo periodo e l’inizio di un colloquio politico che sia “inclusivo, libero, giusto e trasparente”.
In una nota il governo siriano ha accolto con favore l’accordo raggiunto, finalizzato all’organizzazione di un “congresso” di pace che metta attorno allo stesso tavolo Damasco e gruppi di opposizione. Un incontro che possa riunire “i rappresentanti dei diversi partiti politici, le opposizioni interne ed esterne”, per discutere sui “parametri del futuro Stato” nel rispetto della “sovranità” nazionale e della “indipendenza e integrità” territoriale.
Bouthaina Shaaban, consigliere del presidente siriano, ha esortato tutte le milizie ancora attive a deporre le armi. “Il successo del congresso dipende dai vari gruppi di opposizione che devono rendersi conto che è arrivato il momento di porre fine alla violenza, deporre le armi e impegnarsi in un dialogo nazionale”.
Secondo quanto riportato dalla Tass i capi dello stato maggiore di Russia, Turchia e Iran hanno concordato “misure per aumentare il livello di coordinamento nella zona cuscinetto di Idlib” e sviluppato misure specifiche “per completare l’eliminazione delle restanti unità dello Stato Islamico e Jabhat al-Nusra”.
Che le operazioni militari volgano ormai al termine lo dimostra anche la volontà russa di completarle entro dicembre per ridurre le sue forze militari in Siria lasciando nel Paese soltanto le forze e i mezzi necessari per il funzionamento delle basi russe.
Sembrano dare frutti importanti anche gli stretti legami mantenuti tra Mosca e Gerusalemme (ostile a Bashar Assad) durante le fasi successive all’intervento delle forze russe nel conflitto siriano.
Il vertice di Sochi sembra infatti aver tracciato le prime linee per un nuovo corso anche nei rapporti tra Siria e Israele, a partire da questioni storiche irrisolte come le Alture del Golan. Bashar Assad si è detto pronto, parlando con Vladimir Putin, a discutere la realizzazione di un’area demilitarizzata fino a 40 chilometri dalla linea di separazione dei territori annessi da Israele nel corso della Guerra dei ei giorni del 1967. Lo ha riferito il quotidiano kuwaitiano al Jarida, rilanciato dall’israeliana Arutz Sheva.
Putin ne ha parlato con Benjanmin Netanyahu trovando nel primo ministro israeliano la disponibilità a discutere le proposte siriane con i responsabili della sicurezza in Israele.
Ma, ha aggiunto la fonte, Netanyahu ha sottolineato la necessità che sia Hezbollah che le unità dei pasdaran iraniani lascino la Siria. Teheran, sostiene il funzionario israeliano, “continua a giocare con il fuoco” e Israele attaccherà le sue infrastrutture entro i 40 chilometri dai suoi confini.
Inoltre Assad si è detto pronto a valutare uno statuto autonomo per i Curdi e i Drusi nel paese mediorientale, puntando, ha affermato un funzionario dello Stato ebraico che vuol restare anonimo, verso una stato federale.
Conclusa la guerra ai jihadisti resta infatti aperta per Damasco la questione degli ampi territori occupati dalle milizie curde e arabe tribali le Syrian Democratic Forces – SDF) sostenute dagli Stati Uniti la cui espansione territoriale è malvista anche da Ankara e dall’Iran.
Non si può quindi escludere che possano venire esercitate forti pressioni sui curdi siriani affinchè si ritirino nelle aree abitate dall’etnia curda (come è già accaduto con i curdi iracheni pressata da Baghdad e dalle milizie filo-iraniane) consentendo così alle truppe di Damasco di riprendere il controllo della quasi totalità del territorio nazionale.
Un’eventualità che sancirebbe la sconfitta definitiva degli USA che hanno sostenuto le milizie anti Assad (e in modo ambiguo anche lo Stato Islamico) proprio come aveva fatto la Turchia che poi ha preferito cambiare bandiera e combattere i suoi alleati di ieri pur di avere vice in capitolo nel futuro della Siria e soprattutto nel controllo delle aspirazioni curde.
La debolezza degli USA in Siria è dovuta alle tensioni con Ankara e al fatto che al fianco dei curdi Washington schiera pochi militari, saliti però negli ultimi mesi da 1.251 a 1.723. Un rapporto pubblicato dal Pentagono rivela che negli ultimi tre mesi i militari statunitensi di stanza in Medio Oriente sono aumentati del 33%, dai 40.517 soldati di stanza nella regione a maggio ai 54.180 di settembre.
L’incremento maggiore è stato registrato in Bahrein, dove ha sede il comando navale e dei marines nella regione e il numero di soldati americani è passato in tre mesi da 6.541 a 9.335, con un aumento di 2.794 unità. Le forze armate USA hanno basi in almeno 14 paesi della regione e, oltre al Bahrein, gli aumenti più’ significativi si sono registrati in Kuwait, Siria, Turchia e Qatar. In Kuwait il numero di militari è passato da 14.790 a 16.592, in Turchia da 1.405 a 2.265 e in Qatar da 3.164 a 6.671.
Un aumento che non sembra avere giustificazioni diverse da possibili operazioni contro le forze di Bashar Assad o dal rafforzamento di strumenti di deterrenza contro attacchi dei governativi siriani poiché la guerra contro lo Stato Islamico si è di fatto conclusa almeno sui campi di battaglia.
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Washington Post, che cita le dichiarazioni di alcuni esponenti militari statunitensi, gli Stati Uniti pianificano di mantenere una presenza stabile nella Siria settentrionale e di stabilirvi un governo locale autonomo dal regime di Assad. “Non ponendo alcuna scadenza alla fine della missione degli Stati Uniti, il Pentagono sta creando un quadro per mantenere il paese impegnato in Siria negli anni a venire”, ha detto una fonte anonima al Washington Post. E l’obiettivo non può che essere quello di affiancare i curdi per contenere il regime siriano, l’Iran e la Russia.
Di certo tra gli sconfitti nella guerra siriana c’è l’Europa, schierata coi ribelli e che ha subito immani flussi di migranti e profughi incassando la più alta minaccia terroristica della sua storia senza trarne nessun vantaggio.
Una disfatta strategica per tutto il Vecchio Continente. La fine del conflitto imporrebbe inoltre agli europei di provvedere a breve al rimpatrio dei tanti siriani e iracheni accolti come rifugiati di guerra e che in Europa hanno ottenuto l’asilo temporaneo.
Non si può quindi escludere che possano venire esercitate forti pressioni sui curdi siriani affinchè si ritirino nelle aree abitate dall’etnia curda (come è già accaduto con i curdi iracheni pressata da Baghdad e dalle milizie filo-iraniane) consentendo così alle truppe di Damasco di riprendere il controllo della quasi totalità del territorio nazionale.A proposito di malvagi yankee "che hanno sostenuto in modo ambiguo lo Stato Islamico": purtroppo questi maledetti criminali non hanno perso il vizio, e hanno protetto con aerei e droni l'esodo di 4000 jihadisti da Raqqa con tanto di equipaggiamento e armi, in modo che siano pronti a fare di nuovo attentati contro Assad e sopratutto in Europa contro di noi.
Un’eventualità che sancirebbe la sconfitta definitiva degli USA che hanno sostenuto le milizie anti Assad (e in modo ambiguo anche lo Stato Islamico) proprio come aveva fatto la Turchia che poi ha preferito cambiare bandiera e combattere i suoi alleati di ieri pur di avere vice in capitolo nel futuro della Siria e soprattutto nel controllo delle aspirazioni curde.
«Lo sporco segreto di Raqqa», questo il titolo di un reportage della Bbc «"che documenta l’accordo dei curdi siriani per l’uscita indenne da Raqqa di 4mila jihadisti armati, foreign fighters compresi, con l’avallo americano e britannico. Un’intesa “segreta” ma già denunciata dai russi ai quali la coalizione a guida Usa avrebbe impedito di bombardare le colonne jihadiste"». Così Alberto Negri sul Sole 24ore del 15 novembre.
«"La lotta al terrorismo è una realtà a geometria variabile», spiega ancora il cronista del Sole. «Viene condotta dagli alleati degli americani e da Washington a seconda degli interessi tattici e geopolitici che guidato i rapporti tra le potenze occidentali e i loro partner arabi"».
I cronisti della Bbc, che hanno intervistato diversi testimoni, dettagliano che i miliziani dell’Isis hanno portato con sé non solo familiari, ma anche «tonnellate di armi e munizioni […] il convoglio era lungo sei-sette chilometri. Comprendeva quasi 50 camion, 13 autobus e più di 100 veicoli del gruppo islamico. I combattenti dell’Isis, con i loro volti coperti, sedevano in modo sfacciato su alcuni dei veicoli».
«I combattenti dell’Isis», si legge ancora, «hanno preso tutto quello che potevano portare. Dieci camion sono stati caricati con armi e munizioni». Uno degli autisti del convoglio ha spiegato: «C’erano tanti stranieri: della Francia, della Turchia, dell’Azerbaigian, del Pakistan, dello Yemen, dell’Arabia Saudita, della Cina, della Tunisia, dell’Egitto…».
Particolare che spiega, semmai ce ne fosse bisogno, che la narrativa che vuole la guerra siriana come una guerra civile è alquanto bizzarra. Non è stata un’evacuazione, spiega ancora la Bbc, ma un vero e proprio «esodo».
Interessante un altro particolare riportato dai testimoni: «c’erano aeromobili della coalizione, a volte droni, che seguivano il convoglio». Sembra quasi un servizio di scorta, derubricato dalla coalizione a un semplice «monitoraggio».
E però il particolare combacia con le accuse mosse dei russi, che hanno affermato che le forze della coalizione hanno impedito loro di attaccare il convoglio dei terroristi.
Questa operazione coperta, ancora negata nelle sue dimensioni e nel coinvolgimento dei militari Usa e britannici, è stata portata alla luce grazie alla testimonianza degli autisti del convoglio. Ingaggiati per far uscire alcuni uomini da Raqqa, si sono visti invece catapultati in uno scenario da incubo. Peraltro non sono stati pagati e hanno spifferato tutto.
Una sporca faccenda, che ha permesso a molti miliziani dell’Isis di disperdersi nel territorio siriano, come spiega la Bbc, rafforzando l’opera di contrasto a Damasco.
Uno dei miliziani, intervistato dalla Bbc, ha affermato: «nel nostro gruppo ci sono fratelli francesi che sono partiti per la Francia per compiere attacchi in quello che sarà chiamato “day of reckoning”». Val la pena ricordarselo alla prossima strage…
Come val la pena accennare che quanto descritto non collima con i numeri ufficiali ammessi successivamente dal comando della coalizione, che ha dovuto correggere il minimalismo iniziale, che limitava l’evacuazione a qualche decina di miliziani (peraltro non stranieri) agli attuali 250.
Cifra che stride con quanto riferito dalla Bbc: cosa ci fanno 250 miliziani con «tonnellate di armi e munizioni»?
Bugie su bugie, purtroppo. Lo sporco segreto di Raqqa non è che la punta dell’iceberg dell’enorme «sporco segreto» che abita la «sporca guerra» siriana. Da questo punto di vista, mescolare le carte, come fanno alcuni cronisti, spiegando che accordi simili sono stati fatti da siriani e libanesi è erroneo (blando eufemismo).
Un conto sono gli accordi che gli aggrediti possono stipulare con gli aggressori, siano essi jihadisti, al Qaeda o Isis, che hanno uno scopo strettamente strategico e limitato.
Un conto sono gli accordi stipulati da quanti stanno conducendo una asserita campagna contro il Terrore in terra straniera, come appunto le forze della coalizione, che invece di combattere il Terrore, lo propagano. È tutt’altra cosa.
In questi giorni, le forze del Sdf, milizie curde-islamiche guidate dalla coalizione internazionale, hanno preso il controllo del campo petrolifero di al-Tanak, il secondo bacino petrolifero della Siria. L’Isis sarebbe scappato dopo i primi scontri con le milizie anti-Terrore.
Sull’Agenzia di stampa iraniana Fars, invece, si parla di un accordo tra l’Isis e la coalizione, «che prevede la cessione delle posizioni alle forze degli Stati Uniti».
Fonte di parte, certo (anche se le fonti della coalizione non è che finora siano rivelate molto attendibili). E però forse può spiegare un particolare non secondario di questa sporca guerra: mentre l’Isis combatte alla morte contro russi e siriani, davanti alle forze della coalizione scappa senza colpo ferire, per trovare riparo in aree di attrito con le forze di cui sopra. Tale il mistero di questo Terrorismo a geometria in-variabile.
Nella foto: un bel convoglio dell’Isis, che mette in mostra automobili nuove fiammanti. Chissà come arrivano fino in Siria…
Un amico analista geopolitico mi disse meno di un anno fa che l'ISIS si sarebbe sciolto come i talebani, gli USA creano e disfano marionette in continuazione. Aveva ragione.
A proposito di malvagi yankee "che hanno sostenuto in modo ambiguo lo Stato Islamico": purtroppo questi maledetti criminali non hanno perso il vizio, e hanno protetto con aerei e droni l'esodo di 4000 jihadisti da Raqqa con tanto di equipaggiamento e armi, in modo che siano pronti a fare di nuovo attentati contro Assad e sopratutto in Europa contro di noi.
Fonte: non un sito di informazione alternativa, ma addirittura la BBC:
http://piccolenote.ilgiornale.it/34140/lo-sporco-segreto-di-raqqa-e-della-guerra-siriana
Ora lo dice pure la BBC, e non i fantomatici "troll russi", che gli USA (e lo UK) sono uno stato che appoggia i terroristi dell'ISIS, cosa aspettano i nostri media a diffondere la notizia? Perche' io sulla RAI non ho sentito nulla di tutto questo... :mad: :mad: :mad:
Un amico analista geopolitico mi disse meno di un anno fa che l'ISIS si sarebbe sciolto come i talebani, gli USA creano e disfano marionette in continuazione. Aveva ragione.L'ISIS ha perso non per volonta' degli USA, ma della Russia che e' intervenuta in maniera pesante a supporto di Assad. Agli USA non e' rimasta altra scelta che prenderne atto, e incassare la sconfitta (visto che loro volevano abbattere Assad in quanto alleato dell'acerrimo nemico Iran).
Ovviamente in tutto ciò, questa UE si è dimostrata una brava cagnolina al guinzaglio molto obbediente (non a caso il ruolo che ricopre quella nullità della Mogherini si addice a pennello).Quoto, la nullita' della politica estera UE e' incarnata in modo esemplare da quella nullita' della Mogherini.
E' chiaro che gli USA sono uno stato canaglia e terroristaAd oggi sono il solo vero Stato-canaglia.
Usa creano Nuovo esercito siriano con i guerriglieri sconfitti dello Stato Islamico.
Nella provincia siriana di Al-Haseka, vicino ad un campo di rifugiati, sotto l'egida degli americani è in corso l'addestramento del Nuovo esercito siriano, formato dai guerriglieri sconfitti dello Stato Islamico.
Secondo i profughi che hanno lasciato il campo, l'esercito americano ha annunciato che dopo l'addestramento queste formazioni sarebbero state trasferite a sud per combattere le truppe del governo siriano.
Questo è un campo situato a 20 chilometri a nord-est della città di Jisr Al-Shaddad. Come dicono i residenti locali che sono tornati nelle loro case, una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha usato questa "testa di ponte" per l'addestramento dei militanti per oltre sei mesi. Ora ci sono circa 750 guerriglieri dello Stato Islamico e di Al-Nusra che sono fuggiti da Rakka, Deir-ez-Zor, Al-Bukemal e dalla sponda orientale dell'Eufrate.
La spina dorsale del nuovo esercito è costituita da oltre 400 terroristi dello Stato Islamico, che in ottobre, con il sostegno degli Stati Uniti, hanno lasciato Raqqa.
La Difesa ha riferito di un incidente tra un Su-25 russo e un F-22 americano in Siria
In precedenza, il Ministero della difesa russo aveva già accusato gli Stati Uniti di aver tentato di ostacolare la distruzione dei militanti in Siria.Il rappresentante ufficiale del dipartimento militare, Igor Konashenkov, ha poi citato un incidente con un caccia americano F-22, che ha impedito al velivolo d'attacco russo Su-25 di svolgere una missione di combattimento vicino alla città di Mejadin.
Duma: perché USA crea un nuovo esercito siriano con ex guerriglieri dello Stato Islamico.
Gli USA con i terroristi dello Stato Islamico cercano di costringere il governo ad un ordine sociale imposto da loro, dichiara a RIA Novosti il vice presidente del comitato della Duma per la difesa.
Il Centro russo per la riconciliazione dei partiti in guerra in Siria sabato ha annunciato che le nuove formazioni armate del "Nuovo esercito siriano" verranno addestrate vicino al campo profughi nella provincia siriana di El Khaseka sotto la guida di istruttori americani. Secondo le informazioni dei residenti locali che ritornano nelle aree liberate dallo Stato Islamico, questo campo è stato utilizzato dalla coalizione internazionale per più di sei mesi come base di addestramento per i militanti che si riversano lì da varie parti della Siria.
"Gli USA come previsto useranno i terroristi dello Stato Islamico per cercare di influenzare negativamente società… commettendo attentati, cercando così di forzare gli stati ad un ordine sociale conveniente per loro" ha detto, Shvytkin RIA Novosti.
Inoltre, il parlamentare ha sottolineato che gli Stati Uniti non vogliono lasciare questa regione e vogliono garantirsi la propria presenza. "E possono giustificare la propria presenza alla comunità mondiale sotto l'egida della lotta al terrorismo, sebbene essi stessi lo sostengano" ha detto il parlamentare.
"E, naturalmente, con l'aiuto dello Stato islamico, vogliono sminuire i successi da parte dell'aviazione militare russa insieme alle forze armate della Repubblica araba siriana". Ha sottolineato che per gli Stati Uniti attualmente la vittoria della Russia e la presenza della Russia non è conveniente nella regione.
L'11 dicembre il presidente Vladimir Putin, parlando alla base aerea militare Hmeymim, ha ordinato il ritiro delle truppe russe dalla Siria dopo la sconfitta completa dello Stato Islamico. Allo stesso tempo, due basi militari russe continueranno a funzionare in Siria Hmeymim e Tartus.