Forum sulla Questione Maschile
Dialoghi => Dialoghi sulla Questione Maschile => Topic aperto da: COSMOS1 - Novembre 19, 2013, 11:49:44 am
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Ettore Panella scrive questo sulla QM:
La questione maschile
L'innovazione tecnologica come abbiamo visto ha reso obsoleti molti dei cardini su cui si imperniavano i ruoli di uomini e donne, a questo punto la domanda diventa: cosa significa essere veri uomini nel 2000? Ad essere onesto io mi domanderei: perchč essere un vero uomo? Non sarebbe meglio essere sč stessi?
In fondo l'invito ad essere un vero uomo non č altro che una forma di ricatto per imporre a qualcuno di fare qualcosa che in condizioni normali non si farebbe mai, un modo per condizionare psicologicamente attraverso la vergogna e il senso di colpa.
In ogni caso il dibattito nato sul ruolo degli uomini nella societą del 2000 viene definito questione maschile e pur essendo una questione di notevole importanza non viene affrontata con il dovuto impegno e nonostante gli sforzi del noto psicologo Risč resta confinata in gruppi , sia pur molto attivi, come uomini beta e maschi selvatici.
Una questione di vitale importanza che purtroppo vede gli uomini grandi assenti arrivando al paradosso che ad affrontare temi molto politicamente scorretti, come la violenza delle donne sugli uomini, siano delle donne. Una giovane criminologa ha rotto il silenzio con il suo libro (nota 5) , Una donna PM, (Carmen Pugliese), ha rotto il telo che copriva luso delle false accuse contro gli ex mariti nelle cause di separazione.
Certo, i gruppi guerrasessisti puntano a fare in modo che la questione venga negata ma a rendere ancora pił difficile far uscire il tema dai piccoli gruppi sia pur molto attivi sono due fenomeni opposti ma ugualmente problematici. Da un lato i gruppi tradizionalisti puntano a legare la questione maschile ad una specie di nostalgia per il passato, cosa del tutto fuori luogo visto che la tecnologia ha cambiato tutti i nostri punti di riferimento.
Tra l'altro io sarei il primo ad essere contrario a ipotesi simili, in una societą tradizionale io avrei dovuto lavorare per mantenere tre persone mentre oggi mantengo me stesso e per metą nostro figlio e posso dedicarmi anche a cose che mi interessano e non solo a lavorare.
L'altro problema č l'improvviso afflusso continuo di uomini che hanno militato o comunque sono stati simpatizzanti dei partiti che venivano inquadrati nella sinistra. Avevano creduto nella paritą tra uomini e donne ma dopo aver scoperto la deriva guerrasessista dei gruppi a cui avevano dato la loro fiducia affrontano la questione maschile senza la necessaria serenitą e in termini rancorosi verso chi ritengono averli presi in giro. Si tratta di persone che possono dare un grande contributo al dibattito ma devono necessariamente perdonare chi li ha sfruttati per scopi che non apprezzavano e dedicarsi con animo sgombro e aperto alla tematica.
Ettore Panella
http://www.sublimia.it/relazione-uomo-donna/la-questione-maschile.html
a parte il fatto che lui pone l'alternativa tra essere veri uomini ed essere sč stessi e propende per essere sč stessi, al quale punto ci viene da domandarci chi č sč stesso se non č un vero uomo
il punto perņ č che la QM che rappresenta č una QM opportunista: macchissenefrega, l'importante č che non mi smazzate i maroni ... :wacko:
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Da un lato i gruppi tradizionalisti puntano a legare la questione maschile ad una specie di nostalgia per il passato, cosa del tutto fuori luogo visto che la tecnologia ha cambiato tutti i nostri punti di riferimento.
Tra l'altro io sarei il primo ad essere contrario a ipotesi simili, in una societą tradizionale io avrei dovuto lavorare per mantenere tre persone mentre oggi mantengo me stesso e per metą nostro figlio e posso dedicarmi anche a cose che mi interessano e non solo a lavorare.
Sarą opportunismo, ma in questo ragionamento sono perfettamente d'accordo con lui.
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secondo me la maschilinitą č innata, come detto anche quando si tratta di teorie queer che dicono sia solo culturale, e quindi basrta essere se stessi, seguire il proprio istinto per diventare uomini in quanto lo si č sempre per natura.
e anche essere vero maschio si nasce non si diventa, al massimo si puo negare la propria natura con un sacco di complicazioni.
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Ettore Panella scrive questo sulla QM:
a parte il fatto che lui pone l'alternativa tra essere veri uomini ed essere sč stessi e propende per essere sč stessi, al quale punto ci viene da domandarci chi č sč stesso se non č un vero uomo
il punto perņ č che la QM che rappresenta č una QM opportunista: macchissenefrega, l'importante č che non mi smazzate i maroni ... :wacko:
Bisognerebbe prima di tutto capire cosa si sente lui (questa mi pare la vera incognita da quello che scrive). Detto ciņ pare evidente che lui non si riconosce in un "vero uomo". :hmm: Ma cosa significa veramente essere un "vero uomo"? :hmm: Dove sta scritto che "vero uomo" sia sinonimo di maschio che deve "mantenere due/tre persone"? :hmm: A me pare che esprima concetti assimilati dal sentito dire della donna comune. E quest'ultimo punto me lo conferma anche il fatto che dica che la violenza sulle donne č un problema maschile. :hmm:
L'unica cosa chiara e sulla quale concordo, č il concetto dell'individualismo maschile.